13 November, 2024
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E’ arrivato sul palco di Italia’s Got Talent con una modestia solare, in abbigliamento sportivo, scarpe da tennis, si è presentato come un 35enne disoccupato originario di Sant’Antioco, realtà comune a tantissimi suoi coetanei che non hanno ancora trovato un’occupazione nel “disastrato” Sulcis e vedono grigio nel loro futuro… Poi, quando ha iniziato a cantare un brano tanto impegnativo qual è “The Show Must Go On” dei Queen, Stefano Como ha impiegato pochi secondi a stupire tutti, sia tra i giudici sia tra il pubblico, quello in sala come quello che seguiva il programma da casa, come confermano le oltre 391.000 visualizzazioni raggiunte in meno di 24 ore dal video della sua esibizione pubblicato su Youtube.

Con un’estensione di voce incredibile ed una presenza scenica fuori dal comune, Stefano Como s’è conquistato il Golden Buzzer di Claudio Bisio di questa edizione Italia’s Got Talent e, come gli hanno profetizzato i giudici Claudio Bisio, Nina Zilli, Luciana Littizzetto e Frank Matano, indipendentemente da come andranno le cose nella finale che ha raggiunto con la straordinaria esibizione di ieri sera, sicuramente ha cambiato il corso della sua vita, professionale e non solo.

La Sardegna, in tempi recenti, non è nuova exploit in campo canoro, Marco Carta e Valerio Scanu hanno vinto il Festival di Sanremo, rispettivamente nel 2009 e nel 2010, ma ieri sera con Stefano Como, potrebbe essere nata una nuova stella della musica leggera italiana ancora più splendente. Il tempo sarà buon giudice e, visti i presupposti, il tempo che svelerà il futuro di Stefano Como sarà molto breve…

Stefano Como.

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La VBA/Olimpia ha travolto il Volley Segrate per 3 a 0 (25 a 18, 25 a 17, 25 a 21), centrando la nona vittoria casalinga consecutiva, nell’anticipo disputato questo pomeriggio al PalaGiacomoCabras di Sant’Antioco. La partita, com’era prevedibile, visto il divario esistente in classifica tra le due squadre, con la squadra lombarda ormai ad un passo dalla retrocessione (penultimi a quota 13 punti, hanno un ritardo di ben 10 punti dalla quota salvezza, attualmente occupata dalla Pallavolo Olbia), non ha avuto storia.

Con i 3 punti odierni, la squadra di Graziano Longu sale a quota 43 punti, sempre al quarto posto in classifica, dietro le tre grandi Pallavolo Saronno (la capolista questo pomeriggio ha travolto la Pallavolo Sarroch con un perentorio 3 a 0, con parziali di 25-13, 25-11, 25-15), Diavoli Rosa Brugherio (impostisi ieri ad Olbia per 3 a 0, con parziali di 25-20, 25-21, 25-14) e Tipiesse Mokamore Bergamo (in campo alle 21.00 nel match casalingo con il Cus Insubria Volley e quindi in grado di riportarsi al secondo posto) che si stanno giocando la promozione diretta e il secondo posto utile per disputare i play off. E la quarta posizione sembra ormai acquisita, considerato che la quinta, lo Yaka Volley Malnate Varese è lontana ben 10 punti.

Sabato prossimo, 1 aprile, la VBA/Olimpia giocherà sul campo del Cus Insubria, alle ore 15.00.

 

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Domani, domenica 26 marzo, alle 11.00, secondo imperdibile appuntamento alla Galleria Comunale d’Arte con Musei in Musica, la rassegna dei Musei Civici organizzata in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G.P. da Palestrina”.

L’edizione 2017, pur restando fedele alla formula vincente delle passate stagioni, si presenta con una veste rinnovata. Quest’anno, infatti, affida ai grandi maestri dell’arte internazionale del XX secolo il compito di “illustrare” le emozioni suscitate dall’ascolto dei capolavori della storia della musica.

