La Caritas diocesana di Iglesias, nell’ambito del progetto “Iscòla de Maduridàde”, assegnerà le prime 20 borse di studio.
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La Caritas diocesana di Iglesias, nell’ambito del progetto “Iscòla de Maduridàde” assegnerà le prime 20 borse di studio per gli studenti che, nel 2016, si sono immatricolati all’Università.
I destinatari sono ragazzi meritevoli, diplomati lo scorso anno in uno degli istituti dell’ex provincia di Carbonia Iglesias con un minimo di 70/100, e in condizioni di difficoltà economica. L’importo di ciascun assegno è di 500,00 euro.
La cerimonia di consegna avverrà il giorno venerdì 10 febbraio, alle 18.30, presso l’Auditorium vescovile di Iglesias. Sarà presente il vescovo, S.E. mons. Giovanni Paolo Zedda, e interverranno il direttore della Caritas diocesana di Iglesias, Raffaele Callia, con l’équipe del progetto “Iscòla de Maduridàde”.
“Iscòla de Maduridàde” nasce per contribuire a contrastare i fenomeni di dispersione e abbandono scolastico, che si ripercuotono sul benessere della stessa società. Recepisce la preoccupazione espressa dai Vescovi sardi, nella lettera pastorale del 19 marzo 2014 dal titolo Un cammino di speranza per la Sardegna, sulle «gravissime emergenze del lavoro e sociali, nonché quelle legate alla condizione giovanile» e si sviluppa su più azioni che, nell’arco di un triennio, lavoreranno insieme ai ragazzi delle Superiori.
Il progetto, finanziato dalla CEI, attraverso il “Fondo 8xmille Italia” affidato alla Caritas Italiana, si sviluppa attraverso diverse azioni: quella di mentoring scolastico, volto a migliorare il benessere e l’agio degli studenti all’interno della scuola; l’istituzione di un totale di 60 borse di studio (in tre anni) per i diplomati più meritevoli immatricolatisi all’Università; la formazione di un’associazione di promozione sociale, che – in futuro – si occuperà di erogare servizi nel campo dell’educazione inclusiva.
Il progetto nasce da una lettura di una vera e propria “emergenza generazionale” del territorio, che individua come “nuovi poveri” i giovani dai 15 ai 24 anni: «Persone – ha chiarito Raffaele Callia, direttore della Caritas diocesana di Iglesias e responsabile del Servizio studi e ricerche della Caritas regionale – che non studiano non si formano e non lavorano (NEET): una vera “bomba ad orologeria” per la società. Compito della Caritas, come organismo pastorale della Chiesa, non è solo lenire le sofferenze ma interrogarsi sulle cause del disagio». Fra le debolezze, per il direttore della Caritas di Iglesias, emergono in modo significativo «l’abbandono scolastico, l’assenza di alternative formative professionali e la mancanza lavoro».
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