19 November, 2024
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E’ in programma sabato prossimo, 11 febbraio, l’inaugurazione della nuova palestra Dojo Yama Arashi, in via Lubiana 34, a Carbonia, con inizio alle ore 11.00. Sarà presente il maestro del Soke Maurizio Silvestri che terrà uno stage di ju jitsu, difesa personale e krav maga.

Maurizio Silvestri è nato a Livorno il 18 marzo 1954. Ha iniziato la pratica del ju jitsu nel 1970 presso l’Athletic Club Livorno, Si è diplomato cintura nera nel 1975 e, dopo aver insegnato presso le principali palestre livornesi (Linea club, Karate Livorno, Atletic club) nel 1978 ha aperto il proprio centro, lo Zen club, tutt’ora esistente che, all’epoca, aveva sede sul viale Carducci (ora è in via Pera). Ricercatore instancabile ed appassionato, ha sempre abbinato l’attività di giornalista professionista che l’ha portato spesso all’estero come inviato (dal 1982 con il gruppo Espresso ed in particolare per il giornale Il Tirreno) con lo studio delle arti marziali.

Maurizio Silvestri ha studiato ju jitsu con i docenti della World ju jitsu federation, nelle varie sedi europee. In particolare a Liverpool e Londra, con il maestro Robert Clark, in Belgio con Victor Ott, già capo del servizio di sicurezza di De Gaulle. Da Ott in particolare, Silvestri ha appreso i principi fondamentali della difesa personale e della sicurezza; è assistente in più occasioni del maestro. In particolare ad un corso di difesa personale per gli agenti del carcere speciale di Favignana. L’esperienza acquisita con Ott è stata fondamentale per Silvestri per conseguire il diploma di master di krav maga (disciplina di autodifesa israeliana) al College per la sicurezza e le investigazioni di Tel Aviv. L’esperienza lo ha portato molti anni dopo ad aprire un’agenzia di investigazioni e sicurezza per la quale si è specializzato in criminologia all’università la Sapienza di Roma.

Nel krav maga, ha lavorato con Eial Ianilov, Phillip Kaddush e AmnonMaor, i principali docenti della disciplina. Nel 1988 è stato nominato rappresentante generale per l’Italia della Federazione mondiale di ju jitsu. Quindi direttore tecnico nazionale. Intanto ha acquisito il grado di quinto dan, all’epoca il più alto nel nostro paese. Contemporaneamente ha conseguito la qualifica di insegnante di judo e maestro di ju jitsu della Federazione italiana lotta pesi judo del Coni. Nello spirito di mettersi alla prova e verificare la propria formazione, ha partecipato a numerose gare in Italia e all’estero. Tra i migliori risultati da ricordare il primo posto al campionato mondiale della Wjjf a Bruxelles nel 1982 ed il terzo posto al Campionato del mondo Open di Orlando (Usa), nel 2000.

Nei primi anni Novanta è stato docente presso l’Università di Siena (neurofisiopsicologia dello sport) ai corsi di qualificazione professionale per insegnanti di arti marziali e difesa personale. Nel 2008 è stato chiamato in Giappone, alla scuola Yamato Yoshin ryu del maestro Kazuhiro Kitada per completare il percorso di studio anche nel ju jitsu tradizionale, percorso iniziato nel 1981 con lo stesso Kitada. Dopo lunghi periodi di studio trascorsi nella patria della “dolce arte”, nel 2011 nel corso del Festival nazionale delle arti marziali nipponiche che si svolge ogni anno a Kyoto, è stato investito della carica di diciannovesimo patriarca della scuola Yamato Yoshin ryu, scuola che risale al diciassettesimo secolo.