Questa settimana una breve presentazione sull’artista Jackson Pollock, a cura della storica dell’arte Stefania Mele, introdurrà il duo Clarinetto e fisarmonica, formato da Enrico Silvestri e Gabriele Marangoni, che proporrà una selezione di capolavori di Stravinsky, Bach, Cage… La performance sarà accompagnata dalla proiezione di immagini e filmati del maestro dell’espressionismo astratto americano e dell’action painting.

I Musei Civici di Cagliari, da anni, promuovono la ricerca di continue contaminazioni tra le diverse arti, con la letteratura, prosa e poesia, con il teatro, con la danza e, soprattutto, con la musica per individuare possibili e inattese sinestesie. Difficile non pensare alla musica di fronte ad un dipinto che colpisce per il “timbro” o la “vibrazione” del colore… naturale appare perdersi nell’astrazione della sua forma capace, proprio come una melodia musicale, di sintetizzare l’essenza di un’emozione.

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Dopo aver conquistato oltre 13 dischi di platino e il successo del tour invernale Álvaro Soler ritorna live in Italia e farà tappa anche a Cagliari il 24 agosto all’Arena Sant’Elia con il “Summer Tour 2017”.

I biglietti dell’unica data in Sardegna sono già disponibili in prevendita presso il Box Office e nei circuiti Live Ticket e Ticketone

L’evento dell’estate, Álvaro Soler, il cantautore spagnolo che sta spopolando nelle classifiche radiofoniche, nel web e nelle tv italiane, a grande richiesta live ritorna in Italia con il suo “Summer Tour 2017” e un’unica data in Sardegna, a Cagliari, il 24 agosto all’Arena Sant’Elia. Tredici dischi di platino in soli due anni dal suo debutto, grazie al successo in radio e di vendita dei singoli “El Mismo Sol”, “Sofia”, “Libre” e “Eterno agosto”, e ovunque un successo straordinario nelle quattro date italiane del tour invernale che hanno registrato quest’anno il tutto esaurito, tra febbraio e marzo. Per l’unico concerto nell’isola, inserito all’interno della rassegna “Pop a Impatto Zero – Festival Musica e Spettacoli”, firmata SEM Organizzazione in collaborazione con Immagine Events, sono già disponibili i biglietti (parterre in piedi e tribuna numerata) in prevendita al Box Office Sardegna in Viale Regina Margherita n. 43 a Cagliari – tel. 070 657428 e nei circuiti LiveTicket.

La tappa estiva nel capoluogo sardo sarà perfetta per accogliere un “Eterno Agosto”, titolo del disco che il giovanissimo cantante (e autore dei brani) originario di Barcellona porterà dal vivo sul palco. Un inno alla vita e ai colori in cui lasciarsi travolgere dai ritmi del pop latino e dalla contagiosa allegria nelle celebri hit che hanno reso famoso il giovanissimo Soler in tutto il mondo, tra cui anche il nuovo singolo “Animal” in radio dai primi di febbraio. Il concerto avrà inizio alle 21.30 mentre l’apertura delle porte dell’Arena Sant’Elia sarà alle 18.30. L’organizzazione declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei comunicati ufficiali. 

A soli 26 anni Álvaro Tauchert Soler, nato a Barcellona da padre tedesco e madre per metà spagnola e per metà belga, può vantare 36 dischi d’oro e di platino in tutto il mondo e duecento milioni di stream a cui si aggiungono le visualizzazioni su You Tube e Vevo dove i suoi video hanno collezionato oltre 450 milioni di views. A diciassette anni, entra come cantante e tastierista nella band Urban Lights costituita da tre membri (tra cui suo fratello) con il quale ha partecipato al talent show Tú sí que vales. Dopo la laurea in design industriale conseguita alla Scuola di ingegneria e design all’Università di Barcellona si trasferisce a Berlino nel 2015, dove inizia la sua attività da solista. Pubblica quindi il singolo “El mismo sol”, che diventa presto un brano di successo in Italia e in Svizzera. Nell’aprile 2016 esce con il secondo singolo “Sofia” che anticipa la riedizione nello stesso anno per l’Italia del primo disco “Eterno Agosto”, pubblicato nel 2015. Nell’edizione del 2016 il disco vede anche la collaborazione di alcuni artisti nazionali e internazionali come Max Gazzè in “Sonrio”, una rivisitazione in lingua spagnola della celebre “La vita com’è” dell’artista romano, di Emma Marrone nel brano “Libre” e la versione inglese di “El mismo sol” (Under the same sun) che vede Alvaro duettare con la superstar latina. Sempre del 2016 la sua partecipazione alla decima edizione del talent show italiano X Factor in qualità di giudice, che ha visto la vittoria del gruppo da lui capitanato, i “Soul System”.

