18 July, 2024
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«Occorre un intervento immediato nella discarica di Lu Pinu, nel territorio del Comune di Sassari, per verificare se in questi anni vi siano stati comportamenti e attività illegali, ed anche per valutare la situazione di rischio esistente e per mettere in sicurezza l’intero territorio circostante.» È quanto chiede in una lettera inviata al presidente della commissione Ecomafie il senatore del Partito democratico Silvio Lai. La vicenda ha assunto contorni sempre più preoccupanti, per questo motivo il parlamentare ha deciso di scrivere direttamente al presidente Bratti. La commissione svolge infatti un fondamentale ruolo di vigilanza e prevenzione ed il suo intervento garantirebbe di individuare ogni possibile azione che possa ripristinare condizioni di sicurezza e legalità nell’area della discarica a pochi chilometri da Sassari.

«In quell’area della città – scrive Silvio Lai – gli abitanti sono costretti a sopportare odori forti ed acri e si possono notare emissioni di nuvole di fumo proveniente dal sottosuolo che oltre a produrre effetti inquinanti risultano di grande pericolosità per la salute dei cittadini. Più volte sono intervenuti i vigili del fuoco per domare incendi che spontaneamente si sono propagati sui sei ettari impegnati dalla discarica. Sulla vicenda, a seguito di sopralluoghi, è stata interessata anche l’autorità giudiziaria chiamata a valutare se la discarica dopo la sua chiusura nel 2003 sia comunque rimasta in attività in forme non più controllate. Per come si presenta assume un valore nazionale ed il coinvolgimento degli organismi nazionali e della commissione Ecomafie – conclude Silvio Lai – serve proprio per accertare se in questi anni siano state portate avanti attività illecite e al contempo per ripristinare le condizioni di certezza, sicurezza e legalità.»

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Inconsueto impegno al venerdì per la Sulcispes Sant’Antioco, che nella serata di domani sarà impegnata a Serramanna per il recupero della quarta giornata di ritorno del campionato di Serie D. Per i lagunari si tratterà del primo di due impegni ravvicinatissimi, visto che Fox Layne e compagni torneranno in campo già domenica contro il Basket Quartu per la sfida conclusiva della regular season.

Un “back to back”, questo, che vede i sulcitani determinati ad allungare quella striscia positiva che dura da tre gare: «La vittoria contro il Genneruxi ci ha dato grande serenità – dichiara coach Paolo Massidda – grazie ai due punti ottenuti sabato abbiamo guadagnato la certezza del quarto posto, e questo ci permetterà di affrontare le ultime due partite della regular season senza eccessive pressioni. Ovviamente le motivazioni sono alte, specialmente ora che ci avviciniamo alla fase calda del torneo. Quindi, come in ogni partita, faremo di tutto per vincere».

Il Serramanna è un avversario ben noto alla Sulcispes, che lo ha già affrontato lo scorso anno nel torneo di Promozione: «Rispetto all’ultima stagione hanno cambiato pochissimo – aggiunge Paolo Massidda – conosciamo bene le loro caratteristiche, e sappiamo bene quanto siano pericolosi tra le mura amiche. Dovremo stare attenti a Perra, giocatore di alto livello, ma non è certo l’unico elemento che potrà crearci dei problemi. Memori della gara d’andata, nella quale soffrimmo tanto prima di riuscire a ottenere i due punti, dovremo mantenere alta l’attenzione per tutti i 40 minuti».

In casa Sulcispes tornerà a disposizione il pivot Daniele Righetti, che a Genneruxi ha marcato visita a causa dell’influenza.

Palla a due alle 20.00, al Palasport di via Svezia, a Serramanna. Arbitreranno i signori Claudio Piras di Quartu Sant’Elena e Roberto Beltramini di Capoterra.

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Si è svolto oggi in Regione, l’ultimo incontro tra Abi, Associazioni di categoria, Consorzi Fidi e Consorzio di tutela del Pecorino romano per definire i dettagli tecnici che rendono operativo lo strumento del pegno rotativo destinato a supportare il credito delle aziende operanti nella trasformazione del latte ovino con particolare riferimento al pecorino romano. La Sardegna è una delle prime regioni in Italia a dare attuazione al decreto interministeriale del luglio scorso.

