20 August, 2024
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Alcoa a Rioma 16 febbraio 2016 10

Su input del ministero dello Sviluppo economico Alcoa e Invitalia hanno raggiunto un accordo preliminare strumentale alla sottoscrizione di un accordo definitivo che verrà negoziato e siglato nei prossimi 2 mesi. E’ quanto dichiara in una nota il ministero dello Sviluppo economico.

Si prevede che Alcoa ritiri l’annunciata decisione di smantellare lo stabilimento di Portovesme per un periodo di 12 mesi, rimanendo comunque responsabile per la bonifica del suolo e della falda acquifera in relazione all’inquinamento sinora prodotto dallo stabilimento e facendosi carico dei connessi oneri economici; nei prossimi 30 giorni Invitalia effettuerà una due diligence dell’impianto indispensabile per la ricerca di un nuovo investitore.

L’accordo stabilisce infatti che Mise ed Invitalia ricercheranno nei prossimi 12 mesi un investitore disponibile ad acquisire la proprietà, rimettere in funzione lo stabilimento e restituire prospettive occupazionali ai lavoratori del Sulcis.

Qualora entro i prossimi 12 mesi si trovi un investitore, Alcoa si impegna a trasferire ad Invitalia lo stabilimento a titolo gratuito, nonché una dotazione di capitale che la due diligence stabilirà essere necessaria a rimettere in funzione l’impianto; Invitalia contestualmente trasferirà, di nuovo a titolo gratuito, la proprietà e la dotazione finanziaria all’investitore che riavvierà la produzione. Alcoa sarà così liberata da tutti gli oneri, con eccezione di quelli per la bonifica.

Nel caso in cui, invece, non dovesse essere possibile trovare entro i prossimi 12 mesi un investitore interessato, Alcoa trasferirà ad Invitalia l’impianto e, di concerto con Invitalia stessa, provvederà al suo smantellamento, sopportandone i relativi oneri e restando comunque responsabile della bonifica necessaria e del relativo costo.

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Lunedì 21 novembre, a Iglesias, verrà effettuato il collegamento delle nuove reti idriche in via Baudi di Vesme. I lavori sono iniziati avantieri e prevedono la realizzazione di cento metri di nuove condotte in ghisa sfeoroidale, materiale che garantisce la migliore tenuta. Vanno in pensione, invece, le vecchie tubature colabrodo non più in grado di assicurare un servizio adeguato. Il cantiere riguarda anche il rifacimento delle diramazioni al servizio delle utenze della strada.

Le squadre di Abbanoa lunedì effettueranno i collegamenti della nuova condotta di via Baudi di Vesme con le reti di via Repubblica e via Roma. Per consentire l’esecuzione dell’intervento. dalle 8.00 alle 13.00 sarà necessario sospendere l’erogazione nel centro storico. Il servizio verrà ripristinato anticipatamente qualora l’intervento dovesse richiedere un tempo minore rispetto a quanto preventivato.

L’intervento rientra nel piano di efficientamento delle reti idriche della città di Iglesias che prevede la sostituzione di ben quattro chilometri e mezzo di vecchie reti per un investimento di 761mila euro. Il piano è finalizzato, oltre che a una drastica riduzione delle perdite, all’ammodernamento delle reti tenendo conto delle problematiche riscontrate negli ultimi anni. Riguardano principalmente la realizzazione di nuove condotte nei tratti dove sono stati registrati frequenti disservizi all’utenza e notevoli perdite di risorsa. In diverse strade i lavori sono già stati completati con l’attivazione delle nuove condotte. Oltre al centro storico, sono interessate anche le zone dei comparti Palmari Basso, Serra Perdosa vecchia, Miniere, Rosa del Marganai, Fragata e Montesanto.

Le risorse utilizzate sono quelle derivanti dalla tariffa e quindi dal pagamento delle bollette. Una parte dei proventi, infatti, viene investita in interventi di efficientamento delle reti idriche con la sostituzione integrale delle vecchie condotte. Per il distretto del Sulcis già da due anni sono raddoppiati i fondi per gli interventi di manutenzione: più di 12 milioni di euro per il triennio 2014-2015-2016. Sono fondi che sono stati destinati sia per le manutenzioni ordinarie (ad esempio, le riparazioni di perdite) sia per le manutenzioni straordinarie che riguardano proprio la sostituzione di interi tratti di reti idriche e fognarie dove si sono manifestate maggiori criticità.