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I consiglieri e l’assessore del Gruppo Sinistra per la Democrazia e il Progresso sostengono la grande manifestazione popolare in corso a Gonnosfanadiga contro la realizzazione di impianti termodinamici nell’Isola.

«E’ necessario e non più prorogabile prendere posizione contro tutte le azioni coercitive che, arrivando dall’alto, impongono alla Sardegna misure non necessarie e probabilmente dannose per il nostro popolo, per la nostra economia e per il nostro territorio – si legge in una nota -. Crediamo che occorra formare un fronte compatto per difendere l’autonomia decisionale sarda e per preservare i sardi e la Sardegna da azioni volte solo al soddisfacimento di politiche a favore di multinazionali e poteri forti.»

«Oggi e ogni qualvolta sarà necessario sosterremmo tutte le iniziative che vanno in questa direzione – conclude la nota – per una Sardegna più libera, più pulita, più autonoma.»

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La VBA/Olimpia Sant’Antioco torna in campo alle 15.00 contro il Volley Segrate per centrare la nona vittoria casalinga consecutiva, nell’ottava giornata di ritorno della “regular season” del girone B della B di volley maschile.

La sconfitta subita sabato scorso sul campo dei Diavoli Rosa, a Brugherio, ha fatto male per le modalità in cui è maturata, con una squadra mai in partita al cospetto del forte avversario, peraltro battuto nel match d’andata in maniera altrettanto netta, a Sant’Antioco. Sulla carta, l’impegno odierno non dovrebbe essere proibitivo, considerato il penultimo posto dei lombardi, ma che come al solito non va sottovalutata vista la qualità di alcuni degli elementi del sestetto lombardo.

Il Segrate ha una grande tradizione a livello giovanile e la sfida del girone d’andata non fu affatto facile per la VBA/Olimpia che, dopo aver perso male il primo set, riprese in mano la partita con una grandissima grinta e riuscì ad imporsi per 3 set a 1.

La squadra biancoblu ha preparato la partita di questo pomeriggio disputando un’amichevole contro la Sandalyon, squadra prima in classifica in serie C. Il coach Graziano Longu ha tutta la rosa a disposizione.

La giornata è già iniziata con due anticipi: il primo, giovedì, ha visto lo Yaka Volley Malnate Varese imporsi per 3 a o sulla Lombarda Motori Milano (25-15, 25-16, 25-21), e ieri sera i Diavoli Rosa Brugherio si sono imposti sul campo della Pallavolo Olbia (20-25, 21-25, 14-25).

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Alla vigilia dell’incontro odierno, organizzato per ricordare la figura di Pietro Cocco a cent’anni dalla nascita, il Circolo di Cortale (CZ) “Enrico Berlinguer” del Partito della Rifondazione Comunista, ha inviato un ricordo di Pietro Cocco.

Cortale è il piccolo paese situato in provincia di Catanzaro (oggi ha 2.117 abitanti) nel quale Pietro Cocco venne confinato due volte, la prima per ben due anni il 2 settembre del 1935, quando aveva solo 18 anni, a causa di «manifestazioni sediziose con affissioni di stampe clandestine». A Cortale rimase molto legato, perché vi conobbe la donna che sarebbe poi diventata sua moglie. E vi tornò con la compagna Filomena per ben due volte, nel 1999 e nel 2001.

