18 July, 2024
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Il Teatro Centrale di Carbonia e l’Istituto “Francesco Ciusa” di Nuoro hanno ospitato due giornate, il 5 e 6 febbraio, dedicate al ricordo dello sterminio e delle persecuzioni dei deportati militari e politici italiani e stranieri nei campi nazisti, organizzate dall’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra, in collaborazione con l’Associazione Culturale Polacco-Sarda. Per la prima volta, in Sardegna, si sono svolti incontri e confronti di tre internati in tre campi di concentramento diversi, in occasione della “Giornata della memoria” per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei nonché tutti coloro, civili e militari, che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte e che, opponendosi al progetto di sterminio, hanno salvato vite e protetto perseguitati, a rischio della loro vita.

Sono state raccontate le esperienze di tre sfortunati protagonisti/vittime di quelle pagine tristissime della storia del XX secolo.

Due lo hanno fatto personalmente, intervistati dal giornalista Graziano Canu:

Michele Montagano, 95 anni, deportato militare che ha raccontato gli oltre venti mesi di disciplina rigida e vessatoria e le sadiche punizioni dei carcerieri, la fame terribile, il rigore del clima senza adeguati indumenti, la mancanza di assistenza sanitaria, la sporcizia, i parassiti, la privazione di notizie da parte delle famiglie, la lenta distruzione della personalità, per ridurre a semplici stuk, che in tedesco vuol dire pezzi.

Bodgan Bartnikowski, 85 anni, che ha testimoniato la sua esperienza di bambino internato nel campo di concentramento di Auschwitz. Porre accanto la parola bambini a quella “Auschwitz” implica la celebrazione della più evidente contraddizione della storia e della più grande atrocità. Allo stesso tempo gli occhi dei bambini sono gli unici capaci di elargire un quadro fedele di quella che era la dura e cruda verità della realtà dei campi di concentramento.

Uno, Modesto Melis, venuto a mancare lo scorso 9 gennaio all’età di quasi 97 anni, è stato ricordato con un filmato realizzato da Graziano Canu sulla base di un’intervista realizzata recentemente, arricchita da immagini e fotografie raccolte negli ultimi anni che hanno visto Modesto Melis protagonista di decine e decine di incontri, soprattutto nelle scuole, in tanti comuni della Sardegna ma anche a Roma e a Mauthausen, dove è voluto ritornare nel settembre del 2014, 69 anni dopo la sua liberazione.

Ricordare significa testimoniare ancora oggi il rifiuto di ogni forma di razzismo e di discriminazione del diverso, insegnare l’importanza del rispetto dell’altro, del dialogo tra le persone e tra i popoli come unico imprescindibile strumento di pace.

I due incontri sono stati realizzati anche grazie alla sensibilità della Presidenza del Consiglio Regionale, nella persona dell’on. Gianfranco Ganau, del comune di Carbonia e dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Roma.

             

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L’Amministrazione comunale di Carbonia guidata dal sindaco Paola Massidda, nel rispetto della legge 92 del 2004, ha celebrato ieri 10 febbraio 2017 il Giorno del Ricordo, istituito per conservare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
Con questa giornata l’Amministrazione comunale ha voluto testimoniare «la propria vicinanza al dolore procurato da una strage dimenticata per cinquant’anni, nella quale, tra il 1943 ed il 1947, in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicarono contro i fascisti e gli italiani non comunisti, torturando, massacrando, affamando e gettando nelle foibe, cavità carsiche di origine naturale con ingresso a strapiombo, circa diecimila persone vive o morte».
Per favorire una riflessione su questi eventi, che coinvolsero anche noi sardi, con una prospettiva di pace, dialogo e sviluppo di una coscienza civile tra popoli europei, le bandiere istituzionali del Palazzo Comunale sono state issate a mezz’asta.
Alle ore 16.00, presso Parco Martiri delle Foibe, è stata deposta una corona in commemorazione della strage.
Hanno partecipato alla celebrazione i giovani di Casa Pound con uno striscione realizzato con una rosa rossa e la scritta “FOIBE, IO NON SCORDO”.

