10 September, 2024
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Maria Grazia Piras 4

La Regione metterà in campo tutti gli strumenti a sua disposizione per scongiurare la chiusura dello stabilimento Vesuvius di Macchiareddu. Lo ha ribadito l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, sentita questa mattina dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale.

«La multinazionale inglese, presente nei siti industriali di Assemini, Genova e Avezzano, ha deciso di delocalizzare la produzione nell’Europa dell’est – ha detto Maria Grazia Piras – l’interlocuzione avuta il 18 ottobre scorso al Mise con i rappresentanti di Vesuvius Italia non ha prodotto risultati apprezzabili. Nei prossimi giorni si terrà un ulteriore incontro al Ministero, questa volta con i massimi rappresentanti della società che produce materiali refrattari per l’industria siderurgica mondiale.»

La vertenza, esplosa alcune settimane fa dopo la decisione del gruppo Vesuvius di chiudere gli stabilimenti di Assemini e Avezzano, riguarda circa 200 lavoratori, 105 dei quali impiegati in Sardegna. Se non interverranno novità, dal prossimo 31 dicembre scatteranno i licenziamenti. «Finora Vesuvius ha respinto sia le proposte della Regione, disponibile ad intervenire per abbattere i costi dell’energia e dei trasporti, che dei lavoratori, pronti ad affrontare tagli sul costo del lavoro – ha spiegato Maria Grazia Piras – la questione è ora in mano al Governo».

La produzione italiana della multinazionale, che nel nostro Paese ha un giro d’affari di 80 milioni di euro su un fatturato complessivo di 1,7 miliardi, è in gran parte destinata all’Ilva di Taranto. Anche in caso di delocalizzazione dell’impresa continuerà a vendere alle industrie italiane. Un aspetto su cui si sono soffermati i componenti della Commissione, in particolare il consigliere del Pd Piero Comandini: «E’ impensabile – ha detto – che un’azienda con una forza lavoro giovane e  professionale, produttiva e forte sul mercato decida improvvisamente di chiudere e di trasferirsi altrove. Il Governo può intervenire almeno per rendere più difficoltosa la vendita del prodotto ad un’azienda come l’Ilva di Taranto, oggi commissariata. Altra questione da affrontare è quella delle bonifiche. Chi inquina deve pagare».

«Sono due dei punti discussi con il Governo – ha assicurato Piras – che verranno posti sul tavolo al prossimo incontro con i vertici di Vesuvius». Nel dibattito sono poi intervenuti i consiglieri Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda), Gianmario Tendas (Pd), Antonio Gaia (Upc), Piermario Manca (Pds), Marco Tedde (Forza Italia) e Gianluigi Rubiu (Udc).

I rappresentanti della minoranza (Tedde e Rubiu) hanno espresso forti dubbi sul fatto che Vesuvius possa ritornare sui suoi passi e hanno invitato l’assessore a lavorare su una normativa più stringente che imponga alle aziende che svolgono attività utilizzando il suolo sardo la presentazione di fideiussioni a copertura di eventuali danni all’ambiente.

L’assessora ha chiarito che per il momento in Sardegna solo l’attività di cava prevede un obbligo di ripristino dei suoli, in virtù di una legge del 1986. Piras si è infine impegnata a verificare, su sollecitazione del consigliere Pier Mario Manca, la percentuale della materia prima prodotta in Sardegna (bentonite e caulino) e utilizzata nello stabilimento di Assemini. Un passaggio importante per capire l’impatto dell’eventuale chiusura dello stabilimento sull’indotto e dell’attività estrattiva sul suolo sardo.

L’assessore, nel corso dell’audizione, ha inoltre illustrato le proposte di modifica della Giunta al P/130 “Fondi di capitale di rischio (venture capital) per investimenti in equità per la creazione e lo sviluppo di imprese innovative”. La Commissione ha espresso parere favorevole con la sola astensione del consigliere di Forza Italia Marco Tedde.

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Un week end all’insegna di un radio dramma con protagonisti attori non professionisti non vedenti e dell’Imbuteatro, due imbuti per sentirsi raccontare una storia scelta da un mazzo di carte

Un radio dramma con protagonisti attori non vedenti e poesie ascoltate da un imbuto, scelte pescando a caso da un mazzo di carte. Entra nel vivo il ricco programma di “Approdi, festa d’arte e comunità”, che quest’anno giunge alla quarta edizione. Sabato 5 novembre, alle 19.00, il festival organizzato dall’associazione Carovana SMI, partner del progetto 10 nodi-Festival d’autunno, propone lo spettacolo “Tenue Radio dramma” della compagnia toscana Fosca.

