Roberto Puddu (CGIL): «Il 2017 inizia male. Da oggi i 50 LSU della Sardegna non hanno rinnovata la norma per il loro utilizzo nei lavori di pubblica utilità nei Comuni».
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Il 2017 inizia male. Da oggi i 50 LSU della Sardegna, di cui la stragrande maggioranza nel Sulcis Iglesiente, non hanno rinnovata la norma per il loro utilizzo nei lavori di pubblica utilità nei Comuni e con essa la loro attività lavorativa che garantisce Servizi alla collettività, sostentamento economico e dignità.
Come spesso capita, soprattutto quando la politica si occupa dei problemi in modo sporadico e con scarsa azione sinergica, ci si trova davanti a inefficienze ai vari livelli istituzionali ma soprattutto ad incongruenze e paradossi fra le normative.
Da una parte vi sono Leggi e Risorse, sia nazionali che regionali, dedicate alla stabilizzazione degli LSU nelle attività che svolgono proficuamente da lungo tempo per le amministrazioni comunali e, salvo appunto qualche inefficienza locale, le altre norme che limitano le assunzioni negli EE.LL e che di fatto ne impediscono l’applicazione.
Ci si trova dunque davanti alla previsione, definizione di norme e impegno di risorse in capitoli che non possono di fatto produrre alcun effetto. Lo sanno bene i Comuni che peraltro in molte attività materiali per l’interesse della loro Comunità, da alcuni lustri riescono ad operare sole e quasi esclusivamente con quel bacino di lavoratori.
Occorre dunque una piena assunzione di responsabilità e collaborazione di tutti i livelli istituzionali per dare corso all’adozione di tutti quei provvedimenti, a partire dalla indispensabile ed urgentissima proroga per il 2017 dei progetti e finanziamenti per attività o Lavori Socialmente Utili in capo al Ministero del Lavoro, per consentire il prosieguo delle attività, del Lavoro e garantire la reale attuazione del processo di stabilizzazione dei lavoratori.
Roberto Puddu
Segretario Generale CGIL Sulcis Iglesiente
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