E’ il primo occidentale ad avere ricevuto questo titolo. La motivazione è che, oltre agli alti valori morali e tecnici dimostrati, «Silvestri dimostra di essere un omoiari, ovvero possedere una eccezionale carica umanitaria e di empatia verso gli altri». Tra l’altro i vertici della scuola sostengono – in linea con la tradizione buddista che li caratterizza – che il maestro livornese è la… reincarnazione di un samurai vissuto a Tokyo nel diciottesimo secolo. Non è mai stato iscritto a partiti politici e ritiene che il modo per governare non possa partire dall’alto ma dall’educazione del singolo e dal confronto aperto, senza schematismi o pregiudizi, con chiunque abbia idee e valori utili alla collettività.

Nel settembre 2015 Maurizio Silvestri ha realizzato il libro-reportage sul Giappone, (“Ju jitsu, la Dolce arte della Conoscenza”) dove ha appunto trascorso dei lunghi periodi in questi ultimi anni e dove ha vissuto ” la tragedia di Fukushima. E’ il terzo volume sulle arti marziali (altre opere sono di carattere storico).

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La Protezione Civile ieri ha diffuso un nuovo avviso di condizioni meteo avverse per oggi 4 febbraio 2017. Per tutta la giornata e in particolare nelle ore centrali, sulla Sardegna si prevedono venti forti dai quadranti occidentali prevalentemente sulle fasce costiere esposte. In aggiunta a ciò, si prevedono diffusamente su tutta l’Isola raffiche di burrasca o burrasca forte. Con minore probabilità, queste raffiche potranno raggiungere l’intensità di tempesta sui rilievi maggiori.

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Non si placano le polemiche dopo quanto è accaduto in occasione dell’ultima riunione del Consiglio comunale di Carbonia, con l’abbandono dell’Aula da parte di tutti i consiglieri del gruppo di maggioranza del Movimento 5 Stelle mentre il vicesindaco Gian Luca Lai esponeva l’ultimo punto dell’ordine del giorno e le successive dimissioni dell’assessore dei Lavori pubblici Riccardo Cireddu.

«Quello che è accaduto nella riunione del Consiglio comunale di Carbonia nella seduta di martedì 31 gennaio è chiaro e non può essere derubricato come un insignificante incidente di percorso – attacca Roberto Gibillini, coordinatore circolo riformatori sardi di Carbonia -. Se il vicesindaco illustra il punto all’ordine del giorno e la sua maggioranza abbandona l’aula significa soltanto una cosa. Rispetto quindi per la scelta dell’ex assessore Riccardo Cireddu che ha immediatamente presentato le dimissioni. Ma è chiaro che la maggioranza cinque stelle con quel gesto ha sfiduciato in modo clamoroso e fragoroso l’intera Giunta e il Sindaco in primo luogo.»

«A questo punto – conclude Roberto Gibillini – le dimissioni del Sindaco insieme a tutta la Giunta sarebbero doverose: avrebbero comunque 20 giorni per spiegare alla città e a se stessi se sono in grado di cominciare ad amministrare Carbonia o se almeno sono in grado di fare un passo indietro e restituire la parola ai cittadini.»

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E’ stato firmato oggi il Protocollo d’intesa tra Regione e Ministero dell’Istruzione che garantisce agli insegnanti sardi, impegnati nei progetti di Tutti a Iscol@, il punteggio nelle graduatorie.
«È un risultato che abbiamo perseguito per mesi – ha detto l’assessora della Pubblica Istruzione Claudia Firino – e oggi vediamo finalmente sanata una inspiegabile ingiustizia per gli insegnanti e la scuola sarda. Si tratta dell’importante riconoscimento da parte del Governo dell’impegno profuso dal corpo docente, in un programma strategico come Tutti a Iscol@, pensato soprattutto per combattere la dispersione scolastica, valorizzando i profili professionali degli insegnanti.»

