19 July, 2024
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«Nel lungo incontro di questa mattina con il presidente del Consiglio ho discusso alcune questioni urgenti e fondamentali per la Sardegna. Abbiamo parlato del cantiere dell’Arsenale a La Maddalena, di alcune importantissime vertenze industriali a cominciare da quella di Porto Torres che coinvolge l’Eni e le prospettive della chimica verde, per continuare con gli accantonamenti e le servitù militari. Sono molto soddisfatto della disponibilità dimostrata dal Presidente del Consiglio ad approfondire operativamente ognuna di queste. Abbiamo perciò concordato di portare ad un unico tavolo a Palazzo Chigi tutte le principali vicende in via di soluzione o in attesa di soluzione. La prima riunione tecnica a Roma è già fissata per venerdì e seguirà a breve un incontro politico, per definire tutte le questioni entro qualche settimana.» 

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, questa mattina, nella sala dell’aeroporto di Elmas. Dopo la riunione a due, durata circa mezz’ora, Pigliaru e Gentiloni hanno incontrato insieme i segretari regionali di CGIL, CISL e UIL. «Per quanto riguarda La Maddalena, a proposito della quale avevamo scritto al Presidente del Consiglio lo scorso 2 febbraio, è stata fortemente condivisa la necessità di uscire urgentemente dall’attuale e non più accettabile situazione di stallo e sbloccare i cantieri – ha proseguito Francesco Pigliaru – e anche su questo punto avremo un incontro nei prossimi giorni. Gentiloni, poi, ci ha dato garanzia del fatto che Palazzo Chigi sta seguendo le questioni di finanza pubblica trattate dall’assessore del Bilancio Raffaele Paci a Roma con il sottosegretario Gianclaudio Bressa. Ho rappresentato le ragioni che inducono la Regione a richiedere con la massima determinazione un taglio deciso degli accantonamenti e l’accesso ai Fondi per gli enti locali e al Fondo nazionale per i farmaci innovativi. Il Capo del Governo concorda sul fatto che è arrivato il momento di fare un tagliando dopo l’accordo sulle entrate del 2014».

Prese in esame anche le vertenze industriali più complesse e simboliche, che riguardano i siti produttivi caratterizzati dalla dismissione delle Partecipazioni statali, a cominciare dall’Eni di Porto Torres per poi proseguire con Ottana e il Sud Sardegna. «Paolo Gentiloni ha confermato che il Governo è presente e collaborativo – ha sottolineato Francesco Pigliaru -, e si è soffermato in particolare sulla chimica verde, condividendo la necessità di spingere Eni a confermare gli investimenti a Porto Torres.»

Tra gli argomenti trattati, infine, la legge regionale sulla stabilizzazione dei precari, «per la quale abbiamo concordato come definire i passaggi per armonizzare la normativa con quella statale», e le servitù militari, «su cui la Regione ha lavorato molto in questi ultimi anni, aprendo una nuova stagione – ha concluso Francesco Pigliaru – dalla quale ora ci aspettiamo risultati concreti».

L’interlocuzione con il governo proseguirà lunedì. Con il ministro della Coesione territoriale Claudio De Vincenti, a Villa Devoto, si farà la prima verifica sullo stato di attuazione del Patto per la Sardegna e in particolare delle numerose e importanti misure lì disegnate e finanziate per contrastare gli effetti negativi della condizione di insularità.

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Un centinaio di persone hanno partecipato questo pomeriggio, negli spazi del Museo della Grande Miniera di Serbariu, alla presentazione del libro dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino “Un marziano a Roma”, Feltrinelli Editore, organizzata dall’associazione “Zorba il Gatto”.

Dopo i due incontri molto partecipati avuti ieri a Iglesias, prima con gli studenti del Liceo Scientifico, poi al Teatro Electra, Ignazio Marino ha raccontato la sua esperienza di primo cittadino della Capitale, rispondendo alle domande di Umberto Aime, giornalista de La Nuova Sardegna.

