17 July, 2024
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L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha convocato un incontro per giovedì 12 gennaio, alle 15.30, presso la sala del Centro regionale di formazione professionale di via Caravaggio, ex Cisapi, a Cagliari, per esaminare le criticità derivanti dall’attuale temporanea impossibilità di prorogare le attività già svolte dai lavoratori socialmente utili. All’incontro sono stati convocati i sindaci dei comuni interessati (Carbonia, Iglesias, Carloforte, Domusnovas, Masainas, Musei, Nuxis, San Giovanni Suergiu, Teulada, Samassi, Serrenti, Sardara, Villanovamonteleone, Elmas, Torralba, Porto Torres e Putifigari), l’Unione dei Comuni del Sulcis, il Consorzio Industriale Carbonia Iglesias, la Siservizi srl, le confederazioni sindacali regionali CGIL, CISL e UIL, e la CGIL Camera del Lavoro Territoriale Sulcis Iglesiente.

 

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I consiglieri regionali di Forza Italia Pietro Pittalis ed Edoardo Tocco criticano duramente il progetto “Diamante impresa” approvato dalla Giunta regionale sull’occupazione degli immigrati.

«Non siamo contrari ad interventi di natura solidale verso i migranti. Certo che il progetto lanciato dalla giunta è in netto contrasto con la situazione di disagio e sofferenza economica dei lavoratori sardi» spiegano il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis e il consigliere regionale Edoardo Tocco che contestano il bando approvato dall’esecutivo lo scorso 30 dicembre, che assegna oltre due milioni di euro del Fondo sociale europeo alle imprese che abbiano come prioritaria l’occupazione degli immigrati.

«Si tratta di una misura che contrasta con l’attuale condizione di stagnazione economica in Sardegna, schiacciata da una crisi senza precedenti, con la gGiunta che latita per gli interventi di sostegno alle imprese isolane e per le azioni di contrasto alla povertà dei cittadini sardi – aggiungono Pietro Pittalis ed Edoardo Tocco, che annunciano un’interpellanza urgente all’assessore al lavoro -. Sia chiaro, non abbiamo nulla contro le politiche di accoglienza degli immigrati, ma ci saremmo aspettati una promozione della nuova imprenditorialità isolana.»

«Ci chiediamo – concludono Pietro Pittalis ed Edoardo Tocco – se la Giunta abbia la consapevolezza della gravità sociale in Sardegna, con le statistiche che rappresentano l’aumento esponenziale della disoccupazione, con una punta di oltre il 25 per cento in alcune zone dell’Isola e la mancanza di nuove prospettive occupazionali per i giovani.»

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Il consigliere regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà Luca Pizzuto lancia un nuovo allarme sulla Polar di Piscinas.

«Dopo aver insistentemente sollecitato un intervento deciso dell’Assessorato sulla vertenza dei lavoratori licenziati nel 2015 e poi reintegrati quest’anno, dopo aver richiesto approfondimenti sulla regolarità di alcune operazioni messe in atto dalla proprietà (spostamento della sede legale a Genova, demansionamento dei lavoratori e loro trasferimento nella nuova sede legale, trasporto di materiale grezzo e assenza di lavorazione in loco, e, da ultimo, sul nuovo licenziamento operato a dicembre), sono costretto a riportare all’attenzione dell’assessore e del presidente della Regione, anche le segnalazioni di inadempimento nei confronti dei creditori – scrive in una nota Luca Pizzuto -. Nei giorni scorsi, infatti, sono venuto a conoscenza di un debito di circa 150.000 euro nei confronti di un’impresa di servizi che si è occupata delle manutenzioni nello stabile di Piscinas. Gravissima, se confermata, anche la manovra di utilizzare una società fantasma per cedere il debito e non risponderne legalmente.»

«Chiediamo, con urgenza, con forza e a gran voce, un intervento tempestivo: questa volta non staremo a guardare – aggiunge Luca Pizzuto -. I lavoratori, le loro famiglie, gli amministratori locali che si sono interessati della vicenda e anche coloro che hanno intrattenuto rapporti commerciali con la Polar srl, vogliono risposte chiare e concrete. Nei prossimi giorni – conclude Luca Pizzuto – depositerò un’ulteriore interrogazione consiliare sul tema e pretenderò che la politica regionale si occupi con urgenza di questa piccola realtà che, tuttavia, tiene in piedi tante famiglie del Basso Sulcis.»

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I calciatori del Carbonia sono rimasti vittime, ieri pomeriggio, di un furto compiuto nello spogliatoio dello stadio comunale “Carlo Zoboli” mentre erano impegnati in un allenamento sul terreno di gioco. Uno o più ladri si sono introdotti nel locale ed hanno svuotato le borse dei calciatori, portandosi via telefonini, orologi, portafogli con documenti e soldi in contanti, persino un paio di scarpe. Il furto è stato denunciato ai carabinieri ma finora dei ladri non è stata trovata traccia.

