19 November, 2024
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Con l’egida della Federazione Golf Sardegna e con una veste completamente diversa dai tradizionali campionati regionali, è appena cominciata, unica nel suo genere, una sfida tra tutti i tesserati dei golf club sardi ma questa volta su base provinciale.  

I club, utilizzati da tutti i sodalizi e campi pratica senza un percorso regolare di 18 buche, saranno Is Molas, Golf Cagliari per Cagliari, Is Arenas per Oristano e Pevero Golf Club per Olbia. I circoli della provincia di Sassari utilizzeranno il campo di Is Arenas come campo di casa. Gli iscritti di 1ª, 2ª e 3ª categoria potranno quindi cimentarsi nella stagione 2017 tutti insieme in un campionato a scontri diretti e gareggiare per la propria provincia di appartenenza in una sessione invernale di andata ed autunnale di ritorno.

Il primo scontro diretto, che si è disputato sul bellissimo percorso di Is Arenas e che ha visto la partecipazione di una novantina di giocatori, ha opposto la squadra di Sassari a quella di Cagliari Ovest. La vittoria, considerando che il regolamento attribuisce la vittoria alla squadra con la miglior somma dei 10 migliori risultati netti e due lordi, con formula stableford, è stata di marca sassarese: 398 punti stableford a 298.

«Credo sia stata davvero una buona idea organizzare questo evento. Consente di attivare un circuito virtuoso di collaborazione tra i vari club e a giocatori di tutti i livelli di poter competere in campi diversi dal proprio ed a costi contenuti. La “prima ad Is Arenas” è stata davvero una festa» ha commentato il vice presidente dell’Is Arenas Golf Club, Pierluigi Mangiarotti. Domenica scorsa si è tenuto l’incontro tra Cagliari Ovest e Oristano sul percorso di Is Molas, mentre i prossimi appuntamenti sono previsti per il 25/26 febbraio con le sfide tra le squadre di Oristano e Olbia e Cagliari Est e Sassari.

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A Carbonia fervono i preparativi per l’edizione 2017 della sfilata di carnevale. Si avvicina l’appuntamento con la tradizionale sfilata dei carri allegorici per le vie cittadine che si terrà domenica 26 febbraio, con partenza da Piazza Ciusa, come di consueto, nel primo pomeriggio.

Per informazioni, per il ritiro e la consegna dei moduli di iscrizione, gli interessati possono recarsi presso:

– l’Ufficio Cultura, Spettacolo e Turismo, Torre Civica 3° piano, in piazza Roma, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 12.00 e il martedì e il giovedì anche nel pomeriggio, dalle ore 16.00 alle 18.00. Telefono: 0781.694416-417. E-mail: aderiu@comune.carbonia.ci.it; aloberto@comune.carbonia.ci.it

I moduli possono essere scaricati anche dal sito www.comune.carbonia.ci.it, nella sezione Servizi Comunali – Servizio Cultura, Spettacolo e Turismo.

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«Mi auguro veramente che il prossimo G7 trasporti si svolga nel Nord Sardegna e divenga un’occasione di riequilibrio territoriale tra la Sardegna e l’area metropolitana di Cagliari. Comprendiamo tutti che non servono scontri campanilistici, ma dopo il doppio scippo del G8 a La Maddalena e il Patto per Cagliari di 168 milioni di euro, pensiamo sia giusto che si guardi al Nord Sardegna come a un territorio dove realizzare eventi a forte attrattività.»

Lo ha detto oggi il consigliere regionale Alessandro Unali, del Partito dei sardi.

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Il Gruppo consiliare del Partito Democratico, presieduto da Pietro Cocco, so è riunito per affrontare i problemi dei tanti dipendenti di “Forestas” che, in seguito al provvedimento adottato dall’Agenzia regionalenon possono svolgere le mansioni superiori a cui sono stati destinati e che, con le loro prestazioni lavorative, hanno consentito all’Amministrazione di garantire per più di dieci anni  la continuità in tutti i Servizi.

Il Gruppo del Partito Democratico ha espresso forte preoccupazione per le conseguenze che potranno ripercuotersi sul funzionamento dell’Agenzia e sui lavoratori per le decisioni assunte e ha deciso di approfondire in tempi brevi il problema, per contribuire a trovare una soluzione che sia condivisibile dalle parti.