Un’esperienza difficile quella vissuta da Ignazio Marino, caratterizzata da un percorso molto accidentato nel tentativo di cambiare volto alla gestione dell’amministrazione della capitale d’Italia. Il chirurgo di origine genovese, 62 anni il prossimo 10 marzo, ha raccontato tanti episodi, grandi e piccoli, partendo dalla situazione debitoria creata negli anni dalle diverse amministrazioni che è arrivata alla fine del 2008 a 22,4 miliardi di euro, sanata con una legge dello Stato che prevede la distribuzione del debito su tutti gli italiani che dal 2009 e fino al 2044 dovranno pagare mezzo miliardo all’anno. Situazione debitoria che ha ripreso poi a crescere praticamente senza controllo.

Ignazio Marino ha raccontato degli ostacoli incontrati nel porre fine ad un certo andazzo, sia all’interno dell’amministrazione sia nelle partecipate e dei rapporti tra maggioranze e opposizioni nella gestione del potere. Non sono mancate le bordate all’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ma l’obiettivo principale delle sue critiche è stato l’intero Partito Democratico che ha decretato la fine della sua esperienza nelle segrete stanze, negandogli il confronto più volte sollecitato nell’aula del Consiglio comunale.

Ha parlato anche della vicenda al centro del confronto politico a Roma in questi giorni, il progetto per il nuovo stadio della Roma, sul quale si è detto sostanzialmente favorevole, e d’altronde non avrebbe potuto dire diversamente, considerato che il progetto ha iniziato il suo percorso proprio sotto la sua amministrazione. Ha ripetuto praticamente i concetti espressi in una sua lettera pubblicata due giorni fa dal quotidiano La Repubblica, sottolineando che la delibera della sua Giunta dichiarò il pubblico interesse dell’opera, condizionandolo, ovviamente, non allo stadio privato, ma alle opere connesse all’impianto sportivo e utili alla qualità della vita dei romani. In particolare ha sottolineato che prevede il potenziamento del trasporto pubblico su ferro, l’adeguamento di via Ostiense/via del Mare fino allo svincolo con il Grande Raccordo Anulare, il collegamento con l’autostrada Roma Fiumicino attraverso un nuovo ponte sul Tevere, l’intervento di mitigazione del rischio idraulico e di messa in sicurezza dell’area. Il progetto – ha sottolineato ancora – prevede un investimento di un miliardo e mezzo di euro a carico del privato, al quale non credo si possa rinunciare a cuor leggero. Il progetto, come abbiamo già riportato stamane, ieri ha ricevuto lo stop del MIBACT e la sua realizzazione è tornata fortemente a rischio.

Conclusa l’intervista, è stato dato spazio al pubblico e, rispondendo alla domanda di un osservatore, Ignazio Marino, che in precedenza aveva ricordato che quando si è candidato alle primarie, vinte senza stampare neppure un manifesto, ha strabattuto l’attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e l’europarlamentare David Sassoli, e di essersi dimesso preventivamente da senatore (esempio successivamente mai seguito da nessuno dei colleghi), ha detto di essere convinto che l’esperienza di un parlamentare dovrebbe durare due mandati, quindi dieci anni, anche se poi l’affermazione risulta in contraddizione con la sua esperienza personale che riporta tre candidature e altrettante elezioni al Senato (anche se la terza non l’ha portata a termine. come detto, volontariamente).

Ha poi ironizzato sui candidati alle primarie e gli attuali componenti del Governo. «Non conviene vincere le primarie del PD – ha sottolineato – se si hanno ambizioni di arrivare al Governo, perché come si è visto Paolo Gentiloni ha perso nettamente le primarie per la candidatura di sindaco di Roma ed oggi è Capo del Governo, così come Roberta Pinotti è arrivata terza alle primarie per la candidatura a sindaco di Genova ed oggi è ministro della Difesa».

