18 July, 2024
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Donatella Spano 6

La Giunta regionale ha stanziato importanti risorse per le bonifiche dall’amianto.

«Vogliamo rendere sicure le scuole e i luoghi di lavoro, proteggere la salute dei cittadini e bonificare il nostro ambiente liberando la Sardegna dall’amianto. Contrastare quest’emergenza è una delle principali strategie della Giunta regionale: abbiamo adottato il Piano regionale nei tempi promessi e previsto importanti risorse nel nuovo bilancio per l’avvio dei primi interventi urgenti, a partire dai 1,2 milioni di euro per il 2016. Ci sono inoltre 9,4 milioni per il 2017 e altrettanti per il 2018, altri 600mila euro l’anno dedicati alla bonifica delle condotte idriche nello stesso biennio e inoltre abbiamo richiesto 15 milioni di euro nel Patto per il Sud.»
Lo ha detto l’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano, ieri a Solarussa, in occasione del convegno incentrato sul Piano regionale per l’amianto, organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con quella regionale e con l’associazione ex esposti amianto, presieduta da Giampaolo Lilliu.
L’incontro, moderato dal consigliere regionale Mario Tendas, che ha visto l’intervento anche del presidente della Quarta commissione del Consiglio regionale (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità) Antonio Solinas, costituisce la prima uscita pubblica dopo l’approvazione del “Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dall’Amianto” (PRA). In occasione del convegno l’Associazione regionale ex esposti amianto ha presentato il progetto di censimento degli edifici contenenti il minerale pericoloso nel comune di Solarussa.
«Proseguiremo nella tabella di marcia con grande oculatezza nell’uso efficiente delle risorse per evitare le problematiche registrate in passato nella spendita dei finanziamenti», ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo Pigliaru, che ha sottolineato l’importanza del lavoro intrapreso con grande ascolto del territori e in sinergia con il presidente della Commissione ambiente in Consiglio regionale e lo stesso Parlamento sardo.
L’assessore Spano, che ha citato anche gli ulteriori interventi funzionali in programma legati al progetto Iscol@ e all’efficientamento energetico, ha evidenziato la portata nazionale dell’emergenza e le due tipologie di incentivi per le bonifiche d’amianto previste dal Collegato ambientale approvato lo scorso dicembre. «Un altro strumento a disposizione – ha concluso – che ci aiuterà a combattere una piaga che ha ferito pure la nostra comunità».

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Foto Radio Olbia

Olbia nel cuore, nel nome e anche nei microfoni. Si chiama Radio Olbia Web l’emittente che parla della città e che venerdì prossimo inaugurerà ufficialmente un nuovo studio di trasmissione durante una festa aperta al pubblico. A fondare la prima radio sul web gallurese sono stati Franco e Antonello Asara che oggi, con l’ingresso di Tommy Rossi, stanno trasformando l’emittente da amatoriale a commerciale, grazie anche al supporto di: Rita Nurra storica speaker olbiese, Michele Degortes speaker radiofonico e dj di professione, Cristian Asara (in arte Alfa Alfa) tecnico di regia, web manager e creatore di “Instasardegna” uno degli account più noti in Sardegna del social network Instagram, Tommy Rossi da 30 anni in Sardegna voce e guida di note radio regionali, e altri speaker del panorama locale. Saranno loro i protagonisti della prima e unica web radio locale.

Dopo tanti anni di lavoro come speaker e tecnici di una radio regionale, i quattro professionisti dell’on air hanno deciso di scommettere sull’on line per dare vita all’emittente che racconterà i fatti della città gallurese su internet e sul digitale terrestre con un palinsesto ricco di trasmissioni che verranno realizzate nelle due sedi già attive: quella istituzionale in via Di Cambio e quella alternativa all’interno del Gran Caffè Relax di via Gabriele D’Annunzio. Un posto pubblico per una radio che si rivolge proprio alla comunità Olbiese in maniera inedita: la sede “live” della radio, al Centro Martini, avrà non solo le porte ma anche i microfoni aperti ai cittadini, agli artisti, alle memorie storiche, alle associazioni e alle scuole.

