19 November, 2024
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Il nuovo bando si riferisce alla selezione di 1.050 volontari per l’attuazione di progetti di servizio civile nazionale in Italia di cui:

– 1.000 da avviare in 116 progetti in tutta Italia autofinanziati dal Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo

– 4 da avviare in 1 progetto finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena

– 20 da avviare in 1 progetto di un Ente della regione Sicilia

– 20 da avviare in 2 progetti di Enti della regione Puglia

– 6 da avviare in 1 progetto di un ente Nazionale

Per poter partecipare alla selezione occorre innanzitutto individuare il progetto a cui si vuole partecipare.

Dopo…

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_servizio_civile.html)

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La prima Regione italiana per e-commerce è la Campania per quanto riguarda gli acquisti online da parte dei consumatori, seguita da due Regioni del Nord. Al primo posto delle Regioni più attive per presenza sul web troviamo una sola Regione, la Valle d’Aosta e quindi le province autonome di Trento e Bolzano. Quindi in questo panorama la Sardegna è la seconda Regione ma occupa il quarto posto di questa classifica distanziando altre Regioni in modo molto netto.

Un risultato che è stato raggiunto in soli 4 anni: nel 2012 la presenza delle aziende nel web era solo di 3,8%, ora si è saliti al 17%, ben 6 punti percentuali superiore alle media nazionale che rimane all’11%. Un dato importante come ha sottolineato il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti che ha voluto far notare di come “La nostra regione si conferma terra fertile per lo sviluppo delle attività connesse al web e allo sviluppo della ‘manifattura 4.0’”.

Da qui diventa ancora più importante continuare a lavorare per superare il digital divide, perché il problema non è quello di trovare spesso le migliori offerte adsl e telefono, quanto il fatto di poterne usufruire veramente dei servizi offerti e pagati (maggiori dettagli su http://www.cartedipagamento.com/offerte-adsl-telefono.htm).

Folchetti ha anche aggiunto che questi dati “confermano le potenzialità dell’e-commerce per la crescita delle imprese sarde in primis quelle dell’agroalimentare, questo è un modo intelligente di vendere i prodotti e promuovere il valore artigiano dei territori e un metodo parallelo al tradizionale commercio che consente di abbattere le distanze e di raggiungere anche mercati lontani. Purtroppo, però, ci sono ancora problemi legati a siti web non adeguati al commercio digitale a cataloghi ancora solo in italiano e non plurilingue e, in alcune aree, a infrastrutture tecnologiche (linee internet) che, di fatto, limitano l’operatività delle imprese”.

Quindi è innegabile che ci sia ancora molta strada da fare, e nonostante i consumatori sardi abbiano ridotto l’abitudine di acquistare online, questa sembra essere realmente la via giusta da percorrere per scrollarsi di dosso una crisi, che al di là dell’impegno profuso dalle aziende sarde sembra non voler dare spazio al giusto benessere che il lavoro onesto dovrebbe garantire a tutti.

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I Riformatori sardi vanno ancora all’attacco contro le ipotesi di rilancio delle Province.

«I sardi hanno espresso la volontà di eliminare le province dalla Sardegna. Non di ridurle, non di modificarle. Eliminarle. Non c’è altra parola se non “ridicolo” per descrivere il comportamento dell’attuale giunta regionale che non sta facendo altro che fregarsene di quanto ha deciso legittimamente il popolo sardo – dice Giacomo Fantola -. La caduta vertiginosa dell’apprezzamento dell’operato della giunta, testimoniata dalle graduatorie del sole 24 ore, rende palese il sentimento che i sardi hanno sviluppato in questo periodo. La Giunta regionale continua a prendere in giro i sardi: dai commissariamenti dei consigli, alle proroghe, fino allo studio dei nuovi confini per delle nuove, ennesime province. Da sardo chiedo ai miei governanti di smetterla. Non chiedo dimissioni – conclude Giacomo Fantola -, non chiedo teste di assessori incompetenti, chiedo solo che venga dato seguito alle indicazioni dei sardi che quattro anni fa hanno chiesto l’eliminazione definitiva delle province.»