«Sono sempre stato un testardo. E i testardi possono vincere o perdere ma non riescono a galleggiare: emergono o affondano.» E’ questa una delle frasi contenute nel libro che più colpiscono. Ed effettivamente Ignazio Marino è affondato, ritornando al suo lavoro e alla sua università, negli Stati Uniti, dove ha trascorso oltre 20 anni della sua vita.

Alleghiamo un album fotografico della serata e un video con la prima parte dell’intervento di Ignazio Marino.

                                                                    

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La Dinamo è in finale di Coppa Italia. Domani pomeriggio, inizio ore 18.00, si giocherà il trofeo contro l’Olimpia Milano. La squadra di Federico Pasquini ha battuto la Germani Basket Brescia per 77 a 70 (primo tempo 33 a 39) mentre nel pomeriggio Milano aveva avuto la meglio sulla Grissin Bon Reggio Emilia per 87 a 84 (primo tempo 45 a 45). L’uomo devisivo è stato ancora una volta Rok Stipcevic, autore della tripla che nei combattutissimi secondi finali ha spezzato le ultime speranze della squadra bresciana, comunque protagonista di una grandissima prestazione. L’uomo migliore nel corso dell’intero incontro è stato comunque Trevor Lacey.

La Dinamo è partita in quintetto con due italiani, Brian Sacchetti e Jack Devecchi, e nel primo quarto è sembrato non esserci partita, i biancoblu sono stati praticamente quasi perfetti, con un 22 a 15 dopo un parziale di 20 a 8. La reazione bresciana è stata veemente e, trascinata dai fratelli Michele e Luca Vitali e un grande Marcus Landry, la Germani ha ripreso e superato la Dinamo, con un primo parziale a cavallo dei due primi quarti di 14 a 2 ed un secondo parziale di 24 a 11 per il 39 a 33 di metà gara.

Il terzo quarto è stato un autentico show della Dinamo, trascinata da uno splendido Trevor Lacey (26 di valutazione, con 15 punti, 5 su 7 da 1 punti, 1 su 2 da 3, 2 su 2 ai tiri liberi, 8 rimbalzi, 2 palle recuperate e 5 assist) e dalla grande efficacia di Dusko Savanovic, David Bell e del solito Rok Stipcevic. 27 a 16 il parziale e Dinamo avanti di 5 punti, 60 a 55 all’ultimo intervallo.

L’ultimo quarto è stato un testa a testa continuo, con grandissime emozioni, ma nel finale è stata la Dinamo a dimostrare maggiore sangue freddo e voglia di vincere e sul 72 a 70 Rok Stipcevic ha messo dentro la tripla “assassina”, prima dei due tiri liberi conclusivi di Trevor Lacey.

Nella Dinamo (Federico Pasquini, come al solito, ha alternato i suoi uomini migliori, con un solo uomo, David Bell, che ha concluso con oltre 30′ di presenza in campo, per la precisione 31) ben cinque gli uomini in doppia cifra (Lacey 15, Stipcevic 13, Savanovic 12, Bell 10, Lawal 10), solo due nella Germani Basket (Landry 20, Moore 16).

Dinamo – EA7 Emporio Armani è la rivincita della finale vinta due anni fa dalla squadra allora allenata da Meo Sacchetti per 101 a 94, con David Logan (tornato in Italia alla Sidigas Avellino) MVP. Ma per Sacchetti e compagni è la terza finale degli ultimi quattro anni, perché tre anni fa vinsero la loro prima Coppa superando in finale la Mens Sana Siena per 80 a 73, con Travis Diener MVP.

Dopo l’incerto avvio di stagione e le modifiche al roster effettuate lungo il cammino, la squadra di Federico Pasquini è cambiata profondamente, è maturata parecchio ed ora è una squadra vera che sicuramente, questa sera, fa paura anche alla grande EA7 Emporio Armani Milano, dominatrice in campionato e scontata finalista di questa nuova edizione della Coppa Italia.

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Si è svolto nei mesi di novembre, dicembre e gennaio, con esito finale a febbraio 2017, il primo concorso nazionale fotografico cinofilo organizzato dalla PalaN, artista che si occupa di immortalare gli animali in tutti i loro movimenti.

