19 November, 2024
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«Un milione e mezzo di euro in più rispetto ai tre milioni di euro previsti nella legge di stabilità per il 2017». È questo, in sintesi, l’impegno assunto dal presidente Franco Sabatini (Pd), a nome della commissione Bilancio del Consiglio regionale, a conclusione dell’audizione dei rappresentanti delle compagnie barracellari della Sardegna.

Giuseppe Vargiu (Unione barracelli), Leonardo Pischedda (Compagnie barracellari) e Giovanni Chessa (Sindacato autonomo barracelli), nel corso dei rispettivi interventi, hanno illustrato ai componenti il parlamentino delle Finanze la difficile situazione delle 160 compagnie che impegnano 5.600 barracelli in compiti e funzioni strategiche per la tutela del territorio, la sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente, soprattutto nelle zone interne e nelle aree rurali.

A preoccupare i barracelli è la riproposizione del taglio delle risorse rispetto al 2015 (lo stanziamento era stato di 4.5 milioni di euro)  che di fatto compromette la sopravvivenza di gran parte delle compagnie che hanno registrato, nell’ultimo anno, anche l’ulteriore riduzione del cosiddetto “premio” che ha raggiunto cifre tali – così hanno affermato Vargiu, Chessa e Pischedda – da far sì che il servizio dei barracelli goda di un premio pari a 16 centesimi di euro l’ora.

I barracelli hanno inoltre denunciato la presunta volontà della Protezione civile regionale di procedere con la cancellazione delle compagnie barracellari e di favorirne la progressiva marginalizzazione a vantaggio dei cosiddetti gruppi di protezione civile, la cui costituzione è in crescita nei diversi centri dell’Isola.

I rappresentanti dei barracelli sardi hanno quindi formalizzato la richiesta di intervento della commissione per incrementare lo stanziamento 2017, portandolo da 3 a 4.5 milioni di euro, nonché hanno sollecitato un intervento per accelerare la revisione della legge istitutiva del corpo di polizia locale e rurale (legge n.25 del 15 luglio 1988) e l’approvazione del disciplinare delle uniformi («da due anni giace senza esiti negli uffici dell’assessorato dell’Ambiente»).

Senza risposte adeguate i barracelli escludono la firma del protocollo di collaborazione con il Corpo forestale e la protezione civile regionale per il concorso nella campagna antincendi 2017.

A sostegno delle ragioni delle compagnie barracellari sono intervenuti nel corso dei lavori in commissione il capogruppo di Sel, Daniele Cocco («la riduzione degli stanziamenti ai barracelli è immotivata e incomprensibile»), il consigliere del Pd, Alessandro Collu («le compagnie barracellari sono insostituibili»), il consigliere Pd, Piero Comandini («serve ripristinare gli stanziamenti del 2015 e procedere spediti con la revisione della legge 25/88»), il capogruppo del Misto, Fabrizio Anedda e il consigliere della Base, Gaetano Ledda («con i fondi previsti nelle legge di stabilità 2017 le compagnie barracellari cesseranno di esistere, serve aumentare le risorse di almeno 1.5 milioni di euro»).

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Una grande trasferta per seguire i Giganti della Dinamo Sassari. Il Gruppo Onorato Armatori, in vista delle Final Eight di Coppa Italia di pallacanestro, sostiene i suoi campioni offrendo una super promozione ai tifosi che raggiungeranno Rimini per assistere alle partite in programma dal 17 al 19 febbraio prossimi.

L’offerta prevede il passaggio ponte gratuito il 16 febbraio sulla tratta Olbia-Livorno di Moby e il 18, 19 e 20 febbraio sulla Livorno-Olbia (sempre Moby). Sconti significativi anche per chi viaggerà con l’auto al seguito e per chi pernotterà in cabina.

Il Gruppo Onorato Armatori conferma il proprio sostegno alla Dinamo Sassari, un’eccellenza dello sport in Sardegna, avviato due anni fa con Tirrenia, Gold Sponsor della società sassarese per una grande avventura sui parquet di tutta Italia ed Europa.

Tutti i supporter dei Giganti biancoblu che vogliono aderire alla super promozione potranno inviare una email all’indirizzo moby.portoferraio@moby.it .

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«La Sardegna è il fanalino di coda sull’istituzione della carta vocazionale sulla maricoltura». E’ solo il prologo di una mozione presentata dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, che invoca l’approvazione di una cornice per lo spazio marittimo: «Da ormai quattro mesi abbiamo sollecitato l’approvazione di un quadro di pianificazione delle aree marino, in base al decreto legislativo dello scorso ottobre – sottolinea Gianluigi Rubiu -. Una norma che stabilisce l’obbligo delle Regioni di dotarsi di uno strumento atto a prefissare i progetti nei siti rivieraschi, attraverso l’introduzione di una carta per la maricoltura. Si sono già predisposti i bandi per finanziare nuove attività per impianti legati alla maricoltura e al comparto ittico. In Sardegna si registra solo immobilismo. Una carta e una legge per il distretto del tonno sarebbero in grado di rilanciare le marinerie del distretto Sulcis Iglesiente, Alghero, Orosei e Golfo Aranci, già in forte difficoltà per i danni subiti da cormorani, delfini e vincoli imposti dalle servitù militari. Con le aree vocazionali si avrebbero nuovi margini di competitività per le aziende ittiche, con sbocchi commerciali e occupazionali, oltre alla maggiore attrazione delle produzioni connesse alla pesca isolana. Si stima che – conclude Gianluigi Rubiu -, attraverso questo intervento, ci potrebbero essere almeno 600 nuovi posti di lavoro, con il settore delle marinerie che diventerebbe strategico anche per la Sardegna».