Negli spazi del Lazzaretto di Cagliari (con una differita su RadioX il 18 novembre, alle 18.00), lo spettacolo “Tenue Radio Dramma”, presentato in prima internazionale a Firenze il 7 novembre 2015, vede protagonisti attori non professionisti non vedenti. Lo spettacolo è la risultante di un periodo di indagine in forma di laboratorio, con costruzione collettiva dell’opera. Il testo (testimonianze autobiografiche tradotte in braille per l’esecuzione scenica) è una riscrittura originale di materiale poetico, dove la parola si fa senso, significato, ma anche solo paesaggio sonoro. La parola si mescola nella partitura sonora, nei margini tra la narrazione e la composizione musicale. Il gesto vocale si genera dalla tattilità degli oggetti utilizzati e dalla stessa lettura del copione in Braille. In apertura dello spettacolo, saranno messi in scena i risultati del laboratorio di teatro fisico e vocale rivolto a persone non vedenti, tenuto nei giorni scorsi nel quartiere di Sant’Elia da Cristina Abati, della compagnia Fosca, partner progetto di rete “Silence in the Dance Landscape” di cui Carovana SMI è capofila.

Domenica 6 novembre alle 10.00, nel piazzale del Lazzaretto di Sant’Elia, durante il mercato all’aperto, Approdi propone invece “L’Imbuteatro”, un’idea dell’attrice Cinzia Morandi, grazie alla rete FinEstateFestival e al Swiss project, sostenuto dalla Fondazione ProHelvetia.

L’Imbuteatro (che ha già entusiasmato il pubblico di numerosi paesi europei come Spagna, Svizzera, Germania, Cecoslovacchia, oltre che l’Italia) è una performance di narrazione orale per un solo spettatore della durata massima di due minuti. Le due attrici incantano per un momento lo spettatore prescelto narrando piccole storie arricchite da un sorprendente universo sonoro. L’Imbutofono è uno strumento realizzato con imbuti collegati tra di loro da tubi flessibili. L’ascoltatore applica gli imbuti alle orecchie; l’altra estremità dei tubi farà da microfono per le narratrici. Lo spettatore può scegliere la storia che vuole ascoltare da un mazzo di carte.attilio-motzo francesca-floris

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Dieci consiglieri regionali di diversi partiti, di maggioranza e opposizione, Daniele Secondo Cocco (SEL), Pietro Cocco (PD), Fabrizio Anedda (Misto), Emilio Usula, Pierfranco Zanchetta (Cristiano Popolari Socialisti), Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi), Gianluigi Rubiu (UDC), Angelo Carta (PSd’Az), Pietro Pittalis (Forza Italia) e Attilio Dedoni (Riformatori sardi), hanno presentato una mozione sulla paventata chiusura degli Uffici Postali nelle zone più disagiate della Sardegna a seguito del nuovo piano di privatizzazione e riassetto di Poste Italiane spa.

La mozione impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale ad intervenire con estrema urgenza nei confronti del Governo, anche in vista del nuovo processo di privatizzazione e riorganizzazione, al fine di evitare la chiusura di ulteriori uffici postali nel territorio regionale e scongiurare il conseguente taglio di servizi e posti di lavoro. Inoltre, come spiega il capogruppo SEL Daniele Cocco, la mozione impegna il Presidente della Regione a mettere in atto tutte le azioni e gli strumenti necessari nei confronti dei vertici di Poste Italiane spa al fine di porre particolare attenzione nella riorganizzazione delle sedi e dei servizi postali delle aree svantaggiate della Sardegna.

Poste Cortoghiana

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Nuovi disagi per i passeggeri che viaggiano sulla tratta Carloforte-Portovesme. A causa dei guasti che hanno costretto la compagnia Delcomar a fermare i traghetti Gb Conte e Anna Mur per le dovute manutenzioni nei cantierile corse sono state assicurate con le motonavi Ichnusa e Arbatax, con posti auto insufficienti, tanto che c’è chi non è riuscito a partire per la carenza dei posteggi macchine sul traghetto nonostante fosse prenotato.
Sull’accaduto interviene il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu. «Non parliamo di mezzi nuovi, perché i fatti dimostrano il contrario, visto che il traghetto Arbatax ha oltre 60 anni di servizio – denuncia Gianluigi Rubiu –. Non basta. Sono stati mandati in pensione i traghetti Sibilla e Vesta che avrebbero assicurato un trasporto efficiente e efficace, senza soluzioni alternative adeguate per i passeggeri». Così, durante l’estate, si sono ripetuti i disservizi sulle rotte per le isole minori del Sulcis: «Questo è un segnale palese – aggiunge Gianluigi Rubiu – della mancata applicazione del bando migliorativo per la tratta da e per Carloforte. La Delcomar, al momento dell’entrata in vigore del servizio, si è impegnata a incrementare le corse e i posti auto. Purtroppo l’ennesimo disservizio certifica il disconoscimento degli impegni, con il decremento dei posti auto e i passeggeri rimasti a terra. E’ inammissibile continuare con questa disorganizzazione, che danneggia l’immagine della Sardegna e produce enormi disagi per i residenti. Il servizio da rendere all’utenza è veramente ridicolo. Non si sta garantendo la continuità territoriale per le isole minori, con enormi disagi per i cittadini di Carloforte e dintorni. Sollecitiamo l’assessore regionale dei trasporti – conclude Gianluigi Rubiu – per un’immediata soluzione del problema, ripristinando dei traghetti efficienti lungo le tratte che da Portovesme e Calasetta portano nell’Isola di San Pietro.»

