14 November, 2024
HomeSanitàMichele Cossa (Riformatori sardi): «La chiusura del bar dell’Oncologico rappresenta un ingiusto supplemento di pena per pazienti e operatori sanitari».

Michele Cossa (Riformatori sardi): «La chiusura del bar dell’Oncologico rappresenta un ingiusto supplemento di pena per pazienti e operatori sanitari».

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«Un ospedale come il Businco dovrebbe tendere a migliorare la qualità della vista dei pazienti. Invece chiude a tempo indeterminato il proprio punto di ristoro, applicando un ingiustificabile supplemento di pena per pazienti che ogni giorno lottano per la propria sopravvivenza. Eppure sarebbe un problema facilmente risolvibile anche con soluzioni temporanee, se non fosse per la sciatteria e il pressapochismo con cui viene amministrata la più importante azienda ospedaliera della Sardegna.»

La denuncia arriva oggi dal consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa, che evidenzia il fatto come alla discutibile organizzazione di alcuni servizi (come l’erogazione della chemioterapia), che costringe i pazienti a trascorrere ore e ore di inutile attesa, si aggiunga oggi l’impossibilità di fruire di un servizio necessario quanto basilare per la qualità della vita delle persone, che certo non può essere sostituito dai distributori automatici.

«Il bar di un ospedale, in particolare di un ospedale oncologico, non può essere considerato ala stregua di un semplice esercizio commerciale: i pazienti oncologici vivono la fase più drammatica della loro esistenza, essi e i loro familiari sono psicologicamente provati. Meriterebbero comprensione, rispetto e attenzione, calore umano e un servizio che nessun distributore automatico può dare. Ricevono invece la negazione , non si sa per quanto tempo, di un servizio minimo – sottolinea Michele Cossa -. Il problema non riguarda solo pazienti e familiari ma anche il personale che affronta turni di lavoro logoranti e che ha bisogno di rifocillarsi, anche nell’interesse della qualità del servizio reso alla collettività, che richiede operatori nel pieno della loro efficienza e serenità. Sostenere che tutto questo può essere sostituito da semplici macchinette è sciocco e offensivo. È indispensabile – conclude Michele Cossa – che l’assessore della Sanità Luigi Arru agisca al più presto nei confronti della Direzione generale dell’azienda ospedaliera per trovare con urgenza una soluzione.»

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