20 August, 2024
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Questa mattina il porto commerciale di Sant’Antioco è stato teatro di un’esercitazione complessa finalizzata, come di consueto, a testare l’efficacia delle procedure operative di security, antinquinamento e antincendio in ambito portuale e la capacità di risposta delle risorse impiegate oltre che a soddisfare la necessità di un continuo addestramento di tutti gli operatori portuali chiamati ad intervenire in caso di emergenza.

L’esercitazione simulava il ritrovamento, nel corso delle ordinarie operazioni di manutenzione del nastro trasportatore del sale, di un involucro sospetto collegato ad un timer sonoro che per conformazione veniva ricondotto ad un rudimentale ordigno esplosivo, la cui deflagrazione determinava l’incendio della struttura di caricazione del nastro del sale, lo sversamento a mare di sostanze inquinanti e la perdita di coscienza da parte di personale dello stesso impianto portuale deputato alla vigilanza.

Hanno partecipato attivamente la pattuglia dei Carabinieri di Sant’Antioco, della Guardia di Finanza e la pattuglia della Polizia di Stato del Commissariato di Carbonia garantendo l’ordine pubblico, nonché l’ambulanza del 118 che ha provveduto a soccorrere il ferito.

Dal mare la Motovedetta CP812 ha contribuito nell’azione di contenimento del fuoco e successivo spegnimento in sinergia con la squadra dei Vigili del Fuoco di Carbonia intervenuta via terra.

L’attività si è svolta sotto il coordinamento della Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale marittimo di Sant’Antioco ed ha avuto il principale obiettivo di testare le comunicazioni ed il coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti, e di verificare l’efficacia delle misure adottate, al fine di contrastare la minaccia terroristica, congiuntamente a quella derivante dal rischio di incendio e di inquinamento in ambito portuale, attività indispensabili a garantire gli standard di sicurezza e di qualità previsti dalle normative comunitarie e nazionali.

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Le imprese artigiane di Confartigianato Sud Sardegna da oggi a domenica saranno ospiti dei colleghi di Confartigianato Imprese Bergamo per promuovere e valorizzare la cultura, il turismo e i prodotti tipici dell’isola.

L’organizzazione degli artigiani bergamaschi, con il coinvolgimento del Movimento Giovani Imprenditori e grazie all’intermediazione del Circolo Culturale Sardo Maria Carta di Bergamo, ha infatti stretto un gemellaggio con le imprese del sud dell’isola.

Fino a domenica 20 novembre i coltellinai Simone e Daniele Statzu di Arbus, la Tessitrice Anna Segreto di Villasimius, l’artigiano orafo Pierandrea Carta di Cagliari e la ricamatrice Paola Garau di Decimomannu, daranno vita a una esposizione dei prodotti di eccellenza dell’artigianato sardo, con dimostrazioni pratiche direttamente sul posto.

L’esposizione di artigianato sardo viene ospitata all’interno della rassegna “Arte &’ Artigianato”, giunta alla sua quinta edizione, che nel mese di novembre vedrà esposte le opere di scultura e ceramica degli artisti bergamaschi Cesare Benaglia e di sua figlia Emi Clelia Benaglia Brunelli (Emikeramos). Il titolo della mostra è «A quattro mani», e sarà aperta e visitabile dall’11 al 27 novembre.

Nel “gemellaggio” con gli artigiani sardi si avrà modo di ammirare anche le opere degli artigiani bergamaschi anch’essi presenti nella Sala Agazzi per guidare i visitatori alla scoperta delle loro opere.

La mostra sarà l’occasione per uno scambio di conoscenze e per stringere rapporti di collaborazione tra artigiani bergamaschi e artigiani sardi, in un’ottica di promozione reciproca delle eccellenze dei rispettivi territori e del Made in Italy.

L’inaugurazione dell’esposizione è prevista per le ore 18.00 di oggi alla presenza delle quattro aziende e del presidente di Confartigianato Imprese Bergamo Angelo Carrara, del vicepresidente Giacinto Giambellini, del direttore Stefano Maroni, del presidente del Movimento Giovani Diego Armellini, e del presidente di Confartigianato Imprese Sud Sardegna Luca Murgianu.