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Questa mattina, a Roma, nel corso dell’audizione in Commissione Ambiente e territorio del Senato, l’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano ha espresso il parere negativo sul disegno di legge sulla gestione e prevenzione del rischio idrogeologico in discussione al Senato, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che dallo scorso marzo ha attribuito alla Regione Sardegna il coordinamento della Commissione Ambiente ed Energia.
L’assessore Spano ha spiegato che, pur apprezzando la ratio della norma, «il testo resta inadeguato e poco chiaro. Occorre definire meglio le diverse responsabilità delle pubbliche amministrazioni, mentre il DDL introduce nuovi soggetti nella governance del sistema, col rischio di complicare e non semplificare la gestione della prevenzione dal rischio idrogeologico». Peraltro, Donatella Spano ha fatto notare che il testo è stato proposto nel 2013 «e non tiene conto di quanto accaduto in questi quattro anni in termini di attuazione dello Sblocca Italia. A livello europeo, inoltre, le direttive in materia di rischio alluvioni stabiliscono una serie di attività affidate alle autorità di bacino ed alle Regioni».
Nel documento approvato lo scorso 22 dicembre dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome si legge, infatti, che l’intervento legislativo proposto «introduce molti elementi di sovrapposizione e contraddizione rispetto all’attuale quadro di competenze delineato dal sistema normativo e regolamentare attuale, che lungi dal risolvere le criticità, che certamente esistono, potrebbe, al contrario, contribuire ad aggravarle». Confermando, pertanto, il parere negativo, la Conferenza condivide invece l’esigenza di un rafforzamento del sistema.
L’assessore Spano, infine, ha fatto notare come sia necessario puntare maggiormente sull’attuazione di quanto già previsto in materia di rischio idrogeologico, accelerando le procedure, potenziando le strutture territoriali e, soprattutto, dando alle Regioni certezza sulle risorse per la realizzazione degli interventi strutturali e non strutturali di mitigazione del rischio, con tempi certi di completamento. «Sarebbe davvero opportuno – ha concluso l’assessore Spano – sbloccare le assunzioni nella protezione civile e che far sì che gli investimenti in sicurezza possano essere considerati fuori dai vincoli del pareggio di bilancio».

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Verrà presentato lunedì prossimo, alle 14.30, a Carbonia, nella sala Argea di via Lucania, il progetto per la coltivazione della canapa nei terreni inquinati delle aree industriali del Sulcis Iglesiente, a due anni di distanza dall’approvazione in Finanziaria di uno specifico emendamento proposto da Sel, Partito dei Sardi, Rossomori, Centro democratico e Irs.

L’Agenzia Agris, alla quale l’assessorato all’Agricoltura ha affidato la predisposizione del progetto e lo studio di fattibilità, è pronta a partire con la sperimentazione. A dare l’annuncio, questa mattina in conferenza stampa, il consigliere regionale di Sel Luca Pizzuto, primo firmatario dell’emendamento.

«E’ un opportunità straordinaria per il territorio – ha detto Luca Pizzuto – l’iniziativa ha un duplice obiettivo: bonificare i terreni inquinati, grazie alle proprietà decontaminante della canapa, e riavviare una filiera produttiva in aree industriali molto inquinate.»

La sperimentazione, che si avvale della collaborazione dell’Università di Sassari e di Sardegna Ricerche, avrà una durata triennale e riguarderà una decina di siti di studio. Il budget annuale a disposizione di Agris è di 150mila euro. Gli agricoltori che aderiranno all’iniziativa avranno un indennizzo di 1.500 euro a ettaro. Verranno messi a dimora semi di “cannabis sativa”, una varietà di canapa con il principio attivo (Thc) depotenziato (0,6%), diversa da quelle con effetti psicoattivi, come la marijuana, che variano dal 7 al 27%. «E’ una pianta che ha 25mila diversi tipi di utilizzo (fibre naturali, materiali per la bioedilizia, prodotti alimentari, biocarburanti, lubrificanti industriali, carta, etc.) e, allo stesso tempo, rappresenta un’opportunità unica per aree ormai compromesse come quelle del Sulcis – ha spiegato il responsabile del progetto Gian Luca Carboni – la sperimentazione servirà a testare la sua capacità di assorbire dal terreno sostanze altamente inquinanti come i metalli pesanti e il grado di accumulo delle stesse da parte della pianta. In questo momento l’interesse maggiore è rappresentato dalla produzioni di seme destinato ad altre coltivazioni o alla produzione di olio».

Un tipo di coltura che sta assumendo sempre più valore a livello mondiale. In Europa sono 30mila gli ettari coltivati, il 50% dei quali in Francia. «Altre regioni d’Italia, come la Puglia, hanno deciso di seguire questa strada – ha sottolineato il direttore di Agris, Roberto Zurru – che il progetto sia valido lo dimostrano anche diverse manifestazioni di interesse arrivate da aziende che operano nel Sulcis pronte a sposare l’iniziativa».