«E’ un ritorno alle origini, quando la radio era veramente a servizio degli ascoltatori. Il nostro intento -spiega la speaker Rita Nurra con all’attivo 35 anni di carriera -, è quello di raccontare come è cambiata la città nel corso degli anni. Radio Olbia sarà proiettata verso il futuro, con un’attenzione verso il passato e i riflettori accesi sul presente.»

Venerdì 15 gennaio alle 18.00 lo studio Live di via D’Annunzio verrà inaugurato ufficialmente. I padroni di casa dell’emittente web spiegheranno il progetto radiofonico che promette libero accesso alla comunità.

«Gli artisti olbiesi ma anche chiunque abbia una storia da raccontare o un aneddoto sulle tradizioni e la storia di Olbia, avrà la possibilità di amplificare la propria voce attraverso i nostri microfoni», precisa Rita Nurra. A dirigere il palinsensto, che prevede numerose rubriche, sarà Tommy Rossi coordinatore della nuova realtà: «La web radio sarà libera, sotto ogni punto di vista, e aperta a qualunque collaborazione. Ci stiamo mettendo in gioco in nome della passione e della voglia di fare e lo facciamo con l’ausilio di nuove tecnologie. Venerdì in occasione dell’inaugurazione del nuovo studio “Live” saranno trasmesse in diretta dal palco del Gran Caffè Relax le Jam Sessions di Band Locali e i DJ Set di rinomati Dj. Radio Olbia, oltre a essere online sul sito internet www.radioolbiaweb.it raggiungibile anche attraverso le App per gli smartphone, è anche on air sul canale 619 del digitale terrestre che l’editore di Olbia Tv, Francesco Cassitta, ha messo a disposizione del progetto. Ovviamente la radio del futuro è anche social: la pagina Facebook ha già un discreto successo».

Rita Nurra, Michele Degortes, Tommy Rossi, Cristian Asara e tutti coloro che vorranno dire la loro attraverso i microfoni di Radio Olbia Web.

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Luigi Arru 2

L’assessore della Sanità Luigi Arru ha presentato oggi in commissione Sanità le linee guida per la “qualificazione delle cure primarie”.

«Quello delle cure primarie – ha detto Arru presentando alla sesta commissione presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) gli indirizzi generali riguardanti le cosiddette “cure primarie” che, partendo dai contenuti del Patto della Salute e dalle strategie dell’Organizzazione mondiale della Sanità tracciano un modello dimensionato in base alle specificità della Sardegna – è un pilastro fondamentale della riforma sanitaria, assieme alla nuova rete ospedaliera ed al servizio di emergenza-urgenza.»

«La nostra realtà – ha aggiunto Arru – è molto particolare perché la composizione della popolazione della Regione sta cambiando; entro il 20150 il 25% dei sardi avrà più di 65 anni e questo dato, anche in termini di consumo delle risorse sanitarie (stimato in circa 1500 euro l’anno con tendenza al raddoppio man mano che ci si avvicina agli 80 anni), avrà un impatto significativo sul sistema.»

«Diventeranno quindi sempre più centrali – ha sottolineato Arru – gli interventi di prevenzione e di contrasto alla cosiddette cure croniche che, superando il modello tradizionale del medico condotto, dovranno essere effettuati da team di specialisti aggregati sul territorio presso strutture di prossimità, principalmente le case della salute, le più vicine possibile alla residenza del paziente.»

«Compito degli specialisti coordinati dal medico di famiglia – ha detto ancora l’assessore – sarà quello di tracciare percorsi di cura efficaci e, dove le singole situazioni lo consentono, alternativi all’ospedale; si tratta di una grande innovazione che presuppone un nuovo ciclo di formazione dei medici che dovranno lavorare insieme utilizzando al meglio anche le tecnologie, come fascicolo sanitario elettronico, tessera sanitaria, ricetta elettronica. Prevediamo inoltre la presenza di nuove figure come lo psicologo e l’infermiere di comunità che completeranno la rete assieme al medico di continuità assistenziale (la vecchia guardia medica) ed alla struttura di emergenza-urgenza per assicurare, fin dal momento della prima presa in carico del paziente, l’efficacia delle diverse azioni.»

