19 November, 2024
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Ha destato molta curiosità tra gli alunni e particolare interesse tra i docenti della scuola secondaria statale “La Marmora-Canelles” a Iglesias, la distribuzione fatta nella mattinata di mercoledì 15 febbraio, dai volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga e della Chiesa di Scientology degli opuscoli “La verità sulla Droga”.

È stata la prima volta che i libretti che informano sulle gravi conseguenze causate dall’uso di sostanze stupefacenti, venivano distribuiti all’ingresso della scuola e l’accoglienza ricevuta è il giusto imput ai volontari per continuare in questa azione che si è rivelata di successo in numerose altre località in tutta la Sardegna.

Visto l’interesse dimostrato dai ragazzi, i volontari intendono proseguire l’iniziativa e saranno presenti nelle scuole medie “E. D’Arborea” in via Isonzo, domani mattina, 16 febbraio e, nelle prossime settimane, negli altri istituti presenti a Iglesias e nei principali comuni del Sulcis Iglesiente.

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La difficile situazione dei dipendenti dei consorzi Zir della Sardegna  è stata al centro dei lavori della Seconda commissione che questa mattina ha svolto le audizioni dei rappresentanti dei consorzi di Sassari, Macomer, Nuoro, Chilivani e Iglesias.

Il primo a prendere la parola nel parlamentino presieduto da Gavino Manca (Pd) è stato il direttore dello Zir di Sassari, Giovanni Scognamillo, che ha ripercorso le tappe di una vicenda burocratica e legislativa che mette a rischio le garanzie e le tutele lavorative dei trentacinque dipendenti degli otto consorzi che operano nell’Isola («ma tre Zir: Siniscola, Tempio e Valle del Tirso non hanno più dipendenti»).

A complicare il futuro lavorativo nei consorzi industriali è stata l’approvazione di una serie di modifiche alla legge n. 10 del 2008, introdotte in sede di approvazione dell’ultima variazione di bilancio (legge n. 32 del 5 dicembre 2016). «Al comma 45 dell’articolo 1 della legge 32/2016 – ha spiegato Scognamillo – si introduce, rispetto alle disposizioni contenute nella legge 10\2008, il cosiddetto “comando”  che trasforma il rapporto di lavoro dei dipendenti Zir, previsto precedentemente a tempo indeterminato, in “precario” o temporaneo”».

Così, se la legge 10/2008 stabiliva che il personale dei consorzi doveva esser trasferito unitamente al patrimonio dell’ente destinatario delle funzioni (Comuni o in alternativa ai consorzi provinciali – ex Asi) l’entrata in vigore della 32/2006 prevede che il personale sia di fatto separato dal complesso aziendale da trasferire all’ente subentrante nonché si ricomprendono, tra gli enti subentranti, anche le società in house. 

«L’inserimento delle società in house stabilito dalla legge 32 – hanno dichiarato i rappresentanti dei consorzi – è illegittimo in quanto le stesse non possono essere direttamente  destinatarie delle funzioni industriali dei consorzi  soppressi, che per legge sono riservate ai Comuni, ed in più immaginare il passaggio dei dipendenti delle Zir alle società in house, in un momento in cui versano in condizioni di estrema difficoltà, significa favorirne il loro licenziamento».

Una ulteriore penalizzazione, a giudizio dei dipendenti dei consorzi, deriva dall’applicazione delle disposizioni contenute nel comma 47 lettera a) e lettera b) dell’articolo 1 della legge 32 laddove viene stabilito per legge che tutto il personale dei consorzi è in esubero («significa che non è più necessario all’esercizio delle funzioni e dei servizi trasferiti e come tale non sussiste l’obbligo di assunzione per gli enti subentranti») e se la legge 10/2008 garantiva «l’integrale copertura delle maggiori spese fino alla cessazione dei rapporti di lavoro» con la nuova norma si prevede che «la Regione garantisca agli enti subentranti l’erogazione di un contributo corrispondente al trattamento economico del personale trasferito relativo alla sole prime due annualità».