Il pegno rotativo è una forma di garanzia sul formaggio a media e lunga stagionatura: i prodotti che hanno raggiunto almeno 5 mesi di stagionatura possono essere destinati a garanzia di linee di credito da concedere per la riqualificazione di finanziamenti in scadenza e/o per la concessione di prestiti di campagna. Particolarità importante dello strumento è il fatto che ciascuna azienda, laddove abbia nei suoi magazzini lo spazio necessario, manterrà il proprio prodotto seppure dato in pegno. In caso contrario potrà collocarlo in magazzini individuati congiuntamente da tutti i soggetti rappresentati al tavolo.
L’incontro di oggi chiude un rapido percorso avviato a settembre, in cui la Regione ha svolto il ruolo di facilitatore per la definizione degli aspetti tecnici che permetteranno nei prossimi giorni la stipula del protocollo d’intesa tra le parti.

«Col pegno rotativo – ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci – si fa un importantissimo passo avanti verso la razionalizzazione della filiera del pecorino romano introducendo in Sardegna un sistema di garanzia finora assente che consente di facilitare i rapporti fra il mondo bancario e i trasformatori del latte ovino.»
«Ringrazio tutti i partecipanti al tavolo per il grande impegno dimostrato nel voler raggiungere un obiettivo così importante. Da parte nostra – ha concluso l’assessore Paci -, per garantire il giusto equilibrio tra tutte le componenti, continueremo a seguire con la massima attenzione tutti i problemi relativi alla filiera lattiero caseario che ci vede già operativi con una serie di importanti e innovativi strumenti.»

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L’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha presentato stamane, in una conferenza stampa, la Finanziaria 2017, improntata sulle priorità assolute a sociale, lavoro e politiche di sviluppo. Una manovra da 7 miliardi e 600 milioni (6 miliardi e 200 milioni di entrate proprie più gli stanziamenti europei e nazionali) che vuole intercettare i segnali di ripresa e rafforzarli in vista di una crescita che per il 2017 si annuncia più robusta. Intanto la Sardegna per la prima volta, tra le poche regioni in Italia, può contare sul Reis, il Reddito di inclusione sociale da 30 milioni di euro. Anche questa Finanziaria si basa sulla programmazione unitaria dei fondi regionali, europei e nazionali destinati, da un’unica Cabina di regia, a interventi strategici e condivisi.
Nessun taglio agli stanziamenti dell’anno precedente, niente aumento delle tasse, ancora l’Irap più bassa d’Italia con l’azzeramento per i primi 5 anni di attività. Vengono interamente confermati i 600 milioni del Fondo unico per gli enti locali, in proporzione il più alto d’Italia, ma gli stanziamenti a favore dei Comuni arrivano a circa 900 milioni contando le somme per lavoratori socialmente utili, scuole civiche di musica, musei, Pro Loco e i finanziamenti per la gestione integrata dei servizi alla persona. E 25 milioni ancora “liberi” la cui destinazione sarà decisa insieme al Consiglio regionale perché, ribadisce Paci, «la Finanziaria non è dell’assessore o della Giunta, è di tutti i sardi e dunque ho chiesto ancor prima dell’approvazione in Giunta la collaborazione di tutte le parti politiche, sociali, imprenditoriali per fare le migliori scelte possibili per i sardi. Da parte nostra c’è una scelta molto chiara: con questa Finanziaria vogliamo dare risposte al malessere e ai disagi lavorativi e sociali, ma allo stesso tempo vogliamo avviare e consolidare politiche di sviluppo per l’intera Sardegna».
Alle politiche sociali vanno 306 milioni di euro, 162 all’Istruzione, 66 ad Attività culturali e Sport, 36 al Turismo. Ci sono poi 57 milioni disponibili per il territorio e l’edilizia abitativa, 542 per l’ambiente, 547 per Trasporti e Mobilità, 130 milioni per competitività e energia, 119 per le politiche del lavoro e la formazione, 311 per Agricoltura e Pesca. Alla Sanità, infine, vengono assegnati 3 miliardi e 300 milioni di euro. «Sui costi della sanità dobbiamo continuare a lavorare molto, perché ridurne i costi significa liberare risorse preziose da investire nelle altre politiche per la Sardegna. Non ci possiamo più permettere una sanità che costa così tanto, e infatti abbiamo messo a punto un piano di risanamento che vogliamo completare in tre anni», sottolinea il vicepresidente della Regione.
Nel 2017, all’interno dei 605 milioni di stanziamento statale, saranno già spendibili i primi 241 milioni del Patto per la Sardegna da 3 miliardi firmato a luglio con il governo: soldi destinati soprattutto a infrastrutture, edilizia scolastica, trasporti, sistemi idrici, energia. Il mutuo infrastrutture tirerà 150 milioni di euro, il doppio rispetto all’anno scorso, il che significa cantieri e dunque possibilità di creare nuovi posti di lavoro. Con il Governo ci sono due questioni urgenti da risolvere: gli accantonamenti «che vanno pagati ma ridotti, perché la legge prevede che se subentrano nuove funzioni bisogna rivedere gli importi, e le nuove funzioni noi le abbiamo perché dobbiamo far fronte all’acquisto dei farmaci innovativi e ai nuovi Lea, quindi la somma di 680 milioni degli accantonamenti va assolutamente ridotta. Su questo la nostra trattativa con lo Stato è costante e ferma e resterà in piedi fino a che non otterremo il risultato. E poi rivendichiamo il diritto per la Sardegna ad accedere al fondo nazionale per i farmaci innovativi: stiamo parlando del riconoscimento di pari diritti ai nostri cittadini».
La Finanziaria, approvata a dicembre dall’Esecutivo, è stata trasmessa al Consiglio regionale e sarà ora discussa prima dalla terza Commissione Bilancio, poi dall’Aula.