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La sconfitta è stata pesantissima, sia per l’unicità sia per le proporzioni, ancora brucia tanto, ma otto mesi dopo, a Carbonia, il centrosinistra rialza la testa ed avvia una difficile ma, a questo punto, inevitabile opera di ricostruzione. Ieri sera, la sala conferenze della Grande miniera di Serbariu ha ospitato un’assemblea pubblica promossa da Giuseppe Casti, proprio il principale protagonista, in negativo, della “storica” sconfitta del ballottaggio del 19 giugno che ha portato il Movimento 5 Stelle al governo della città.

La scorsa settimana il centrosinistra aveva dato il “primo segnale di vita” in occasione della conferenza stampa organizzata dai gruppi di opposizione per denunciare quella che è stata definita “l’inadeguatezza” del Movimento 5 Stelle alla guida del comune di Carbonia. Ieri si è tenuta l’assemblea pubblica alla Grande miniera e a breve sono state preannunciate nuove iniziative.

La ricostruzione non si presenta facile, perché la disaffezione di larghi strati dell’elettorato del centrosinistra che hanno fatto convergere un ampio consenso sul Movimento 5 Stelle, non sarà facilmente recuperabile in questo primo scorcio di consiliatura.

Il Movimento 5 Stelle, com’era inevitabile, avendo eletto 15 consiglieri privi di esperienze precedenti e formato una Giunta con un sindaco e sette assessori ugualmente tutti alla loro prima esperienza, sta pagando lo “scotto del noviziato”, ma conserva grande credito e, soprattutto, una fiducia a più lungo termine rispetto ai sette mesi e una settimana trascorsi dall’insediamento della Giunta Massidda.

Il centrosinistra sta avviando la ricostruzione e il lavoro che verrà programmato e realizzato, potrà vedere i suoi frutti a medio e lungo termine. Gli attori, più o meno protagonisti, al di là delle dichiarazioni “bellicose” degli ultimi giorni, questo lo sanno molto bene.

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Cagliari si prepara a vivere una grande serata di calcio, allo stadio Sant’Elia, dove la squadra di Massimiliano Rastelli alle 20.45 ospiterà la Juventus, indiscussa solitaria capolista del campionato. Il tecnico rossoblu ritrova il bomber Marco Borriello ma, purtroppo, dovrà fare a meno ancora di Diego Farias. Ritorna anche Simone Padoin e, per la prima volta, tra i convocati c’è Victor Ibarbo, ritornato a Cagliari due anni dopo la sua partenza per Roma.

«Abbiamo voluto concedere a Diego una settimana in più di riposo per evitargli possibili problemi futuri e averlo a disposizione domenica prossima contro la Sampdoria – ha detto alla vigilia Massimiliano Rastelli -. Marco si è allenato con una certa regolarità, è convocato, vedremo domani. Ibarbo ha lavorato per una settimana con i compagni, è a disposizione Affrontiamo una squadra stratosferica, con possibilità infinite di cambiare tattica di gioco: variano senza problemi dai lanci lunghi al gioco corto, con scambi rapidi e tagli. Non danno mai punti di riferimento. Ci vorrà il miglior Cagliari per portare a casa un risultato positivo.»

Massimiliano Rastelli ritiene che il Cagliari non sia battuto in partenza. «Non partiamo sconfitti ancora prima di cominciare. Giochiamo in casa, il nostro stadio ci dà una grossa carica, qui riusciamo a farci rispettare. Dovremo essere concentrati dal primo secondo sino al fischio finale per evitare cali di tensione, avere grande convinzione, spirito agonistico e qualità. Molto dipenderà dalle prestazioni individuali».

Sarà una serata speciale anche per la presenza allo stadio di Gigi Riva, che verrà premiato dal presidente del CONI, Giovanni Malagò, con il “Collare d’Oro”.

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Niente da fare per la VBA/Olimpia Sant’Antioco, questo pomeriggio, sul campo della capolista Pallavolo Saronno. 3 a 0 il risultato finale, con punteggi parziali tanto netti da non lasciare dubbio a recriminazioni: 25 a 18, 25 a 19, 25 a 15. La squadra di Graziano Longu, di fatto, non è mai entrata in partita, tanto chiaro è stato il divario tra le due squadre, più o meno identico a quello già emerso nella gara d’andata, lo scorso 29 ottobre, quando Genna e compagni misero insieme 47 punti in 3 set, contro i 52 oggi odierni.