Il funzionario del consorzio di Nuoro, Gesuino Macis; la responsabile dell’amministrazione del consorzio Chilivani-Ozieri, Barbara Polo; la dipendente del consorzio di Iglesias, Maria Cristina Angius; il direttore dello Zir di Macomer, Mario Rubattu; il vice direttore del consorzio di Nuoro, Giuseppe Laruffa; e il funzionario di Sassari, Mario Spiga, hanno quindi argomentato difficoltà e penalizzazioni che le norme introdotte con la legge 32 hanno prodotto nell’attività dei consorzi insieme con la riduzione delle garanzie giuridiche e economiche dei lavoratori ed hanno altresì auspicato un tempestivo intervento del Consiglio regionale.

Il presidente della commissione, Gavino Manca, ha definito la situazione esposta dai dipendenti dei consorzi “paradossale” («abbiamo lavorato per mettere un punto fermo al precariato nelle pubbliche amministrazioni e questa legge sembra crearne di nuovo») ed ha affermato che le modifiche introdotte in sede di assestamento di bilancio sono state approvate con l’inserimento di emendamenti «dell’ultima ora e sui quali c’è stata forse carenza di conoscenza e informazione».

L’esponente dei democratici ha mostrato perplessità sull’inserimento delle società in house tra gli enti subentranti nelle funzioni consortili, sul trasferimento del patrimonio delle Zir ai Comuni («i primi sono enti pubblici economici e l’agenzia delle entrate in passato ha già espresso parere negativo») e più in generale sulla riduzione delle tutele ai lavoratori operata con l’approvazione della legge n. 32/2016: «Il ripristino delle garanzie e delle tutele per i dipendenti dei consorzi Zir, compresi quelli di Siniscola e Tempio, nel frattempo trasferiti nei rispettivi Comuni, è l’obiettivo principale della commissione e non escludo appositi interventi già in sede di approvazione della manovra 2017».

Gavino Manca ha quindi preannunciato la convocazione in sede congiunta della commissione Lavoro e di quella delle Attività produttive per l’audizione dell’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras e di quello del Bilancio e Programmazione, Raffaele Paci.

A seguire, la commissione Lavoro ha ascoltato i rappresentanti sindacali dei lavoratori del call center Sky di Sestu che, a seguito del piano di ristrutturazione della prima media company in Italia, vedono aumentare il rischio di un disimpegno aziendale per la seda sarda della Pay tv che occupa quasi mille addetti, impiegati per lo più nei servizi di custom service e dove si prevedono 7 trasferimenti di dipendenti del settore cruciale “Control  room” (centro di smistamento delle chiamate al centralino clienti Sky).

Tonio Ortega (Uilcom-Uil), Antonello Marongiu (Slc-Cgil) e Valeria Piacciau (Fistel-Cisl) hanno rappresentato al parlamentino del lavoro le difficoltà e i timori dei dipendenti della sede Sky della Sardegna («da anni l’azienda non investe nelle attività e nei servizi che si svolgono a Sestu mentre aumentano le attività verso outsourcer») e l’assenza di un vero piano industriale che delinei con chiarezza e trasparenza il futuro aziendale e della sede sarda.

I rappresentanti sindacali hanno quindi invitato la Regione a sostenere la vertenza nazionale Sky e a far rilevare nelle opportune sedi la consistenza degli incentivi pubblici ottenuti dall’azienda sotto forma di sgravi fiscali, contratti agevolati e formazione cofinanziata.

Il presidente, Gavino Manca, a nome dell’intera commissione, ha dichiarato il pieno sostegno ai lavoratori Sky impegnati nella dura vertenza con la multinazionale della Pay tv ed ha ipotizzato l’approvazione di una risoluzione con la quale supportare l’azione del presidente della giunta nei confronti del governo centrale, perché siano assicurate le opportune garanzie sul mantenimento della sede sarda e dei relativi livelli occupazionali. Gavino Manca ha quindi preannunciato la convocazione per un’audizione del direttore del personale di Sky.