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Il Parlamento europeo ha rinviato alla Commissione la sua proposta per una “lista nera” dei Paesi considerati a rischio per riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, chiedendo di ampliarla per includere, ad esempio, i territori che agevolano i reati fiscali.

Judith Sargentini (Verdi/ALE, NL), co-relatrice, ha detto: «L’ampia maggioranza del voto riflette la forza della posizione del Parlamento circa l’inadeguatezza dell’elenco attuale. Ora speriamo che la Commissione si dimostri più ambiziosa nelle revisioni, in modo da stilare una lista nera che sia atta allo scopo».

Krišjānis Karins (PPE, LV), l’altro co-relatore, si è astenuto nel corso della votazione, poiché: «Un Paese dovrebbe essere incluso nella ‘lista nera’ solo quando vi sia una chiara evidenza di una minaccia sistematica di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo. La Commissione ha bisogno di avere un algoritmo semplice e trasparente, in grado di sostenere il controllo pubblico». 

La Commissione elenca undici Paesi (Afghanistan, Iraq, Bosnia-Erzegovina, Siria, Guyana, Laos, Uganda, Vanuatu, Yemen, Iran e Corea del Nord) giudicati carenti nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Le persone e i soggetti giuridici dei Paesi inclusi nella lista nera sono soggetti a controlli più severi quando fanno affari in Europa. 

La risoluzione è stata approvata a maggioranza assoluta con 393 voti in favore, 67 voti contrari e 210 astensioni.

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, attacca la maggioranza di centrosinistra sul bilancio di metà mandato pubblicato dalla Giunta Pigliaru. «Un’operazione di marketing che nasconde le inadeguatezze di una maggioranza incapace di risolvere le emergenze della Sardegna – sottolinea il consigliere regionale di Iglesias -. La realtà è che Pigliaru si traveste da cantastorie, raccontando delle favole ai cittadini». Il documento, secondo la minoranza, nasconde i fallimenti dell’esecutivo: «Una Giunta – aggiunge Gianluigi Rubiu – che non ha dato speranze e risposte alla crisi dell’IsolaSi comincia dai settori trainanti come l’agricoltura ed edilizia. Il mondo delle campagne è in rivolta per i continui ritardi dei bandi del Piano di sviluppo rurale e la mancata corresponsione dei premi comunitari. Solo promesse per il comparto edilizio, con il piano casa che ha avuto il solo merito di ingessare l’economia e l’attesa infinita di una legge urbanistica.  La riforma del sistema sanitario voluta dalla Giunta ha prodotto come unica soluzione la moltiplicazione delle poltrone. Per il resto, si assiste all’eliminazione dei servizi primari per la salute soprattutto in territori come il Sulcis Iglesiente ed il Medio Campidano».

Nessun passo in avanti, ad oggi, è stato compiuto concretamente nel settore industriale: «Anzi – dice Gianluigi Rubiu, preoccupato per l’altissimo tasso di disoccupazione nel Sulcis – le vertenze annose non hanno trovato uno sbocco. Si pensi alle questioni sul tavolo di Eurallumina, Portovesme Srl, Alcoa e Parco Geominerario. Purtroppo la Sardegna sta diventando il cimitero delle fabbriche, con i lavoratori ormai disperati senza un reddito. Un settore dei trasporti è allo sfascio con il continuo ritardo dei treni e l’aumento esponenziale delle tariffe per viaggiare sulle rotaie. Una continuità territoriale che penalizza i sardi, sempre più vessati per raggiungere la Penisola. La fuga delle compagnie low cost e la vicenda Meridiana che sono lo specchio dei fallimenti. Il piano di dimensionamento scolastico porta allo spopolamento dei paesi dell’interno, con gli istituti soppressi. Ci stiamo adoperando per scrivere un dossier sulla demolizione della Sardegna – conclude Gianluigi Rubiu – operata dalla giunta Pigliaru, con un bilancio di metà mandato che denota il dissesto dei comparti strategici dell’Isola».

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Più disponibilità di posti, aeromobili più grandi, certezze dei collegamenti, tariffe basse, clausola di salvaguardia nei contratti per intervenire fare fronte ai picchi eccezionali di traffico.