Al concorso hanno partecipato ben 980 cani, sia meticci sia di razza, provenienti da tutte le regioni d’Italia.

Il concorso prevedeva che ogni foto dovesse esprimere lo sguardo del cane in situazioni particolari.

Ad aggiudicarsi il titolo di campionessa italiana con 3.600 Mi piace voto web e tutto 10 da una giuria esterna scelta per l’occasione, è stata Kira, la meticcia sarda del comune di Gonnesa con un brutto maltrattamento alle spalle, che ha superato alla grande con il suo nuovo proprietario, con il quale condivide il suo tempo: Alessio Boi.

Kira quindi si porta a casa il titolo italiano di cane più comunicativo grazie al suo sorriso. Verrà omaggiata con un quadro dagli organizzatori del concorso, che donerà al Microcitemico di Cagliari per i bimbi che stanno male.

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Esempi positivi di tifo calcistico, dove trova spazio un mix vincente tra fair play e convivialità. Arriva direttamente dalla provincia più povera d’Italia, e vola alla ribalta nazionale, la bella storia-progetto della “festa biancoblù”. Famiglie che tornano a popolare le gradinate dello stadio di Carbonia, terzi tempi con la squadra ospite invitata a gustare le specialità culinarie del territorio, musica e divertimento per tutte le età. E, adesso, la grande occasione: il prossimo 28 febbraio, a Roma, “La festa biancoblù” viene valutata da una categoria di esperti, all’interno della finale del premio “Italive 2016”, nella categoria “raduni ed eventi sportivi”. In caso di vittoria, l’appuntamento con la premiazione è nella Capitale, nella prima metà di marzo, nella suggestiva location dell’area archeologica dello stadio di Domiziano, in piazza Navona, insieme al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.

Ma per “I Briganti Carbonia 1939” la vittoria c’è già tutta. «L’essere riusciti a riportare le famiglie nel nostro stadio, con manifestazioni all’insegna del gusto e dello stare insieme, è un successo. Passa il messaggio, positivo, che lo sport e il calcio possono anche essere collanti per iniziative di promozione e sviluppo del territorio – afferma Damiano Basciu, commerciante di Carbonia, 46 anni, dal 1989 nel mondo del tifo organizzato, tra i promotori della mentalità ‘new ultras’ -. Il nome ‘briganti’ è una scelta legata alla sofferenza che vive il nostro territorio, in passato la loro figura rievoca fatti negativi, ma, pensando a Robin Hood, emergono anche note positive. Con la festa biancoblù, realizzata insieme a Primavera Sulcitana, portiamo sul terreno di gioco, a fine partita, cibi tipici della nostra zona, bancarelle, giochi per bambini e tanta musica. Siamo gli apripista di un nuovo modo di intendere il tifo, altre tifoserie italiane stanno iniziando a copiarci, ciò non può che farci piacere. La nostra, anche se solo al secondo anno di vita, è già una tradizione destinata a radicarsi».

L’anno scorso, al “Carlo Zoboli”, la festa è stata organizzata, insieme al Carbonia Calcio, anche dall’associazione Primavera Sulcitana. «Crediamo fortemente nel progetto, è un modo per portare famiglie e bambini allo stadio. Il tifo sano esiste, la conquista della finale di Italive ne è provaosserva Alessia Littarru, presidente dell’associazione -. Tradizioni carboniensi, festa e musica dopo ogni match rappresentano un connubio vincente, anche con appuntamenti simili si può provare a dare ossigeno a tutto il tessuto cittadino».