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Arrivano notizie rassicuranti per i cittadini che hanno a che fare con i cosiddetti “mutui prima casa”. Il periodo di transizione fra vecchia e nuova convenzione tra Regione e Istituti bancari (L.R. 32/85 e s.m.i. Fondo per l’Edilizia Abitativa) è infatti regolato e permette ai cittadini di procedere con le proprie richieste.
L’accordo del 20 dicembre scorso con le banche attualmente convenzionate (Banco di Sardegna, Banca Intesa, Unipol), prevede che la Regione accoglierà entro il 30 giugno 2017 le istanze di mutuo corredate, come di consueto, di attestazione bancaria di istruttoria positiva. Alle pratiche presentate entro tale data si applicheranno, fino a totale estinzione dei relativi mutui, le pattuizioni stabilite nelle convenzioni stipulate nel 2004.
Per quanto riguarda invece le richieste di rinegoziazione, si specifica che non è più necessario il preventivo nulla osta regionale, per cui gli interessati potranno direttamente rivolgersi agli istituti convenzionati. La relativa nota è la n. 51.646 del 21 dicembre 2016, pubblicata sul sito internet della Regione.
Le vecchie convenzioni stipulate nel 2004 con gli Istituti di credito sono state disdette dalla Giunta lo scorso 2 dicembre a seguito del mancato buon esito delle operazioni di rinegoziazione, autorizzate dagli uffici della Regione sulla base di Direttive e Linee Guida dell’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, richieste dai cittadini. La Giunta, inoltre, con la stessa delibera ha disposto l’emanazione di un nuovo bando per la selezione di nuovi Istituti di credito da convenzionare per le medesime finalità.

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L’assessore regionale della Sanità e Politiche sociali, Luigi Arru, ha illustrato oggi alla stampa cifre e modifiche al Programma “Ritornare a casa”. E’ previsto l’impiego di oltre 49 milioni e mezzo per finanziare 3.389 progetti di assistenza nella propria casa per altrettanti pazienti, con procedure semplificate per consentire un accesso più rapido ai beneficiari e ai loro familiari.
I destinatari del Programma“Ritornare a casa” sono persone con grave perdita di autonomia che hanno bisogno di assistenza per tutte le attività quotidiane e di interventi medici e infermieristici impegnativi e frequenti, comunque effettuabili a domicilio; che sono state dimesse da strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario dopo un periodo di ricovero non inferiore a 12 mesi; persone affette da gravi patologie degenerative non reversibili in ventilazione meccanica assistita a permanenza 24 h o coma; persone che, a seguito di una malattia neoplastica, si trovano nella fase terminale; persone in grave stato di demenza; persone affette da patologie con andamento cronico degenerativo con pluripatologia e con almeno altre due patologie, non concorrenti, oltre la principale
«Ritornare a casa è un fiore all’occhiello per la Sardegna – ha detto l’assessore della Sanità -, tra le Regioni che spendono di più per l’assistenza delle persone non autosufficienti. Con questo programma abbiamo deistituzionalizzato i pazienti, consentendo loro di essere assistiti nella propria casa e di vivere nel proprio contesto familiare. Con le modifiche che abbiamo apportato con l’ultima delibera, sempre meno persone con gravi disabilità saranno costrette a ricorrere a lunghi ricoveri in ospedale.»

Luigi Arru ha voluto ricordare Salvatore Usala e le sue battaglie, con le quali ha contribuito a modificare le procedure per l’accesso ai finanziamenti.
I contributi partono dai 20mila euro del primo livello di gravità e arrivano ai 65mila del terzo (disabili gravissimi). Le risorse sono regionali (30 milioni) e nazionali (10 milioni), cui vanno aggiunti 9 milioni già nelle casse dei Comuni, perché non utilizzate negli anni scorsi (economie).
Dai cinque passaggi previsti fino allo scorso anno, si è passati a tre e l’attivazione del progetto avverrà da parte del Comune di residenza (e senza il passaggio in Commissione tecnica regionale). Novità anche per la durata, con il riallineamento temporale dei progetti: i rinnovi sono partiti dal 1 gennaio 2017 e scadranno il 31 dicembre 2017, i nuovi progetti partiranno dalla data di attivazione e scadranno ugualmente il 31 dicembre 2017.
E’ stato previsto, infine, un nuovo ruolo per la Commissione tecnica regionale, che dovrà supportare la programmazione da parte dei Comuni e non più approvare i progetti.