Queste le aziende sarde partecipanti:

Coltelleria artigianale Boiccu di Simone e Daniele Statzu (Arbus). I due fratelli sono tra i più giovani artigiani della provincia del Medio Campidano. Producono diversi tipi di coltelli e hanno creato delle rivisitazioni dei coltelli tradizionali, accentuando la curvatura dei manici e delle lame. In occasione della mostra a Bergamo faranno una dimostrazione di incisione sulle lame dei coltelli ed i partecipanti avranno l’opportunità di chiedere incisioni personalizzate sui loro coltelli da collezione.

Anna Segreto Artigianato Tessile Sardo (Villasimius). Il suo laboratorio tessile è il frutto dell’esperienza e passione di un’artigiana educata sin da piccola all’uso del telaio, che con un gusto rinnovato ha deciso di riproporre quei manufatti tessili in lino, lana e cotone, che un tempo erano destinati esclusivamente ad una forma di artigianato domestico.

Gioielleria Carta Francesco & Figlio Eredi, di Carta Pierandrea (Cagliari. Fondata nel 1920 è diventata in poco tempo un punto di riferimento dell’oreficeria sarda. Disegni originali e perfezione nell’esecuzione dei gioielli sono i suoi punti di forza e, con Giovanni (figlio di Francesco), la produzione di filigrana sarda ha preso un aspetto centrale del laboratorio orafo diventando il suo vero “core business”. Durante i tre giorni di mostra, eseguiranno dimostrazioni sulla lavorazione in filigrana: una tecnica artistica consistente nella lavorazione ad intreccio di sottili fili d’oro e d’argento i quali, dopo la ritorcitura, vengono fissati su un supporto, anch’esso di materiale prezioso, in modo da creare un elegante effetto di struttura traforata.

L’isola del Ricamo di Paola Garau (Decimomannu). Si occupa della produzione e confezione di pizzi e trine, arredi e paramenti sacri tutti ricamati a mano, costumi sardi tipici e tradizionali, progetti di oggettistica, idee regalo, corredi per la casa, per la sposa, per il neonato, ricami personalizzati per abbigliamento, stendardi, arredi per la nautica. L’artigiana, oltre a fare delle dimostrazioni di ricamo, metterà a disposizione pezzi di tessuto per dare l’opportunità ai visitatori di provare a ricamare.

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Un viaggio a Iglesias per gustare prodotti e piatti tipici, ammirare pregiati lavori artigianali e riscoprire siti minerari, tesori naturalistici e storici.

L’occasione è la Fiera del Gusto, organizzata da Primavera Sulcitana in sinergia con Comune, Consorzio turistico per l’Iglesiente, Pro Loco e Centro Commerciale Naturale “Centro Città”.

Il 19 e 20 novembre il centro storico diventa vetrina di gusti e tradizioni dell’Isola tra prodotti e piatti tipici, cibo da passeggio, dolci, prelibatezze made in Sardegna.

Ricchi e ghiotti i menù a prezzi popolari: hamburger di pecora, spiedini di carne con patate, ‘mustazzedusu’ (focacce), cinghiale, culurgiones ogliastrini alla griglia, panino alla purpuzza e una novità, kebab sardo a base di pesce, ‘l’ajo kebbonu‘.

La carta dei dolci è tra le più stuzzicanti con raviolini fritti, croccantini, torroni, seadas e il sorbetto al limone ‘sa carapigna’. Fiera del Gusto è occasione per un tour in città e dintorni con visite guidate tra storia, archeologia e natura.

Porto Flavia, Grotta di Santa Barbara, Pan di Zucchero, Castello Salvaterra, Breve di Villa di Chiesa, Cattedrale di Santa Chiara, Chiesa della Purissima e Museo Diocesano sono alcune delle mete.