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«C’è da rimanere senza parole davanti alle dichiarazioni dell’assessore Raffaele Paci sulla Finanziaria 2017. Soprattutto nella parte in cui parla di fantomatici risparmi della Sanità. I nuovi stanziamenti per il settore, infatti, saranno di tre miliardi e 300 milioni, a fronte di un bilancio di sette miliardi e mezzo.»

Lo scrive in una nota Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Il fatto è che sono state confermate più o meno tutte le poste dell’anno scorso – aggiunge Ignazio Locci -. Questo evidenzia e conferma il bilancio rigido di una Regione che soffre di un’ingessatura di spesa obbligatoria che si aggira intorno al pauroso 80%. Appare piuttosto sconveniente che il Presidente facente funzioni celebri una situazione dei conti che di fatto è drammatica. Rimangono i problemi che ci trasciniamo ormai da anni: resta aperto il tema della riscossione delle risorse dallo Stato, ci sono l’incognita degli accantonamenti, la questione entrate e, naturalmente, la faccenda Sanità. Quello con cui dobbiamo confrontarci, checché ne dica il professor Paci, è un bilancio che serve esclusivamente a tenere la Regione Sardegna così com’è. Non si registra nessun passo in avanti.»

«Se il Presidente facente funzioni intende festeggiare nonostante questo scenario oggettivamente drammatico, faccia pure: auguri a lui e al centrosinistra. Ma, soprattutto, auguri ai sindaci, dato che di fronte a questa situazione di incertezza, per le Amministrazioni locali sarà un’impresa predisporre i bilanci di previsione: anziché poter contare sulla Finanziaria come riferimento – conclude Ignazio Locci – i primi cittadini saranno costretti a dotarsi di una sfera di cristallo.»

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I Rossomori, da qualche settimana all’opposizione, hanno presentato un’interrogazione in Consiglio regionale sull’inquadramento del personale Aspal. Lavoratori trasferiti a oltre 150 km di distanza dalla sede di residenza, demansionamento di alcune figure professionali. Accade all’Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro che, grazie alla legge n.9 approvata lo scorso anno dal Consiglio regionale, ha assorbito il personale ex Csl e Cesil. Lo sostengono i consiglieri regionali dei Rossomori Emilio Usula e Paolo Zedda che questa mattina hanno presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore del Lavoro, Virginia Mura.

Gli esponenti dei Rossomori chiedono alla Giunta di fare chiarezza sulle procedure di stabilizzazione dei lavoratori messe in atto da Aspal. «Non risulta finora alcun atto con il quale l’Agenzia abbia indicato i posti scoperti e i criteri in base ai quali effettuare le assegnazioni di personale – afferma il primo firmatario dell’interrogazione Emilio Usula – unico modo per garantire la trasparenza e l’imparzialità della procedura e consentire l’attivazione di meccanismi di compensazione tra i lavoratori».