 

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Carbonia-Bindua è la finalissima della 26ª edizione della Coppa Capodanno, torneo riservato alla categoria giovanissimi, organizzato dalla delegazione provinciale della federazione italiana giuoco calcio. La squadra di Gianfranco Piras, detentrice della Coppa, si è qualificata superando in semifinale l’Antiochense Sant’Antioco con il punteggio di 3 a 0, reti di Abis, Sedda e Spanu; il Bindua di Antonio Siffu ha raggiunto la finalissima, superando con l’identico punteggio di 3 a 0 la Mineraria Carbonia, reti di Fenu, Masala e De Fraia.

La finalissima si giocherà venerdì 6 gennaio, allo stadio comunale di Sant’Anna Arresi, con inizio alle ore 15.00.

Le fotografie sono tratte dalla pagina facebook COPPA CAPODANNO – CAT. GIOVANISSIMI

 

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Alcuni giorni fa abbiamo messo in luce le nostre paure in merito alla norma che, approvata dal centrosinistra il 21 dicembre scorso, avrebbe dovuto garantire costanza sia ai cantieri gestiti da Ati-Ifras, sia ai lavoratori impiegati negli stessi, sottolineando che non ci sarebbe stata alcuna continuità e che le maestranze sarebbero finite nel girone infernale delle politiche attive del lavoro. Oggi sappiamo che quelle paure erano purtroppo fondate: l’avviso pubblicato dall’Aspal per la consegna dell’appalto delle “politiche attive del lavoro, finalizzate all’accrescimento delle competenze dei lavoratori in previsione di un loro reinserimento lavorativo”, è strutturato per assicurare semplici percorsi formativi più che una vera e propria attività di lavoro. Ergo: i 525 ex lavoratori dell’Ati-Ifras possono considerarsi ufficialmente disoccupati, senza alcuna prospettiva concreta. Perché? Perché il centrosinistra non è riuscito a garantire uno straccio di proposta che potesse salvare 525 famiglie dal dramma della disoccupazione.

Pigliaru e soci avevano un anno di tempo per trovare una soluzione valida. Invece, hanno atteso fino all’ultimo, si sono rimangiati la proposta di proroga della convenzione con l’Ati e sono andati avanti a colpi di rassicurazioni e promesse da marinaio. Alla fine, però, la montagna ha partorito un topolino: una norma fallimentare che lascia nel limbo i lavoratori. Nel frattempo si sono anche fermate tutte le attività nei cantieri fino al 31 dicembre scorso gestite da Ati-Ifras. Un vero e proprio fallimento. L’ennesimo nel sistema lavoro rimediato da questa maggioranza. Auspico, ancora una volta, una soluzione che possa realmente assicurare continuità sia ai cantieri, che ai lavoratori. Di promesse e norme capestro non sappiamo che farcene.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

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Red Bull è senza dubbio uno dei maggiori successi imprenditoriali degli ultimi anni. Nata in Austria alla metà degli anni ’80, oggi il marchio è un’icona grazie alle persuasive campagne pubblicitarie e alle sponsorizzazioni di tanti eventi sportivi. Ad oggi l’azienda è presente in oltre 160 paesi ed ha venduto 60 miliardi di lattine della sua bevanda “energizzante”.

Quello che forse è meno evidente è che per raggiungere questi risultati ha avuto bisogno negli anni di migliaia di dipendenti e collaboratori in tutto il mondo.

Nello specifico vi segnaliamo le figure ricercate in Italia in questo momento. Sono tante…

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_redbull.html .

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Non è in pericolo di vita la pensionata di 77 anni, aggredita a fine mattinata da uno dei suoi tre cani mentre puliva il giardino della sua abitazione, in via Vittorio Veneto, a Iglesias. La donna ha riportato gravi ferite agli arti inferiori e superiori ed è stata ricoverata con codice giallo nell’ospedale Cto, dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per la ricostruzione di alcune vene recise dal cane.

Al momento in cui è stata aggredita, l’anziana pensionata, che vive sola, aveva in mano una scopa per la pulizia del giardino e, probabilmente, il cane, dell’età di tre anni, si è sentito minacciato e l’ha aggredita, mordendola alle braccia e alle gambe, provocandole ferite profonde. Alla richiesta di aiuto della donna, sono arrivati i carabinieri ed un’ambulanza del 118 che l’ha trasportata al Cto.

Non è stato ancora deciso se affidare l’animale a un canile o a un veterinario, oppure di sopprimerlo. La soppressione non è obbligatoria, essendo la donna la proprietaria del cane.

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Il presidente della Fabbrica artigiana di fotografia Franco Pomata.

Franco Pomata, uno dei fondatori della Fabbrica artigiana di fotografia.