Sono gli elementi principali del nuovo modello di continuità territoriale area (Ct1) che l’assessore regionale dei Trasporti Massimo Deiana ha illustrato alla competente commissione del Consiglio regionale, presieduta dall’on. Giuseppino Pinna (Udc Sardegna).

«Rispetto al sistema precedente – ha dichiarato l’assessore Deiana – si tratta di innovazioni importanti che tengono conto dei risultati dello scorso anno, delle valutazioni degli esperti del settore e, soprattutto, del confronto con tutti i portatori di interesse». «In sintesi – ha aggiunto l’assessore – abbiamo messo a punto uno schema che prevede, per 10 mesi l’anno, una tariffa di 37 euro per Roma e  46 per Milano, mentre nei 2 mesi estivi di maggior traffico si volerà con un costo rispettivamente di 70 e 80 euro, al netto delle tasse aeroportuali che sono libere e di altri oneri (spesso piuttosto significativi) che compongono il prezzo finale del biglietto».

Un aspetto particolarmente interessante del nuovo modello di continuità riguarda, secondo Deiana, il numero dei posti disponibili. «Rispetto ai 2.4 milioni di posti del 2016 che abbiamo portato a più di 3 con interventi in situazioni di emergenza – ha spiegato Deiana – con il nuovo modello arriveremo a 4 milioni già nel primo anno con una progressione a salire che ci porterà fino ai 5 milioni; una proiezione realistica fondata anche sul grande aumento di traffico del 2016, che ha fatto registrare una crescita a due cifre vicina al 30%, sostenuta quasi per intero dai non residenti e dal mercato internazionale».

Per quanto riguarda le risorse, l’assessore le ha stimate fra i 50 ed i 51.5 milioni di euro, provenienti dal bilancio regionale e da fondi dello Stato (i 120 milioni in 4 anni previsti dal Patto per la Sardegna, di cui è materialmente disponibile solo la prima annualità). Infine, la tempistica. La commissione dovrebbe esprimere il parere preliminare sulla delibera della Giunta martedì prossimo; il provvedimento tornerà poi all’attenzione dell’esecutivo per l’approvazione definitiva per essere successivamente inserito in un decreto del Governo. A quel punto, la Regione potrà bandire la gara ed i vettori avranno 6 mesi di tempo per presentare le offerte. Il traguardo finale è quindi quello, già annunciato, dell’ottobre 2017.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri Roberto Deriu, Piero Comandini, Antonio Solinas ed Alessandro Collu (Pd), i capigruppo di Cps Piefranco Zanchetta e del Psd’Az Angelo Carta.

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Attraverso i censimenti l’Istat realizza periodicamente delle rilevazioni dirette di ogni singola unità dell’universo di riferimento. In Italia i censimenti dell’agricoltura, della popolazione e delle abitazioni e dell’industria e dei servizi, comprese le istituzioni pubbliche e private, si svolgono ogni dieci anni. Per ogni censimento una apposita normativa stabilisce il campo di osservazione, l’affidamento della rilevazione a enti e organismi pubblici e privati, i soggetti tenuti all’obbligo di risposta, le modalità di esecuzione e di diffusione dei dati, etc.

Negli ultimi anni, coerentemente con le linee di sviluppo dettate in ambito europeo e con il processo di modernizzazione organizzativo, tecnologico e metodologico della statistica ufficiale che mira allo sfruttamento dei giacimenti informativi esistenti, si è aperta una nuova stagione volta al superamento dei censimenti generali e al passaggio ai censimenti permanenti. Questi ultimi prevedono la costruzione di registri statistici attraverso l’integrazione di fonti amministrative e lo svolgimento di rilevazioni statistiche campionarie per il controllo qualitativo. L’obiettivo è quello di aumentare quantità e qualità dell’offerta informativa e al contempo ridurre il fastidio statistico e i costi complessivi della produzione statistica ufficiale.
Le tre rilevazioni censuarie presentate permettono di analizzare le caratteristiche del sistema agricolo, gli aspetti socio-demografici ed economici della popolazione, la struttura territoriale delle imprese delle istituzioni e dell’occupazione. Questa conoscenza del territorio, oltre a fornire ai cittadini una maggiore consapevolezza della realtà in cui agiscono, rappresenta per il governo e la pubblica amministrazione un utile strumento di supporto alle decisioni in campo sociale, politico ed economico.