«Cibo e conoscenza, buona tavola e luoghi mozzafiato, sono i mix vincenti che attendono chi sceglie di trascorrere qualche ora avvolto dall’ospitalità di Iglesias – spiega Alessia Littarru, presidente dell’associazione Primavera Sulcitana che organizza l’evento – abbiamo deciso già dallo scorso anno di giocare la carta del turismo fuori stagione e lavorare assieme a Comune, Pro Loco, Consorzio turistico per l’Iglesiente e Associazione dei Commercianti perché l’unione fa la forza.»

Concetto ribadito dagli assessori alle Attività Produttive, Alessandro Pilia e al Turismo, Simone Franceschi: «Un’unione virtuosa tra la Fiera e le realtà turistiche locali, che siamo certi di aiuterà a vincere la scommessa che ruota attorno al concetto di destagionalizzazione dei flussi dei vacanzieri con l’obbiettivo di spingere i turisti a fermarsi in città. L’evento ha già avuto un forte impatto sui ‘social’ e la città è pronta ad accogliere tutti».

All’iniziativa collaborano anche l’Archivio Storico Diocesano e l’Associazione di volontari diocesana “ItinerArtis”.

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La mostra fotografica “La Sardegna Sotterranea”, organizzata in occasione della Settimana del Pianeta Terra, è visitabile sino al 20 novembre 2016.

L’esposizione è ospitata nei locali Docce della Lampisteria del Museo del Carbone, all’interno della Grande Miniera di Serbariu. Attraverso una selezione di splendidi scatti, la mostra documenta la specificità e la bellezza degli ambienti ipogei isolani, apprezzati dagli speleologi di tutto il mondo.
La mostra è visitabile gratuitamente sino a domenica, dalle 10.00 alle 17.00
La mostra organizzato dal Centro Italiano della Cultura del Carbone, Federazione Speleologica Sarda e Gruppo Ricerche Speleologiche E.A. Martel Carbonia, promossa da: Comune di Carbonia, Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, AIQUA (Associazione Italiana per lo studio del Quaternario) e Università di Cagliari, Dipartimento Scienze Chimiche e Geologiche – Geo-Musei UNICA.

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«Nessun tentativo di dare patente di italianità a blend di oli extra vergine che non contengano oli di vera origine Italiana». David Granieri presidente di Unaprol torna sul tema delle miscele di oli, riportato da alcuni organi stampa, e afferma che «si tratta invece del contrario! Nel mercato c’è chi ha fatto soldi dicendo, e non certificando, che nelle miscele c’è anche parte di prodotto italiano». «Il più delle volte è stata esaltata una percentuale di italianità dello “zerovirgola”, che male c’è – afferma ancora Granieri – a mettere in trasparenza, aumentandola, la vera percentuale del prodotto italiano nelle miscele”. Siamo l’unico Paese che può giocare a carte scoperte in Europa e nel mondo per i dati della produzione; se questa procedura venisse monitorata perché parliamo di olio tacciabile, garantiremo al consumatore che quella determinata miscela contenga effettivamente parte di vero olio italiano. Solo negli USA ogni anno l’80% di 120 mila tonnellate di olio importati dall’Italia appartengono alla categoria dei blend. Se riuscissimo attraverso un accordo di filiera a far aumentare la quota di olio italiano nei blend sarà un modo per nobilitare la presenza del Made in Italy nel mondo e sui mercati con alto potere di acquisto; remunerare le nostre imprese, ma soprattutto limiteremmo contraffazioni dell’origine di prodotto».

«La maggiore presenza di prodotto italiano – ha poi aggiunto Granieri – migliorerebbe oggettivamente la miscela ma ad una condizione “he le etichette siano più leggibili con ingrandimento dei caratteri di tracciabilità delle componenti delle miscele, tutto a vantaggio di un consumatore che potrà scegliere con più consapevolezza.»

Il tutto avverrà nell’ambito di un accordo interprofessionale che impegni chi vende e chi compra a monitorare il mercato. «In questo modo – ha concluso Granieri – contribuiremo a fare chiarezza sul mercato facendo emergere comportamenti scorretti che hanno e continuano a sottrarre ricchezza ed energie alle imprese serie di questo paese».

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Le micro, piccole e medie imprese alimentari della Sardegna, potranno partecipare a manifestazioni nazionali e internazionali di settore, utilizzando un contributo regionale per esporre e vendere i loro prodotti in Italia e nel Mondo.

