19 November, 2024
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Le tecnologie del Joint Innovation Center Huawei e del CRS4 a supporto delle operazioni di soccorso presso l’Hotel Rigopiano di Pescara per facilitare il recupero delle persone rimaste intrappolate dopo il crollo della struttura a causa di una valanga. Il Centro di innovazione, finanziato dalla Regione Sardegna e da Huawei e inaugurato lo scorso 19 dicembre al Parco Tecnologico di Pula, nell’ambito delle sperimentazioni previste nell’accordo di collaborazione con la direzione regionale dei Vigili del fuoco della Sardegna, ha messo a disposizione del Corpo nazionale dei vigili parte del personale e il sistema portatile Rapid e-LTE emergency solution.
Il sistema utilizzato è parte delle infrastrutture del Centro di innovazione, su cui si stanno sviluppando nuove applicazioni per migliorare gli interventi dei soccorritori in caso di emergenze, e questo è il primo importante utilizzo in campo nazionale della tecnologia perfezionata nel Centro aperto nove mesi dopo il primo accordo Regione-Huawei firmato ad Hannover.
In questo momento il sistema è a disposizione degli operatori che coordinano le operazioni di recupero presso l’hotel Rigopiano. Si tratta di una infrastruttura di comunicazione mobile con tempo di montaggio e messa in opera estremamente veloci, da utilizzare in caso di emergenze e disastri come quello che in questi giorni si sta vivendo in Abruzzo. La tecnologia di ultima generazione utilizzata consente la trasmissione di voce e dati, incluse immagini, che facilitano la condivisione delle informazioni relative al disastro e il coordinamento delle operazioni da parte degli operatori in campo per facilitare l’individuazione dei sopravvissuti sotto le macerie. Il sistema consente di utilizzare alcune radio che permettono di acquisire le immagini dello scenario del disastro e mandarle poi nella sala operativa in streaming video, in modo tale da coordinare anche a distanza le operazioni con la massima precisione.

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L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ha firmato le ordinanze per destinare due milioni di euro dalla Regione per mitigare il rischio idrogeologico in tre Comuni che, presentando la documentazione su situazione attuale e possibili rischi, nei mesi scorsi hanno chiesto finanziamenti per poter intervenire: 1 milione di euro al comune di Cuglieri, 800mila euro al comune di Triei e 217mila euro al comune di Iglesias.

Per quanto riguarda Cuglieri, i siti di intervento sono localizzati all’interno delle aree perimetrate a rischio frane individuate nella variante al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico per il bacino Coghinas-Mannu-Temo. Gli 800mila euro destinati a Triei saranno invece utilizzati per la mitigazione del rischio idrogeologico sulla strada provinciale Triei-Baunei. A Iglesias, infine, gli interventi sono destinati al contenimento dei fenomeni di crollo nelle zone a rischio frana.
L’accordo che regola gli interventi risale al marzo del 2016 ed è interamente finanziato dal Ministero per un importo complessivo di 2milioni e 800mila euro. Divenuto esecutivo quell’accordo e poiché gli interventi finanziati risultano di competenza comunale, sono state acquisite dai rispettivi Comuni le proposte di intervento finalizzate alla soluzione dei problemi di dissesto idrologico più gravi e urgenti presenti sul territorio.
Le istruttorie che hanno avuto esito favorevole sono state trasmesse all’assessore Maninchedda che, in qualità di soggetto attuatore dell’accordo, ha firmato le ordinanze che approvano le proposte e finanziano gli interventi. La prossima ordinanza finanzierà interventi di messa in sicurezza nel centro abitato di Villanova Monteleone. Sono previsti ulteriori interventi con fondi regionali su situazioni di emergenza a conclusione delle istruttorie in corso.