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Parte dalla nomina dell’ingegner Gian Nicola Cossu nuovo dirigente apicale dell’Ente Parco, una nuova stagione di collaborazione con l’Amministrazione comunale di La Maddalena: un percorso condiviso per rilanciare e costruire il futuro dell’Arcipelago. La richiesta del commissario straordinario Leonardo Deri di individuare il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune come direttore a scavalco dell’Ente Parco, favorevolmente raccolta dal Sindaco Luca Montella e dall’amministrazione, evidenzia una comune volontà di collaborazione tra le due istituzioni. L’impegno specifico rivolto al perseguimento di obiettivi condivisi trova una sintesi operativa nell’individuazione di un dirigente comune che possa raggiungere risultati utili a entrambe le amministrazioni. Il superamento del difficile rapporto tra Parco e Comune è la base di partenza necessaria per la valorizzazione del Parco come soggetto motore di sviluppo e come valore aggiunto offerto alla comunità locale.

«Appena insediatomi – spiega il comandante Deri – ho affermato che fosse necessario in primis una riorganizzazione dell’Ente Parco. C’era pertanto la necessità di nominare un manager pubblico per superare tutte le inefficienze che hanno caratterizzato in questi anni il funzionamento di questa amministrazione. Pur ringraziando i dipendenti e in particolare coloro che hanno ricoperto fino ad oggi il ruolo di direttore facente funzioni – sottolinea il commissario dell’Ente Parco – era corretto nominare una figura professionalmente qualificata per rivedere la macchina amministrativa e la capacità di spesa di un Ente che può essere un motore per l’economia maddalenina nel rispetto delle norme di tutela ambientale e della missione attribuitagli per legge. È evidente – aggiunge il commissario dell’Ente Parco – che il dirigente non potrà incorrere in alcun conflitto d’interesse nel momento in cui gli organismi di indirizzo sono, per il comune il Sindaco e il Consiglio comunale mentre per l’Ente Parco il Commissario, pertanto lo stesso dovrà necessariamente rispondere alle indicazioni ricevute da questi organi. Il sacrificio chiesto al Comune potrà essere senz’altro un investimento per il futuro cercando di superare criticità annose.»

Un’esplicita volontà di collaborazione manifestata pubblicamente anche dal sindaco Luca Montella che ha espresso, in una nota inviata al ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e all’assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna, l’importanza del passaggio amministrativo.

«E’ un messaggio chiaro alle superiori e onorevoli istituzioni regionali e nazionali, una occasione storica per questa comunità – scrive il sindaco Luca Montella – sostituire anni di inutile conflitto con l’opportunità di consentire al Comune e al Parco di lavorare finalmente in sinergia negli interessi reciproci. Una linea di partenza superata la quale si entra in quel percorso che consiste nella corsa a risolvere i problemi assieme e definitivamente.»

L’incontro con i giornalisti è stato inoltre l’occasione per concludere la vicenda rappresentata dal Piano di gestione Sic – Zps “Arcipelago di La Maddalena” e del suo regolamento. Lo scorso 15 Febbraio a firma del Commissario straordinario, è stata pubblicata la deliberazione che rettifica la precedente n. 31 del 22 novembre 2016 approvata dal Consiglio direttivo stralciando dal testo le Schede d’azione recanti la “Regolamentazione degli usi e delle attività nel sito” e gli ambiti di applicazione del regolamento stesso. Il superamento del regolamento SIC- ZPS non condiviso con la comunità locale rimanda la discussione rispetto alle norme da osservare all’interno del perimetro del Parco nazionale all’approvazione del Piano del Parco e del relativo regolamento: strumenti fondamentali e indispensabili di governo del territorio, previsti dalla legge quadro delle aree protette e dai quali non si potrà assolutamente prescindere.

L’impegno del commissario Leonardo Deri lo ha portato dapprima ad un confronto con i tecnici del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, successivamente con quelli dell’assessorato regionale all’Ambiente per individuare una soluzione positiva rispetto ad una vicenda che aveva creato fortissimi malumori in seno alla comunità maddalenina. A risultato ottenuto il Commissario ha voluto esprimere la soddisfazione per essere riusciti a superare un problema di non poco conto:

«La disponibilità dei tecnici del ministero dell’Ambiente prima e di quelli della Regione Sardegna in una fase successiva ci ha consentito di superare l’impasse legata all’approvazione del Piano SIC – ZPS con all’interno un regolamento non condiviso con la comunità – spiega Leonardo Deri -. Abbiamo lavorato intensamente in queste settimane per trovare una soluzione riuscendo a superare le diverse difficoltà di natura amministrativa che abbiamo incontrato. La discussione rispetto agli strumenti di gestione del territorio del Parco non è chiusa, ma semplicemente rinviata al momento di stesura del Piano e del regolamento del Parco. Una discussione che dovrà essere il più possibile aperta e partecipata.»