Per questo motivo, Usula e Zedda chiedono «un intervento dell’esecutivo per scongiurare “disparità di trattamento” nell’assegnazione delle nuove sedi di lavoro e nell’inquadramento del personale da stabilizzare».

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Tre consiglieri regionali del Partito democratico, Luigi Ruggeri, Salvatore Demontis e Alessandro Collu, hanno presentato una proposta di nuova legge elettorale, il “Sardellum”.

«Non è la proposta di legge elettorale del Pd ma un contributo di alcuni consiglieri del Partito democratico al dibattito già in atto sulle regole per eleggere il nuovo Consiglio regionale». Così il consigliere del Pd, Luigi Ruggeri, ha introdotto la presentazione alla stampa della proposta di legge statutaria elettorale sottoscritta oltreché dall’ex sindaco di Quartu anche dai suoi colleghi di gruppo e di partito, Salvatore Demontis e Alessandro Collu e che punta ad introduce i collegi con il maggioritario ma che prevede anche l’assegnazione dei seggi  con il proporzionale nella circoscrizione unica regionale .

I principi su cui fonda la proposta dei tre esponenti dell’area Soru sono tre: assicurare un’omogenea rappresentanza territoriale, garantire la parità di genere e preferire al modello dell’attribuzione delle preferenze il modello delle candidature uninominali.

La novità è rappresentata, infatti, dall’introduzione di 32 collegi (ciascuno con poco meno di 50mila elettori) in tutto il territorio della Sardegna ed in ciascun collegio è assegnato un seggio al candidato della lista più votata all’interno della coalizione più votata.

In tutto il territorio regionale, ogni gruppo di liste deve essere presente in almeno 26 seggi e i candidati dello stesso sesso non possono superare il 60% del totale, cioè per ogni lista i candidati di ciascun sesso sono presenti in almeno il 40% per cento dei collegi.

Ai trentadue seggi assegnati con il maggioritario si aggiungono i due seggi per il presidente vincente e quello per il miglior perdente, nonché i 26 seggi della circoscrizione unica regionale.

Alla coalizione del presidente vincente si attribuisce un premio di maggioranza del 55% se ha conseguito tra il 30% e il 40% dei voti validi mentre il premio sale al 60% se supera il 40%. Per raggiungere il valore del premio di maggioranza si computano anche i seggi attribuiti nei singoli collegi. Quindi, nella circoscrizione regionale si attribuiscono i 26 seggi rimanenti, necessari a raggiungere il premio di maggioranza, 33 seggi (55%) o 36 seggi (60%) compreso il presidente eletto. Per l’attribuzione dei seggi alla coalizione vincente nella circoscrizione regionale si utilizza il proporzionale (metodo D’Hont) e a ciascuna lista della coalizione sono sottratti i seggi già assegnati alla medesima lista nei collegi.

I seggi non attribuiti con il premio di maggioranza e al presidente eletto e al miglior perdente, vengono assegnati alle coalizioni perdenti nei collegi nei quali hanno ottenuto i migliori risultati percentuali: anche in questo caso si utilizza il proporzionale, metodo D’Hont, che è lo stesso che si adotta per l’assegnazione dei seggi alle singole liste all’interno delle coalizioni.

Sono previste tre soglie di sbarramento: 8% per le coalizioni; 4% per le liste non coalizzate e 2% per le liste facenti parte di una coalizione.

«Con questa proposta – ha spiegato Ruggeri – garantiamo la governabilità e la rappresentatività ai partiti minori, nonché un più ampio rinnovamento mettendo fine ai meccanismi del proporzionale con le preferenze.»

Salvatore Demontis ha insistito sulla rappresentanza garantita a tutti i territori della Sardegna ed ha mostrato contrarietà per la doppia preferenza di genere: «Sarebbe una doppia distorsione e con la doppia preferenza si favoriscono soltanto le alleanze tra le diverse correnti interne ai partiti e il tutto non va a vantaggio della trasparenza e della democrazia».

Il consigliere del Partito democratico ha quindi rimarcato come la parità di genere sia garantita dalla quota minima del 40% di candidature di ciascun sesso nei 32 collegi.

