18 July, 2024
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Dopo l’approvazione della delibera con la quale ieri il comune di Masainas ha avviato il percorso per l’erogazione del reddito di inclusione sociale (REIS), in attuazione della L.R. 18 approvata in agosto dal Consiglio regionale, oggi i Comuni appartenenti al PLUS del Distretto sociosanitario di Carbonia (Calasetta, Carbonia, Carloforte, Giba, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Tratalias e Villaperuccio) hanno diffuso una nota nella quale dichiarano «di essere in attesa di ulteriori specificazioni, da parte della Regione Sardegna, sulle modalità di attuazione della L.R. 18/2016 (Reddito di inclusione sociale. Fondo regionale per il reddito di inclusione sociale. Agiudu torrau). A tal fine, gli Amministratori dei suddetti Comuni chiederanno un incontro con gli uffici regionali di competenza. Una volta ottenuti i necessari chiarimenti da parte della Regione – conclude la nota -, ciascuno dei Comuni citati, procederà con le necessarie comunicazioni alla cittadinanza e con l’adozione dei relativi atti».

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Questa mattina si è tenuta la riunione convocata dall’Assessorato al Lavoro della Regione, sulla problematica inerente la situazione dei 52 Lavoratori Socialmente Utili della Sardegna di cui 37 operanti negli EE.LL. del Sulcis Iglesiente.

La Regione ha confermato il proprio impegno per tentare di ottenere la proroga della convenzione, che com’è noto è di totale competenza del Ministero del Lavoro, ma per la quale è condizione indispensabile la formalizzazione da parte delle Amministrazioni locali di un preciso e specifico piano di stabilizzazione dei lavoratori. Inoltre che sono confermate e disponibili le risorse per la stabilizzazione con la copertura totale dei costi per 3 anni e di ulteriori 2 al 75%.

I Sindaci presenti, il Presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis e la ex Provincia di Carbonia Iglesias, hanno evidenziato che, per loro, le maggiori criticità oltre quelle di natura economica, derivano dalle limitazioni normative relative alle possibilità assunzionali e di impossibilità per gli Enti Locali al superamento delle spese del personale. Situazioni che per alcune di esse impedirebbero totalmente le possibilità di assumere i lavoratori, mentre altre avrebbero la possibilità di operare solo per un numero limitato.

Per parte nostra abbiamo evidenziato che questi lavoratori sono utilizzati, praticamente senza oneri, dalle amministrazioni locali da oltre 20 anni e che tale pratica deve avere finalmente un termine con l’assunzione e con la piena garanzia lavorativa, retributiva e contributiva. Cioè con la stabilizzazione negli Enti dove hanno prestato la loro opera oppure, nel caso in assenza della loro volontà, individuando altre soluzioni e con l’utilizzo delle stesse risorse.

Abbiamo poi sollecitato la valutazione e verifica della possibilità di parificare alcune norme già vigenti per alcuni Enti, che di fatto derogano alle regole sulla capienza degli organici e soprattutto alla capienza del costo del personale, legata appunto alla precisa stabilizzazione di queste unità lavorative. Infine abbiamo richiesto un ulteriore coinvolgimento con un’altra chiamata precisamente dedicata ai Sindaci interessati e non presenti alla riunione.

In definitiva l’assessore ha raccolto le sollecitazioni con l’impegno a verificare la possibilità di intervenire nel verso delle limitazioni normative e insieme, le prime formali disponibilità dei presenti, alle quali (si spera) facciano seguito altre almeno nella misura che gli permettano di relazionarsi con motivazioni convincenti nei confronti del Ministero del Lavoro per ottenere l’indispensabile proroga e con il quale è già prevista una precisa interlocuzione la prossima settimana.

La riunione si è dunque chiusa con l’aggiornamento da effettuarsi a valle della determinazione positiva o negativa delle interlocuzioni con il Ministero.

Roberto Puddu

Segretario CGIL Sulcis Iglesiente

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«La Sardegna può e deve valorizzare la sua identità e la diversità per lingua, usi, costumi e tradizioni dal resto della comunità nazionale, perciò, noi proponiamo queste modifiche a una parte dello Statuto sardo». Questo il progetto lanciato oggi dall’avv. Francesco Scifo, segretario politico del Movimento Sardegna Zona Franca.