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Nuovo sbarco di migranti, questa mattina, sulla spiaggia di Porto Pino. Alle 7.25 i carabinieri delle stazioni di Giba e Teulada, coadiuvati dal personale del commissariato di Pubblica sicurezza di Carbonia, hanno rintracciato a Is Pillonis 13 cittadini extracomunitari, di nazionalità algerina, tutti di sesso maschile, adulti, in buone condizioni di salute.

Gli stessi, sono sbarcati in un luogo non precisato della costa sulcitana, presumibilmente nella prima mattinata odierna e poi a piedi, si sono diretti verso la zona dove sono stati rintracciati dai militari che erano stati avvisati da alcuni cittadini che, alla vista dei migranti, avevano chiamato il 112.

I migranti sono stati rintracciati sul posto, in attesa di essere trasferiti con un mezzo della società convenzionata e con la scorta del personale della Polizia di Stato, alla struttura ricettiva di Asemini.

L’imbarcazione non è stata ancora rinvenuta. 

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Il deputato Pierpaolo Vargiu (Riformatori) propone di utilizzare l’area della Fiera di Cagliari per ospitare il G7 dei trasporti. 

«A Cagliari ci sono dodici ettari di superfici congressuali nel pieno centro della città, ma all’amministrazione comunale non viene neppure in mente di proporre alla Presidenza del Consiglio di ospitarci il G7 dei trasporti che si terrà a Cagliari a giugno!»

Lo denuncia il parlamentare cagliaritano Pierpaolo Vargiu in un’interrogazione urgente alla presidenza del Consiglio e al ministero dell’Interno, in cui chiede che la Fiera sia inclusa tra le ipotesi logistiche.

«Alla Fiera di Cagliari, ci sono cinque ettari di strutture coperte con innumerevoli sale congressuali e, apparentemente, ci sono anche tutte le potenziali garanzie di sicurezza, con recinti perimetrali e accessi presidiabili. Una logistica straordinaria – aggiunge Pierpaolo Vargiu – che potrebbe dare un senso futuro anche ai 29 dipendenti del Centro Servizi che sembrano destinati a seguire il triste destino di abbandono della Fiera.»

«Il G7 alla Fiera non è dunque soltanto un’occasione di ripensare al “quartiere dimenticato” -conclude il deputato dei Riformatori sardi – ma è anche una straordinaria opportunità per iniziare a disegnare un “progetto per Cagliari”, che è purtroppo estraneo alla dimensione di questa Giunta che pensa solo alla quotidianeità, che possa finalmente dare alla città l’identità che ora gli manca e che è invece indispensabile per qualsiasi sviluppo in chiave economica e turistica!»

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E’ stato sottoscritto ieri il progetto di programmazione territoriale Parte Montis, il terzo chiuso e finanziato dalla Regione in due mesi, che porta sul territorio 13 milioni e 200mila euro (3,4 di nuova finanza, gli altri per valorizzare interventi diversi programmati dalla Giunta) e una nuova filosofia del territorio: 7.200 abitanti in sei Comuni che pensano come se fossero uno solo non rinunciando però alla propria identità. Accolto dal sindaco di Mogoro Sandro Broccia e dal presidente dell’Unione di Comuni Mansueto Siuni, l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci ha firmato nel pomeriggio l’accordo di programma per Parte Montis dopo quelli già operativi di Ogliastra e Gallura.