«La definizione del nuovo modello – ha concluso l’assessore – servirà anche per verificare, in una Regione come la Sardegna con bassa densità di popolazione ed un territorio molto esteso, l’eventuale presenza di aree poco servite cui assegnare priorità di intervento.».

Al termine della relazione dell’assessore e dopo un breve dibattito nel quale sono emerse da un lato la complessità del tema e, dall’altro, il poco tempo a disposizione per un esame compiuto dell’argomento, il presidente della commissione Raimondo Perra ha comunicato che chiederà al presidente del Consiglio Gianfranco Ganau alcuni di giorni di tempo in più per formalizzare il parere di competenza.

L’assessore Arru, dal conto suo, ha manifestato la disponibilità a presentare alla commissione a breve scadenza i contenuti del piano di rientro dal deficit sanitario predisposto dalla Giunta.

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Palazzo della Regione 1

Il Sole 24 Ore ha pubblicato alcuni dati che vedono la Sardegna al 18esimo posto per la spendita delle risorse FESR: tali dati si riferiscono al monitoraggio al 31 ottobre e alle spese certificate. Si tratta cioè di pagamenti che sono già passati sotto i controlli di primo livello e di certificazione, presentati alla Commissione europea per il rimborso con domanda di pagamento.
La situazione, a chiusura di anno si presenta ben differente. Quei conteggi, infatti, non comprendono i risultati degli ultimi due mesi del 2015, nei quali la Regione ha compiuto una forte accelerazione per arrivare alla piena certificazione nei tempi previsti. Non comprendono neppure i fondi già utilizzati e non ancora sottoposti a controllo, sui quali dunque non c’è alcun rischio di perdita. Infatti, avendo tempo per tutto il 2016 per i controlli, la Sardegna ha scelto di concentrarsi sulla modifica del piano finanziario del programma e sui pagamenti, in modo da utilizzare la grandissima parte delle risorse disponibili e avvicinarsi al migliore risultato possibile.
Rispetto ai numeri apparsi sul quotidiano nazionale, i dati attuali sono dunque molto diversi, facendo già ad oggi rilevare un miglioramento della performance nel 2015, rispetto all’anno precedente, di ben 223 milioni di euro che andrà ad aumentare man mano che prosegue il monitoraggio.
Al momento, nel sistema di monitoraggio sono presenti pagamenti per circa 1.353 milioni di euro, a fronte di una programma finanziario di 1.361 milioni. Ciò significa che si è oltrepassato il 99 % dei pagamenti. Inoltre, poiché si è consentito ai Comuni di spendere sino al 31 dicembre, è ancora in corso il procedimento per caricare i pagamenti dell’ultimo mese. Il bando Multilinea, gli ultimi versamenti al fondo Jessica e la possibilità di utilizzare spese del PAC manifestano tutti risultati positivi.
Il 2015 si candida a diventare dunque l’anno più performante, se si esclude il 2009, anno in cui fu fatto il versamento per il fondo di garanzia.
Per quel che riguarda il FSE, di cui il Sole 24 definisce “soddisfacente” il livello di pagamenti della Sardegna, gioca la scelta di non aver chiesto la certificazione a maggio 2015, essendo allora in itinere l’approvazione della rimodulazione dei fondi da parte della Commissione europea, intervenuta poi positivamente a dicembre 2015. Di fatto, aver speso le risorse in linea con la proposta di rimodulazione del FSE mette al sicuro da ogni rischio possibile anche tutte le certificazioni che oggi possono essere proficuamente inviate alla Commissione europea per avere il pagamento delle risorse spettanti alla Regione. La revisione alla programmazione degli interventi, avviata dall’Esecutivo nell’agosto scorso con il rafforzamento delle politiche a sostegno dell’istruzione-formazione, ha aumentato la capacità di intervento sul Capitale umano ed ha consentito l’avanzamento dei pagamenti fino a raggiungere la somma di 685.000.000 realizzando un overspending rispetto alla dotazione complessiva (675.053.206,00 euro).
Per quel che riguarda le risorse del Programma di sviluppo rurale 2007-13 destinate all’agricoltura, un gran lavoro è stato compiuto dall’Assessorato e da Argea. Il PSR 2007-2013, partito a fine 2008, è durato oltre 7 anni. Ma se al 31 maggio 2014 era stato speso solo il 64% del miliardo e 285 milioni di risorse disponibili, con il concreto pericolo di disimpegno dei fondi europei, dall’insediamento della Giunta Pigliaru la riorganizzazione della struttura e la rimodulazione della spesa su diverse assi e misure, ha permesso di spendere più di un terzo della cifra iniziale, quasi 450 milioni di euro. Un successo che fa il pari con l’approvazione del nuovo PSR 2014-2020.