«E’ un’idea molto interessante – ha detto il presidente della Commissione Attività del Consiglio regionale Luigi Lotto – sarebbe un successo unire alla bonifica dei siti inquinati l’avvio di attività produttive». Un’iniziativa da estendere ad altre aree della Sardegna, secondo il capogruppo di Sel Daniele Cocco. «E’ un progetto che potrebbe andare di pari passo con l’altro promosso dal nostro gruppo consiliare: la concessione a titolo gratuito ai giovani delle terre pubbliche incolte – ha ricordato Cocco – aree che potrebbero essere dedicate alla coltivazione della cannabis».

«E’ il primo passo verso un cambio di mentalità – ha aggiunto il consigliere dei Rossomori Paolo Zedda – sono convinto che si debba arrivare alla legalizzazione della cannabis ludica, sostanza molto meno dannosa dell’alcol e del tabacco. Il progetto per la coltivazione e la produzione della cannabis sativa apre uno spiraglio importante.»

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E’ in programma domani pomeriggio, alle 16.00, ad Alghero (Lo Quarter) la conferenza stampa (con successiva conferenza tecnica), di presentazione del Grenaches du monde, il concorso enologico internazionale che si tiene in questi giorni in Sardegna. 

L’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, aprirà l’incontro con i giornalisti. A seguire il sindaco di Alghero, Mario Bruno, e il direttore generale di Laore Sardegna, Maria Ibba, introdurranno i successivi interventi: Fabrice Rieu, presidente del Conseil Interprofessionnel des Vins du Roussillon (CIVR), Marzia Cilloccu, assessore delle Attività produttive, Turismo e Politiche delle pari opportunità del comune di Cagliari; Agostino Cicalò, presidente di Unioncamere Sardegna; Meritxell Serret, Consellera d’Agricultura de la Generalitat de Catalunya; Andrea Soddu, sindaco di Nuoro.

Nel pomeriggio è prevista una tappa al museo etnografico di Nuoro.

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L’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti ha annunciato su Twitter l’avvio da lunedì 13 febbraio dei lavori del cantiere per la realizzazione di un impianto all’avanguardia e completamente automatizzato per eliminare la torbidità che caratterizza l’acqua delle sorgenti di Musei.  Ogni anno la fonte di Guttureddu che approvvigiona il centro abitato è soggetta a un aumento esponenziale dell’intorbidimento della risorsa, soprattutto nei periodi di forti precipitazioni. In alternativa, era stata utilizzata la sorgente di San Giovanni, ma l’anno scorso anche quest’altra fonte è stata ugualmente soggetta all’aumento della torbidità.

D’intesa col Comune, Abbanoa ha studiato una soluzione che desse il migliore risultato senza attendere i tempi lunghi della realizzazione di eventuali nuovi acquedotti la cui costruzione avrebbe richiesto diversi anni tra progettazione, reperimento fondi e realizzazione. I tecnici del Gestore unico, invece, hanno messo a punto un progetto che prevede la costruzione di un impianto nei pressi delle sorgenti con un investimento da parte di Abbanoa di circa 200mila euro già disponibili.

Soddisfazione da parte del sindaco Antonello Cocco: «Sono felice di poter finalmente tranquillizzare i miei cittadini, comunicandogli che, grazie alla collaborazione proficua col gestore unico Abbanoa, si sta provvedendo a installare l’impianto di filtraggio al fine di eliminare il problema della torbidità dell’acqua che ha creato non pochi problemi negli ultimi tempi. Abbanoa, inoltre, ha tranquillizzato il sottoscritto anche in merito all’annoso problema della condotta d’adduzione rassicurandomi circa la totale disponibilità a trovare in tempi brevi soluzioni in merito». 

Sul posto sono già stati realizzati i primi interventi preliminari per l’installazione del nuovo impianto. Sarà costituito da una prima vasca d’accumulo dell’acqua prelevata dalla sorgente che avrà una capienza di 30 metri cubi. Due filtri con sabbie speciali tratterranno le impurità mentre una seconda vasca servirà per la pulizia dei filtri. L’impianto sarà dotato anche di una sezione di dosaggio dei reagenti per la disinfezione mentre dei misuratori di portata e di torbidità consentiranno di regolare il processo di potabilizzazione in maniera automatica in base alla qualità dell’acqua in arrivo dalla sorgente.

L’acqua adeguatamente ripulita sarà mandata al serbatoio pensile in via Domusnovas, con una capacità di 250 metri cubi di risorsa idrica, e da qui distribuito nella rete del centro abitato al servizio delle utenze. Il fabbisogno del paese è di poco inferiore ai 9 litri al secondo e può essere interamente sopperito dalla sorgente. Entro fine mese l’impianto di trattamento sarà pienamente operativo.