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Questa mattina in Commissione Bilancio ho chiesto al Governo di prevedere nel nuovo decreto, annunciato per venerdì, l’estensione anche alle imprese agricole della possibilità prevista già per i privati cittadini, di intervenire, con immediatezza, sugli immobili classificati nella tipologia B ovvero immobili inagibili (in tutto o in parte) ma che possono essere resi agibili con provvedimenti di pronto intervento.

Questo consentirebbe agli imprenditori agricoli di anticipare i costi della messa in sicurezza, anche con l’aiuto delle banche, e di ripristinare l’operatività delle aziende per poi essere integralmente rimborsati.

In Friuli Venezia Giulia ed in Emilia Romagna furono ricostruite prima le fabbriche e le strutture produttive, poi le case. Nel caso del sisma dell’Italia centrale è prioritario mettere al sicuro il patrimonio produttivo agricolo, gli allevamenti e il sistema a valle di trasformazione e conservazione. Sono queste aziende la “fabbrica” del territorio. Le eccellenze alimentari unitamente alle bellezze ambientali e culturali sono il marchio del Made in Italy nel mondo e, per il territorio colpito dal sisma, l’elemento fondamentale di attrazione turistica. Le associazioni di categoria ci segnalano che nell’area del cratere sono oltre 10 mila gli addetti ai quali va consentito di riprendere subito l’attività. L’iniziativa del ministro Martina e le prime decisioni assunte dal Governo vanno nella giusta direzione. Occorre proseguire su questa strada virtuosa inserendo nel secondo decreto ulteriori, significative risposte rapide e concrete.

Silvio Lai 1

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Riguardo i recenti fatti relativi ai collegamenti tra Sardegna e Corsica, Moby annuncia di avere l’intenzione di proseguire anche durante l’inverno la linea Santa Teresa di Gallura-Bonifacio, in modo da non lasciare i due importanti centri isolati.

La Compagnia del Gruppo Onorato Armatori, dunque, avanza le seguenti proposte per garantire la tratta che unisce i due porti tutto l’anno:

– Assunzione dei marittimi della nave Ichnusa, assicurando in questo modo 40 posti di lavoro che altrimenti rischierebbero di essere persi.

– Noleggio della nave Ichnusa a prezzi di mercato.

– Tariffe e frequenze decise di comune accordo con i rappresentanti dell’amministrazione Sarda e Corsa.

– Nessuna necessità di un bando pubblico, in quanto la Compagnia non chiederà un euro di contributo per questo servizio.

Moby rispetterà comunque le regole e le istituzioni, dunque se si dovesse ritenere opportuno, negli interessi della comunità, indire una gara nonostante la proposta che la Compagnia sta mettendo sul piatto, vi parteciperà con la convinzione di garantire, come sempre, la massima competitività.

Moby 3 copia

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Con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dell’opposizione la commissione Sanità ha approvato questa mattina il documento della Giunta regionale relativo alle risorse da destinare ai Plus, i piani locali unitari dei servizi alla persona.

In apertura di seduta la commissione (presieduta dall’on. Raimondo Perra) ha audito l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, che ha ricordato come «la proposta di delibera abbia preventivamente superato il confronto con i Comuni e con tutto il sistema delle autonomie locali. Stiamo cercando di rilanciare i Plus per migliorare il nostro welfare in modo generativo, facendo in modo che sia sempre più rivolto all’erogazione di servizi invece che di contributi monetari da assegnare ai singoli. A dieci anni dalla approvazione della legge 23 bisogna rivedere anche il ruolo del terzo settore in Sardegna».

