E’ stato inaugurato stamane, a Capoterra, il primo lotto dei lavori conclusi per la messa in sicurezza del Rio San Girolamo.
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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda hanno inaugurato il primo lotto dei lavori conclusi per la messa in sicurezza del Rio San Girolamo. A nove anni dalla terribile alluvione costata la vita a quattro persone, oggi a Capoterra sono state consegnate le opere del primo di cinque interventi da foce verso monte, per un impegno complessivo di 50 milioni di euro cofinanziato dall’Unione Europea. I lavori puntano a mitigare il rischio idrogeologico nelle frazioni costiere di Capoterra e in località Poggio dei Pini, esposte a un rischio classificato con la categoria Ri4 (molto elevato) dal Piano di Assetto Idrogeologico della Regione.
«La messa in sicurezza del territorio a tutela dell’incolumità dei cittadini è uno degli obiettivi prioritari della Giunta – ha detto il presidente Pigliaru, ringraziando quanti hanno lavorato – con metodo, precisione e competenza per raggiungere questo importantissimo risultato. L’imponente intervento sul Rio San Girolamo rappresenta al meglio le nostre scelte di riformismo, che significa cercare e trovare soluzioni, razionalità, partecipazione attiva. Quando abbiamo iniziato a governare in nessuna delle zone ferite della Sardegna erano state avviate le opere di mitigazione del rischio idrogeologico. Oggi a Capoterra alcuni lavori si concludono e altri iniziano, Villagrande li ha quasi ultimati, Olbia è nel pieno delle attività di autorizzazione amministrativa e Bitti si sta confrontando sui progetti predisposti dall’Assessorato. Lavorare con determinazione per cambiare in meglio la realtà, senza propaganda, è la miglior arma contro la facile demagogia», ha aggiunto Francesco Pigliaru, sottolineando la coincidenza della conclusione dei lavori con l’approvazione, da parte della Giunta, della proposta sulla nuova legge urbanistica.
«E’ uno strumento di governo razionale e sostenibile del territorio, che abbiamo costruito sulla ricerca dell’equilibrio tra difesa dell’ambiente e prospettive di sviluppo ecosostenibile e che ora portiamo alla discussione, pronti ad ascoltare e recepire correzioni e suggerimenti. Chi come noi si è trovato a dare concretezza alla mitigazione del rischio idrogeologico – ha concluso Francesco Pigliaru -, non vuole certamente che il nostro paesaggio, prezioso da tutti i punti di vista, possa subire danni irreversibili.»
Le opere sono state progettate per contenere un evento di piena che statisticamente si ripete ogni due secoli circa: in pratica, una volta realizzati tutti i lotti, il nuovo assetto dei corsi d’acqua consentirà di contenere, in condizioni estreme, portate analoghe a quelle eccezionali del 22 ottobre 2008. I lavori sono parzialmente iniziati a giugno del 2015, definitivamente consegnati ad aprile 2016 e conclusi nel dicembre successivo. L’alveo risagomato è lungo 1.380 metri, largo 44 (prima dei lavori era largo solo 11), con 120mila metri cubi di terra movimentata e 32mila piante messe a dimora.
«Il risultato che oggi consegniamo ai sardi dimostra che le cose possono davvero cambiare, che non dobbiamo rassegnarci alle difficoltà e che con molto impegno e grande determinazione si riesce a centrare risultati che parevano assolutamente impossibili da raggiungere – sottolinea Paolo Maninchedda -. Questa è la prima delle opere attese da nove anni: noi non abbiamo sprecato neanche un giorno e adesso con la stessa concentrazione proseguiamo con gli interventi sui prossimi lotti. Un particolare ringraziamento va al personale dell’assessorato dei Lavori pubblici che ha lavorato con grande dedizione alla realizzazione di questa opera».
I prossimi interventi prevedono: rifacimento degli attraversamenti della Statale 195 sul Rio San Girolamo e sul Rio Masone Ollastu (15 milioni e 800mila euro); secondo lotto, dagli attraversamenti sulla Statale 195 verso Monte (11,1 milioni); messa in sicurezza della diga, opere accessorie e di connessione del sistema diga al corso d’acqua.
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