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In tutta la Sardegna è in corso la ricognizione dei danni dovuti all’eccezionale ondata di maltempo dei giorni scorsi. Intanto nelle casse regionali sono già presenti stanziamenti mirati per sostenere in tempi rapidi non solo le amministrazioni locali ma anche i privati.
«Oltre ai 2 milioni di euro disponibili da subito per sostenere con urgenza le spese di primo intervento affrontate dalle Amministrazioni locali, anche un milione di euro è già disponibile per l’aiuto ai privati e alle attività produttive che non sono finanziate con specifiche leggi di settore – dice l’assessore della Difesa dell’Ambiente e della Protezione civile, Donatella Spano -. Uno strumento normativo innovativo che mancava e abbiamo appositamente ideato nel 2015 istituendo la legge regionale 26, consci che bisogna essere preparati anche finanziariamente alle conseguenze spesso disastrose degli eventi estremi. La Regione resta in ascolto, oltre che dei sindaci e delle popolazioni, anche degli imprenditori agricoli. Adesso la cosa importante è che ciascuno rispetti i tempi delle procedure, per garantire la massima rapidità degli interventi.»
La legge 28 prevede il risarcimento degli interventi degli Enti locali legati a calamità ed eccezionali avversità naturali. I Comuni, dopo aver chiesto lo stato di calamità naturale, hanno quindi 180 giorni di tempo per consegnare la relazione descrittiva dei danni.
La legge 26 prevede l’istituzione di un fondo regionale per consentire alla Regione di intervenire attraverso i Comuni in maniera più diretta, in caso di calamità, a favore dei privati e alle attività produttive che non sono finanziate con specifiche leggi di settore per danni a beni mobili e immobili. Prevede l’erogazione di un contributo ai soggetti danneggiati una volta terminate le ricognizioni e attivate le procedure.
Infine, nel Programma di sviluppo rurale (Psr) la Misura 5 è specificatamente dedicata al ‘Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione’, una volta verificati i danni con i tecnici delle Agenzie regionali mobilitati per i controlli nelle aziende.
«Queste sono le risorse già disponibili per dare risposte quanto più veloci possibili a coloro che hanno subìto danni dagli eventi calamitosi e saranno eventualmente integrate dopo l’effettiva ricognizione dei danni – conclude l’assessore della Protezione civile -. Nel frattempo lavoriamo per una sinergia ancora maggiore con le Amministrazioni locali e per far crescere nei cittadini la cultura della sicurezza accanto a questo sistema regionale di protezione civile che abbiamo costruito in meno di due anni e che vogliamo continuare a far crescere e migliorare.»

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Settimana di lavoro molto intensa per le commissioni, impegnate nell’esame della Legge di stabilità 2017 in altri temi di grande attualità.

La commissione Bilancio, presieduta dall’on. Franco Sabatini, prosegue l’esame della Legge di stabilità 2017 domani (martedì 24 gennaio) alle 10.00, ascoltando le relazioni del direttore generale della Asl unica e dei responsabili dell’Azienda ospedaliera del Brotzu di Cagliari e delle Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari.

Nel pomeriggio alle 16.00 sarà la volta del direttore regionale dell’Inps, del Direttore generale delle politiche sociali dell’assessorato della Sanità e delle associazioni del Terzo settore (Caritas, Associazioni dei disabili).

Sempre domani, alle 11.00, si riunirà la commissione Lavoro e Pubblica istruzione presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd). All’ordine del giorno il confronto sulla Legge di stabilità 2017 con gli assessori Claudia Firino (Pubblica istruzione) e Virginia Mura (Lavoro). La commissione proseguirà anche l’esame del Piano di dimensionamento scolastico per gli anni 2017-2018.-

Ancora per martedì, alle 16.00, la commissione Ambiente e Governo del territorio, presieduta dall’on. Giuseppino Pinna (Udc), sarà impegnata in una audizione con l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano che riferirà sul nuovo statuto dell’Agenzia Forestas e la Legge di stabilità. Alle 17.00, la commissione si occuperà dell’Atto di indirizzo strategico della Regione in materia di trasporto aereo su cui dovrà esprimere il parere di competenza.