 

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L’assessorato regionale della Pubblica istruzione ha pubblicato gli esiti istruttori della procedura di riconoscimento regionale dei musei e delle raccolte museali degli enti locali e dei consorzi di enti locali, fondazioni e associazioni cui partecipano gli enti locali per l’annualità 2015.
Il museo civico archeologico “Alle clarisse” del Comune di Ozieri ha avuto il riconoscimento effettivo.
Tra i musei che hanno avuto il riconoscimento provvisorio:
– il museo archeologico “Villa Sulcis”, Comune di Carbonia;
– il museo paleoambienti sulcitani “E. A. Martel”, Comune di Carbonia,
– il museo civico del Cavallino della Giara, Comune di Genoni;
– il museo civico archeologico “Su Mulinu”, Comune di Villanovafranca.

Museo Villa Sulcis 36

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Virginia Mura 4

L’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura ha presieduto, ieri pomeriggio a Cagliari, una riunione convocata per fare il punto sulla situazione degli ammortizzatori sociali in deroga in Sardegna, relativamente alle annualità 2014 e 2015. L’incontro, ospitato nella sede dell’assessorato del Lavoro, in via XXVIII Febbraio 1 a Cagliari, ha visto la partecipazione dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl oltre ai rappresentanti della sede regionale dell’Inps.
L’appuntamento si è aperto con la comunicazione, da parte dell’assessore Mura, della notizia – la cui conferma è giunta in giornata – di un’ulteriore assegnazione di 50 milioni di euro dal Governo alla Sardegna, per la copertura degli ammortizzatori sociali in deroga per l’annualità 2015. Tali risorse si aggiungono ai 21,6 milioni già attribuiti a luglio del 2015.
A fronte di questa potenziale “boccata d’ossigeno”, purtroppo, l’assegnazione rischia di essere del tutto vana ai fini della risoluzione della difficilissima vertenza con lo Stato riguardante il reperimento delle risorse necessarie all’integrale copertura degli ammortizzatori sociali in deroga per 2014 e 2015. A causa, infatti, dell’interpretazione fortemente restrittiva fornita dal ministero del Lavoro (con nota del 21 dicembre scorso) secondo cui «l’interruzione nell’erogazione dell’indennità di mobilità determina il venir meno di un presupposto, quello della continuità, essenziale per la concessione dell’ammortizzatore», delle oltre novemila istanze dei potenziali beneficiari, al momento solo 2.190 avrebbero concrete possibilità di vedersi riconoscere il trattamento per il 2015 solo ed esclusivamente a fronte del completamento dei pagamenti per l’anno 2014. Senza questo completamento si rischia addirittura la cancellazione dell’istituto della mobilità in deroga per la Sardegna.
Va anche ricordato che le erogazioni del Governo registrano ancora la mancanza di una completa dotazione ministeriale, in riferimento al 2014, per circa 70 milioni di euro. Un paradosso insomma: da un lato il Ministero assegna 50 milioni, dall’altro non attribuendo le risorse mancanti per il 2014 – con la suddetta interpretazione – ne impedisce la spendita. Il risultato genera un’incomprensibile e irrazionale iniquità nei confronti dei lavoratori sardi coinvolti, uniche vittime di questa assurda vicenda.
Per affrontare l’emergenza è già stato chiesto e ottenuto un incontro urgente con il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova, competente per gli ammortizzatori sociali. Il confronto si terrà a Roma mercoledì prossimo, 13 gennaio. Nel corso dell’incontro verrà chiesto che il Governo mantenga gli impegni assunti anche in sede parlamentare di integrare la copertura finanziaria necessaria. La Regione ribadirà la propria disponibilità a forme di compartecipazione, nel limite delle risorse disponibili, se fosse utile a chiudere definitivamente e rapidamente la vertenza e garantire il soddisfacimento delle legittime aspettative di questi lavoratori sardi.
Per quanto riguarda la Cassa Integrazione Straordinaria in deroga, invece, non sussistono i limiti interpretativi già citati. I pagamenti per il 2015, dunque, potranno proseguire senza impedimenti.

