Il vice presidente del Consiglio regionale Eugenio Lai critica duramente il taglio dei servizi (postali e inps) da parte dello Stato.
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Lo Stato alza bandiera bianca. Persegue in maniera ostinata e ossessiva gli equilibri di bilancio rinunciando a una delle funzioni fondamentali, garantire la coesione sociale, condannando di fatto le zone periferiche della nostra isola.
Ciò che sta accadendo negli ultimi anni in diverse aree della nostra Isola è dannoso e deleterio per la stessa sopravvivenza dei Comuni e mina alla radice tutte quelle azioni messe in atto (regione e comuni) per contrastare il progressivo fenomeno dello spopolamento.
La politica di tagli portata avanti da Poste Italiane e dall’Inps, compromette decisamente servizi essenziali in territori già fortemente in crisi.
In particolare, in diversi comuni della Sardegna, le comunicazioni di ulteriore riduzione del servizio postale con la consegna della posta 3/2 volte alla settimana, rappresenta di fatto una sentenza in ultimo grado la cui causa è da ricercarsi nella legge di stabilità del 2015 che ha ridotto l’onere del servizio per garantire la sostenibilità economica.
Una politica che sostiene in pieno l’idea di privatizzare Poste Italiane a discapito del servizio offerto soprattutto in territori più disagiati e isolati.
A questo si devono aggiungere i tagli delle sedi Inps, con la smobilitazione a cui stiamo assistendo in questi giorni in diversi territori dell’isola, tra cui il Sarcidano Barbagia di Seulo.
E’ indispensabile che l’intero Consiglio regionale, la Giunta e i parlamentari sardi alzino la voce nei confronti del Governo nazionale per tutelare servizi fondamentali a cui non si può rinunciare, più in generale è da ripensare l’applicazione rigida del principio del pareggio di bilancio con la conseguente contrazione della spesa il tutto a discapito della vita reale di migliaia e migliaia di uomini e donne.
Eugenio Lai
Vice presidente del Consiglio regionale
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