Mercoledì 25, alle 10.00, invece, ci saranno le audizioni degli assessori dell’Urbanistica Cristiano Erriu e dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda sulla Legge di stabilità 2017 ed infine, giovedì 26, alle 11.00, quella dell’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, sempre sulla Legge di stabilità. 

Domani, infine, con inizio alle 16.00, riunione della commissione Attività produttive presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd), sulla Legge di stabilità e la situazione del comparto lattiero-caseario. Mercoledì 25 alle 10.30 proseguirà la discussione sulla Legge di stabilità mentre, nel pomeriggio, alle 15.30, saranno sentiti gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras e del Turismo Francesco Morandi.

Mercoledì 25, alle 9.30, giornata di audizioni per la commissione Sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi). Sono previsti gli interventi dei responsabili dei piani Plus, delle organizzazioni confederali ed autonome sulla situazione dell’Aias, dei rapprsentanti dei Centri anti-violenza, anti-stalking e delle case-rifugio e nuovamente dei sindacati confederali e autonomi sugli esuberi di personale a seguito della chiusura di alcuni punti-nascita.

Sempre mercoledì, alle 16.00, la commissione Autonomia presieduta dall’on. Francesco Agus (Sel) ascolterà l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu e gli amministratori straordinari delle Province sulla situazione finanziaria e dei servizi dei diversi Enti territoriali.

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In occasione delle commemorazioni per il Giorno della Memoria, il 25 gennaio 2017, il Teatro Centrale di Carbonia ospiterà la rappresentazione teatrale “In un cielo di stelle gialle… bianche farfalle” del Crogiuolo, Centro di Intervento Teatrale, diretto da Mario Faticoni (Teatro dell’Arco).

Il primo spettacolo è previsto per le ore 10, il secondo per le 11.30. Lo spettacolo è gratuito e parteciperanno alcune classi degli Istituti Superiori.

Testo e regia di Rita Atzeri. Interpreti: Marta Gessa e Antonio Luciano.

Organizza il Teatro del Sottosuolo in collaborazione con il comune di Carbonia.

«Ad essere raccontate, con la semplicità del teatro di narrazione e l’ausilio di musiche e oggetti, le vicende di bambini e bambine, che in un’Europa dilaniata dalle leggi razziali, vissero sulla propria pelle l’orrore della deportazione.

Siamo nel 1938, in Italia per volere del fascismo, nella Germania di Hitler, nelle occupate Francia e Polonia, le leggi razziali tolgono agli ebrei tutti i diritti: lavorare, andare a scuola, essere curati, entrare in un parco pubblico per i protagonisti del nostro racconto diventano un lontano ricordo.

Rabbia, paura, speranza, rassegnazione, lotta e resistenza vengono raccontate in questo spettacolo.

Il Racconto è la forma di Resistenza che abbiamo il dovere di compiere, il racconto è il testimone da passare ai giovanissimi spettatori perché il passato non ritorni né si ripeta.»

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Venerdì 27 gennaio la Sala polifunzionale del comune di Carbonia ospiterà una serie di iniziative per “Il Giorno della Memoria”.

Il 27 gennaio 1945, i soldati sovietici liberavano il campo di concentramento di Auschwitz. Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, una giornata simbolo scelta per ricordare l’orrore dei lager.

In tutto il mondo si ricordano le vittime dell’Olocausto, vittime innocenti della persecuzione nazista e fascista. Ebrei, rom e sinti, slavi, intellettuali, oppositori politici, omosessuali, testimoni di Geova, persone diversamente abili, persone ritenute “asociali” come, per esempio, mendicanti, vagabondi e venditori ambulanti. Milioni le persone deportate nei campi di concentramento che non fecero mai ritorno a casa. Trattate come schiave, portate alla morte, con aberrante precisione scientifica, per la fatica, la fame e le torture, uccise nelle camere a gas o con altri metodi atroci come le iniezioni di benzina nel cuore.