Lo annuncia Confartigianato Imprese Sardegna informando che Argea ha pubblicato un bando destinato a produttori agricoli e alimentari sardi che finanzia la partecipazione a importanti eventi.

Tra questi anche l’attesa manifestazione milanese “Artigiano in Fiera”, evento in programma dal 3 all’11 dicembre prossimi, che lo scorso anno ha visto la presenza di oltre 200mila persone.

«Artigiano in Fiera, con una superficie di 310mila metri quadrati e oltre 3.200 espositori provenienti da 112 Paesi di tutto il Mondo – sottolinea Stefano Mameli, segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – è considerato il più grande evento internazionale dedicato agli artigiani, in grado di attirare tra i padiglioni di Rho Fiera sempre più visitatori, provenienti da tutto il Nord Italia ma anche dall’estero.»

L’avviso, che dispone il finanziamento di misure di sostegno all’organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere ed esposizioni a favore di micro, piccole e medie imprese sarde attive nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti alimentari, nella forma di rimborso dei costi sostenuti, è gestito da Argea Sardegna, organismo regionale delegato alla ricezione e all’istruttoria delle domande, nonché all’erogazione dei rimborsi.

La Regione, per un massimo di 15mila euro a impresa, coprirà il 100% dei costi relativi alle spese d’iscrizione, per le pubblicazioni e i siti web che annunciano l’evento, per l’affitto dei locali e degli stand, nonché i costi del loro montaggio e smontaggio. Inoltre, sono finanziate le spese per l’acquisizione degli spazi espositivi e le spese di allestimento funzionali alla partecipazione alla fiera, incluse le forniture idriche/elettriche, i servizi di assistenza, pulizia e vigilanza degli spazi espositivi.

In caso di partecipazione delle aziende in forma associata, il massimale sale a 40mila euro.

I contributi alle imprese, soggetti alle regole in materia di aiuti di Stato, sono concessi con procedura “a sportello” nel limite delle risorse complessivamente impegnate. Saranno considerate prioritarie le domande presentate dai beneficiari in forma associata, per la realizzazione di un’azione unitaria.

«La nostra Associazione – aggiunge Mameli – supporterà le imprese che hanno interesse a sfruttare queste opportunità e a presentare i propri prodotti in imporanti manifestazioni”. “Immagiamo che le richieste saranno tantissime – conclude il segretario – l’auspicio è che la Regione riesca a finanziarle tutte impegnando, come accaduto anche altre importanti occasioni, ulteriori fondi rispetto a quelli programmati. Noi lavoreremo affinché questo possa accadere nell’esclusivo interesse delle imprese e delle produzioni agroalimentari dell’isola.»

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La Sulcispes domenica lancia la sfida alla capolista San Salvatore Selargius nella prima di ritorno della D di basket. Il girone ascendente è andato in archivio con un cinque vittorie e due sconfitte. Un bilancio lusinghiero, che ha garantito alla Sulcispes la terza piazza in classifica. Ma i lagunari di coach Masini sentono di poter fare ancora meglio, e domenica sera andranno all’assalto della capolista San Salvatore Selargius per cercare di agguantarla in graduatoria.

I giallo neri allenati da Roberto Frau vantano il primo posto con 12 punti, frutto di 6 vittorie e una sola sconfitta. Incassata, tra l’altro, proprio alla prima giornata contro i lagunari (74-60 il risultato finale). Da quel momento in poi, per i selargini, sono arrivati solo successi. Il miglior realizzatore della squadra è Matteo Serri, autore finora di 99 punti complessivi, ma gli antiochensi dovranno prestare attenzione anche a molti altri elementi del roster, da Mauro Tedesco a Federico Margini, quest’ultimo protagonista alcuni anni fa in DNC con la canotta dell’Olimpia Cagliari.

Sarà un match sicuramente impegnativo per la Sulcispes, che però ha ben chiara l’importanza dei punti in palio: «Con una vittoria – spiega coach Andrea Masini – potremmo dare un bello scossone alla classifica. L’obiettivo, per questa prima fase, è concludere nelle prime quattro posizioni, e vincendo riusciremmo a distanziare in maniera importante il quinto posto. Siamo sereni e confidiamo nella nostra forza».