In classifica, per la concomitante netta sconfitta del Granaio Concorezzo, piegato per 3 a 0 sul campo dello Yaka Volley a Malnate, per la VBA/Olimpia non cambia niente, in quanto resta al quarto posto, con 33 punti, 7 di vantaggio sul Granaio Concorezzo. Cresce, invece, il ritardo sulla terza posizione, occupata dalla Tipiesse Mokamore, vittoriosa per 3 a 0 sul campo della Ticomm&Promaco Gorgonzola, ora distante 7 lunghezze; un punto più su i Diavoli Rosa Brugherio, vittoriosi sulla Lombarda Motori Milano per 3 a 0, mentre la Pallavolo Saronno guida la classifica con due punti di vantaggio sulla più immediata inseguitrice.

Sabato prossimo la VBA/Olimpia tornerà a giocare al PalaGiacomoCabras, alle 18.00, in una partita dall’esito scontato, contro la Silvio Pellico Sassari, battuta anche oggi in casa, per 3 a 0, dal Volley Segrate.

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La Vba/Olimpia Sant’Antioco alle 15.30 gioca sul campo della capolista Pallavolo Saronno per la terza giornata di ritorno del girone B della B1 di volley maschile. Sulla carta, anche in considerazione del risultato della gara d’andata, vinta nettamente a Sant’Antioco dalla formazione lombarda, finora imbattuta sul proprio campo, il pronostico pende tutto contro la Vba/Olimpia ma proprio il non aver niente da perdere potrebbe dare una carica ed uno slancio in più ai ragazzi di Graziano Longu per tentare l’impresa “impossibile”.
La Pallavolo Saronno è una squadra di grande levatura per la categoria, con giocatori di assoluto valore, tra i quali spiccano Canzanella (grande protagonista nella gara d’andata), Spairani, Cerbo e Coscione.
Graziano Longu avrà a disposizione dopo diverse settimane Michele Deserio e un gruppo con il morale alto e una grande voglia di continuare a stupire in un campionato che con il quarto posto è andato fin qui al di là di ogni più rosea aspettativa della vigilia.

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Sabato e domenica sono in programma i primi appuntamenti del Carnevale Iglesiente 2017.

Domani, zippolata VDS per piccoli e adulti con balli in maschera, zippole calde e premi per tutti. Dalle ore 16.30, al Centro Giovanile Santa Barbara.

Carnevale a Casa Serena con il saggio dei cantori Auser. Balli e zippolata. A cura dell’Auser Iglesias. Dalle 17.00 a Casa Serena.

Domenica festa in maschera a San Benedetto, ex Cinema, alle ore 16.30, a cura dell’Associazione “Uniti per San Benedetto”.

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La Giunta regionale ha approvato definitivamente il Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2017/2018. Il Piano, proposto dall’assessore della Pubblica istruzione, Claudia Firino, che ha partecipato alla riunione della Giunta in videoconferenza da Roma, accoglie le richieste di attivazione di nuovi indirizzi dal carattere innovativo e strategico, come nel caso dell’indirizzo Informatica e Telecomunicazioni, data la rilevanza strategica dell’ICT in Sardegna e le importanti potenzialità di crescita del settore, con dinamiche superiori della media nazionale. E’ stato approvato, inoltre, l’indirizzo Enologia e viticoltura, in coerenza con le vocazioni dei territori, l’indirizzo Prodotti dolciari, artigianali e industriali e nuovi indirizzi linguistici.
Tutte le osservazioni avanzate della seconda Commissione del Consiglio regionale, coerenti con le linee guida e di competenza della Regione, sono state discusse e accolte.

La riunione di Giunta è stata guidata dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, a Villa Devoto, dopo la prolungata assenza dovuta a motivi di salute. Il presidente Pigliaru, che si trova ancora in regime di dimissioni protette, potrà aumentare gradualmente i carichi di lavoro, mentre continua a seguire la terapia.