Per non dimenticare questo orrore e perché non si ripeta, anche Carbonia partecipa alla Giornata della Memoria, con numerose manifestazioni. Tra queste, venerdì 27 gennaio, a partire dalle ore 17,30, diverse iniziative ospitate nella Sala polifunzionale, in Piazza Roma. Dopo il saluto del sindaco, Paola Massidda, seguiranno gli interventi di Don Amilcare Gambella, parroco di San Ponziano e di Giampaolo Cirronis, giornalista ed editore, che parlerà di Modesto Melis, il nostro concittadino recentemente scomparso, sopravvissuto alla deportazione nel lager di Mauthausen. Subito dopo un Fash mob della Clessidra Teatro di Anna Pina Buttiglieri.

Seguirà il reading su Modesto Melis con Anime Resilienti (Susanna Mannelli, Chiara Giuliani e Sabrina Barlini, con musiche di Angelina Figus e Coro Centro Studi Musicali di Carbonia) e La Parola ai poeti, con Claudio Moica, Giovanna L.F. Fiabane, Marcello Murru e Francesco Artuso, musiche dal vivo a cura di Angelo Montis.

Partecipano: il Teatro del Sottosuolo, Botti du Schoggiu, Associazione Suergiu per la cultura, Le città invisibili, Centro Studi Musicali di Carbonia e Clessidra Teatro di Anna Pina Buttiglieri, in collaborazione con il comune di Carbonia. Anime Resilienti e la Parola ai poeti è organizzato dal Teatro del Sottosuolo.

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E’ un bel Cagliari quello visto ieri sera nel posticipo dell’Olimpico contro la Roma. La sconfitta di misura, maturata con un goal molto discusso di Edin Dzeko, lascia tanto amaro in bocca ma Massimiliano Rastelli ha parecchie ragioni per ritenersi soddisfatto di quanto ha visto fare sul campo alla sua squadra, sulla falsariga di quanto è accaduto nella precedente trasferta di San Siro contro il Milan.

Il Cagliari arrendevole visto in molte occasioni quest’anno, con pesantissime sconfitte che ancora bruciano per le loro proporzioni, sembra uno sbiadito ricordo. Massimiliano Rastelli ha registrato la difesa e la squadra ha ritrovato piena coscienza dei propri mezzi. La classifica è assolutamente tranquilla, la salvezza è praticamente già acquisita, e la squadra rossoblu si trova nella condizione di esprimere il meglio di sé. Ieri sera se ne è avuta la conferma.

Nella prima parte della gara il Cagliari ha badato quasi esclusivamente a difendersi e Rastelli è riuscito ad imbrigliare le fonti di gioco della vicecapolista, al punto che Rafael ha dovuto una lavoro di ordinaria amministrazione. Nel secondo tempo Marco Borriello e compagni sono scesi in campo più spregiudicati ed hanno più volte creato problemi della Roma, prima del goal tanto contestato di Edin Dzeko, abile a liberarsi della marcatura di Murru con un movimento ai limiti del regolamento. Massimiliano Rastelli, a fine gara, ha commentato: «Bravo Dzeko ma credo che se l’arbitro avesse fischiato il suo fallo ed annullato il goal, non sarebbe stato uno scandalo. E, inoltre – ha aggiunto Rastelli – mi chiedo cosa sarebbe stato deciso a parti invertite».

Una volta sbloccato il risultato, per la Roma la strada si è fatta più agevole ma il Cagliari è rimasto in partita fino alla fine, con Rafael bravo a negare il secondo goal.

Il Cagliari è tornato a casa giustamente amareggiato per l’occasione mancata ma, al tempo stesso, felice di aver tenuto testa ad una delle grandi del campionato, ed ora può guardare con fiducia alla prossima partita casalinga, in programma domenica prossima, contro il Bologna. Massimiliano Rastelli dovrà fare a meno di Joao Pedro (espulso ieri nel finale di gara) e Nicolò Barella (ammonito e già diffidato) che verranno appiedati dal giudice sportivo, ma spera di recuperare Simone Padoin e Davide Di Gennaro.