«Il San Salvatore è sicuramente un’ottima squadra – aggiunge Masini – che fino a questo momento ha avuto un cammino migliore del nostro. L’unica sconfitta della stagione, però, l’hanno subita contro di noi, per cui ci sentiamo assolutamente all’altezza dell’impegno. Dobbiamo farci trovare pronti: nell’ultimo periodo abbiamo sicuramente mostrato dei miglioramenti sotto il profilo del gioco, ma dobbiamo evitare cali di tensione.»

Palla a due domenica 20 novembre, alle 19.00, al Palasport di viale Vienna, a Selargius. Arbitreranno Nicola Saddi di Quartu Sant’Elena e Roberto Beltramini di Capoterra.

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Prima che sia troppo tardi. Contrastare maltrattamenti e bullismo per fermare la violenza di genere.

E’ il tema che animerà il convegno che si terrà lunedì 21 novembre, a partire dalle ore 17.00, al Palazzo Civico di Cagliari, Sala Search, Largo Carlo Felice 2

La violenza di genere ha molte facce.

Esistono oggi molte norme che puniscono questo fenomeno purtroppo diffuso. Reprimere la violenza non è tuttavia sufficiente: oggi la sfida delle istituzioni è quella di riuscire ad intervenire prima che il fenomeno si cronicizzi ed esprima tutto il suo potenziale distruttivo. Per farlo è importante prestare attenzione a fatti quali quelli di maltrattamenti, violenza domestica e assistita, bullismo che spesso accompagnano e precorrono la violenza di genere ed il femminicidio.

Le istituzioni devono sempre più lavorare insieme per arrivare, il prima possibile, alla presa in carico di chi manifesta un disagio perché questo non si trasformi, nell’indifferenza generale, in un problema solo del singolo ma sociale.

Istituzioni politiche, forze dell’ordine, magistratura e amministrazioni insieme a scuole e famiglie sono chiamate a collaborare e portare attenzione su questi temi, oggi in modo particolare.

I maltrattamenti e le violenze domestiche sono spesso consumate nel silenzio e la vittima si sente sola e senza possibilità di fuga. Riuscire ad intercettare il disagio innescato dai maltrattamenti, dalle violenze domestiche, con particolare riguardo a quelle assistite, offrendo spazi di ascolto, un intervento pronto ed efficace sono le migliori possibilità di arginare e ridurre questo fenomeno.

Il fenomeno del bullismo tra minori è sempre più al centro dell’attenzione dei mass media e dai social network, è diventato inoltre oggetto di ricerca e di studio da parte degli psicologi dello sviluppo. Ormai, quando si parla di giovani e giovanissimi, quasi sempre il tema è la violenza, la prepotenza e la prevaricazione esercitata dai “più forti” sui “più deboli”, generando preoccupazione tra i genitori e gli operatori educativi e rimandando spesso l’immagine di una generazione giovanile “a disagio”.

Il fenomeno del bullismo non nasce recentemente, ma oggi il fenomeno è cambiato, siamo di fronte a qualcosa di diverso, ci troviamo all’interno di una situazione socio – culturale nella quale le norme comportamentali sembrano essere “saltate” ed è più difficile intervenire.

Il bullo deve necessariamente essere inserito in un percorso che non sia solo punitivo ma che lo aiuti a recuperare quel disagio che lo costringe a manifestare con la violenza il proprio malessere e, in parallelo, chi subisce va sostenuto a recuperare l’autostima e trovare la forza di reagire ad un sistema di cui è rimasto vittima.

I comportamenti “bulli” possono assumere forme diverse e spesso dipendono dall’età dei ragazzi e dal genere, e trovano nel gruppo il loro terreno di azione principale.

Fenomeno diffuso, spesso sommerso, sono le vittime che non denunciano la situazione, prigioniere della propria incapacità a far fronte alle prepotenze.