«Tali modifiche – aggiunge Francesco Scifo – possono essere apportate con legge ordinaria perché inserite nel Titolo III e sono opportune per poter cominciare a utilizzare coscientemente la propria capacità di autogoverno, ed in linea con quanto fatto in altre comunità dell’Italia e dell’Unione Europea. Vi sono dei precedenti giuridici e dobbiamo pretendere che siano rispettati per uscire dal sottosviluppo e dalla sottomissione a una cultura esterna che ha distrutto le nostre stesse radici. Noi pensiamo che, in un quadro federale quale è quello delineato dalla riforma del Titolo V della Costituzione italiana, si debba procedere a chiarire i nostri rapporti con la comunità italiana così come è stato già fatto in Alto Adige e in Valle d’Aosta ed in Sicilia.»

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Il Servizio Valutazioni Ambientali dell’assessorato regionale dell’Ambiente e l’Area Ambiente della provincia Sud Sardegna hanno convocato la conferenza dei servizi per il progetto di ripresa produttiva di Eurallumina per le giornate del 30 e 31 gennaio 2017.

«Dopo due anni e mezzo “dovrebbe” arrivare a conclusione il lunghissimo iter procedurale, per le autorizzazioni al rilancio dell’Eurallumina, con la conferenza dei servizi convocata dal Servizio Valutazioni Ambientali dell’assessorato dell’Ambiente della Regione Sardegna e dall’Area Ambiente della provincia Sud Sardegna, tenendo fede all’impegno preso dall’assessore Donatella Spano, per il 30 e 31 gennaio 2017 – scrive in una nota la RSU Eurallumina -. Saranno 23 i soggetti, tra istituzioni, enti ed agenzie a decidere sul futuro produttivo di Eurallumina e dei suoi lavoratori. Un percorso avviato dopo la sottoscrizione dell’Addendum al protocollo d’intesa ratificato al Mise il 22 novembre 2013, e che ha visto avviarsi subito a progettazione preparatoria al piano di riavvio del primo anello della filiera dell’alluminio.»

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La Giunta regionale ha approvato oggi una delibera di indirizzo che dà attuazione alla legge regionale 34, adottata dal Consiglio Regionale il 22 dicembre del 2016, con cui è stato disegnato un percorso di rioccupazione per i lavoratori del “Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna”.
L’atto della Giunta – proposto dalla Presidenza di concerto con gli assessori del Lavoro, dell’Industria e degli Enti locali – prevede un insieme articolato di attività (profilazione dei lavoratori, eventuali percorsi di riallineamento delle competenze, azioni collegate) da concludersi entro il prossimo 1 marzo.
Tali attività sono preliminari alla assunzione a termine dei lavoratori presso società in house ed enti pubblici, durante il “periodo ponte” che intercorre fino alla conclusione delle procedure ad evidenza pubblica attraverso cui verrà individuato il soggetto imprenditoriale a cui sarà affidato il nuovo Piano del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna. Tale soggetto dovrà farsi carico degli stessi addetti attualmente parte del bacino occupazionale.
La Giunta, con la delibera adottata oggi – frutto del lavoro di un gruppo interassessoriale con il coordinamento della Presidenza della Regione – onora l’impegno assunto con le organizzazioni sindacali territoriali nell’accordo stipulato lo scorso 30 dicembre.
Il contenuto della delibera adottata dall’esecutivo sarà presentato nel dettaglio alle organizzazioni sindacali in un incontro già convocato per lunedì prossimo, 16 gennaio, a Cagliari.

