Gianluigi Rubiu (Udc): «La Sardegna è il fanalino di coda sull’istituzione della carta vocazionale sulla maricoltura».
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«La Sardegna è il fanalino di coda sull’istituzione della carta vocazionale sulla maricoltura». E’ solo il prologo di una mozione presentata dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, che invoca l’approvazione di una cornice per lo spazio marittimo: «Da ormai quattro mesi abbiamo sollecitato l’approvazione di un quadro di pianificazione delle aree marino, in base al decreto legislativo dello scorso ottobre – sottolinea Gianluigi Rubiu -. Una norma che stabilisce l’obbligo delle Regioni di dotarsi di uno strumento atto a prefissare i progetti nei siti rivieraschi, attraverso l’introduzione di una carta per la maricoltura. Si sono già predisposti i bandi per finanziare nuove attività per impianti legati alla maricoltura e al comparto ittico. In Sardegna si registra solo immobilismo. Una carta e una legge per il distretto del tonno sarebbero in grado di rilanciare le marinerie del distretto Sulcis Iglesiente, Alghero, Orosei e Golfo Aranci, già in forte difficoltà per i danni subiti da cormorani, delfini e vincoli imposti dalle servitù militari. Con le aree vocazionali si avrebbero nuovi margini di competitività per le aziende ittiche, con sbocchi commerciali e occupazionali, oltre alla maggiore attrazione delle produzioni connesse alla pesca isolana. Si stima che – conclude Gianluigi Rubiu -, attraverso questo intervento, ci potrebbero essere almeno 600 nuovi posti di lavoro, con il settore delle marinerie che diventerebbe strategico anche per la Sardegna».
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