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I consiglieri regionali dei Rossomori Paolo Zedda ed Emilio Usula hanno presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, e al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, sulla soppressione del servizio ferroviario nella stazione di Giave.

Stazione chiusa, servizi interrotti. Dopo 138 anni di attività, lo scorso mese di marzo Rfi e Trenitalia hanno soppresso la fermata di Giave, uno degli snodi più importanti della rete ferroviaria sarda. Tutto questo nonostante gli appelli dei sindaci del Meilogu. Da allora, chi vuole viaggiare in treno deve rassegnarsi a recarsi a Bonorva o a Macomer.

«La Regione finora non ha risposto alle richieste di chiarimento presentate dai rappresentanti delle comunità locali – scrivono Zedda e Usula – mentre le due aziende del Gruppo Ferrovie Italiane hanno scaricato sulla stessa Regione la decisione di sopprimere la fermata di Giave. Chiediamo di conoscere le ragioni che impediscono alla Giunta di rispondere a una legittima richiesta dei cittadini.»

Secondo i due consiglieri regionali dei Rossomori, la decisione di chiudere la stazione di Giave va contro gli interessi della popolazione del Meilogu. «Non si è tenuto conto delle esigenze di un bacino d’utenza di circa 25mila persone – sottolineano Zedda e Usula – i sindaci avevano chiesto di mantenere almeno quattro fermate giornaliere ma la richiesta non è stata accolta. Il risultato è che un intero territorio è completamente tagliato fuori dai trasporti ferroviari.»

Paolo Zedda ed Emilio Usula chiedono un intervento urgente della Regione nei confronti di Trenitalia: «Il diritto alla mobilità dei sardi è palesemente violato, la scelta di chiudere Giave va nella direzione opposta rispetto alle scelte strategiche sui trasporti indicate nel Piano di sviluppo regionale 2014-2019 che suggerisce il recupero della centralità del trasporto ferroviario e mostra attenzione per gli interventi finalizzati a una copertura dei servizi nelle zone svantaggiate. La Regione batta un colpo».

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La Polizia locale del comune di Carbonia prosegue l’attività di controllo della velocità, per prevenire gli incidenti stradali e garantire la sicurezza di automobilisti e pedoni.

Nel sito www.comune.carbonia.ci.it, sezione Servizi comunali – Servizio Polizia Locale – Avvisi, è disponibile il calendario dei controlli sulla velocità, per i mesi di febbraio-marzo 2017, che saranno effettuati tramite dispositivi mobili, comunemente noti con il nome di Autovelox.

Le postazioni di controllo, come prescritto dalla legge, saranno indicate dall’apposito segnale stradale con la scritta “Polizia Municipale Carbonia – Controllo Elettronico della Velocità”.

L’apparecchiatura tecnica per il rilevamento sarà impiegata in presenza e sotto il controllo del personale della Polizia Locale di Carbonia.

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Ammonta a circa cinque milioni di euro il bilancio di previsione redatto dal Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena per l’annualità 2017. Il documento contabile è stato inviato al Collegio dei revisori dei conti per le verifiche e le competenti approvazioni dopo un intenso lavoro di programmazione e redazione che ha impegnato il Commissario straordinario e gli uffici dell’Ente nelle ultime quattro settimane. Undici gli obiettivi fissati dal Commissario Leonardo Deri all’interno della “Relazione programmatica” sui quali sono stati costruiti i capitoli di spesa.