«Una piccola Unione che ha lavorato molto bene perché ha colto in pieno la filosofia della nostra programmazione territoriale, allargare lo sguardo sul territorio e mettere a punto progetti di sviluppo che coinvolgano zone quanto più ampie possibili – dice l’assessore Raffaele Paci – L’abbiamo detto da subito: unite le forze, mettete insieme le vostre risorse, allargate gli orizzonti dei progetti per ampliare gli effetti dello sviluppo. Coinvolgendo le imprese locali, condizione assolutamente indispensabile per realizzare progetti credibili. Voi siete riusciti a farlo, e sono sicuro che questo progetto darà il via a un importante processo di sviluppo.»

La strategia del Progetto Territoriale del Parte Montis (Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu, Simala, Siris) punta a contrastare lo spopolamento e rivitalizzare l’economia locale valorizzando gli attrattori culturali e ambientali. Filo conduttore è il “turismo esperienziale”, l’idea è mettere a disposizione dei potenziali turisti i laboratori e gli operatori dell’artigianato locale per un’esperienza di turismo che consenta di vivere il territorio, i suoi prodotti e le sue tradizioni. L’altro punto cardine della strategia è il miglioramento della qualità della vita attraverso il potenziamento dei servizi alla persona: mobilità sostenibile, formazione di capitale umano razionalizzando il sistema della scuola dell’obbligo e fornendo ai giovani una formazione di qualità finalizzata alla nascita di nuove realtà imprenditoriali, attenzione alle fasce più deboli della popolazione, più servizi alla persona.

La scelta dell’Unione Parte Montis è quella di non concentrare i servizi per la popolazione e per il turista sul comune più grande, ma di coinvolgere tutti i comuni appartenenti all’Unione, attraverso azioni di messa in rete di operatori pubblici e privati, di diffusione dei servizi sull’intero territorio che portino alla crescita e alla valorizzazione dell’Unione nel suo complesso. A cominciare dalla istruzione: sarà costituito un polo scolastico integrato dislocato su tre Comuni e collegato attraverso piste ciclabili per consentire a bambini, ragazzi e genitori di raggiungere la scuola in bicicletta in assoluta sicurezza.

«Siamo di fronte a una scelta davvero esemplare – sottolinea Raffaele Paci -. I Comuni si sono messi d’accordo per eliminare piccoli istituti che non riuscivano più ad assicurare servizi adeguati, dando vita a un istituto comprensivo unico. Questa è la strada giusta, perché l’idea non è solo quella di sei Comuni che si mettono insieme per fare qualcosa ma di un unico Comune che ha nelle sue bellezze naturali, nel suo paesaggio, nella sua archeologia, nelle sue produzioni agricole, enogastronomiche e artigianali, la forza e la possibilità per affermare un proprio sviluppo e una propria crescita civile, economica e sociale. E che ha nelle intelligenze dei suoi ragazzi la concreta possibilità di valorizzare quel patrimonio. Sono sicuro – ha concluso l’assessore della Programmazione e del Bilancio – che questo progetto porterà risposte concrete a chi in questo territorio vuole vivere e vuole crescere.»

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La VBA/Olimpia ritorna a giocare davanti al proprio calorosissimo pubblico, al PalaGiacomo Cabras di Sant’Antioco, questa sera, contro la Silvio Pellico Sassari, “cenerentola” del girone B del campionato di B1 (ultima a 0 punti in classifica), inizio ore 18.00, per la quarta giornata del girone di ritorno.

Graziano Longu recupera a tempo pieno Michele Deserio, che finalmente in settimana si è allenato senza restrizioni e potrà riprendere il ritmo in vista del finale di campionato. Per il resto tutti disponibili, con lo staff che potrà decidere liberamente la scelta dei titolari nei ruoli di schiacciatore e palleggiatore.

Archiviata la netta sconfitta subita sul campo della capolista Pallavolo Saronno (unico avversario con il quale la VBA/Olimpia ha perso due volte senza conquistare neppure un set), l’obiettivo di questo finale di stagione è continuare a vincere per conservare il prestigioso quarto posto attuale, traguardo superiore a qualsiasi aspettativa della vigilia del campionato.