La commissione Lavoro, ha quindi ricevuto una delegazione dei vigili del fuoco precari, impegnati nella manifestazione che ha visto gli stagionali protestare dinanzi alle sedi del partito democratico in tante città italiane (in Sardegna, a Cagliari e Nuoro).

Giuseppe Lecca (presidente dei vigili del fuoco precari) e Valerio Artizzu (consiglio nazionale Usb) hanno chiesto la piena e rapida applicazione delle disposizioni contenute nella risoluzione approvata nel Parlamento per la stabilizzazione dei vigili del fuoco precari (in Sardegna sono circa ottocento).

«Alcuni di noi lavorano a chiamata da 30 anni e tutti siamo addestrati e professionalizzati – ha spiegato Lecca – ma nonostante le carenze negli organici non  ci è offerto altro se non il contratto a tempo, per una media di cinque chiamate all’anno, ciascuna di durata non superiore ai dieci giorni lavorativi.»

Il presidente della commissione Gavino Manca ha quindi ricordato il carattere nazionale della vertenza che vede impegnanti gli stagionali ed ha preannunciato un documento da indirizzare al governo centrale per evidenziare l’insostituibile funzione dei vigili del fuoco, insieme con l’opportunità di incrementare gli organici in una realtà particolare, quale è la Sardegna, soprattutto per ciò che attiene la lotta al fuoco.    

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«Il ministero della Salute conferma quanto ho sostenuto nell’interrogazione in cui mettevo in guarda l’Azienda Brotzu dal rischio di un bando illegittimo, che impediva ai tecnici di laboratorio di poter avere l’accesso ai posti che a tali professionisti sono riservati per legge!»

Lo rileva il deputato dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu che, nei giorni scorsi, si era rivolto al ministero della Salute perché esercitasse il suo ruolo di sorveglianza su un bando del Brotzu che danneggiava i tecnici di laboratorio.

«La sanità moderna – aggiunge Pierpaolo Vargiu – si basa su un mix di competenze e professionalità sempre più sofisticato, che deve essere salvaguardato e valorizzato se vogliamo davvero che la prestazione resa al paziente sia appropriata e di qualità.»

«I tecnici di laboratorio hanno un ruolo importante nelle attività di diagnostica, che richiede un percorso universitario specifico e qualificato, che li rende insostituibili nella loro professionalità. Negarne o annacquarne le competenze – sottolinea ancora Pierpaolo Vargiu – significherebbe innescare una guerra tra professioni sanitarie di cui non si sente davvero il bisogno ma, sopratutto, comprometterebbe gli equilibri che stanno alla base della qualità dell’assistenza ai pazienti.»

«Avuto il parere motivato da parte del Ministero – conclude Pierpaolo Vargiu – credo che sarebbe opportuno che l’Azienda Brotzu rettifichi immediatamente il contenuto del bando!»

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Al via il bando per il finanziamento di progetti di ricerca per l’innovazione scientifica tecnologica grazie al programma operativo regionale Fse 2014-2020. Con questo strumento l’assessorato della Pubblica Istruzione intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi di crescita intelligente e sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione individuati dalla Strategia Europa 2020.
Le proposte dei progetti, destinati ai residenti in Sardegna che abbiano conseguito il titolo di dottore di ricerca in Italia o all’estero, dovranno essere presentate da Università statali e Università non statali legalmente riconosciute dal Miur, istituti di istruzione universitaria a ordinamento speciale, istituzioni di formazione e ricerca avanzata, enti di ricerca pubblici e privati di alta qualificazione, con almeno una sede formativa in Sardegna. Saranno finanziati progetti di ricerca di durata triennale in ambiti scientifici coerenti con le linee strategiche del Pnr e della Smart specialisation regionale.