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E’ stato inaugurato stamane, in via Liguria, a Carbonia, il Centro sperimentale di attività sociali dell’Auser e Sa.Sol. Point n. 9 Carbonia. Dopo il taglio del nastro, fatto dal sindaco Paola Massidda e dal presidente CSV – Sardegna Solidale Giampiero Farru, la presentazione è stata aperta con la proiezione del filmato “PromuoviAmo il Volontariato”, i saluti di Rosy Orecchioni, presidente Auser Carbonia; Paola Massidda, sindaco di Carbonia; Andrea Piras, referente Sa.Sol. Point n. 9 Carbonia e Franca Cherchi, presidente regionale Auser Sardegna e gli interventi degli ospiti.

L’inaugurazione del Centro rappresenta il risultato di un lungo percorso che ha visto i volontari dell’Auser impegnati nella ristrutturazione di una parte della ex scuola materna di via Liguria, del cortile adiacente e del parco alberato.

Grazie all’importante lavoro dei volontari l’edificio ospiterà numerose attività di aggregazione sociale per i meno giovani  e il soccorso del 118, a cura dell’Auser, mentre il Centro Servizi per il Volontariato (CSV) – Sardegna Solidale, Sa. Sol Point n. 9, punto di riferimento per le associazioni del territorio, metterà a disposizione un centro di eccellenza formativa, assistenza fiscale e legale e supporto per le richieste di sostegno economico o di riorganizzazione delle diverse attività di volontariato.

Vediamo ora l’intervista realizzata con Andrea Piras, referente Sa.Sol. Point n. 9 Carbonia.

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«Raccogliendo la voce di centinaia di lavoratori del settore, mi sento in dovere di lavorare attivamente per stimolare un dibattito serio e compiuto sulla questione dei criteri per le attività di spettacolo in vigore dal 2013. Risulta quanto mai urgente porre mano alla ridefinizione di regole che valorizzino le attività culturali e… che sostengano tutte le compagnie, incentivando in particolare anche le piccole e medie realtà che lavorano da anni nel settore.»

Lo dice Luca Pizzuto, consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra Ecologia e Libertà.
«Chiederò con forza che il tema sia posto in evidenza dall’Assessorato alla Cultura e dalla Presidenza, sia con la revisione della delibera del 2013 che con la stesura di una nuova legge per lo spettacolo dal vivo.  Non dobbiamo permettere – conclude Luca Pizzuto – che tutto il patrimonio umano e culturale costruito in tanti anni vada perduto.»

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Il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Pietro Cocco, ha presentato una proposta di legge tesa al superamento dei problemi che riguardano i lavoratori del Progetto interministeriale-interregionale denominato “Parco Geominerario”, la cui convenzione con l’Ifras scade il 31/12/2016.   

La proposta di legge consente di mantenere i livelli occupazionali per gli oltre 500 lavoratori interessati (non solo di una parte di essi) e dispone una proroga di sei mesi o, comunque, per tutto il tempo necessario all’espletamento della gara d’appalto per il nuovo affidamento.Definisce inoltre in maniera chiara ed inequivocabile i soggetti destinatari e precisamente i lavoratori socialmente utili provenienti dal progetto ministeriale, i soggetti svantaggiati e i lavoratori interessati dagli accordi di programma.

«E’ un fatto concreto – ha commentato Pietro Cocco – una soluzione attesa e auspicata dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, tendente a risolvere una vicenda alquanto controversa.»