Agricoltura
I dati pubblicati fanno riferimento al 6° Censimento Generale dell’Agricoltura.
Il censimento dell’agricoltura fornisce un quadro informativo completo sulla struttura del sistema agricolo e zootecnico. Esso permette di produrre informazioni statistiche di qualità, comparabili a livello europeo, essenziali per la programmazione e la valutazione delle politiche di intervento comunitarie, nazionali e regionali in materia di agricoltura, di sviluppo rurale e di sostenibilità ambientale.
Le tavole pubblicate prevedono confronti storici rispetto ai Censimenti del 1982, 1991, 2000 e 2010.

Popolazione e Abitazioni
I dati pubblicati fanno riferimento al 15° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni.
Il censimento ha l’obiettivo di conteggiare la popolazione e rilevare le sue caratteristiche strutturali, aggiornare le anagrafi, determinare la popolazione legale necessaria sia a fini giuridici generali sia a fini elettorali e raccogliere informazioni sulla consistenza numerica e sulle caratteristiche strutturali delle abitazioni e degli edifici. I dati censuari sono anche la base necessaria per realizzare successive indagini campionarie e rilevazioni, così importanti in una società in cui le informazioni devono essere attendibili e disponibili in tempi rapidi.
Le tavole pubblicate prevedono confronti storici rispetto ai Censimenti del 1991 e del 2001.

Industria e Servizi
I dati pubblicati fanno riferimento al 9° Censimento Generale dell’Industria e dei Servizi e riguardano imprese, istituzioni, unità locali e addetti.
Il censimento dell’industria e dei servizi 2011 è articolato in quattro filoni: Archivio Statistico delle Imprese Attive (ASIA), Rilevazione campionaria sulle imprese, Rilevazione sulle istituzioni non profit, Rilevazione sulle istituzioni pubbliche.
La rilevazione ha l’obiettivo di rappresentare in maniera puntuale e dinamica il mondo delle imprese, del non profit e delle istituzioni pubbliche, offrendo un contributo fondamentale alle decisioni di politica economica e alla governance di tre importanti settori della vita del Paese.
Le tavole pubblicate sono organizzate in quattro temi in base al campo di osservazione (imprese, unità locali, istituzioni non profit, istituzioni pubbliche) e prevedono confronti storici rispetto al Censimento del 2001.

Per ciascun censimento è disponibile una nota metodologica che descrive gli obiettivi, il campo di osservazione e le metodologie utilizzate. Tutte le variabili pubblicate presentano i confronti territoriali con le altre regioni e le ripartizioni geografiche. Le province e i comuni sono invece solo regionali.

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«La realizzazione della rete in fibra ottica in 313 Comuni della Sardegna è un intervento fondamentale per lo sviluppo delle aree rurali della Sardegna. È una delle azioni più importanti nel quadro delle politiche messe in campi dalla Giunta per contrastare lo spopolamento delle zone interne». Lo ha dichiarato l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu che, in videoconferenza, è intervenuto, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, alla riunione della Commissione speciale per l’Agenda Digitale.
«La gran parte dei servizi della pubblica amministrazione passa ormai per la rete internet. La possibilità di avere connessioni veloci costituisce un sicuro vantaggio per cittadini e operatori economici. La Giunta Pigliaru ha da tempo puntato sullo sviluppo capillare della banda ultralarga ed ha stanziato ingenti risorse per ridurre il divario digitale tra i territori», ha spiegato Cristiano Erriu.
L’Esecutivo, in anticipo rispetto alle altre Regioni, ha dato il via, con risorse pubbliche, agli interventi nelle aree svantaggiate, nelle quali gli operatori privati hanno deciso di non intervenire. Il progetto è in una fase avanzata. In 14 Comuni i lavori sono stati completati con collaudi già effettuati o pianificati nelle prossime settimane.
«La Giunta guidata da Francesco Pigliaru – ha aggiunto l’assessore degli Enti locali – è pronta a intervenire nelle altre aree in cui è necessario realizzare progetti analoghi. È in corso I’interlocuzione con il Governo per definire tempi e modalità degli interventi.»
Intanto, oggi la Commissione speciale per l’Agenda Digitale della Conferenza delle Regioni e Province Autonome ha nominato all’unanimità Mattia Spiga, funzionario tecnico della Direzione generale degli Affari generali e della Società dell’informazione, rappresentante nel Gruppo di lavoro del Progetto SIOPE+. Il progetto prevede la definizione delle regole di interconnessione fra le banche dati contabili delle Pubbliche Amministrazioni a livello centrale e locale, attuando l’integrazione delle informazioni di fatturazione e pagamento al fine di monitorare e migliorare i tempi di pagamento dei debiti commerciali.

