Francesco Sanna (Pd): «L’Italia ha recepito la direttiva comunitaria sui combustibili alternativi».
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«Con i pareri parlamentari, l’approvazione definitiva da parte del Governo e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 257/2016 , l’Italia ha recepito la direttiva comunitaria sui combustibili alternativi. Una parte del decreto riguarda le condizioni per il trasporto e lo stoccaggio del gas naturale liquefatto (GNL), cioè il metano raffreddato sino a fargli assumere la forma liquida che consente di “rimpicciolirne” il volume di 600 volte per poi riespandersi per l’uso domestico o industriale. E un’altra, fondamentale parte riguarda le reti energetiche isolate, come quella sarda». Lo afferma il deputato democratico Francesco Sanna.
«E’ stato così definito il quadro di regole che consentirà agli operatori – che in Sardegna sono in prima battuta i concessionari dei 38 bacini di distribuzione dell’aria propanata in cui è divisa l’isola o i Consorzi industriali come quello di Sassari – di valutare con certezza gli elementi alla base dei loro investimenti, che mi auguro subiscano da subito una forte accelerazione – aggiunge Francesco Sanna -.
La normativa di cui ci siamo dotati favorisce in maniera esplicita gli impianti small scale, cioè di piccola taglia, più semplici da gestire e da connettere a reti di gasdotti che porteranno il gas a città, paesi e centri industriali ed artigianali. Chi realizzerà gli stoccaggi del GNL – definiti opere strategiche e quindi sottoposte a sistemi di autorizzazione rigorosi e semplificati – gestirà un servizio pubblico, utilizzabile da più operatori, che favorirà la concorrenza dell’offerta del gas. Per questo motivo tali investimenti saranno finanziabili anche con un contributo tariffario nazionale, e gli utenti sardi potranno godere di prezzi perequati che compenseranno i maggiori oneri iniziali.
A questo proposito voglio sottolineare come il Governo abbia recepito in pieno le indicazioni del Parlamento circa la valutazione della strategicità delle infrastrutture, a cui sono legati i vantaggi tariffari. Gli stoccaggi saranno infrastrutture strategiche non solo in funzione del numero di quanti utilizzano o utilizzeranno il metano, ma considerando i benefici complessivi: quelli economici, ma anche quelli ambientali e sociali.»
«Si pensi alla prospettiva – aggiunge Francesco Sanna -, che il Partito Democratico ha auspicato con una risoluzione approvata dalla Camera (a firma mia e di Giovanna Sanna), di anticipare l’utilizzo del GNL nei trasporti navali nel Mediterraneo, abbattendo le emissioni di zolfo. La Sardegna, con la sua posizione centrale nel Mediterraneo ed i suoi stoccaggi portuali potrebbe essere il “rifornitore” di GNL delle navi, specie quella da crociera. O ancora del vantaggio, concedibile nella prossima gara per la continuità territoriale marittima, all’armatore che dota le sue navi impegnate nelle rotte da e per la Sardegna di un sistema dual fuel, che alimenti i motori solo a GNL nelle soste portuali, abbattendo il carico di emissioni sulle città. Questa previsione è esplicita nel progetto di legge PD (a prima firma Romina Mura e Francesco Sanna) sulla nuova continuità territoriale marittima. O ancora la possibilità che si crei in Sardegna una rete di distributori per trasporti terrestri a metano e i treni si dotino di motori che utilizzano il GNL.
L’uso del metano in Sardegna, oltre ad abbattere l’impatto ambientale derivante dalla sostituzione di altre fonti fossili, si calcola possa comportare risparmi alle famiglie ed alle imprese nell’ordine di 500 milioni di euro all’anno. Se pensiamo che la Sardegna ha accumulato un ritardo, rispetto alla metanizzazione del mezzogiorno italiano, di circa 50 anni, è come se l’isola avesse accumulato un divario sulla bolletta energetica di 25 miliardi di euro.»
«Che il sistema delle imprese sia in concreto movimento lo dimostra non solo il completamento del quadro normativo nazionale, ma anche il concreto impegno che attori di primaria importanza, già presenti in Sardegna, stanno rivolgendo alla progettazione delle infrastrutture, e alla loro migliore localizzazione nell’abito del sistema portuale italiano.
E in movimento sono anche i soggetti specializzati nel trasporto tradizionale del metano. Lo dimostra l’inserimento della “dorsale” sarda nella Rete Nazionale dei Gasdotti, decretata pochi giorni fa dal Ministero dello Sviluppo Economico sulla base della richiesta del secondo gruppo italiano nella distribuzione, la società SGI. Si tratta di una condotta dalla realizzazione a moduli, dalla lunghezza complessiva di 409 chilometri, che progetta di connettere Sarroch – Oristano – Porto Torres, Cagliari ed il Sulcis, Codrongianus-Olbia, e che per essere realizzata – conclude Francesco Sanna – ha ovviamente bisogno dei punti di approvvigionamento la cui realizzazione è favorita dalle nuove norme.»
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