 

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Liceo Amaldi 1

Il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha diramato, con circolare ministeriale  n. 22 del 22 dicembre 2015, le istruzioni relative alle iscrizioni alle scuole dell’infanzia  e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2016-2017.

Ne dà comunicazione Luca Cancelliere, dirigente dell’Ambito Territoriale Scolastico per la provincia di Cagliari.

Le iscrizioni avverranno esclusivamente “on line” tramite il sito web www.iscrizioni.istruzione.it raggiungibile anche dal sito istituzionale del Ministero www.istruzione.it .

I genitori, gli esercenti la potestà genitoriale, i tutori e gli affidatari dei minori dovranno inizialmente registrarsi sul sito web a partire dalle ore 8,00 di venerdì 15 gennaio 2016.

Una volta effettuata la registrazione, le iscrizioni potranno essere effettuate dalle ore 8,00 di venerdì 22 gennaio 2016 alle ore 20,00 di lunedì 22 febbraio 2016.

Sono escluse dalla modalità “on line” le iscrizioni relative alla scuola dell’infanzia, alle classi terze degli istituti tecnici e professionali, al percorso di specializzazione “enotecnico”, ai percorsi di istruzione per gli adulti e agli alunni in fase di preadozione. Le scuole paritarie possono aderire facoltativamente alla modalità “iscrizioni on line”.

I genitori, al fine di effettuare una scelta consapevole della scuola a cui i iscrivere i propri figli, tramite il portale “Scuola in chiaro” potranno accedere al “rapporto di autovalutazione”, contenente gli indicatori fondamentali dell’istituto scolastico.

Le domande saranno accolte entro il limite massimo delle disponibilità della singola istituzione scolastica secondo l’organico assegnato e il piano di utilizzo degli edifici scolastici, fermo restando che il MIUR garantisce il diritto allo studio in particolare agli alunni soggetti all’obbligo di istruzione.

Possono essere iscritti alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria i bambini che compiono rispettivamente tre anni e sei anni di età entro il 30 aprile 2017, fermo restando che hanno la precedenza i bambini che compiono rispettivamente tre e sei anni entro il 31 dicembre 2016.

I criteri di precedenza per l’ammissione (es. vicinorietà della residenza, impegni lavorativi dei genitori) sono deliberati dai Consigli di Istituto delle varie scuole.

In sede di iscrizione “on line”, i genitori dovranno altresì compilare le apposite schede relative:

– all’insegnamento della religione cattolica o alle attività alternative;

– agli alunni con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, fermo restando il perfezionamento dell’iscrizione con la presentazione diretta alla scuola della documentazione necessaria.