 

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Si è svolto in un clima di confronto chiaro, propositivo e di collaborazione, il primo incontro tra i vertici del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e i 29 operatori economici autorizzati all’attività di “Trasporto marittimo passeggeri” all’interno del perimetro del Parco. Convocati nella sala del Consiglio comunale dal Commissario straordinario Leonardo Deri gli operatori hanno ascoltato le proposte avanzate dall’amministrazione dell’Ente. Da un lato le pressanti esigenze di tutela, in particolare per quello che riguarda alcune spiagge sottoposte ad alto rischio erosione determinato anche da un eccesso di pressione antropica, dall’altro il riconoscimento del ruolo di rilievo esercitato nel tessuto economico della comunità da parte degli stessi operatori. Nella prima parte dell’incontro sono stati illustrati i risultati di alcuni monitoraggi condotti dall’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero di Napoli e di Oristano nell’ambito di una convenzione tra l’Ente Parco e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Una situazione definita “preoccupante” in particolare per quello che riguarda la “Spiaggia di Cavalieri” sull’Isola di Budelli: «Prima di intervenire con azioni regolamentari vincolanti che impediscano l’accesso sulle spiagge è meglio che tutti insieme prendiamo atto che la pressione antropica esercitata su alcuni litorali è insostenibile e troviamo insieme soluzioni alternative immediate – ha spiegato il commissario Deri – perdere definitivamente il patrimonio ambientale delle isole, significa rinunciare al potenziale economico che da questo deriva con un danno immenso per la comunità.»

La proposta concreta è quella di avviare immediatamente soluzioni alternative che disincentivino l’accumulo di visitatori sui litorali ampliando la portata autorizzata dall’Ente Parco per il traffico passeggeri e portandola a quella prevista nelle licenze di navigazione a condizione che gli operatori rinuncino all’approdo sulle isole: «Pur di ridurre il numero di persone che scendono sulle spiagge – ha sottolineato Leonardo Deri –  intendiamo mettere a disposizione boe autorizzate all’interno di specchi acquei concordati con gli operatori e creando aree di balneazione sicura per gli ospiti. La rinuncia alla discesa a terra sarà compensata con l’aumento della portata di passeggeri consentita dall’Ente Parco».

Niente di vincolante almeno per questa stagione che verrà considerata “stagione sperimentale” ma che avrà già da subito importanti conseguenze anche relativamente alle tariffe autorizzative dovute all’Ente Parco, al momento infatti un’unica tariffa indistinta è versata dagli operatori. Nelle intenzioni dell’Ente c’è la volontà di rivedere il regime tariffario garantendo la completa esenzione per tutti quegli operatori che decideranno di non sbarcare sulle isole e rivedendo le tariffe sulla base delle caratteristiche dei mezzi: incentivi saranno garantiti a chi utilizza imbarcazioni tecnologicamente avanzate, motori con compatibilità ambientale certificata, ausili per i disabili e a chi deciderà di avere tra l’equipaggio personale con certificazione di salvamento a mare.

«I numeri della scorsa stagione sono stati importanti e anche la prossima si preannuncia positiva. Dobbiamo riuscire a organizzarci da un lato tutelando il patrimonio ambientale, dall’altro garantendo un ritorno economico a tutta la comunità e servizi all’altezza per i visitatori. L’Ente è a disposizione per un confronto positivo con gli operatori, che devono essere consapevoli di alcune emergenze ambientali che siamo chiamati a tutelare.»

 

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I consiglieri regionali Daniela Forma (PD) e Daniele Cocco (SEL) hanno inviato una nota al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano, sul tema del riconoscimento quale area SIN del sito di Ottana.

«Facciamo seguito alle diverse interlocuzioni avute negli ultimi mesi sulla vertenza Amianto Ottana e alle azioni politiche ed istituzionali poste in campo sul tema – scrivono Daniela Forma e Daniele Cocco – per chiedere una sollecita accelerazione della istruttoria incardinata presso l’assessorato regionale dell’Ambiente finalizzata ad inoltrare la richiesta al ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare di inserimento dell’area industriale di Ottana nell’elenco dei Siti di Interesse Nazionale.»

«Tale riconoscimento – ricordano i consiglieri regionali Forma e Cocco – consentirebbe di intervenire positivamente sui processi di bonifica e di riconversione industriale del sito di Ottana per i quali rappresentiamo grande attesa da parte del territorio e della popolazione della Sardegna Centrale.»