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Si è svolta stamane, alla Art port gallery dell’aeroporto di Olbia, la presentazione del programma “Network Summer 2017”, i voli da marzo a ottobre, da parte della società di gestione Geasar. Saranno attivi 90 collegamenti, dei quali 16 nuovi, con 18 Paesi, operati da oltre 40 compagnie. L’offerta è di circa 300mila posti in più (+10%) rispetto all’anno scorso.

«L’aeroporto di Olbia sta facendo un lavoro fondamentale per il territorio e per l’intera Sardegna, ha dato un notevole contributo ai quasi tre milioni di arrivi nell’isola nel 2016 e sta ripagando l’investimento importante che l’assessorato ha fatto per il biennio 2016/2017 – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi -. L’intenzione della Regione è rinnovare il progetto di comunicazione avviato con il sistema aeroportuale e con Geasar in particolare, con un accordo di respiro triennale.»
Olbia è l’aeroporto italiano che nel 2016 ha fatto registrare la crescita maggiore (+14%), contribuendo con il suo traffico passeggeri in entrata al record assoluto di presenze (oltre 13 milioni e mezzo) nelle strutture ricettive isolane. Ora si riparte con prospettive addirittura migliori: «Si aprirà ad aprile la stagione turistica più interessante e lunga di sempre per la Sardegna – ha aggiunto l’assessore Morandi – che, grazie al lavoro di aeroporto, porto, operatori e comunità locali, permetterà di offrire ai nostri potenziali visitatori collegamenti, presentati opportunamente con largo anticipo, servizi, motivazioni di viaggio e temi di vacanza durante un ampio periodo dell’anno. In questa favorevole dinamica temporale – ha aggiunto l’assessore del Turismo – l’assessorato è intervenuto con la programmazione di grandi eventi internazionali, primo tra tutti la centesima edizione del Giro d’Italia, in grado di generare flussi e di amplificare la notorietà della destinazione, e attraverso il progetto di destagionalizzazione finanziato con due milioni di euro che mette i sistemi territoriali in condizione di strutturare l’offerta costruendo un prodotto turistico».
La collaborazione con i tre principali scali isolani presenta da tre anni una destinazione Sardegna fortemente riconoscibile che si sta posizionando con un brand impattante e un’immagine coordinata. L’interesse dei mercati internazionali è cresciuto in maniera esponenziale: l’obiettivo è consentire che nei prossimi anni i flussi stranieri – attualmente rappresentano il 46 per cento – superino quelli nazionali, ovviamente senza che i passeggeri in arrivo dalla Penisola subiscano alcun decremento.

«L’assessorato sta strutturando un sistema regionale di organizzazione della destinazione che fa perno attorno alle grandi infrastrutture di trasporti, aeroporti e porti isolani che, insieme alla Regione, sono in grado di catalizzare l’offerta e di creare servizi indispensabili per essere più competitivi sui mercati. Attività e scelte condivise derivano da incontri cadenzati con gli operatori per aggiornare strategia, programmare interventi, costruire network di generazione d’offerta, individuare i canali di promocommercializzazione del prodotto turistico regionale.»

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L’assessorato della Pubblica istruzione ha pubblicato un avviso di chiamata per il finanziamento di progetti di ricerca relativi all’anno 2017, con l’obiettivo di:
– investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l’apprendimento permanente;
– migliorare la qualità e l’efficacia dell’istruzione superiore e di livello equivalente e l’accesso alla stessa, al fine di aumentare la partecipazione e i tassi di riuscita specie per i gruppi svantaggiati;
– innalzare i livelli di competenze, di partecipazione e di successo formativo nell’istruzione universitaria e/o equivalente.
La finalità dell’avviso è quella di finanziare proposte progettuali articolate in progetti di ricerca in ambiti scientifici coerenti con le linee strategiche del Pnr e della Smart specialisation regionale, afferenti alle Aree di Specializzazione (AdS) su cui la Regione Sardegna intende concentrare le risorse per il periodo di programmazione 2014-2020 in materia di Ricerca e Innovazione.
Le proposte progettuali, articolate in uno o più progetti di ricerca, dovranno essere presentate da Università statali e Università non statali legalmente riconosciute dal Miur, Istituti di istruzione universitaria a ordinamento speciale, Istituzioni di formazione e ricerca avanzata, Enti di ricerca pubblici e privati di alta qualificazione, con almeno una sede formativa in Sardegna per ogni progetto di ricerca per il quale si presenta la proposta progettuale.
Ogni progetto di ricerca avrà un contratto almeno di durata triennale.
Destinatari delle azioni sono i residenti in Sardegna alla data di sottoscrizione del contratto di ricerca, che abbiano conseguito il titolo di dottore di ricerca in Italia o all’estero.
Le proposte progettuali dovranno pervenire tramite raccomandata oppure tramite consegna a mano all’indirizzo Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport – Direzione Generale della Pubblica Istruzione – Servizio Università e Politiche giovanili – Viale Trieste n. 186 – 09123 Cagliari, entro le ore 13.00 del 20 marzo 2017.

