Daniela Forma (Pd): «C’è un’apertura politica dell’assessore regionale dell’Ambiente alla richiesta di inserimento dell’area industriale di Ottana nell’elenco dei SIN».
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Nel corso dell’assemblea regionale dell’AIEA – Associazione Esposti Amianto – che si è tenuta a Bono sabato scorso, il consigliere regionale del Partito Democratico Daniela Forma ha comunicato la prima apertura politica dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano, rispetto alla richiesta di attivarsi per richiedere formalmente al ministro dell’Ambiente il riconoscimento dello status di Sito di Interesse Nazionale ai fini delle bonifiche per l’area industriale di Ottana.
«Tale apertura – spiega Daniela Forma – è stata data in risposta ad una interpellanza che unitamente al consigliere regionale Daniele Cocco, abbiamo depositato lo scorso mese di Dicembre. Infatti,avevamo appena ottenuto l’istituzione e la convocazione del Tavolo Tecnico dell’Amianto da parte dell’assessorato regionale della Sanità che sta lavorando per aggiornare il protocollo di sorveglianza sanitaria degli ex esposti, al fine di garantire una diagnosi certa e precoce delle patologie asbesto correlate, e rendere uniforme la sua applicazione da parte degli SpreSAL su tutto il territorio regionale. A quel punto – aggiunge Daniela Forma – abbiamo concentrato la nostra azione politica rispetto alla Vertenza Amianto-Ottana sul filone ambientale, ossia quello delle bonifiche e del risanamento ambientale di un’area che, a nostro avviso, non ha ancora avuto un riconoscimento adeguato e proporzionato ai danni subiti dalla decennale presenza dell’industria chimica di Stato.»
Il decreto legislativo n. 152/2006 “Norme in materia ambientale” stabilisce all’articolo 252 i criteri di individuazione dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) che vengono riconosciuti mediante Decreto del ministro dell’Ambiente d’intesa con le regioni interessate.
«A nostro avviso – sottolinea Daniela Forma – alcuni criteri previsti dal suddetto decreto legislativo dovevano essere necessariamente presi in considerazione e approfonditi dall’Assessorato Regionale dell’Ambiente per avvallare la richiesta a beneficio del sito di Ottana. In particolare si sarebbe dovuto tenere conto del rischio sanitario ed ambientale derivante dal superamento delle concentrazioni soglia di rischio, dell’impatto socio economico causato dall’inquinamento dell’area e dell’insistenza in passato di impianti chimici integrati.»
«L’assessorato regionale dell’Ambiente si è quindi attivato per istruire la pratica SIN Ottana, la quale risulta ancora parziale perché l’assessorato è in attesa degli esiti dei piani di caratterizzazione di un’area specifica e quindi della relativa analisi del rischio sanitario-ambientale ed inoltre necessita delle valutazioni di carattere sanitario da parte dell’assessorato competente. Ciononostante, poiché viene soddisfatta la previsione dell’art. 252 comma 2 lett. f) bis (presenza attuale o in passato di impianti chimici integrati), poiché emerge una contaminazione limitata all’acqua di falda e in attesa dell’acquisizione di ulteriori elementi che possano avvalorare tecnicamente l’avvio dell’istanza al ministero dell’Ambiente, l’assessore regionale dell’Ambiente è stata comunque in grado di dare una prima risposta politica alla nostra richiesta. Pertanto, nella risposta all’interpellanza presentata insieme al consigliere regionale Daniele Cocco, l’Assessore Regionale dell’Ambiente si rende disponibile a proseguire il confronto e ad acquisire ulteriori elementi per avvalorare l’avvio dell’istanza e per portare all’attenzione del Ministro dell’Ambiente la situazione ambientale dell’area industriale di Ottana. Si tratta di un’apertura politica importante – conclude Daniela Forma – che ora sono certa verrà riempita di contenuti tecnici e dovrà essere portata al più presto sul tavolo del confronto non solo con il ministero dell’Ambiente ma anche con il Governo e con l’ENI.»
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