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L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha tenuto stamane una riunione con amministratori locali e rappresentanti sindacali, nella sede del Crfp di Cagliari, per fare il punto sulla situazione degli ex Lavoratori Socialmente Utili della Sardegna, che vivono ore difficili in virtù del mancato rinnovo, per il 2017, delle Convenzioni di utilizzo da parte del Ministero del Lavoro.
L’incontro – come ha spiegato la titolare del Lavoro in apertura – aveva la finalità di raccogliere, da parte dei sindaci che hanno ex Lsu in utilizzo nel loro Comune, manifestazioni di interesse alla loro stabilizzazione, in modo da poter chiudere con il Ministero il rinnovo della Convenzione per il 2017, a fronte della presentazione di un Piano di stabilizzazione abbastanza ampio che testimoni il processo di definitivo svuotamento del bacino di ex Lsu, che in Sardegna sono attualmente ancora 52.
Nella consapevolezza delle difficoltà normative e finanziarie che riguardano gli Enti locali la Regione, a ottobre del 2016, ha adottato un Piano triennale di incentivi per favorire l’assunzione degli ex lavoratori socialmente utili. Le misure sono rivolte sia al comparto pubblico, che alle aziende private. Le agevolazioni per le assunzioni degli Lsu nel comparto pubblico prevedono la copertura del 100% dei costi degli stipendi per tre anni e del 75% per i successivi due. Gli incentivi in favore delle imprese private che vogliono assumere a tempo indeterminato gli Lsu consistono nella copertura del 50% dei costi stipendiali per cinque anni con un massimale di 12 mila euro annui. Viene anche assicurato un bonus forfettario per l’uscita volontaria degli Lsu dal bacino regionale pari a 70mila euro lordi.
«Al termine dell’incontro – ha detto l’assessore Mura – abbiamo registrato una decina di manifestazioni di disponibilità tra stabilizzazioni ed esodi volontari, a cui si confida, da qui a lunedì, se ne possa aggiungere qualche altra. Già nei primi giorni della settimana prossima avvieremo il confronto con il Ministero, per ottenere la proroga di un anno, durante il quale tutti i soggetti coinvolti, Regione, enti locali, organizzazioni sindacali, possano trovare una soluzione che permetta dopo due decenni di svuotare il bacino degli ex Lsu, risolvendo definitivamente l’annosa questione degli Lsu della Sardegna.»

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Carbonia ha festeggiato oggi il suo nuovo centenario: Luigi Zara. Nato a Iglesias il 13 gennaio 1917, ha iniziato a lavorare ancora giovanissimo, a soli 15 anni, nel 1932, nella miniera di Bacu Abis. La sua esperienza in miniera è proseguita a Carbonia, interrotta dalla 2ª Guerra Mondiale che lo ha visto protagonista. Negli anni si è mantenuto in forma correndo nella pineta di Rosmarino e, ancora oggi, dedica almeno mezz’ora all’inseparabile cyclette. Rimasto vedovo 7 anni fa, dalla morte della moglie Mafalda, con la quale ha avuto due figlie, vive da solo in in via Tirso con il cane Toby, assistito per alcune ore da una ragazza che gli prepara i pasti e gli pulisce la casa.

Questa mattina, per il suo 100° compleanno, è stato festeggiato nel Ristorante La Miniera, dove ha ricevuto diversi doni e riconoscimenti da Mario Zara dell’associazione “Amici della Miniera”, Dante Ennas della sezione Anmil, Gianfranco Fantinel dell’associazione “La Memoria storica” e da alcuni amici. Ha gradito molto tutti i doni, tra i quali la lampada del minatore, una targa, la maglia del Cagliari con il numero 100 con le firme dell’allenatore e dei giocatori del Cagliari e i loro saluti, e la patente rinnovata, consegnatagli da Sandro Masciarelli.

Il servizio fotografico è stato realizzato da Andrea Rombi.

         

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Daniele Reginali, segretario del Partito Democratico di Carbonia Iglesias, interviene sulla vertenza della Portovesme srl.

«La vertenza che riguarda il futuro della Portovesme srl non deve in alcun modo essere sottovalutata – dice Daniele Reginali -. Il Partito Democratico segue con molta attenzione gli sviluppi che riguardano il futuro dello stabilimento di zinco e piombo del Sulcis Iglesiente. Allo stesso tempo rivolgiamo un appello alle Istituzioni affinché, nel rispetto delle norme e delle regole, tutto si svolga nel più breve tempo possibile. Non si può perdere neppure un giorno. Ogni ritardo rischia di compromettere i progetti di sviluppo – conclude Daniele Reginali -, e allo stesso tempo, mette in pericolo il futuro di migliaia di lavoratori.»