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Le squadre di Abbanoa hanno concluso nel primo pomeriggio l’intervento di manutenzione straordinaria in programma oggi sull’acquedotto Sulcis. Si trattava di una riparazione in un punto molto delicato su un tratto di condotta in cemento armato del diametro di quasi un metro nei pressi del Rio Murtas nel comune di Narcao. Le avverse condizioni meteo avevano comportato un rinvio dell’intervento di una settimana proprio per la necessità di procedere con le migliori condizioni del terreno. Ieri notte i tecnici hanno avviato gli scavi per liberare dalla terra il tratto interessato e portato nel cantiere i pezzi e le attrezzature necessarie all’intervento. Stamattina alle 6.00 sono iniziate le operazioni di riparazione e le manovre nelle reti necessarie a svuotare la condotta.

Il punto dove si era verificata la rottura è stato saldato e protetto con un giunto di rinforzo. Operazioni che si sono concluse verso le 14.00. Successivamente sono stati avviati gli interventi di riempimento dell’acquedotto: manovre ancora in corso e che richiedono molta gradualità per evitare sbalzi improvvisi di pressione.

L’erogazione all’utenza nei centri interessati è stata garantita dalle scorte nei serbatoi. In serata, come preventivamente comunicato nei giorni scorsi, saranno effettuate delle chiusure per ricostituire le scorte negli stessi serbatoi. A Carbonia è prevista per le 20.00, con riapertura dell’erogazione alle 6.00 di domani mattina. A Narcao, Santadi, Villaperuccio, Piscinas, Giba, Masainas, Tratalias, Perdaxius, Portoscuso e Gonnesa alle 17.00 con riapertura sempre alle 6.00 di domani mattina. Tali restrizioni potrebbero essere minori in base alle scorte residue di ogni singolo serbatoio: se l’acqua stoccata dovesse essere sufficiente, saranno limitate o del tutto evitate le chiusure.

E’ stata già ripristinata, invece, l’alimentazione del serbatoio d’accumulo di Sant’Anna Arresi, della frazione di Is Domus di Sant’Anna Arresi, delle frazioni di Is Porcus, Is Pillonis e San Simplicio del comune di Perdaxius e la fornitura per il Consorzio industriale di Portoscuso.

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La chiusura del punto nascite dell’ospedale “Paolo Merlo” di La Maddalena è ancora al centro del dibattito politico regionale. Oggi a tuonare contro la decisione è Edoardo Tocco, consigliere regionale di Forza Italia, vicepresidente della competente commissione consiliare regionale.

«E’ una follia. Una scelta incomprensibile – attacca Edoardo Tocco -. L’interruzione dell’attività nel punto nascita dell’ospedale rappresenta uno schiaffo alla popolazione dell’Isola che già è in forte difficoltà per la mancanza di collegamenti con il resto della Sardegna. Un provvedimento che mette a rischio le partorienti. Non è possibile ragionare solo in base ai numeri, mettendo in pericolo la vita di centinaia di mamme residenti nell’Isola. Occorre rivedere il progetto che prevede il trasporto verso l’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, lasciando il punto nascita a La Maddalena. Un servizio indispensabile per gli abitanti dell’arcipelago.»

