19 November, 2024
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«Sarebbe auspicabile che nella finanziaria la Regione prevedesse un bando con risorse finanziarie per aggiornare i piani urbanistici comunali.»

Lo sostiene il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) che predisporrà un emendamento al riguardo nel prossimo documento contabile.

«Molti Comuni – aggiunge Edoardo Tocco – hanno degli impianti edificatori che risalgono ai primi anni del Duemila. Si tratta di programmi che hanno previsto espansioni e incrementi demografici. Molto spesso l’espansione è gonfiata e drogata rispetto all’effettivo bisogno di nuovi vani necessario nell’elaborazione degli strumenti urbanistici.»

«Non è più rinviabile una legge urbanistica regionale, che possa essere accompagnata dai bandi di finanziamento per i Comuni – conclude Edoardo Tocco – orientati all’aggiornamento dei relativi piani urbanistici con un punto fermo: evitare l’eccessivo consumo del suolo e ripopolare i centri urbani della Sardegna.»

L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, questa mattina ha inviato una lettera al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, nella quale ha scritto «in vista dell’imminente espressione del parere da parte della Commissione tecnica nazionale di valutazione dell’impatto ambientale, intendo ribadire la contrarietà della Regione Sardegna alla realizzazione dell’impianto solare termodinamico da 55 MWe denominato ‘Gonnosfanadiga, Comuni di Gonnosfanadiga e Guspini’».

La posizione espressa oggi ribadisce la linea che la Regione aveva manifestato in passato a proposito dell’analogo progetto “Fluminimannu” da realizzarsi, secondo le proposte, nei territori dei Comuni di Villasor e Decimoputzu. Per tale progetto è in corso la procedura, indicata dalla normativa, che prevede «il deferimento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per una valutazione complessiva a seguito di pareri, tra loro contrastanti, resi dalle Amministrazioni competenti, a diverso titolo, per la definizione di atti e provvedimenti».

Lo scorso 28 settembre, con la mozione n. 250, il Consiglio regionale impegnava il presidente della Giunta a porre in essere, in tutte le sedi istituzionali, ogni azione utile a impedire la realizzazione degli impianti nei territori di Gonnosfanadiga e Guspini.
Le motivazioni. Sul progetto, gli uffici della direzione generale dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente avevano già espresso parere tecnico negativo con due distinte note: una del 22 ottobre 2015 e l’altra del 14 giugno 2016. «Le motivazioni che sottendono al netto diniego da parte della Regione Sardegna – è scritto nella lettera – sono riconducibili alle seguenti notevoli criticità: la sottrazione di suolo all’uso agricolo; l’incoerenza col Piano energetico regionale; la forte opposizione del territorio in merito alla realizzazione dell’impianto».

Per quanto riguarda il primo aspetto, la dimensione degli spazi interessati per la realizzazione del sito comporterebbe il sacrificio di un’area produttiva, attualmente adibita a uso agricolo e al pascolo del bestiame. Ciò sarebbe in contrasto con gli obiettivi della politica agricola regionale per il consistente consumo di suolo agrario e produrrebbe un inevitabile impatto negativo anche sugli ecosistemi coinvolti, che svolgono un ruolo ecologico di primaria importanza per il mantenimento dell’agro-biodiversità, per il flusso dei servizi ecosistemici e per la capacità di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Allo stesso tempo si mortificherebbero le aziende agricole che operano in quei luoghi alle quali verrebbe negata la disponibilità di quegli spazi con effetti di carattere economico-sociale facilmente immaginabili generic zithromax online.
L’incoerenza col Piano energetico regionale deriva dal fatto che un impianto di tali dimensioni non è in linea con la strategia energetica regionale che si basa invece su principi europei di generazione distribuita ed efficiente, con impianti di piccola taglia e micro reti di distribuzione. Va quindi ulteriormente evidenziato il forte malcontento e la netta contrarietà della popolazione alla realizzazione del progetto, soprattutto per le forti tensioni di carattere economico-sociale che potrebbero derivarne.