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Aiuti per l’avviamento di organizzazioni dei produttori (OP) e consorzi di tutela e finanziamenti per gli interventi di commercializzazione delle OP già esistenti. Li prevedono due distinte delibere approvate martedì scorso dalla Giunta regionale su proposta dell’assessora dell’Agricoltura Elisabetta Falchi. «L’aggregazione delle realtà produttive è uno degli obiettivi programmatici che ci siamo dati, soprattutto per facilitare la creazione di filiere integrate e rendere più semplice l’arrivo dei nostri prodotti sui mercati – dice l’assessore Falchi –. Il nostro tessuto produttivo sconta l’elevata frammentazione in piccole e micro aziende, un ostacolo spesso insormontabile sul fronte della competitività per l’export delle produzioni sarde di qualità».
La prima delibera stanzia 163.200 euro soprattutto per la copertura dei programmi di avviamento di nuovi Consorzi di tutela (100 mila euro) e, per la parte restante, finanzia le annualità mancanti dei programmi quinquennali di avviamento in corso da parte delle OP. La delibera prevede che per il futuro il finanziamento regionale sarà destinato esclusivamente alle fasi di costituzione di nuovi Consorzi di tutela, in quanto le OP potranno aderire alla misura 9.1 del Programma di sviluppo rurale (PSR) pubblicata a luglio e dedicata appositamente alla costituzione di nuove Organizzazioni di produttori. Sarà l’agenzia regionale ARGEA a gestire l’erogazione degli aiuti.
L’altra delibera invece mette a disposizione poco più di 507 mila euro per la realizzazione delle attività di commercializzazione delle OP già riconosciute. Gli aiuti, erogati in regime de minimis, copriranno i programmi in corso per le annualità 2016 e 2017 e finanzieranno i nuovi programmi. La novità più importante, che vuole accrescere la ricaduta positiva degli aiuti sul fronte della programmazione dell’offerta, concentrazione della produzione, contenimento dei costi e stabilizzazione della produzione, è la modifica delle direttive di attuazione che imponevano il finanziamento di non più di tre programmi di attività. La delibera approvata martedì elimina tale vincolo, consentendo il rinnovo dei finanziamenti per più anni, con la condizione che, in caso di fondi regionali insufficienti a coprire tutte le istanze, si darà la priorità alle OP che hanno avuto un minor numero di programmi di attività finanziati. A questi aiuti in futuro potranno accedere le Organizzazioni già riconosciute che non rientrano nei requisiti di ammissibilità della misura 9.1 del PSR.
«Governare il mercato, tutelare il reddito delle imprese agricole e garantire prodotti rispettosi dell’ambiente e sicuri per il consumatore: sono alcune delle finalità delle OP. Come assessorato – conclude Elisabetta Falchi – ci siamo impegnati in questi mesi per favorire la costituzione di un maggior numero di queste organizzazioni perché favoriscono la programmazione e la diversificazione dei prodotti mediante l’ottimizzazione delle linee di produzione esistenti.»

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Il comune di Carbonia ha pubblicato il bando di concorso per i contributi rimborso spese viaggio destinati agli studenti pendolari che frequentano le scuole superiori e artistiche – anno scolastico 2015/2016.

Il bando può essere consultato presso l’Albo pretorio comunale, l’Ufficio Pubblica Istruzione via XVIII Dicembre, le sedi delle ex Circoscrizioni di Bacu Abis e Cortoghiana e sul sito www.comune.carbonia.ci.it – servizi comunali – servizi pubblica istruzione – Servizio mensa e  trasporto.

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 16 dicembre 2016.

I moduli per la presentazione delle domande sono disponibili presso l’Ufficio Pubblica Istruzione (via XVIII Dicembre), le sedi delle ex Circoscrizioni di Bacu Abis e Cortoghiana e sul sito www.comune.carbonia.ci.it .

Ulteriori informazioni possono essere richieste presso l’Ufficio Pubblica Istruzione, in via XVIII Dicembre (Tel. 0781 694470 e 0781 694448).

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Organizzata dall’Associazione degli ex consiglieri regionali della Sardegna in collaborazione con la Fondazione Sardegna, si terrà domani a Cagliari nella sala convegni “T3” del T-Hotel, con inizio alle 16.30, una tavola rotonda sul tema: “Verso il referendum costituzionale – Opinioni a confronto”.

Ai lavori, presieduti da Maria Rosa Cardia, presidente dell’Associazione ex consiglieri regionali, interverranno Omar Chessa dell’Università di Sassari, Gianmario Demuro dell’Università di Cagliari, l’on. Romina Mura del Pd, la vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandra Zedda, Benedetto Barranu e Paolo Fois, in rappresentanza dell’Associazione ex consiglieri regionali.