Fiore all’occhiello delle attività che impegneranno l’Ente Parco nel corso 2017 sarà la valorizzazione dell’Isola di Budelli. Acquisita definitivamente al patrimonio pubblico e interamente nella disponibilità del Parco si tratta, a questo punto, di procedere alla valorizzazione e alla tutela ambientale dell’Isola:

«Da questo momento in poi l’Ente ha il dovere di valorizzare il patrimonio ambientale di Budelli con la realizzazione di un ventaglio di interventi integrati – scrive il Commissario nella relazione programmatica allegata al documento contabile -. Al fine di garantirne la tutela, la conservazione e la fruizione  dovranno essere ultimati prima dell’inizio della stagione estiva il posizionamento di un pontile galleggiante, l’installazione di una piattaforma a mare, la messa in sicurezza del sentiero esistente in modo da rendere possibile l’organizzazione di visite guidate, il posizionamento di pannelli per la segnaletica informativa, la creazione di un sistema di videosorveglianza». Sulla stessa Isola è inoltre prevista la creazione di una piccola area di saggio per la sperimentazione di una bonifica sanitaria delle fitopatie esistenti e rilevate in fase di monitoraggio scientifico.

Nel corso della nuova annualità, l’Ente Parco dovrà inoltre dotarsi degli strumenti per avviare una campagna di merchandising utile a integrare la promozione del marchio del Parco attraverso gadget e materiale realizzato in materiale riciclato, biologico e solidale. I prodotti potranno essere venduti dagli operatori commerciali che aderiranno all’avviso pubblico per diventare rivenditori ufficiali del Parco.

All’interno degli obiettivi fissati dalla relazione programmatica anche tutta la gestione finanziaria relativa alla stagione estiva dell’Ente Parco che, nelle volontà del Commissario è necessario attivare in tempi utili per garantire i servizi agli ospiti e i conseguenti introiti nelle casse dell’Ente Parco.

«Non dobbiamo ripetere per il secondo anno consecutivo i ritardi della scorsa stagione – spiega il Commissario Deri – dobbiamo cercare di arrivare puntuali con il reclutamento del personale destinato alla riscossione e con l’allestimento a mare di tutti i servizi dedicati ai diportisti.»

Tra gli obiettivi prioritari anche quelli indicati dalle strategie dettate dal Ministero dell’ambiente per quello che riguarda il monitoraggio delle specie endemiche, l’eradicazione degli ibridi di cinghialexmaiale e l’avifauna migratrice.

«Siamo riusciti a chiudere puntali con le tempistiche che ci eravamo fissati gli ultimi giorni dello scorso anno – rassicura il Commissario straordinario Leonardo Deri da due mesi alla guida dell’Ente di via Giulio Cesare – di questo, non posso che ringraziare la disponibilità e il lavoro messo in campo da tutto il personale. Il bilancio di previsione è il documento fondamentale di programmazione delle attività dell’Ente dal quale deriva la possibilità di spesa e la conseguente realizzazione degli obiettivi che ci siamo posti. Stiamo lavorando con gli uffici cercando di riallacciare i fili del percorso amministrativo che sembravano essersi interrotti. Abbiamo diverse incombenze obbligatorie da chiudere nelle prossime settimane, siamo convinti di recuperare standard di qualità utili per garantire al Parco una stagione estiva con un ruolo da protagonista positivo.»

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Da lunedì 6 febbraio, il servizio “Nonni Vigile” riprende l’attività durante gli orari di entrata e uscita delle bambine e dei bambini della scuola Ciusa di via Lombardia.

Il servizio è svolto dai soci dell’associazione “Terza Età” che saranno dotati di tesserino di riconoscimento, berretto e pettorina con la scritta Nonno Vigile” e che svolgeranno un servizio di supporto all’attività di vigilanza della Polizia locale, dopo aver superato l’apposito corso di formazione organizzato dal Comune.

L’obiettivo è realizzare un sistema di sicurezza intorno agli alunni per prevenire i pericoli durante l’entrata e l’uscita dalle scuole.

Contemporaneamente si vuole garantire alle persone coinvolte nel progetto una partecipazione attiva alla vita sociale e culturale della Comunità, recuperando e valorizzando le personali esperienze di vita.