 

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Stefano Demontis 42 anni e residente a Sassari, è dal 2009 un affermato professionista del poker sportivo. Conosciuto nel circuito nazionale ed internazionale con il nickname “Delf1n074”, il sassarese è un giocatore molto estroverso, un carattere guascone che fa dell’aggressività la caratteristica principale del suo stile di gioco. Uno stile di gioco che gli ha permesso di raggiungere importanti risultati: anno di grazia il 2010 con un secondo e terzo posto a due main event del circuito IPT.

Ecco la sua storia.

La carriera di Stefano Demontis inizia nel 2007, anno in cui perde il lavoro. Appassionato di poker, frequenta con i suoi amici i circoli autorizzati fino a decidere di sedersi e partecipare, sotto consiglio della sua ragazza, ad un torneo. Arriva una vittoria ed è la molla che fa partire tutto. Da qui Stefano inizia a studiare il Texas Hold’em, la psicologia e le tecniche di gioco, le sue basi statistiche e matematiche.

Un percorso che prosegue trasformando una passione in un vero e proprio lavoro in cui la mentalità deve essere quella imprenditoriale, va mantenuta la lucidità ed in cui, aspetto ì fondamentale, non bisogna mai farsi trascinare dal gioco, secondo Demontis.

Un lavoro che, come tutti gli altri, ha pregi e difetti con i primi che superano i secondi: se da un lato l’impegno è serale e dura spesso molte ore consecutive (la sua giornata tipo prevede la sveglia a fine mattina, un pomeriggio da dedicare allo svago e poi i tornei dalle 20 fino alle 4-5 del mattino) dall’altro il poker sportivo permette di girare il mondo per partecipare ai tornei. Ed è proprio questo l’aspetto più intrigante, secondo il sardo che ha dichiarato in un’intervista che il suo sogno è quello di poter partecipare ai più importanti tornei dello European Poker Tour (EPT) e delle World Series of Poker (WSOP) e di essere, a più di 40 anni ancora un giocatore professionista di poker Hold’em.

La carriera professionistica di Demontis, come accennato in precedenza, inizia nel 2009 ma ha l’anno successivo come punto di svolta. Arrivano, infatti, nel giro di due mesi i più grandi successi in carriera con il terzo e il secondo posto nei Main Event di due tappe dell’Italian Poker Tour – il più importante circuito di poker dal vivo della penisola – rispettivamente a San Marino e Sanremo. Un 2010 incredibile, che prevedeva sette tappe dell’IPT che si è chiuso con altri due risultati di prestigio: la seconda piazza all’evento principale del Poker Grand Prix di Venezia e la sesta all’appuntamento IPT di Nova Gorica. Terminato il 2011 senza grandi risultati e con un calo del livello di gioco, il player decide di prendersi una pausa.

Tre anni davvero intensi, quelli tra il 2008 ed il 2011, in cui Demontis si accorge di aver bisogno di staccare dall’attività e di avere sempre più difficoltà a concentrarsi al tavolo. Iniziano a diminuire gli stimoli e la voglia di giocare e, complice un fatto personale, arriva la pausa dal tavolo verde. Un periodo di stacco provvidenziale per ricaricare le batterie e presentarsi di nuovo alla competizione cercando di non ripetere gli errori del passato, ripartendo da tornei minori senza troppa pressione. Si è fatto rivedere all’EPT Campione del 2012 e nei tornei di poker online, mettendosi in mostra ad esempio in un Sunday Evening nell’ottobre del 2015.

Appassionato di ogni tipo di sport dal calcio ai giochi di strategia, Demontis ha un carattere esuberante che porta anche nelle competizioni in cui è sempre uno dei giocatori più aggressivi. Se nei tornei online si auto-definisce come un giocatore “tight aggressive” è nei live che emerge il lato più spregiudicato del suo approccio, molto spesso ai limiti del cosiddettospewer.
Un’aggressività che molto spesso intimorisce l’avversario ma che a volte porta a giocate eccessive, come ammesso dallo stesso sassarese.