Si ricorda infine che l’obbligo di istruzione si assolve, dopo l’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione (scuola secondaria di I grado), attraverso una delle seguenti modalità: 

– frequenza del primo biennio di uno dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado o dei percorsi di istruzione e formazione professionale erogati dai Centri di formazione professionale e dagli istituti professionali; 

– stipula, a partire dal quindicesimo anno di età, di un contratto di apprendistato; 

– istruzione parentale. 

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Il 31 gennaio scade il termine per richiedere l’inserimento nelle graduatorie regionali di medicina generale e di pediatria di libera scelta per il 2017 e l’integrazione dei titoli validi per la determinazione del punteggio.

Gli interessati dovranno presentare la domanda, completa di marca da bollo, tramite raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata a:

Regione Sardegna
Assessorato regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale
Direzione generale della sanità
via Roma, 223 – 09123 Cagliari

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«L’abbandono di Ryanair degli scali della Sardegna rischia di provocare un disastro sotto il profilo del turismo e dell’occupazione. Non è un caso che si stiano muovendo gli albergatori. E’ davvero singolare che l’indifferenza ed il silenzio della Regione.» A dirlo è il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI).

«Ancora una volta la Sardegna – aggiunge Edoardo Tocco – viene superata da altre realtà della Penisola, pronte ad accogliere nei loro scali l’azienda. E’ davvero assurdo pensare che si lasci scappare una compagnia che ha dato a sardi e turisti l’occasione di volare a prezzi super scontati. Sarebbe necessario adottare una strategia per trattenere Ryanair, in sinergia con il mondo imprenditoriale – conclude Edoardo Tocco -. Il pericolo è che la Sardegna venga beffata da Puglia e Sicilia, senza un’alternativa per l’approdo dei vacanzieri e per favorire la mobilità dei sardi, tramite accordi con Meridiana o Alitalia per i voli scontati.»

Aeroporto Elmas 1 copia

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La ASL 7 di Carbonia è ancora l’unica in Sardegna ad eseguire l’emodialisi notturna intraospedaliera (INHD), grazie alla quale 12 pazienti inseriti in un progetto sperimentale da oltre 2 anni hanno visto migliorare nettamente le proprie condizioni cliniche e la propria qualità di vita. Di recente sono stati inseriti nel progetto due nuovi pazienti per un totale di 14 attualmente in INHD.

L’Unità operativa di nefrologia e dialisi dell’Ospedale Sirai di Carbonia diretta dal dr. Giorgio Mirarchi porta avanti il progetto della INHD secondo il protocollo Tassin con emodialisi di 8 ore di durata per tre volte alla settimana dalle ore 21.00 alle ore 5.00. L’emodialisi notturna intraospedaliera viene eseguita in Sardegna solo nel Centro dialisi di Carbonia e, nel resto dell’Italia, nei Centri dialisi di Bergamo e Foggia ma con un numero inferiore di pazienti.

L’emodialisi notturna Intraospedaliera si associa ad una importante riduzione della mortalità, morbilità e consumo di farmaci. Con l’emodialisi intraospedaliera diurna breve di 3-4 ore di durata per tre volte la settimana o con la Dialisi peritoneale a domicilio si ha la stessa aspettativa di vita di un paziente con tumore: mortalità del 50% dopo 5 anni di dialisi. Con la INHD la mortalità è del 50% dopo 15 anni, eguale a quella di un trapianto di rene (da cadavere).

I vantaggi inoltre, aspetto non secondario, non sono solo sul piano clinico ma anche sul versante sociale, lavorativo e di altri aspetti positivi della INHD sono la scomparsa delle complicanze intradialitiche (ipotensione arteriosa, crampi, collassi), la diminuzione dei giorni di ricovero in ospedale, la riduzione dei costi per farmaci, presidi sanitari e beni non sanitari.

L’emodialisi notturna rappresenta un servizio fortemente innovativo che pone la ASL di Carbonia all’avanguardia a livello regionale, accomunandola a poche altre realtà di eccellenza nazionali.

Ingresso Ospedale Sirai copia