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Sono stati presentati i risultati dell’Osservatorio UnipolSai sulle abitudini di guida in Sardegna, in seguito all’analisi dei dati delle scatole nere installate nelle automobili.

«Nel 2015 è calato l’utilizzo dell’auto in Sardegna: è usata, in media, 292 giorni, 6 giorni in meno rispetto al 2014 e sono stati percorsi oltre 600 km in meno rispetto all’anno precedente» sottolinea Enrico San Pietro, vice direttore generale area Danni e Sinistri di UnipolSai – a commento dell’Osservatorio UnipolSai sulle abitudini al volante degli italiani nel 2014.

L’Osservatorio è stato realizzato in seguito all’analisi dei dati di circa 3 milioni di automobilisti assicurati UnipolSai che installano la scatola nera sulla propria autovettura, settore nel quale la compagnia è leader in Italia e in Europa per numero di apparecchi installati.

Secondo i dati di UnipolSai Assicurazioni, prima compagnia in Italia nel Ramo Danni, in particolare nell’R.C. Auto, cala sensibilmente in Sardegna il numero di km annui percorsi (12.332), 622 km in meno rispetto ai 12.954 km del 2014.

Tra le province, Oristano è quella in cui si percorrono più km annui (14.147 km), seguita da Ogliastra (13.651) e Medio Campidano (13.471), mentre l’auto è meno utilizzata a Sassari (11.604 km annui).

I sardi trascorrono in media 1 ora e 25 minuti al giorno in automobile, guidando a una velocità media di 29,6,5 km/h, in linea con la media nazionale di 29,4 km/h.

«I dati del 2015 evidenziano un aumento di 2 minuti al giorno del tempo trascorso in auto a fronte di una diminuzione di 2 km/h della velocità media, elementi che testimoniano una riduzione della qualità complessiva dell’esperienza di guida in Sardegna rispetto al 2014. Calo ancora maggiore se il confronto è sui dati del 2013 (7 minuti al giorno in più del tempo trascorso in auto a fronte di una diminuzione di 6 km/h della velocità media) la cui spiegazione è da ricercarsi nell’incremento del traffico o in criticità legate alla viabilità» ha affermato il vice direttore generale area Danni e Sinistri Enrico San Pietro.

Entrando più nel dettaglio della velocità spicca in particolare il dato di Oristano, con una velocità media di 35,8 km/h. Un po’ più “faticoso” spostarsi a Sassari (27,7 km/h). Così come nel resto d’Italia, infine, il venerdì è il giorno in cui i sardi percorrono più km in auto.

Infine l’Ogliastra rappresenta una delle province meno “nottambula” d’Italia: solo il 3% dei km percorsi tra mezzanotte e le sei del mattino.

Il numero di scatole nere in Italia ha raggiunto circa 4 milioni di unità, di cui UnipolSai detiene circa il 60%, un apprezzamento legato non solo per la possibilità di ottenere uno sconto significativo sull’RCAuto e sulla polizza Furto e Incendio per chi sceglie l’installazione a bordo della vettura.

In caso di incidente, infatti, la scatola nera è in grado di registrare data e orario dell’evento, posizione Gps, velocità del veicolo ed essere in questo modo particolarmente utile in caso di contestazioni, sia in caso di sentenze del giudice sia in caso di multe non dovute. In caso di incidente grave, il dispositivo può inoltre rappresentare un reale strumento “salva vita” in quanto invia automaticamente un allarme alla Centrale Assistenza grazie al Servizio di Allarme Crash e, infine, in caso di furto del veicolo, ne facilita il ritrovamento.