«Con questa nota – si conclude l’assessore Spano nella lettera al ministro Galletti – chiedo un suo autorevole intervento affinché, nell’ambito delle procedure di legge, siano tenute nella giusta considerazione tutte le osservazioni evidenziate nei pareri resi dalla Regione Sardegna e nelle quali sono stati analizzati gli aspetti di impatto negativo dell’impianto e i pareri di altri enti e soggetti che operano sul territorio e conoscono perfettamente la realtà nella quale esso si inquadra.»

Legambiente Sardegna dice ancora NO al progetto della Società Eurallumina. Lunedì 6 febbraio, il direttore di Legambiente nazionale Stefano Ciafani e il presidente del Comitato scientifico di Legambiente Sardegna Vincenzo Tiana, hanno inviato 10 osservazioni ed altrettante proposte, con le quali l’associazione ambientalista «esprime la forte preoccupazione per il progetto della Società Eurallumina che in estrema sintesi propone di lasciare in eredità alle nuove generazioni una collina artificiale di fanghi rossi da circa 90 milioni di tonnellate in riva al mare, in un territorio pesantemente inquinato da metalli pesanti e con le prospettive allarmanti dei cambiamenti climatici, l’accentuazione degli eventi estremi e dell’erosione costiera».

«Poiché l’assoluta priorità consiste nel disinquinamento dell’area – sottolinea Legambiente -, risulta contraddittoria ed inaccettabile la proposta di sopraelevazione del bacino fanghi rossi nei moduli A e B Legambiente chiede che qualsiasi nuovo intervento sia subordinato alla riabilitazione del territorio con la indifferibile bonifica delle falde Portoscuso diventi un grande laboratorio di applicazione degli ambiziosi propositi assunti dall’Italia alla COP21 e COP22.»

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Giovedì 16 febbraio, alle ore 18.00, presso la Società del Giardino in Via San Paolo 10, a Milano (Metropolitana Duomo o San Babila), l’Associazione Italiana Vele d’Epoca (A.I.V.E.) presenterà il calendario ufficiale delle regate 2017 dedicate alle imbarcazioni storiche. Tra gli interventi previsti quello del Capitano di Fregata Marco Paolo Montella, Comandante del Gruppo Navi Scuola a Vela della Marina Militare, che illustrerà la storia della gloriosa imbarcazione Corsaro II. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti gli armatori, velisti, appassionati di marineria e organi di stampa, ma solo se registrati preventivamente. Seguirà cocktail.

Sono trascorsi trentacinque anni da quando è nata l’Associazione Italiana Vele d’Epoca, sodalizio senza finalità di lucro nato per preservare il patrimonio storico costituito dalle imbarcazioni a vela d’epoca (varo avvenuto prima del 1950) e classiche (varo avvenuto tra il 1950 e il 1975). Questo importante traguardo sarà celebrato il prossimo giovedì 16 febbraio alle ore 18 a Milano in Via San Paolo 10 (Metropolitana Duomo o San Babila) presso le splendide sale del cinquecentesco Palazzo Spinola di Milano, sede dal 1808 della Società del Giardino, in occasione della conferenza nazionale di presentazione delle regate italiane 2017 riservate alle imbarcazioni a vela d’epoca e classiche. La partecipazione è aperta a tutti, armatori, appassionati di vela, organi di stampa, previa registrazione da comunicare preventivamente via e-mail a: Ufficio Stampa, maccione.paolo@gmail.com , Mob. +39 347 4218095.

A fare gli onori di casa in occasione della Conferenza saranno il Presidente dell’Associazione Italiana Vele d’Epoca Matteo Rossi, il Capitano di Vascello Domenico La Faia, vice presidente dell’A.I.V.E, attuale Capo dell’Ufficio Sport/Vela della Marina Militare ed ex comandante della nave scuola Amerigo Vespucci, il Segretario Generale Carlo Musu, il Commodoro Pier Maria Giusteschi Conti e diversi membri del Consiglio Direttivo. Nel rispetto del Regolamento della sede ospitante si raccomanda il dress code giacca + cravatta per gli uomini, senza il quale non sarà possibile accedere alle sale interne. La serata è organizzata dall’A.I.V.E. col supporto e la collaborazione della Società del Giardino.