Sul sistema dei Plus, sulla legge 162  e più in generale sull’effettività della spesa delle risorse assegnate sono intervenuti per l’opposizione i consiglieri Randazzo, Zedda e Oppi. Quest’ultimo, ha sollecitato una risoluzione all’unanimità della commissione, «per incrementare le risorse. Una risoluzione è l’unico strumento, se davvero vogliamo che aumenti la dotazione finanziaria per i Plus». Della stessa opinione il consigliere Luca Pizzuto (Sel), che si è detto favorevole a discutere la proposta formulata dall’ex assessore alla Sanità.

Tra i commissari hanno preso la parola anche i consiglieri del Pd Rossella Pinna, Gigi Ruggeri e Daniela Forma, che hanno analizzato la sintesi delle rendicontazioni di spesa consegnata alla commissione dall’assessorato e hanno segnalato le difficoltà di alcuni Uffici di Piano a spendere tutte le risorse assegnate.

Assessorato regionale della Sanità 6 copia

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Palazzo della Regione 3 copia

Nella riunione tenuta questa mattina, la Giunta regionale ha approvato lo Statuto del Parco naturale regionale di Gutturu Mannu. In materia di vigilanza meteorologica ed allertamento per rischio idrogeologico e idraulico, su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, l’Esecutivo ha approvato il documento “Soglie puntuali idropluviometriche delle stazioni della rete fiduciaria e disciplina delle attività e produzione dei documenti da parte del Centro Funzionale Regionale Decentrato nella fase di monitoraggio e sorveglianza”, quale ausilio che il Centro Funzionale Decentrato fornisce a supporto dell’Autorità di Protezione Civile nella fase di monitoraggio e sorveglianza. Il documento entrerà in vigore il 1° dicembre prossimo.

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Sono stati programmati gli incrementi di capacità sulle rotte aeree in continuità territoriale, per i periodi a cavallo dell’Immacolata concezione e delle festività natalizie, considerata la dinamica della domanda finora registrata. Nel corso del comitato paritetico di monitoraggio Regione-vettori Alitalia e Meridiana, convocato oggi dall’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, sono stati definiti i dettagli dei prossimi interventi.
Dal 2 al 12 dicembre prossimo sono state decise dal Comitato le seguenti percentuali di aumento di posti rispetto a quelle previste dal decreto: Alghero-Fiumicino +51%, Alghero-Linate +59%, Cagliari-Fiumicino +30%, Cagliari-Linate +42%. Mentre sulle rotte Olbia-Roma e Olbia-Linate, dal 6 al 12 dicembre, il Comitato ha previsto, rispettivamente, +40% e + 42% di posti in più.
Rispetto al periodo natalizio, questi gli incrementi dal 16 dicembre al 9 gennaio sulle tratte gestite da Alitalia: Alghero-Fiumicino +50%, Alghero-Linate +72%, Cagliari-Fiumicino +36%, Cagliari-Linate +71%. Infine, ecco i numeri dal 20 dicembre all’8 gennaio sui collegamenti operati da Meridiana: +48% di posti sulla rotta Olbia-Roma e +67,5% su Olbia-Linate.
Se necessario, eventuali ulteriori adeguamenti dell’offerta potranno essere stabiliti anche sotto data.

Ryanair 1

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ha autorizzato l’intervento di soccorso della Colonna mobile regionale di Protezione civile o di parte di essa nelle zone colpite dal sisma in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, nel caso in cui arrivasse la richiesta dalla Direzione di Comando e Controllo del Dipartimento nazionale.
«Il Sistema regionale della Protezione civile della Sardegna sta lavorando in stretta collaborazione con il Dipartimento nazionale che coordina tutte le attività di soccorso. Abbiamo mezzi e operatori qualificati pronti a intervenire su richiesta. Intanto i tecnici che sono già nelle Marche da domenica sera stanno facendo un grande lavoro assieme ai colleghi delle altre Regioni e colgo l’occasione per ringraziarli. Altri 11 colleghi tecnici sardi si stanno preparando a raggiungerli», ha detto l’assessore Spano che ha anche la delega alla Protezione civile. In partenza per i luoghi del terremoto ci sono 4 tecnici del Corpo forestale, 3 del Genio civile e 4 delle associazioni del volontariato di protezione civile.
Il coordinamento della colonna mobile di Protezione civile spetta alla direzione generale regionale, che è incaricata di attivarla se richiesto dal coordinamento nazionale, in base all’evolversi degli eventi connessi ai movimenti sismici e alle esigenze della complessiva azione di soccorso. La colonna è composta di diverse componenti: le organizzazioni di Volontariato di protezione civile, la Direzione generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, l’agenzia Forestas e, infine, altri Uffici, Enti e Agenzie regionali che in relazione alle diverse tipologie di rischio integrano la colonna mobile e servizio sanitario del 118.