L’Udc chiede lo stop al concorso per il direttore di ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Michele di Cagliari.
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Il gruppo dell’Udc in Consiglio regionale (primo firmatario il segretario regionale, Giorgio Oppi), ha presentato un’interpellenza urgente «sulla situazione di precarietà delle strutture complesse dell’Azienda ospedaliera Brotzu e sulla decisione di bandire la selezione per la copertura del posto di direttore della struttura complessa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Michele a Cagliari», con la quale chiede un intervento immediato del presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, e dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, «per scongiurare che vengano posti in essere, all’Azienda ospedaliera Brotzu, atti palesemente illegittimi e dannosi».
Nel documento-denuncia, Giorgio Oppi, Gianluigi Rubiu, Giuseppino Pinna e Alfonso Marras, ricordano le recenti norme approvate, a partire dal 2014, e relative all’incorporazione degli ospedali Businco e Microcitemico nell’Azienda ospedaliera Brotzu, insieme con la nomina dei commissari delle Asl e delle Aziende ospedaliero universitarie, con l’obiettivo, tra gli altri, di redigere e approvare il piano di riqualificazione e riorganizzazione dei servizi sanitari, nonché la deliberazione della giunta n. 23\7 del 2015, in materia di contenimento della spesa relativa al personale.
«Sulla base di queste norme – scrivono i consiglieri dell’Udc – l’Azienda ospedaliera Brotzu non può procedere a nuove assunzioni se non dopo aver completato il processo di rideterminazione della rete ospedaliera che invece è ancora in atto.»
«Ma risulta invece che il Brotzu – aggiungono i consiglieri dell’Udc – abbia chiesto una deroga per effettuare una selezione, per ricoprire soltanto il posto vacante di direttore della struttura complessa di ostetricia e ginecologia, nonostante l’Azienda ospedaliera Brotzu conta ben quindici strutture complesse rette dai cosiddetti “facenti funzioni” e nonostante il bando per il direttore di ostetricia e ginecologia risalga al 2013. A ciò si aggiunga che attualmente operano ben due direttori di struttura complessa di ostetricia e ginecologia ed è verosimile che in sede di riorganizzazione delle strutture, siano almeno parzialmente accorpate.»
Giorgio Oppi, Gianluigi Rubiu, Giuseppino Pinna e Alfonso Marras contestano quindi lo svolgimento delle procedure concorsuali ed in particolare l’attribuzione di 35 punti su 100 per il curriculum dei candidati e di 60 punti su 100 per il colloquio, nonché pongono in dubbio i criteri di scelta della commissione esaminatrice («quest’ultima deve essere effettuata con meccanismi che ne garantiscano la genuinità ma il Brotzu non possiede alcun software specifico e certificato per soddisfare tale requisito»).
«Tali illogici comportamenti – concludono i consiglieri dell’Udc – inducono a ritenere che dietro il concorso per la direzione di ostetricia e ginecologia, al Brotzu, ci siano in realtà altre esigenze da soddisfare.»
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