Le regate riservate a queste prestigiose imbarcazioni a vela, costruite e varate tra la fine dell’Ottocento e il 1975, ed organizzate sotto l’egida del C.I.M., il Comitato Internazionale del Mediterraneo di cui l’A.I.V.E. fa parte, si svolgeranno presso varie località del Mare Tirreno e dell’alto Adriatico. Alle flotte ed agli equipaggi dei “due mari” verranno offerte molteplici occasioni di amichevole incontro e leale competizione.

Nel corso della serata si terrà una breve conferenza dedicata al Corsaro II, storica imbarcazione a vela della Marina Militare adibita all’addestramento degli allievi ufficiali dell’Accademia di Livorno. Corsaro II, lunga 21,26 metri, è stata costruita in legno nel 1961 presso il cantiere Costaguta di Genova Voltri su progetto del famoso Studio di architettura navale Sparkman & Stephens di New York. Il primo comandante dell’unità è stato l’allora Capitano di Fregata Agostino Straulino, eroe della vela italiana. Nel 1961 la barca si classificò al quarto posto alla Transpac Los Angeles-Honolulu e prima in tempo reale alla Honolulu-Isola di Kauai. Nel 1962 prese parte alla Newport-Bermuda (quinto classificato) e vinse la Torbay-Rotterdam, nel 1963 giunse nona alla Annapolis-Newport e seconda alla Transatlantica verso l’Europa. Ha regatato nelle grandi regate internazionali: dalla Cowes Week al Fastnet, dalla Lisbona-Bermuda (vittoria di classe nel 1964) alla Buenos Aires-Rio de Janeiro e alla Sydney-Hobart. L’esperienza del Corsaro II è confluita successivamente nella nascita della Stella Polare, yawl bermudiano varato nel 1965. Il relatore della conferenza sarà il Capitano di Fregata Marco Paolo Montella, comandante del Gruppo Navi Scuola a Vela della Marina Militare e di Orsa Maggiore, il ketch del 1994 della Marina.

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E’ stata rinviata a martedì 14 febbraio, alle 12.00, la seduta, prevista per questo pomeriggio, della commissione “Autonomia”. All’esame dell’organismo consiliare, presieduto da Francesco Agus, i pareri sul Documento di economia e finanza regionale 2017 (DEFR), sulla legge di stabilità 2017, sul Bilancio di previsione triennale 2017-2019 e sul documento che prevede modifiche al sistema di valutazione dei dirigenti del sistema Regione.

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David Logan non torna in Italia (almeno per ora). Non si è concretizzato, infatti, il trasferimento dal Lietuvos Rytas alla Sidigas Avellino, vicecapolista del campionato di A1. Il club di Vilnius (Lituania) non è disposto a liberare il fuoriclasse ex Dinamo Banco di Sardegna neppure di fronte a un investimento importante e all’eliminazione dall’Eurocup. La Sidigas Avellino, dunque, affronterà le Final Eight di Coppa Italia, in programma la prossima settimana a Rimini, senza nuovi innesti, in quanto non ci sono i tempi utili neppure per l’eventuale perfezionamento del tesseramento di David Andersen, attualmente impegnato nel campionato australiano, con il Melbourne United (i termini per i nuovi tesseramenti scadono sabato 11 febbraio).

 

 

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«Un’altra montagna, di una lunga catena montuosa, è stata scalata ma il percorso è ancora da completare.»

La RSU Eurallumina ha accolto con soddisfazione l’esito del supplemento della conferenza di servizi svoltosi oggi a Cagliari, ma non si lascia andare a trionfalismi.