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Buone notizie per i Lavoratori Socialmente Utili della Sardegna. Questo pomeriggio l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura ha sottoscritto a Roma la convenzione per la prosecuzione delle attività socialmente utili per il 2017 con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

La firma dell’accordo, maturata dopo un intenso lavoro tra gli uffici dell’Assessorato e quelli del Ministero, permetterà ora agli enti locali che hanno in utilizzo gli Lsu di riprendere le attività interrotte alla fine del 2016, a causa della scadenza della precedente Convenzione.

L’assessora Mura nelle prossime ore invierà la comunicazione ufficiale agli Enti locali interessati, con l’invito a procedere immediatamente al riavvio delle attività (con l’adozione di tutti gli atti amministrativi necessari), nonché a prevedere, entro il prossimo mese di febbraio, un recupero dell’orario non lavorato in questi primi giorni dell’anno. L’obiettivo è garantire ai lavoratori l’erogazione dell’intero sostegno economico, pari a euro mille mensili lordi (assegno INPS di 580,14 euro più integrazione regionale).

L’assessore del Lavoro ricorda che il rinnovo della convenzione per il 2017 è stato difficile, e si è reso possibile esclusivamente facendo leva sul Piano triennale di stabilizzazione, adottato dalla Giunta regionale (delibera n. 54/22 del 7/10/2016) per continuare nel progressivo processo di svuotamento del bacino dei lavoratori LSU storici, attualmente di 52 unità. Nel corso del 2017 sarà dunque fondamentale dar seguito compiutamente, da parte degli enti utilizzatori, all’attivazione di tutti i possibili percorsi di stabilizzazione e di uscita volontaria, sui quali sono già giunte, nei giorni scorsi, una decina di manifestazioni di disponibilità.

Il Piano triennale di incentivi varato dalla Giunta regionale per favorire l’assunzione degli Lsu prevede, per le assunzioni dei lavoratori socialmente utili nel comparto pubblico, la copertura del 100% dei costi degli stipendi per tre anni e del 75% per i successivi due. Gli incentivi in favore delle imprese private che vogliono assumere a tempo indeterminato gli Lsu consistono nella copertura del 50% dei costi stipendiali per cinque anni con un massimale di 12mila euro annui. Viene anche assicurato un bonus forfettario per l’uscita volontaria degli Lsu dal bacino regionale pari a 70mila euro lordi.

«Arriva la buona notizia della proroga della convenzione per i Lavoratori Socialmente Utili – dice Roberto Puddu, segretario generale CGIL del Sulcis Iglesiente -. Per quanto ci riguarda sollecitiamo tutte le Amministrazioni a definire conclusivamente il programma per la stabilizzazione dei 52 lavoratori  (di cui 37 nel Sulcis Iglesiente) da 20 anni usufruiscono praticamente senza oneri. Allo stesso modo – conclude Roberto Puddu – sollecitiamo l’assessorato al lavoro della RAS a facilitare e monitorare quei processi ed eventualmente, in caso di impedimenti e inadempienze locali, di prevedere e operare su progetti e soluzioni stabilizzanti alternative.»