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La commissione delle Attività Produttive, impegnata nell’esame del Testo Unico sul turismo, ha sentito in audizione rappresentanti della Fondazione “Cammino minerario di Santa Barbara” che hanno realizzato un itinerario culturale in 24 tappe tra il Sulcis Iglesiente e il Medio Campidano. Un percorso di oltre 400 km lungo gli antichi sentieri dei minatori tra archeologia industriale, paesaggi mozzafiato e luoghi di culto.

«Il progetto è nato alcuni anni fa grazie all’iniziativa di un gruppo di volontari che per diletto ha ripristinato i sentieri percorsi per anni dai minatori del Sulcis – ha spiegato il presidente della Fondazione Giampiero Pinna – questa idea è stata subito accolta con entusiasmo dalle istituzioni e dagli escursionisti. La Regione ha istituito il registro regionale dei cammini religiosi e il progetto è piaciuto a enti locali e Vaticano. Un interesse tradotto in un protocollo d’intesa firmato nel 2013 da 20 comuni e dalle Province del Sulcis e del Medio Campidano. Successivamente il Cammino di Santa Barbara è stato presentato all’Expo di Milano e inserito dal Ministero tra i primi quattro itinerari di eccellenza a livello nazionale.»

Un progetto vincente che adesso necessita di interventi promozionali e di valorizzazione per sfruttarne le potenzialità. «Il cammino di Santa Barbara può diventare uno straordinario strumento di promozione turistica del territorio – ha aggiunto Giampiero Pinna – occorre però intervenire su due fronti: definire una normativa organica sull’escursionismo e individuare le risorse (circa 500mila euro) per realizzare una segnaletica permanente e provvedere alla manutenzione di alcuni tratti del percorso».

Il presidente Lotto, sentiti anche i pareri favorevoli dei consiglieri di maggioranza e opposizione Pietro Cocco, Gianluigi Rubiu e Luigi Crisponi, ha assicurato l’impegno della Commissione per un intervento normativo: «Il Testo unico sul turismo è l’occasione per normare la materia. C’è la necessità di facilitare l’accesso degli escursionisti nei terreni privati e allo stesso tempo garantire i diritti dei proprietari – ha detto Luigi Lotto – per mettere tutti d’accordo serve uno specifico articolo di legge. Sulle risorse necessarie per le opere di manutenzione e la segnaletica, occorrerà invece valutare la disponibilità finanziaria in occasione dell’esame della prossima manovra di bilancio».

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Il commissario straordinario Andrea Abis ha illustrato alla V Commissione i dati della situazione economico-finanziaria del Consorzio di bonifica di Oristano.

«Stiamo ultimando le verifiche contabili – ha detto Andrea Abis – ma possiamo dire che il buco del Consorzio non sarà inferiore a 11 milioni di euro. L’Ente è in dissesto, il disavanzo è conclamato. Sarà certificato a giugno con l’approvazione del bilancio. Una situazione difficile dovuta a diversi fattori: l’andamento altalenate dei contributi pubblici e il ritardo nell’erogazione delle risorse, la mancata riscossione dei ruoli (istituzionali, manutenzione e uso irriguo) e l’assenza di un sistema di controllo efficiente per il monitoraggio dei consumi idrici in agricoltura. Per porvi rimedio serve un intervento di sostegno pubblico agganciato a un serio piano di risanamento.»

Il commissario straordinario ha poi risposto alle domande dei consiglieri sulle ultime cartelle esattoriali emesse al Consorzio e notificate agli agricoltori. «Si tratta di ruoli per l’uso irriguo – ha spiegato Abis – la somma complessiva è di 4,3 milioni di euro e riguarda i conguagli per il periodo 2006-2008. Il Consorzio ha emesso le cartelle per evitare la prescrizione ma ci sono ulteriori crediti per altri 11 milioni di euro (ruoli istituzionali e per la manutenzione) che l’Ente difficilmente riuscirà a recuperare perché ormai inesigibili».

I ruoli sono stati recapitati a 3.856 aziende, 2.175 dovranno pagare meno di 100 euro, altre 100 hanno invece un debito di oltre 10mila euro con picchi di 80mila. La maggior parte dei debiti è a carico del sistema Arborea.