Riportiamo il testo integrale.

Pietro Cocco nasce nel 1917. Cent’anni fa. Cent’anni fa la Rivoluzione d’Ottobre, Rivoluzione che tanto ha significato per milioni di uomini e donne nel mondo e anche per Pietro Cocco. La vita delle persone a volte lambisce, a volte intreccia, subisce o segna la Storia. La vita di Pietro Cocco ne racchiude tutti gli aspetti. All’inizio subisce, poiché ribelle, le ritorsioni del regime fascista ma, il confino, non fiacca la sua tempra. Confinato a Cortale (CZ), conosce persone che, come lui, subiscono ingiustizie e patimenti, conosce l’amore, intreccia rapporti che dureranno nel tempo. Nel dopoguerra, tornato definitivamente in Sardegna, con la moglie e i due figli, il giovane ribelle è ormai un maturo dirigente politico e sindacale che contribuisce a quel lungo cammino che porterà le classi popolari a lottare per l’affermazione dei loro diritti. Per Cortale, Pietro Cocco fu ispiratore delle idee comuniste, aveva “formato” un gruppo di artigiani del luogo che si incontravano, discutevano di politica, sul “che fare”… Il PCI nacque da quel grumo raccolto attorno ad un sardo caparbio che, con intelligenza, seppe seminare idee di libertà, uguaglianza, riscatto sociale.

Quando, nel 1975, si ricostituì a Cortale la sezione del PCI, dopo la lunga diaspora dell’emigrazione degli anni sessanta, i compagni più anziani ricordavano spesso a noi, a noi giovani di allora, l’antico passato e nei loro racconti non mancava mai il ricordo di Pietro Cocco. Sembravano racconti “fantastici”, quasi il mito “delle origini”.

Poi il PCI fu sciolto; per le compagne e i compagni della sezione “Giuditta Levato” di Cortale le strade divergono… Alcuni di noi scelsero di ricominciare e costituirono il Circolo di Rifondazione Comunista intitolato ad Enrico Berlinguer. In questo nuovo inizio si intrecciano i racconti, e il nome di Pietro Cocco ritorna. .. Il compagno Pietro Mascaro, allora segretario del Circolo, in una ricerca archivistica sui confinati, decide di “cercare” Pietro Cocco. Nasce, rinasce così un rapporto fecondo che porta Pietro Cocco a tornare, con la cara compagna Filomena, dopo più di cinquant’anni, a Cortale per ben due volte, nel 1999 e nel 2001. Fu un’emozione grande per noi tutti, ancora più grande per gli anziani che poterono riabbracciare un loro antico compagno, colui che aveva ispirato e contribuito alla nascita del locale PCI. Negli incontri, presso il nostro Circolo o in Sardegna, dove fummo suoi ospiti, ci affascinava sempre l’acume politico, l’intelligenza delle sue riflessioni, l’etica e il rigore delle sue analisi.

Il mondo è cambiato, le idee comuniste sono spesso considerate in modo negativo o giudicate obsolete.

Noi pensiamo ancora che l’umanità abbia bisogno di libertà, certamente, ma soprattutto di giustizia sociale. Non c’è pace, non c’è libertà piena senza giustizia. Il mondo nuovo che tutti vagheggiavano nell’89, alla caduta del “muro”, è stata una mera chimera. L’odierno panorama pullula di muri, reali e mentali, la solidarietà tra i popoli quasi una bella favola per pochi nostalgici. Eppure noi ancora pensiamo che «un altro mondo è possibile»… E in questo nostro sentire più acuta è la nostalgia per compagni come Pietro Cocco che avevano una “risposta” o le “domande giuste”. La sua lunga vita, vissuta con passione e rettitudine, indica ancora che l’impegno per «cambiare le cose esistenti» è non solo possibile ma necessario. Così come necessaria è la nostra memoria.