«La situazione scaturita dalla Conferenza dei Servizi del 30 e 31 gennaio 2017 – si legge in una nota – vedeva la posizione contraria e vincolante di un ente partecipante alla stessa, questo voleva dire l’annullamento della stessa conferenza e di conseguenza del procedimento autorizzativo. Col lavoro svolto, dobbiamo dire, da tutti i soggetti coinvolti, spinti e ispirati dalle azioni messe in campo dalla RSU e dai lavoratori Eurallumina si è arrivati, al termine del supplemento della conferenza dei servizi odierna, a chiudere la stessa. Il lavoro non è terminato, ci sono altri passaggi importanti per arrivare ad avere le autorizzazioni previste dal procedimento. Abbiamo superato una montagna, ora, con la determinazione che mai è mancata, affronteremo il resto. Eurallumina dovrà produrre volontariamente dei documenti  di chiarimento e completamento del tutto. Fatto questo dovranno essere analizzati e si avvierà il processo che porterà alla delibera regionale. La RSU da subito è impegnata a seguire e verificare tutti i passaggi necessari e scaturiti dalla conferenza dei servizi odierna, con l’obiettivo di ridurne al massimo i tempi.»

«E’ doveroso al termine di una lunga fase di mobilitazione permanente, con la fase occupativa di sede istituzionale, mobilitazione che resta sempre operativa – prosegue la nota della RSU Eurallumina -, ringraziare le tantissime dimostrazioni di solidarietà ricevute, la vicinanza dimostrata e l’ impegno posto da chi avente un ruolo, abbia operato per agevolare la soluzione di una situazione che avrebbe potuto avere effetti catastrofici immediati sulla prospettiva di ripresa produttiva, che resta allo stato delle cose, concreta e realizzabile, sia pur ribadendo la necessità di continuare a lavorare, mettendo in conto ulteriori sacrifici  per raggiungere l’obiettivo.»

«In conclusione, un sentimento di affetto sincero verso quei lavoratori che hanno speso ogni risorsa fisica, anche in condizioni di salute precaria (tra loro i non giovanissimi), per mantenere attivo e partecipato per tutte le 24 ore il presidio esterno. La loro  determinazione e senso di responsabilità, in difesa del proprio lavoro e salvaguardia della propria famiglia, è già una garanzia per condurre ancora in porto, dopo questi anni di lotta un risultato positivo.

La lotta continua, con sobrietà e realismo.

L’Eurallumina che non ha mai chiuso, non vedrà domani, come qualcuno pensa, avviarsi immediatamente gli investimenti, ma senza quanto è accaduto oggi, che ne conferma la possibilità, gli scenari sarebbero stati ben altri, e la parola “ex” sin qui scongiurata sarebbe stata realtà.

Un’altra montagna, di una lunga catena montuosa, è stata scalata, ma il percorso è ancora da completare e dovremo spostare, con chi vorrà contribuire a farlo, gli ostacoli che ci porranno sulla nostra strada. L’Eurallumina deve riaprire!!!»

I lavoratori Eurallumina alla Grande Miniera di Serbariu il 13 novembre 2012, giorno dell'approvazione del Piano Sulcis.

I lavoratori dell’Eurallumina alla Grande Miniera di Serbariu il 13 novembre 2012, giorno dell’approvazione del Piano Sulcis.

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La Direzione Generale della Comunicazione (DG COMM) del Parlamento Europeo ha annunciato la pubblicazione di nuovi bandi per l’invio di proposte di partnership riguardanti il cofinanziamento di attività di comunicazione volte a promuovere e migliorare la comprensione del ruolo e della natura politica del Parlamento Europeo nei media, con particolare riferimento a radio, tv e portali online. 

Le richieste di partnership dovranno essere inviate entro e non oltre la mezzanotte del 28 febbraio 2017. Nel caso un media soddisfi tutti i requisiti previsti dal bando e ottenga la partnership, questa durerà fino al 2019. La partnership permette ai media di partecipare ai bandi per le sovvenzioni dei progetti.