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Nuova tappa nel percorso di rioccupazione per i circa 500 lavoratori del Parco Geominerario disegnato dalla legge regionale n. 34 del 2016 e dalla delibera adottata dalla Giunta regionale lo scorso 13 gennaio. Stamane a Cagliari, negli spazi del Cplf di via Caravaggio, si è tenuto un incontro informativo organizzato dall’assessorato regionale dell’Urbanistica e rivolto agli amministratori straordinari delle quattro province sarde e ai sindaci della Città Metropolitana di Cagliari e degli 84 comuni compresi nel territorio del Parco. La riunione è stata convocata per fornire informazioni e rispondere ai quesiti degli amministratori sulle modalità di adesione all’Avviso, pubblicato nei giorni scorsi dall’Assessorato, attraverso cui gli Enti locali interessati potranno manifestare il proprio interesse a proseguire le attività del Parco Geominerario già in corso nei propri territori, facendosi carico di parte dei lavoratori che vi erano impiegati.
L’incontro, a cui hanno aderito numerosi amministratori locali, è stato coordinato dall’assessore Cristiano Erriu, con la partecipazione del Capo di Gabinetto della presidenza Filippo Spanu e del consigliere regionale Pietro Cocco, primo firmatario della legge 34: tutti hanno ribadito la volontà politica di procedere con la massima celerità, per assicurare ai lavoratori una tempestiva rioccupazione, e in piena coerenza con lo spirito originario del progetto Parco Geominerario. Elisabetta Neroni e Massimo Temussi, direttori generali dell’assessorato dell’Urbanistica e dell’Aspal, hanno rispettivamente risposto ai quesiti dei sindaci sull’Avviso e fornito dettagli sull’attività di profilazione dei lavoratori, conclusa dall’Agenzia Sarda per le Politiche Attive per il Lavoro.
L’Avviso, in scadenza il prossimo 17 febbraio e pubblicato sul sito www.regione.sardegna.it (nella sezione Servizi agli enti locali – Bandi e gare d’appalto) è finalizzato alla composizione di un catalogo di interventi coerenti con le finalità istitutive del Parco Geominerario, per lavori diversi dalla messa in sicurezza, bonifica e riqualificazione dei siti minerari. Il catalogo includerà tutte le proposte che perverranno all’Assessorato e sarà sottoposto alla Giunta regionale, che individuerà gli interventi in linea con le finalità delle disposizioni normative contenute nella legge 34/2016.

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La Bonifiche Ferraresi ha acquistato il compendio aziendale di Bonifiche Sarde SPA in liquidazione. Nel pomeriggio, a Cagliari, davanti al notaio incaricato, è stata apposta la firma, che chiude una vicenda complicata e dall’esito non scontato, dopo un decennio di inutili tentativi di vendita. Un lieto fine che va persino oltre le aspettative visto che tutti i dipendenti verranno immediatamente riassorbiti, rimessi al lavoro e contemporaneamente seguiranno corsi di aggiornamento per riqualificare le diverse professionalità.
«Siamo molto soddisfatti, finalmente viene restituita alla produzione un’importante area per l’agricoltura grazie a un operatore che porterà tecnologia, investimenti, innovazione e darà sicurezza di occupazione a 26 dipendenti – ha detto il vicepresidente della Regione Raffaele Paci che ha seguito tutta l’operazione –. Vogliamo rimettere a valore e in produzione i tanti terreni agricoli della Sardegna anche di proprietà regionale, quello di oggi lo consideriamo un primo, fondamentale passo, all’interno di un progetto più ampio che riguarda un settore strategico per la Sardegna e la sua economia.»
«Con l’intervento di Bonifiche Ferraresi siamo di fronte a un piano industriale che vuole anche creare rete, creare filiera, che non si contrappone agli operatori locali anzi servirà per far crescere tutto quanto il sistema – sottolinea Raffaele Paci –. Parliamo di agricoltura che possa entrare con i nostri prodotti nella grande distribuzione e dunque c’è bisogno di operatori con una dimensione importante che facciano però anche da traino per i nostri piccoli. Questo è l’obiettivo del nostro intervento e la Regione starà molto attenta affinché ci sia una crescita complessiva di tutto il settore. Siamo poi molto felici che questa operazione abbia permesso a 26 lavoratori di tornare immediatamente operativi: un enorme risultato anche per noi che abbiamo seguito giorno dopo giorno questa vicenda. Certezze non ce n’erano, il bando parlava di 8 lavoratori almeno, invece Bonifiche Ferraresi li ha ripresi tutti e subito, farà seguire loro percorsi formativi anche per prepararli all’uso delle nuove tecnologie che verranno utilizzate. Una bella pagina – conclude il vicepresidente della Regione -. Sia i lavoratori che i sindacati sono molto soddisfatti di questo investimento perché vedono finalmente l’opportunità di riprendere a lavorare e a produrre.»