Un caro abbraccio ai familiari di Pietro, alle compagne e ai compagni, alle cittadine e ai cittadini di Carbonia.

I compagni del Circolo di Cortale (CZ) “Enrico Berlinguer” del Partito della Rifondazione Comunista

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Cent’anni fa, esattamente il 26 marzo 1917, nasceva a Iglesias Pietro Cocco, sindaco di Carbonia, dirigente politico e sindacale. Si sono ritrovati in tanti, questo pomeriggio, nella sala Astarte della Grande miniera di Serbariu, per ricordare la straordinaria figura di quello che viene ancora oggi considerato da tutti “IL SINDACO DI CARBONIA”, città che ha guidato da primo cittadino per oltre vent’anni in due fasi diverse, e alla quale ha dedicato gran parte della sua vita, caratterizzata dal duro lavoro in miniera fin da giovanissimo, ancora minorenne, dalle durissime lotte per la difesa dei diritti dei lavoratori negli anni del fascismo e dal confino. Città per la quale ha rinunciato al Consiglio regionale, nel quale era stato eletto. C’erano parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, amministratori, sindacalisti e tanti amici che lo hanno conosciuto e in molti casi ne hanno condiviso per periodi più o meno lunghi le esperienze.

E’ stato Salvatore Figus, oggi operatore culturale ma negli anni giovanili impegnato in politica e poi anche amministratore comunale, dopo il breve saluto del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, a presentare il primo ricordo della figura di Pietro Cocco. Salvatore Figus ha posto in evidenza anche il grande lavoro organizzativo svolto da Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della miniera”, che per problemi personali non ha potuto partecipare all’incontro. E’ toccato poi a Paola Atzeni, antropologa, docente universitaria ed assessore per diversi anni al fianco di Pietro Cocco; Enrico Pasqui, ex dirigente sanitario dell’ospedale Sirai di Carbonia, guidato per diversi anni da Pietro Cocco; tre ex sindaci: Antonio Saba, Giuseppe Casti e Antonangelo Casula.

In sala è stata proiettata una delle ultime interviste, realizzata nel 2007 da Paola Atzeni, dalla quale è emersa la grande visione politica di Pietro Cocco, allora 90enne, che ha tracciato un quadro della situazione politica nazionale di quegli anni, rimarcando la grande delusione per l’esperienza di governo del Centrosinistra, dalla quale si aspettava un’impronta diversa sia in politica interna sia in politica estera.

Sono intervenuti inoltre l’on. Antonello Mereu, consigliere comunale di opposizione nelle consiliature guidate da Pietro Cocco, che ha sottolineato la sua grande abilità nel tenere unito l’intero Consiglio comunale, con grande rispetto e considerazione del ruolo dei consiglieri di opposizione, sulle grandi scelte ritenute utili all’interesse della città e del territorio ed il rammarico per l’amara conclusione della sua esperienza amministrativa; il figlio Sergio, che ha ringraziato tutti i presenti per aver voluto rendere omaggio alla memoria del padre Pietro, oltre trent’anni dopo la conclusione della sua esperienza politica e amministrativa; il giornalista Sandro Mantega che ha ricordato alcuni passaggi di una sua intervista pubblicata nel 2007 su L’Unione Sarda; e, infine, Salvatore Cherchi, ex parlamentare, sindaco di Carbonia e presidente della provincia di Carbonia Iglesias, che ha concluso l’incontro.

La seconda giornata dedicata al ricordo di Pietro Cocco a cent’anni dalla nascita, è prevista domenica 26 marzo con la proiezione del film “La terra dentro”, di Stefano Obino, nella sala della Fabbrica del Cinema, nella Grande miniera di Serbariu. La presentazione del film, prodotto cinque anni fa, della durata di 72′, verrà curata da Andrea Contu e sarà preceduta dall’intervento di Fabio Desogus, autore del libro “Pietro Cocco. Il minatore antifascista di Iglesias diventato sindaco di Carbonia”. Interverranno la famiglia Cocco e l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Emanuela Rubiu.