Riuscire ad intervenire per tempo su maltrattamenti e bullismo può dimostrarsi un modo forte ed efficace per contrastare tutti i fenomeni violenti e quelli di genere e contro l’orientamento sessuale in particolare.

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PSA 2016 Glen Caci

 

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Una serata dedicata alla cura di sé, riservata alle sole donne, e un karaoke danzante con il performer albanese Glen Çaçi. E’ il programma di questo fine settimana di “Approdi, festa d’arte e comunità”, organizzata a Cagliari da Carovana Smi.

Il primo appuntamento è domani (sabato 19 novembre), alle 16.00, negli spazi del Lazzaretto di Sant’Elia  con “Giro di stile”, l’ultimo atto di un progetto tutto al femminile partito nelle scorse settimane e curato dall’associazione Fosca in collaborazione con l’associazione culturale Sant’Elia viva.

La serata proporrà uno swap-party, cioè una festa in cui le donne potranno scambiare vestiti che non indossano più con altri non usati, di proprietà di altre donne. Per stabilire il valore di ciascun capo saranno usati dei bottoni colorati. Oltre allo scambio di abiti a rendere più piacevole la serata saranno anche trucco e parrucco, consulenza d’immagine e consigli su come prendersi cura di sé, tenuti da personale esperto.

Domenica 20 novembre alle 20 è la volta del karaoke danzante di “Tutorial # Alieno nr 1”, di e con Glen Çaçi, autore e performer albanese attivo in Italia, Belgio e Francia dal 2005.

L’artista farà vivere al pubblico a un evento speciale, perché inviterà gli spettatori a guardare attentamente una danza dallo schermo, scelta tra una selezione di balli tradizionali da diversi paesi del mondo, per poi guidarli nella sua esecuzione. Un viaggio nell’identità culturale attraverso la danza come rito collettivo, dove si mettono in luce e si reinventano culture minoritarie ma sempre più presenti.

Salta invece l’appuntamento di lunedì 21 novembre nel Cinema Odissea, dove avrebbe dovuto essere proiettato in prima regionale il film di Marilisa Piga e Nicoletta Nesler “Lunàdigas”.

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Il consigliere regionale Ignazio Locci, del gruppo Forza Italia Sardegna, prende posizione contro il rincaro delle imposte assicurazioni Rca, immatricolazione e passaggio proprietà auto. «I commissari della Province revochino immediatamente le delibere con cui hanno disposto l’aumento delle polizze assicurative (nel caso del Sud Sardegna addirittura del 30%) che hanno portato la pressione fiscale a livelli inaccettabili – attacca Ignazio Locci -. E non si limitino soltanto a cancellare l’incremento, ma abbattano definitivamente il balzello. Del resto, si tratta di soldi che non entrano direttamente nelle casse della Provincia e, va da sé, non vengono reinvestiti nel territorio garantendo servizi al cittadino».

`«Il meccanismo con cui si sottraggono ingiustamente soldi ai contribuenti senza ridare nulla indietro è molto semplice – aggiunge Locci -: la Provincia iscrive a bilancio le somme Rca che i titolari di polizza assicurativa versano al momento del pagamento del cedolino. Quei fondi finiscono nelle casse dello Stato, che tuttavia non li gira alla Provincia. E così, l’ente intermedio si trova un vuoto in bilancio ed è costretta a battere cassa alla Regione per ottenere i soldi. Alla fine della fiera, dunque, i cittadini pagano la Rca (ma il meccanismo vale anche per nuove immatricolazioni e passaggi di proprietà) prima in maniera diretta con la polizza, poi indirettamente con i fondi della Regione, ovvero dei contribuenti».

«Inoltre non si capisce perché i “Commissari straordinari” possano sentirsi legittimati ad aumentare le tasse. È evidente che si tratta di una scelta operata semplicemente con la calcolatrice, senza tenere conto che va a incidere in un tessuto sociale già fortemente provato da una crisi senza fine. Francamente, di freddi burocrati la Sardegna non ha bisogno. Vogliamo giustizia – conclude Ignazio Locci – ed auspichiamo che si prenda atto del malcontento diffuso e legittimo che hanno generato queste discutibili decisioni.»

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