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Una media di 158 euro a cliente come restituzione dei canoni di depurazione tra il 2012 e il 2015. In accordo con l’amministrazione comunale, Abbanoa ha inviato ai clienti di Buggerru le note di credito relative alla restituzione della quota tariffaria non dovuta  in caso di impianto di depurazione inattivo. Il periodo interessato va dall’anno in cui i tecnici di Abbanoa sono stati impossibilitati a garantire la depurazione fognaria ( nel 2012 il crollo di un costone della scogliera aveva reso inaccessibile l’impianto di trattamento) all’anno (il 2015) in cui Abbanoa aveva eliminato la voce della depurazione dalle bollette richieste ai clienti di Buggerru.

Con la precedente amministrazione comunale, guidata dall’ex sindaco Silvano Farris, era iniziato il dialogo per la restituzione dei canoni precedenti al 2015. Operazione che ora si è concretizzata con l’attuale amministrazione. Grande soddisfazione da parte del sindaco Laura Cappelli: «Abbiamo ottenuto un risultato storico a vantaggio di tutti i cittadini di Buggerru: non possiamo che essere soddisfatti».

Grazie alle modifiche dei sistemi informatici, Abbanoa ha potuto rivedere tutti gli importi. Come fortemente voluto dal Comune a beneficiarne saranno tutti gli 881 clienti di Buggerru, che in media riceveranno una nota di credito di 158 euro, e non soltanto chi aveva in corso contenziosi legali che di fatto sono ormai superati. L’importo rettificato comprende non solo lo storno della quota della depurazione per i consumi dal 2012 al 2015, ma anche gli interessi, un terzo della quota fissa e altre voci secondarie come previsto dalle normative vigenti.

Le modalità di restituzione dell’importo sono differenti in base alle situazioni in cui si trovano i clienti. Chi aveva già pagato le fatture si vedrà riconosciuto un credito che sarà sottratto nelle prossime bollette. Nel caso di utenze chiuse che non riceveranno altre fatture, i clienti potranno richiedere la restituzione diretta dell’importo, comunicando ad Abbanoa le modalità e i dati per l’accredito (conto corrente bancario o altro). Chi, invece, non avesse pagato le vecchie bollette si vedrà rettificati gli importi nel proprio estratto, fermo restando l’obbligo di pagare quanto dovuto. Le note di credito sono state già inviate ai clienti con i dettagli di ogni singola posizione.

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L’assessorato regionale dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale ha aperto i termini di presentazione delle domande di contributo previste dal Programma apistico regionale per l’annualità 2016/2017.
I contributi sono concessi per le seguenti azioni:
Misura a)assistenza tecnica e formazione professionale degli apicoltori (seminari e convegni tematici, azioni di comunicazione, sussidi didattici, abbonamenti schede ed opuscoli informativi);
Misura b) Lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi.
Misura c) razionalizzazione della transumanza (acquisto di arnie);
Misura d) provvedimenti a sostegno dei laboratori di analisi (Presa in carico di spese per le analisi qualitative dei prodotti dell’apicoltura);
Misura e) misure di sostegno per il ripopolamento del patrimonio apistico comunitario (acquisto di api regine, famiglie, nuclei e sciami d’api).
Possono presentare domanda di finanziamento:
– l’agenzia Laore Sardegna per le azioni A) e D);
– gli apicoltori e i produttori apistici singoli e associati per le azioni C) ed E).
Per le misure B), C), ed E) è ammesso un contributo massimo per azienda di euro 7.500,00 che viene elevato a € 15.000,00 nel caso in cui i soggetti beneficiari siano delle forme associate di produzione, quali cooperative e loro consorzi, società agricole tra produttori.
Gli interessati dovranno far pervenire le domande di contributo entro il 15 febbraio 2017 al Servizio istruttorie e attività ispettive dell’Argea Sardegna, tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo:
argea@pec.agenziaargea.it
o, se il richiedente è un apicoltore o un produttore apistico singolo o associato, ai Servizi territoriali dell’Argea competenti per territorio;
oppure, se il richiedente è Laore, indirizzando al
Servizio territoriale del Basso Campidano e del Sarrabus
Via Caprera, 8
09123 Cagliari
Per ulteriori chiarimenti consultare l’ufficio delle relazioni con il pubblico di Argea Sardegna, al numero 070 60262022.