                                         

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E’ iniziato il conto alla rovescia per BITEG, la Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico, che quest’anno si svolgerà dal 28 al 29 aprile a Cuneo, nel Complesso Monumentale di San Francesco, in Via Santa Maria 10, nel cuore del centro storico cittadino.

BITEG è il più importante evento nazionale di comunicazione, promozione e vendita del prodotto turistico enogastronomico: una vetrina importante per il territorio, un’occasione unica per far conoscere e valorizzare i propri prodotti in tutto il mondo. Per due giorni la città di Cuneo sarà la capitale del buon cibo ed accoglierà Tour Operator internazionali che incontreranno gli operatori turistici, creando così uno scambio di notizie ed esperienze, indispensabili per promuovere il “pacchetto” che lega il turismo all’enogastronomia, sempre più ricercato dai turisti di tutto il mondo. Sono già aperte le iscrizioni per partecipare all’edizione del 2017 di BITEG e durante la due giorni cuneesi, si svolgerà il workshop tra Buyer (domanda) e Seller (offerta): tour operator, consorzi turistici, club di prodotto, catene alberghiere e strutture ricettive di charme legate al turismo enogastronomico si incontreranno per la commercializzazione del prodotto turistico enogastronomico italiano. Per l’edizione di quest’anno, è prevista la partecipazione di 45 buyer internazionali specializzati nel segmento del turismo enogastronomico, provenienti dai mercati esteri target per l’Italia, ossia: USA, Canada, Russia e Europa, con una attenzione particolare area sui Paesi Scandinavi.

Il Workshop è un momento di incontro “B2B – business to business” – fra Buyer internazionali e Seller nazionali per la commercializzazione del prodotto turistico enogastronomico italiano.

Per i seller che vorranno partecipare alla Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico, possono scrivere a biteg@olosgroup.eu oppure contattare i numeri 348 1208105 Giselle – 347 6223727 Carla – 340 4879887 Maurizio.

I seller saranno selezionati tra TO Incoming, consorzi turistici, club di prodotto, catene alberghiere e strutture ricettive di charme legate al turismo enogastronomico, provenienti da tutto il territorio italiano.

Ricchi di appuntamenti ed incontri, saranno le giornate di venerdì 28 e sabato 29 aprile, dal mattino – con l’accoglienza dei seller e dei buyer – fino a sera. Non mancheranno i momenti per assaggiare le tipiche produzioni locali.

Parallelamente si svolgerà un mercato alimentare, il MEG – Mercato Enogastronomico che raccoglie le migliori produzioni provenienti da tutta Italia.

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La rete “I giardini della Biodiversità” di Iglesias partecipa ad un bando nazionale per le associazioni no profit. E’ nata per sviluppare una cultura della biodiversità, della partecipazione, della sostenibilità, della fraternità, della bellezza, dell’arte e della rigenerazione urbana e sociale. Alla rete partecipano 6 associazioni: Scuola Civica di politica (capofila), Associazione Gennarta, Associazione Le dodici stanze dell’anima, Associazione Socio Culturale TUTTO CAMBIA liberi di essere, Associazione di Promozione Sociale Progettobarega.org, Umanità Nuova-Mov. dei Focolari)

Insieme hanno partecipato al bando del comune di Iglesias relativo:

  •  alla gestione per due anni della chiesa del Salvatore,
  • alla sua valorizzazione quale spazio sociale della comunità.