Negli ultimi tempi Demontis sembra essersi preso un ulteriore periodo di pausa, probabilmente da dedicare ad altre attività e forse allo studio della disciplina e all’elaborazione di nuove strategie di gioco.
L’augurio per il 2017 è quello di poter ammirare ancora il suo carattere allegro e spensierato davanti ai più importanti tavoli in Italia e all’estero.

 

 

 

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Il 27 gennaio 2017 sono in programma in tutta la Sardegna iniziative per “Il Giorno della Memoria”. Sarà il primo “Giorno della Memoria” senza Modesto Melis, uno degli ultimi testimoni degli orrori della 2ª Guerra Mondiale, morto il 9 gennaio 2017, all’età di 96 anni e 9 mesi. La storia di Modesto Melis (nella prima delle due fotografie allegate si trova nella galleria di Gusen, dove durante la prigionia nel campo di concentramento di Mauthausen, ha lavorato alla costruzione di aerei ed è tornato il 13 settembre 2014) costituisce un’eredità straordinaria per le presenti e le future generazioni.

Ripubblichiamo l’articolo scritto da Giuseppe Mura, autore del libro sulla storia di Modesto Melis, “L’animo degli offesi”, al termine delle visite a Mauthausen e Gusen, i luoghi della lunga prigionia.

Come era accaduto in quella sera del 7 agosto del 1944, il 13 settembre 2014 Modesto ha visto comparire lentamente in cima al pianoro erboso, alla sommità della collina, il profilo grigio ed inquietante della costruzione che, allora, gli parve come un castello riemerso dalle tenebre del passato.

Ora come allora alte mura grigie immerse in un pulviscolo di pioggia finissima ed avvolgente, illuminate da potenti riflettori, con la corrusca aquila di bronzo, inquadrata da sciabole di luce che trasformavano la costruzione in una impressionante immagine di minacciosa potenza, quasi sospesa nel nulla di una notte oscura.

Oggi quell’aquila minacciosa che stringeva tra gli artigli il superbo simbolo della croce uncinata, non esiste più. Travolta dalla furia di rivalsa dei deportati liberati, è crollata per sempre, al suo posto due tristi spuntoni di ferro arrugginito, rimangono a testimoniare quella presenza ma, un’aria di sinistra malvagità, continua ad emanare da quella mura, dai profili dei camini e delle torrette, da cui spuntavano, un tempo, le canne delle mitragliatrici.

Come allora, Modesto ha superato quel portone per scendere nelle tenebre delle docce dove, nudo ed umiliato fu completamente depilato e venne lavata via, oltre al sudore del viaggio nei vagoni bestiame, anche la sua dignità d’uomo.

Per contro, la mattina del 13 settembre Modesto è stato accolto dal rispetto e dal sorriso delle guide del Memoriale di Mauthausen che lo hanno come avvolto in un abbraccio di simpatia, stringendoglisi intorno per sentire dalla viva voce il suo racconto, come a voler trovare la conferma vivente di quanto, essi stessi, raccontano ai visitatori che accompagnano ogni giorno con la narrazione dell’orrore. Modesto, insieme all’autore della sua biografia “L’animo degli offesi”, Giuseppe Mura e all’editore, Giampaolo Cirronis, è stato sottoposto, se pur bonariamente, dal ricercatore che, da circa 40 anni studia il sistema concentrazionario di Gusen, ad un vero fuoco di fila di domande, per cercare eventuali, possibili notizie ancora non note, su metodi e tecniche usate per portare avanti il loro piano di costruzione di armamenti nell’imponente galleria.

Le risposte di Modesto sono state sempre accurate e puntuali, per quanto possibile dopo 69 anni, ma sempre accompagnate da un sorriso tranquillo e dalla consueta arguzia. La visita è proseguita domenica 14 settembre, al Memoriale di Gusen, il campo dove Modesto languì per quasi un anno, fino al fatidico 5 maggio del 1945. Poteva essere una mattina come tante altre vissute da Modesto nei suoi novantaquattro anni di vita, invece si preparava per lui un avvenimento speciale, unico, quello in cui avrebbe rivisto i luoghi dove aveva trascorso la gran parte della sua prigionia: il lager di Gusen.

