Il giorno che Riccardo Cucchi, ai Mondiali del ’90, al Sant’Elia di Cagliari, mi intervistò a “Tutto il calcio minuto per minuto”…
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Inter-Empoli è stata l’ultima radiocronaca di Riccardo Cucchi, giornalista e radiocronista della RAI dal 1979, arrivato al traguardo del collocamento in pensione. Ieri, a San Siro, ha ricevuto un’accoglienza da “fuoriclasse” dai tifosi dell’Inter, che gli hanno dedicato uno striscione che, come ha detto alla Domenica Sportiva e poi ai tantissimi media che lo hanno intervistato, lo ha molto colpito.
Perché dedico questo spazio all’ultima radiocronaca di Riccardo Cucchi?
A Riccardo Cucchi è legato un piccolo episodio (per me grande, grandissimo) verificatosi l’11 giugno 1990, sulla tribuna stampa dello stadio Sant’Elia di Cagliari, dove venne disputata Inghilterra-Eire, prima partita del girone F della prima fase dei Campionati del Mondo.
All’epoca ero direttore responsabile di Telegamma e decisi di seguire le partite in programma al Sant’Elia, per documentare al meglio l’evento nello Speciale programmato nella Tv che dirigevo, con ospite fisso, come commentatore, Elvio Salvori.
L’11 giugno mi recai con largo anticipo al Sant’Elia, quando la tribuna stampa era ancora semivuota. Mi si avvicinò un collega che, lo confesso, non conoscevo, microfono in mano, e mi chiese la disponibilità ad intervenire nel corso della partita, per un commento. Non mi disse per quale testata lavorava e, ripeto, non lo conoscevo. Mi chiese la testata per cui lavoravo, gli dissi che dirigevo una televisione privata, Telegamma, mi fece capire che ci sarebbe stato qualche problema e allora gli dissi che lavoravo anche per La Nuova Sardegna (giornale per il quale erano accreditati altri colleghi) e annuì, facendomi capire che il problema sarebbe stato superato, presentandomi come giornalista del quotidiano sassarese.
Iniziò la partita, l’Inghilterra sbloccò il risultato nel primo tempo ma non la chiuse e nel secondo tempo venne raggiunta dall’Eire, protagonista di una partita superiore alle aspettative. Quando mancava un quarto d’ora al fischio finale, negli angusti spazi della tribuna stampa vidi farsi largo ed arrivare verso di me quel giornalista con uno straordinario casco di capelli che mi chiese un giudizio sull’andamento dell’incontro. Sinceramente non provai particolare emozione e risposi come forse meglio non avrei potuto, elogiando l’Eire che, in una partita certamente non brillante, rispetto al potenziale delle due squadre, aveva fin lì fatto decisamente meglio dell’Inghilterra.
Concluso il mio intervento, quel giornalista che non conoscevo, si riprese il microfono e con un “Grazie Cirronis, a te Ameri” che, non dimenticherò mai, mi bloccò il sangue nelle vene!!!
Solo allora capii che si trattava di Riccardo Cucchi, giornalista della Rai che curava le interviste in tribuna stampa nelle radiocronache del “mostro sacro” dei radiocronisti: Enrico Ameri!
Cinque giorni dopo, all’ingresso del Sant’Elia per Inghilterra-Olanda, incontrai Giorgio Porrà, allora giornalista di Videolina oggi caporedattore di Sky Sport, che mi fece i complimenti per l’intervento fatto nel corso della radiocronaca di Enrico Ameri…
Oggi, dopo quasi 27 anni, non ho difficoltà a confessare che quel piccolo/grande episodio, resta uno dei ricordi più belli di una carriera professionale iniziata, quasi per caso, nel 1977, quando frequentavo la 4ª Liceo Scientifico.
Giampaolo Cirronis
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