E’ in programma sabato prossimo, 11 febbraio, l’inaugurazione del nuovo Dojo Yama Arashi, in via Lubiana 34, a Carbonia.
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E’ in programma sabato prossimo, 11 febbraio, l’inaugurazione della nuova palestra Dojo Yama Arashi, in via Lubiana 34, a Carbonia, con inizio alle ore 11.00. Sarà presente il maestro del Soke Maurizio Silvestri che terrà uno stage di ju jitsu, difesa personale e krav maga.
Maurizio Silvestri è nato a Livorno il 18 marzo 1954. Ha iniziato la pratica del ju jitsu nel 1970 presso l’Athletic Club Livorno, Si è diplomato cintura nera nel 1975 e, dopo aver insegnato presso le principali palestre livornesi (Linea club, Karate Livorno, Atletic club) nel 1978 ha aperto il proprio centro, lo Zen club, tutt’ora esistente che, all’epoca, aveva sede sul viale Carducci (ora è in via Pera). Ricercatore instancabile ed appassionato, ha sempre abbinato l’attività di giornalista professionista che l’ha portato spesso all’estero come inviato (dal 1982 con il gruppo Espresso ed in particolare per il giornale Il Tirreno) con lo studio delle arti marziali.
Maurizio Silvestri ha studiato ju jitsu con i docenti della World ju jitsu federation, nelle varie sedi europee. In particolare a Liverpool e Londra, con il maestro Robert Clark, in Belgio con Victor Ott, già capo del servizio di sicurezza di De Gaulle. Da Ott in particolare, Silvestri ha appreso i principi fondamentali della difesa personale e della sicurezza; è assistente in più occasioni del maestro. In particolare ad un corso di difesa personale per gli agenti del carcere speciale di Favignana. L’esperienza acquisita con Ott è stata fondamentale per Silvestri per conseguire il diploma di master di krav maga (disciplina di autodifesa israeliana) al College per la sicurezza e le investigazioni di Tel Aviv. L’esperienza lo ha portato molti anni dopo ad aprire un’agenzia di investigazioni e sicurezza per la quale si è specializzato in criminologia all’università la Sapienza di Roma.
Nel krav maga, ha lavorato con Eial Ianilov, Phillip Kaddush e AmnonMaor, i principali docenti della disciplina. Nel 1988 è stato nominato rappresentante generale per l’Italia della Federazione mondiale di ju jitsu. Quindi direttore tecnico nazionale. Intanto ha acquisito il grado di quinto dan, all’epoca il più alto nel nostro paese. Contemporaneamente ha conseguito la qualifica di insegnante di judo e maestro di ju jitsu della Federazione italiana lotta pesi judo del Coni. Nello spirito di mettersi alla prova e verificare la propria formazione, ha partecipato a numerose gare in Italia e all’estero. Tra i migliori risultati da ricordare il primo posto al campionato mondiale della Wjjf a Bruxelles nel 1982 ed il terzo posto al Campionato del mondo Open di Orlando (Usa), nel 2000.
Nei primi anni Novanta è stato docente presso l’Università di Siena (neurofisiopsicologia dello sport) ai corsi di qualificazione professionale per insegnanti di arti marziali e difesa personale. Nel 2008 è stato chiamato in Giappone, alla scuola Yamato Yoshin ryu del maestro Kazuhiro Kitada per completare il percorso di studio anche nel ju jitsu tradizionale, percorso iniziato nel 1981 con lo stesso Kitada. Dopo lunghi periodi di studio trascorsi nella patria della “dolce arte”, nel 2011 nel corso del Festival nazionale delle arti marziali nipponiche che si svolge ogni anno a Kyoto, è stato investito della carica di diciannovesimo patriarca della scuola Yamato Yoshin ryu, scuola che risale al diciassettesimo secolo.
E’ il primo occidentale ad avere ricevuto questo titolo. La motivazione è che, oltre agli alti valori morali e tecnici dimostrati, «Silvestri dimostra di essere un omoiari, ovvero possedere una eccezionale carica umanitaria e di empatia verso gli altri». Tra l’altro i vertici della scuola sostengono – in linea con la tradizione buddista che li caratterizza – che il maestro livornese è la… reincarnazione di un samurai vissuto a Tokyo nel diciottesimo secolo. Non è mai stato iscritto a partiti politici e ritiene che il modo per governare non possa partire dall’alto ma dall’educazione del singolo e dal confronto aperto, senza schematismi o pregiudizi, con chiunque abbia idee e valori utili alla collettività.
Nel settembre 2015 Maurizio Silvestri ha realizzato il libro-reportage sul Giappone, (“Ju jitsu, la Dolce arte della Conoscenza”) dove ha appunto trascorso dei lunghi periodi in questi ultimi anni e dove ha vissuto ” la tragedia di Fukushima. E’ il terzo volume sulle arti marziali (altre opere sono di carattere storico).