La Fabbrica artigiana di fotografia ha organizzato un nuovo corso di fotografia, tecnica, composizione dell’immagine, linguaggio.
Destinato a chi vuole iniziare a fotografare e a chi già fotografa e vuole migliorare tecnica e composizione dell’immagine.

La prima lezione si terrà giovedì 12 gennaio,, alle 19.30, nella sede di via Lucania 5, a Carbonia.

Il calendario completo.

Lezione n. 1 – giovedì 12 gennaio 2017 ore19.30 – 21.00;

Lezione n. 2 – sabato 14 gennaio 2017 ore 15.00 – 17.00;

Lezione n. 3 – giovedì 19 gennaio 2017 ore19.30 – 21.00;

Lezione n. 4 – sabato 21 gennaio 2017 ore 15.00 – 17.00;

Lezione n. 5 – giovedì 26 gennaio 2017 ore19.30 – 21.00;

Lezione n. 6 – sabato 28 gennaio 2017 ore 15.00 – 17.00;

Lezione n. 7 – giovedì 2 febbraio 2017 ore19.30 – 21.00;

Lezione n. 8 – sabato 4 febbraio 2017 ore 15.00 – 17.00; 

Chiusura del corso – sabato 4 febbraio 2017 ore 17.00 – 18.30.

Le lezioni n. 1, 3, 5, 7 e la chiusura del corso si terranno presso la sede dell’Associazione in via Lucania n. 5 a Carbonia, le altre lezioni si terranno in esterni, in luoghi da stabilire.

Il programma.

Scrivere con la luce. Conoscere e usare il mezzo fotografico. La fotocamera digitale reflex/compatta. Il sensore; salvataggio di un’immagine: formati immagine; sensibilità e rumore. La luce: naturale, artificiale intensità e colore, bilanciamento del bianco. Diaframma; otturatore; esposimetro. Misurare la luce. Esposimetro interno, esposimetro esterno. Lettura luce riflessa, lettura luce incidente. Esposizione in priorità tempi, in priorità diaframmi, esposizione manuale. Le ottiche fotografiche, angolo di campo, obiettivi a focale fissa,  a focale variabile, mettere a fuoco un’immagine; La scelta della sensibilità, del diaframma e del tempo di otturazione: le immagini e il movimento; le immagini e la profondità di campo. Comporre un’immagine: scelte compositive; l’immagine singola; il progetto fotografico;  la composizione vista attraverso la storia della fotografia. Analisi e discussione delle immagini realizzate dai partecipanti durante il corso. L’attività in esterni servirà sia per mettere in pratica quanto visto in sede, sia per iniziare a sviluppare un racconto fotografico. I racconti  fotografici sviluppati dai partecipanti saranno visionati e discussi in un incontro ulteriore la cui data verrà definita a fine corso e verranno pubblicati con il consenso degli autori sul sito dell’associazione: http://www.fabbricaartigianadifotografia.org .

I costi.

150 euro per i non tesserati FAF 2017 (125 euro per gli studenti)

100 euro per i tesserati FAF 2017 (75 euro per gli studenti)

Il corso sarà attivato solo se verrà raggiunto il numero minimo di cinque iscritti.

Nell’iscrizione al corso, è compresa la tessera annuale dell’Associazione che da diritto a sconti su corsi e workshop futuri e consente di partecipare a tutte le attività quali corsi, incontri,  workshop, progetti e mostre collettivi (con stampe e allestimento a carico dell’Associazione) previsti nel programma del 2017.

Sono previsti costi di iscrizione ridotti per gli studenti.  

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L’Unione dei comuni del Sulcis ha chiesto un incontro al presidente della Regione per affrontare l’emergenza dei lavoratori LSU.

«Siamo a significarle il gravissimo problema relativo ai lavoratori socialmente utili operanti nei vari comuni del territorio (circa 35 L.S.U. su 50 in tutta la Sardegna) i quali non si sono visti rinnovare la possibilità di utilizzo nei lavori di pubblica utilità a partire dal 1 gennaio 2017 – ha scritto il presidente dell’Unione Gianfranco Trullu -. Tale fatto è di estrema gravità laddove lo si unisca a tutte le altre espulsioni di lavoratori dal mondo del lavoro nel nostro territorio. Considerato, altresì, che gli stessi sono occupati nei vari comuni da oltre venti anni ed oggi, pertanto, non avrebbero altra possibilità, per limiti di età, di essere occupati altrove.»

«Occorre da parte della Regione da Lei guidata un’assunzione di responsabilità e collaborazione con gli enti locali interessati affinché si trovi una soluzione immediata a questa triste vicenda. Le chiediamo un immediato incontro, anche con le associazioni sindacali di categoria – ha concluso Gianfranco Trullu -, per dare urgente e immediata risposta a questi lavoratori.»

Gianfranco Trullu.

Gianfranco Trullu.