Fino al 1940, il nome Gusen era stato solamente quello di un modesto affluente del Danubio, sconosciuto a chiunque non abitasse in quel circondario ma, quando gli alti ufficiali delle SS, si accorsero che era prevedibile un rapido incremento del numero di deportati, si diede inizio alla costruzione di decine di grandi baracche in legno, insieme a qualche edificio in pietra e all’utilizzazione di poche costruzioni preesistenti. Fu poi eretto un muro perimetrale, alla cui sommità vennero stese tre linee di filo spinato, sostenute da isolatori di porcellana; infine, furono elevate, ad ogni angolo e al centro di ciascun lato del perimetro, le torrette di guardia. Era sorto il nuovo lager, appendice di quello principale di Mauthausen, divenuto ormai il centro direzionale di un vasto sistema concentrazionario, composto di ben 49 campi satelliti, tra i quali, quello di Gusen sarebbe stato il maggiore, arrivando a contenere fino a 26.000 deportati. Vi avrebbero trovato la morte oltre 3.500 italiani. Modesto Melis, matricola 82441, vi sopportò ogni genere di sofferenza.

La prima sorpresa arriva per Modesto subito all´arrivo: nessuna traccia è più presente di quanto aveva conosciuto;i chilometri di filo spinato percorso da corrente e la lunga teoria di baracche di legno sono stati sostituiti da linde ed eleganti villette dai tetti spioventi per resistere al carico della neve, circondate da allegri giardini cinti da siepi verdi, intersecati da vialetti lastricati. Di tutto quanto Modesto aveva conosciuto e vissuto, rimane uno dei doppi forni crematori, racchiuso da un muro di cemento armato, costruito a seguito di una raccolta volontaria di denaro da parte di ex deportati italiani. Furono sempre le stesse associazioni a comprare il terreno per erigere il monumento, per poi cederlo al comune di Langenstein, di cui la novella frazione divenne parte. Modesto appare ora un poco perplesso, ma i ricordi riaffiorano non appena, affiancati da un’affabile guida, entriamo nel memoriale e, appesi alle pareti, osserviamo i pannelli luminosi che rappresentano le foto originali del campo e le diverse piantine.

Modesto aguzza gli occhi, si avvicina e dà il via ad un inarrestabile flusso di parole. Racconta e racconta…, le sue esperienze, la composizione del campo, le diverse vicissitudini affrontate, i kapos, le frustate, i compagni morti, i più, i sopravvissuti, pochissimi…

Una mattinata dedicata interamente alla memoria. Poi, sempre accompagnati dalla giovane ed interessatissima guida, ripercorriamo i sentieri del cammino passato. Ecco il percorso della ferrovia che trasportò i deportati, un giorno dopo l’altro, ecco il ponte ed il cavalcavia che attraversò Modesto nella sua fuga verso la libertà.

Terminiamo infine la visita esausti per le emozioni contrastanti che saturano le nostre menti: orrore, stupore, sconcerto…pena..

Modesto è forse l’unico ad apparire sereno, quasi…

Giuseppe Mura

Autore del libro “L’animo degli offesi”

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Il gruppo Pirelli non ha bisogno di presentazioni. Fondato a fine ‘800 da Giovanni Battista Pirelli, e diventata nel tempo leader nel settore pneumatici con oltre 20 stabilimenti in 14 paesi nel mondo. Anche se ultimamente la quota di maggioranza è passata ad un gruppo cinese la mente e il polo produttivo dove si sviluppa la tecnologia all’avanguardia degli pneumatici di nuova generazione sono restati in Italia, ricordiamo che Pirelli fornisce gli pneumatici per la Formula 1 ed altri campionati. Proprio per questo l’azienda ha sempre bisogno di personale motivato e questo si può verificare dalle figure professionali ricercate al momento che sono… 

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_pirelli2017.html .