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Identità, artigianato e agroalimentare. Ma anche qualità della vita e longevità. La Sardegna mette in vetrina le sue eccellenze in occasione della visita del presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping, ospite oggi nel sito archeologico di Nora: occasione importante per rafforzare i già solidi rapporti anche economico-commerciali fra Sardegna e Cina, rinsaldati dalla missione guidata dal vicepresidente della Regione Raffaele Paci lo scorso maggio, e per aprire nuove prospettive sostenute dagli strumenti finanziari che la Regione ha messo in campo per l’internazionalizzazione delle nostre imprese e l’attrazione di nuovi investitori.
«Negli incontri che abbiamo fatto in ambasciata a Pechino durante la missione della scorsa primavera ci è stato detto molto chiaramente: la sicurezza e la qualità del cibo sono priorità assolute per il governo cinese, tanto da aver varato una nuova legislazione in materia – ricorda Paci. Dunque proprio su questo filone vogliamo rafforzare la collaborazione fra Cina e Sardegna. Noi abbiamo una delle tre ‘Blue zone’ del mondo, le terre dei centenari, non solo per ragioni genetiche ma anche grazie al cibo sano e alla qualità ambientale. Siamo convinti che le nuove regole del governo cinese sulla sicurezza alimentare ci consentiranno di incrementare la presenza dei nostri produttori in Cina: oggi presentiamo i nostri prodotti, le nostre tradizioni, la nostra splendida terra, e sono sicuro che sarà l’inizio di nuovi e proficui rapporti commerciali perché, come ci è stato più volte ripetuto durante la nostra missione, il mercato cinese è grandissimo, aperto, e dà il benvenuto a chi produce alimenti di alta qualità.»
biettivo export, quindi. Al momento, le aziende sarde che esportano in Cina operano in tre settori: lattiero-caseario (3A di Arborea con il latte a lunga conservazione) e Alimenta (latte in polvere ovino per bambini); vinicolo con Sella e Mosca, Argiolas, Cantine Santadi, Mancini; agroalimentare con olio San Giuliano, acqua Smeraldina, pasta Cellino. «Vogliamo spingere le nostre aziende a crescere, rafforzarsi, fare filiera per sfidare i grandi mercati internazionali come quello cinese – spiega Raffaele Paci –. Perciò abbiamo messo a punto una serie di strumenti finanziari dedicati esclusivamente a questo obiettivo, perché siamo sicuri di avere nei nostri prodotti la carta vincente e dobbiamo aiutare gli imprenditori sardi a raccogliere la grande sfida del mercato globale. Pensiamo all’artigianato per esempio, ai nostri legni, alle ceramiche, ai tappeti, a quanto successo avrebbero nel resto del mondo. Oggi il presidente cinese, i suoi ministri, gli ambasciatori possono guardare da vicino quello che la nostra terra offre, dall’ambiente con queste splendido mare ai prodotti dell’agroalimentare e dell’artigianato. Vogliamo che nuove imprese si aprano al mercato cinese ma diciamo anche agli imprenditori stranieri che la Sardegna è una terra che nel suo insieme ha un’offerta assolutamente unica al mondo.»
Altro filone su cui costruire nuovi rapporti è quello dell’ICT e dell’alta tecnologia. A partire da Huawei che, grazie alla definizione dell’accordo con il CRS4, sarà operativo a Pula entro dicembre: il nuovo laboratorio investirà nei progetti di ricerca Smart & Safe City, ovvero città più sicure e intelligenti. «Crediamo moltissimo nelle potenzialità dell’innovazione, della ricerca, dello sviluppo in settori strategici come l’ICT. E il fatto che Huawei abbia scelto proprio la Sardegna per sviluppare un progetto unico in tutta l’Europa dimostra che in questi settori la Sardegna vanta competenze importanti e vere e proprie eccellenze – sottolinea Raffaele Paci -. Noi le rilanciamo anche attraverso la strategia intelligente S3 Sardegna e sostenendo in ogni modo possibile i progetti di innovazione e alta tecnologia più validi, con particolare attenzione all’internazionalizzazione. Dunque, da una parte la tradizione, dall’altra l’innovazione. Che non sono in contrasto, anzi: è proprio l’innovazione che può aiutare la tradizione a resistere nel tempo. Il nostro Porto Canale per esempio, dove è prevista una zona franca doganale, è strategico per gli scambi commerciali, fortemente apprezzato per la sua infrastrutturazione e per la quantità di merci che vengono scambiate. Ma vogliamo andare anche oltre, abbattere ancora le distanze – conclude Raffaele Paci -. Puntiamo a portare i nostri prodotti della tradizione su Alibaba, l’Amazon cinese, per far conoscere in tutto il mondo l’isola della longevità e della qualità della vita.»