«Siamo in linea con le tendenze nazionali – ha concluso Salvatore Demontis – che vedono una rivalutazione del maggioritario con i collegi e non è un caso che la nostra proposta di legge segua le linee del Mattarellum per il Senato, tanto da poter dire che proponiamo un Mattarellum in salsa sarda: il Sardellum.»

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La segreteria nazionale della Fialc Cisal prende posizione sul rischio di chiusura dello stabilimento della Portovesme srl a causa dei ritardi da parte della Giunta regionale, sulle autorizzazioni per la realizzazione della nuova discarica di Genna Luas, giudicandolo «inaccettabile».

«Auspichiamo un immediato intervento da parte della Giunta regionale, per la risoluzione immediata di questo problema – dice Alessandro Massidda, segretario Fialc Cisal -. E’ impensabile, che un territorio come il Sulcis Iglesiente, profondamente devastato dalla disoccupazione e da livelli di povertà vergognosi, possa mettere a rischio la stessa vita di questo stabilimento, considerando soprattutto, che allo stato attuale, non vi è nessun’altra opportunità di lavoro alternativa.»

«Questo territorio, non può permettersi la perdita (oltre alla centrale Enel) dell’ultima importante aziende rimasta attiva nel nostro territorio, e inoltre – conclude Alessandro Massidda – auspichiamo, una rapida e definitiva risoluzioni delle altre importanti vertenze come Alcoa, Eurallumina e altre.»

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E’ morto stamane a Cagliari, dopo breve malattia, lo scrittore e antropologo Giulio Angioni. Nato a Guasila il 28 ottobre 1939, Giulio Angioni, allievo e collaboratore di Ernesto De Martino e di Alberto Mario Cirese, era docente di Antropologia culturale all’Università di Cagliari.

Ha avuto esperienze professionali in Germania e in Francia. Ha scritto numerosi saggi e in riviste specialistiche, collaborato con quotidiani e periodici, radio e televisioni. E’ uno dei fondatori del Festival di Gavoi – L’isola delle storie.

Negli ultimi anni, Giulio Angioni si è dedicato anche alla poesia, sia in lingua sarda sia in italiano.

Giulio Angioni.

Giulio Angioni.

Giulio Angioni con Giacomo Mameli (presentato da Claudio Moica) alla Fiera del libro di San Giovanni Suergiu, nel 2009.

Giulio Angioni con Giacomo Mameli (presentato da Claudio Moica) alla Fiera del libro di San Giovanni Suergiu, nel 2009.

Giulio Angioni e Giacomo Mameli.

Giulio Angioni e Giacomo Mameli.

Giulio Angioni.

Giulio Angioni.

Giulio Angioni e Giacomo Mameli.

Giulio Angioni e Giacomo Mameli.

Giulio Angioni.

Giulio Angioni.

 

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Domani, 13 gennaio, nella sede dell’assessorato regionale del Lavoro, a Cagliari, si riunirà il Tavolo convocato dall’assessore Virginia Mura con i rappresentanti sindacali e tutti gli amministratori degli Enti locali che avevano in utilizzo gli ex Lsu, per affrontare l’emergenza venutasi a creare alla scadenza delle attività e quindi la condizione di estrema fragilità dei circa 50 lavoratori coinvolti (i quali non rientrano, purtroppo, in nessuna categoria di fruizione di ammortizzatori sociali).

Ieri pomeriggio il Capo di Gabinetto dell’assessorato regionale del Lavoro, Luca Mereu, ha tenuto un incontro a Carbonia per testimoniare la vicinanza dell’assessore Virginia Mura ai lavoratori socialmente utili della Sardegna, riuniti in presidio. Nel corso dell’incontro, è stato auspicato che, in occasione del Tavolo di venerdì, gli Enti pubblici che avevano in utilizzo i lavoratori, possano manifestare disponibilità a stabilizzare gli ex Lsu utilizzati, in modo da poter avviare, già nei primi giorni della prossima settimana, un confronto con il ministero del Lavoro in cui, a fronte della presentazione di un concreto ed articolato piano di stabilizzazioni, possa essere ottenuta una proroga dell’utilizzo di questi lavoratori per tutto il 2017, in vista del definitivo svuotamento del bacino.
La Regione ha assicurato piena disponibilità sia ad adottare eventuali atti normativi che a mettere a disposizione le risorse economiche necessarie per favorire la stabilizzazione o l’esodo incentivato, in base alle norme regionali dei lavoratori coinvolti.