«Per anni il Consorzio non ha fatto pagare i ruoli istituzionali – aggiunto Andrea Abis – a questo si aggiunge l’esiguità dei contributi pubblici negli anni 2005-2010. La situazione ora è molto grave. Se ne esce solo garantendo al Consorzio liquidità, in modo da abbattere gli oneri finanziari per le anticipazioni di cassa che pesano sul bilancio per oltre un milione di euro e consentire all’ente di lavorare a un piano di risanamento. Servono circa 10 milioni di euro, non necessariamente da incassare in un’unica soluzione. Con questa garanzia credo che il piano di risanamento potrebbe essere portato a termine nel giro di cinque anni. Un Consorzio efficiente poi dovrà puntare a potenziare il sistema di controllo dei consumi con contatori a ogni stazione di sollevamento e presso tutti i ripartitori, senza dimenticare la vertenza con Enel per la gestione delle centrali idroelettriche. La soluzione di questa partita rappresenterebbe un grande vantaggio per il Consorzio.»

Il presidente della Commissione Luigi Lotto ha preso atto dei dati illustrati dal Commissario e annunciato un’iniziativa della Commissione: «C’è la necessità di approfondire il tema e analizzare la questione in tutti i suoi aspetti. Nei prossimi giorni la Commissione sentirà gli assessori dell’Agricoltura e dei Lavori pubblici».

 

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E’ indetto per l’anno accademico 2017/2018 un pubblico concorso, per titoli ed esami, per l’ammissione di 55 allievi ufficiali del al primo anno del 117° corso dell’Accademia della Guardia di finanza. Possono partecipare al concorso i cittadini italiani che:

(1) abbiano, alla data del 1° gennaio 2017, compiuto il diciassettesimo anno di età e non superato il giorno del compimento del ventiduesimo anno di età, vale a dire siano nati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1995 e il 1° gennaio 2000, estremi inclusi;

(2) abbiano, se minorenni alla data di presentazione della domanda, il consenso dei genitori o del genitore esercente la potestà o del tutore per contrarre l’arruolamento volontario nella Guardia di finanza; 

(3) siano in possesso dei diritti civili e politici;

(4) non siano stati destituiti, dispensati o dichiarati decaduti dall’impiego presso una pubblica amministrazione;

(5) non siano stati ammessi a prestare il servizio civile nazionale quali obiettori di coscienza;

Tutti i candidati devono possedere, inoltre, un diploma di…

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_55finanza.html .

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Su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, la Giunta regionale ha dato ieri applicazione all’articolo 49 della recente legge regionale 24 del 2016, che ha previsto che le cooperative a proprietà indivisa possano essere autorizzate a cedere in proprietà ai soci gli alloggi realizzati. In passato, invece, questa possibilità era negata: la legge nazionale (la 179 del 1992) consentiva solo di assegnare ai soci gli alloggi in “godimento permanente”, e non in proprietà.

«Dopo tanti anni, abbiamo risposto all’esigenza presentataci da diverse cooperative – ha detto l’assessore Paolo Maninchedda -. Adesso, coloro che ne facciano richiesta, attraverso il procedimento amministrativo che abbiamo definito nelle direttive, potranno diventare pienamente proprietari degli alloggi che abitano, con evidenti benefici.»

La norma regionale prevede anche un vantaggio per le finanze regionali. La legge 179 del 1992 prevedeva per i soci che ricevevano l’alloggio in godimento permanente un contributo da restituire, senza interessi, in quindici anni a decorrere dal 31° anno successivo all’ottenimento del contributo. Attraverso il procedimento amministrativo previsto la Regione, infine, può recuperare in anticipo le somme (che avrebbe iniziato a incassare nel 2033, visto che la realizzazione degli alloggi risale al 2002), mentre i neo proprietari potranno godere di uno sconto del 50% del dovuto se optano per la restituzione, in un’unica soluzione o in dieci anni.

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L’assessorato regionale della Sanità ha autorizzato l’impegno della somma di 25.000.000 per l’esercizio finanziario 2017, in favore dei comuni della Sardegna, a titolo di acconto per il finanziamento dei piani personalizzati di sostegno a favore delle persone in situazione di disabilità grave.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda, ha stanziato un milione di euro per la costruzione dello stradello di accesso al Pronto Soccorso del Policlinico universitario di Cagliari, riservato ai soli mezzi sanitari.
L’intervento era stato richiesto dall’Azienda Ospedaliera Universitaria, visto il formarsi di pericolosi ingorghi, con inevitabile allungarsi dei tempi di percorrenza e dunque di arrivo in ospedale delle ambulanze, in prossimità dell’ingresso unico utilizzato sia dagli studenti che, appunto, dalle stesse ambulanze.

«L’intervento ha il doppio obiettivo di decongestionare il traffico, con quello che significa anche in termini di sicurezza, e garantire tempi di percorrenza rapidi ai mezzi sanitari – spiega l’assessore Paolo Maninchedda -. Si tratta di una delibera di assegnazione dei fondi sviluppo e coesione FSC all’interno del Patto della Sardegna firmato con il Governo che è dunque pienamente operativo.»