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La grave situazione in cui si trovano i lavoratori della Polar s.r.l. che lavorano la bentonite estratta dal Rio Palmas e dal Rio Bra nei territori di Piscinas e Giba, è stata esaminata nel corso di un’assemblea pubblica aperta indetta dal sindaco, Mariano Cogotti, svoltasi ieri sera, nella sala consiliare del comune di Piscinas, cui hanno partecipato ai lavori l’Unione dei Comuni del Sulcis, rappresentata dal suo presidente Gianfranco Trullu, il sindaco di Masainas Ivo Melis, i consiglieri regionali Gianluigi Rubiu e Luca Pizzuto, le associazioni sindacali territoriali, i lavoratori oggetto di provvedimento di licenziamento ed un folto pubblico di cittadini.

Dall’assemblea è scaturita una situazione abbastanza critica da parte della azienda Polar s.r.l. e la drammaticità che vede coinvolti tutta una serie di lavoratori che sono stati espulsi dal ciclo produttivo ed in parte trasferiti presso altro stabilimento in Liguria.

Considerata, inoltre, la situazione giudiziaria che vede coinvolti detti lavoratori e l’azienda che comporterebbe ripercussioni anche sulla stabilità finanziaria dell’azienda, è stata assunta una posizione unitaria sulle seguenti attività politiche e sindacali da attuarsi:

– Piena solidarietà ai lavoratori espulsi e trasferiti;

– Salvaguardia del livello occupazionale dell’azienda tramite verifica delle autorizzazioni minerarie regionali affinché le stesse possano e debbano essere utilizzate soltanto da chi è in grado di condurre l’azienda in un processo di sviluppo sia produttivo che occupazionale;

– Immediato incontro con l’assessore regionale dell’Industria, con le parti sindacali e politiche, già fissato per domani 16/02/2017;

– Interrogazione in Consiglio regionale dei consiglieri regionali Gianluigi Rubiu e Luca Pizzuto,

affinché la Regione Sardegna effettui un immediato intervento al fine di sbloccare la situazione creatasi sotto il profilo occupazionale e socio-territoriale, in quanto il Sulcis non può permettersi ulteriori chiusure di aziende che parrebbero avere la possibilità di espansione.

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Il consigliere regionale Giovanni Satta (gruppo misto) ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta, sul mancato inserimento nelle deliberazioni della G.R. n. 2/14 del 12.1.2017 e n. 8/1 del 10/02/2017, nella parte inerente il Piano di dimensionamento scolastico della provincia di Sassari, delle quattro (4) richieste presentate dall’Istituto IIS Amsicora di Olbia per l’anno scolastico 2017/2018.

L’on. Satta chiede di interrogare il presidente della Regione e l’assessore regionale della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per conoscere:
1) Le cause e le motivazioni che hanno portato la Giunta regionale, alla esclusione delle tre (3) proposte presentate dall’IIS Amsicora di Olbia dalla programmazione richiesta e dall’inserimento nel Piano di dimensionamento scolastico 2017/2018 definitivamente approvato, e cioè:

  • La  richiesta di istituzione  presso la sede IPIA di Olbia degli indirizzi del settore tecnologico degli istituti tecnici “Meccanica, meccatronica ed energia” “Elettronica e Elettrotecnica”;
  • La richiesta di istituzione presso l’IPIA di Oschiri, degli indirizzi del settore tecnologico degli istituti tecnici “Meccanica, meccatronica ed energia” “Elettronica ed Elettrotecnica”;
  • La richiesta di attivazione dell’indirizzo “Servizi Socio Sanitari, Operatore Socio Sanitario” (già presente nella sede di Oschiri), anche in quella di Olbia.

2)  Quali azioni urgenti intendano avviare al fine di porre rimedio a tale situazione di disparità, che ha ulteriormente penalizzato il territorio di Olbia.