Pertanto, i media che hanno già ottenuto la partnership nel 2016 (e che quindi non dovranno presentare una nuova richiesta) e quelli che l’avranno ottenuta con questo nuovo bando potranno partecipare alla gara per le sovvenzioni che verrà lanciata a marzo.

Il Parlamento europeo potrà partecipare al cofinanziamento dei progetti fino a un massimo del 60% del budget totale del progetto per cui si richiederà la sovvenzione.

Per qualsiasi domanda riguardante le richieste di partnership e i futuri bandi per sovvenzioni rivolgersi a: dgcomm-subvention@ep.europa.eu

La documentazione per inoltrare una richiesta di partnership è disponibile sul sito:

http://www.europarl.europa.eu/contracts-and-grants/en/20150201PVL00100/Grants

Sullo stesso sito verranno pubblicati i bandi per le sovvenzioni a marzo 2017.

 

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Nonostante la situazione sia in miglioramento, il Centro Funzionale Decentrato della Protezione civile ha pubblicato oggi un nuovo avviso di criticità ordinaria, allerta gialla, dalle ore 0.00 di giovedì 9/02/2017 e sino alle ore 23.59 di giovedì 9/02/2017, per rischio idrogeologico localizzato e idraulico su Flumendosa-Flumineddu e Gallura.

E’ stato inoltre pubblicato un bollettino di vigilanza meteorologica che alleghiamo.

 

Definizione di casco, da dizionario della lingua italiana: copricapo in materiale rigido e resistente, a scopo protettivo, diminutivo “caschetto”.

Si può aggiungere che è un dispositivo di protezione di sicurezza personale. Ma è molto di più di una asettica definizione o di un oggetto di uso comune nel mondo del lavoro, è un tuo compagno di vita, a volte è fastidioso in determinate situazioni e, a seconda del clima, fa sudare e vorresti lanciarlo il più lontano possibile, scomodo come lo sono talvolta anche gli amici e anche le persone care, ma che sopporti ben volentieri, perché di loro non puoi fare a meno.

Ti protegge dagli infortuni, ti fa compagnia per gran parte della giornata, racchiude i tuoi pensieri, li rende più intimi.

Questo quando il lavoro c’è…

ma diventa un simbolo, un compagno di lotta, che ti da coraggio, nei momenti difficili,

quando il lavoro non c’è…

Per questo diventa parte di te, un’estensione della tua testa, del  tuo cervello, una simbiosi totale… il suo peso ti costringe a pensare, a chi sei, da dove provieni e dove vuoi arrivare. Orgoglio ed appartenenza, ad una classe sociale, ad una storia di dignità e determinazione nel pretendere il rispetto dei propri diritti get more.

Diventa una delle cose a te più care, ti tiene concentrato sugli obiettivi, ti collega costantemente alla tua famiglia, a chi soffre e lotta insieme a te, ai tuoi veri compagni di lavoro e di vita, e ripone le speranze di una vita dignitosa e serena, dall’esito delle tue e comuni battaglie…

Sino a quando lo hai ben piantato sulla testa… la speranza resta viva… quando dovessi toglierlo… in tanti immediatamente capiranno che la lotta è finita… un segno di resa, di sconfitta.

Per questo non si cede, non si dona con facilità… in questi casi deve essere una scelta ponderata… vigono regole che solo chi non ne conosce i significati deroga…

1) Il casco non va mai consegnato ai nemici, è come farsi strappare una bandiera,

2) a chi non ne rispetta il valore,

ma questo codice, prevede anche che, se donato, possa essere un gesto di rispetto, di stima e di fiducia. In questo caso la delusione se questa risultasse mal riposta, sarebbe forse la più grave delle offese.

chi lotta può perdere… chi non lotta… ha già perso!!!…

Antonello Pirotto

“Operaio Eurallumina Portovesme”