Il progetto presentato è stato ritenuto valido e approvato.
Serra Perdosa è una zona considerata “periferica” di Iglesias, città dalle origini antiche, 
quartiere rinato nel dopo guerra su un territorio di insediamenti più antichi come testimonia la sopravvivenza dell’edificio altomedievale del Salvatore. Matrice della parte moderna è il progetto di Sottsass con case operaie e spazi verdi per piccoli orti perché mantenessero il legame tra gli operai minerari, manifatturieri e siderurgici destinatari delle abitazioni e le origini agro-pastorali. Lo sviluppo edilizio successivo fatto in modo caotico ha fatto perdere questi rapporti con una popolazione che a fronte di un crollo delle realtà imprenditoriali si è spesso sentita come in una sacca avulsa dalla identità culturale della città antica e in un luogo secondario.
La chiesa, ristrutturata nel 2007, non ha avuto una gestione organica progettuale sul lungo periodo ed è rimasta chiusa, salvo sporadici e isolati eventi. L’intento del progetto è quello di ridar vita non solo a un monumento molto bello, posto al centro del quartiere “periferico” più popolato della città ma anche di valorizzarne le particelle di terreno nel recinto della concessione che serviranno come luogo per conoscere specie vegetali locali.
Dagli elementi storici emerge un luogo, chiesa e giardino, che richiama la semplicità, la piccola aggregazione, l’incontro tra diverse culture, l’utilizzo da parte della comunità di spazi agricoli. Conservare e valorizzare questo monumento significa dargli vita, seguendo un filo che intreccia la tradizione con l’innovazione.

L’obiettivo principale delle associazioni coordinate dalla Scuola Civica di Politica è quindi quello di valorizzare e aprire alla frequentazione, dei luoghi speciali e fuori dal tempo in cui la biodiversità vegetale si può coniugare con quella umana, con la creazione di reti e collaborazione tra diversi soggetti e luoghi didattici in cui sperimentare una socializzazione attiva e creativa. Questi luoghi nell’antichità erano i luoghi di culto con gli Orti e le Scolae. Noi proponiamo, dunque, un luogo di sincretismo di culto religioso prima di rito greco e poi cattolico e poi di vita laica per incontrarsi e scambiare saperi in laboratori/ corsi per tutto l’anno e giardini: dei semplici per l’erboristeria, orto per le verdure e frutteto per recuperare la conoscenza dell’agricoltura locale.

I laboratori e gli eventi che si stanno programmando sono:

1. Laboratorio di storia: apertura e fruizione del bene culturale e del suo contesto.
2. Laboratorio della biodiversità umana e delle sue produzioni: incontri, conferenze, dibattiti, feste sulla diversità culturale, politica e religiosa.
3. Laboratorio della biodiversità biologica: l’orto sinergico didattico, il frutteto, l’orto dei semplici
4. Scuola civica di erboristeria popolare con incontri mensili
5. Mercato periodico del biologico e del naturale per promuovere e mostrare l’esistenza di modelli alternativi di produzione e consumo, dell’artigianato e dei saperi della terra
6. Letture, film, mostre, concerti con il coinvolgimento della popolazione del quartiere
7. Laboratori dei saperi tecnici, linguistici, artistici, naturalistici
8. Realizzazione della settimana della biodiversità per le scuole cittadine.

Per la progettazione del giardino, che nella parte centrale potrà diventare anche un’aula didattica a cielo aperto, si sta organizzando un work shop di formazione con alcuni esperti per ascoltare ipotesi culturali/organizzative e soluzioni tecniche che partono dall’analisi botanica del giardino e da ipotesi di permacultura.

Anche per quanto riguarda l’aspetto storico-archeologico il metodo sarà lo stesso: work shop pubblico con vari esperti: Storici, archeologi, architetti, agronomi botanici e figure professionali che di volta in volta ci aiuteranno sulle prospettive di valorizzazione.
Il progetto è in via di realizzazione, nella fase di organizzazione degli spazi e dei laboratori che avranno inizio nel mese di maggio.

Per sostenere il progetto, occorre partecipare, proporre, suggerire! La Scuola Civica di Politica è sin da quando è nata un luogo per partecipare e imparare assieme per questo il nome proprio della Scuola è la Città in comune.

Occorre votare, entro le 18.00 di giovedì 30 marzo, dando dieci punti al progetto “I giardini della Biodiversità” con il quale la rete partecipa ad un bando nazionale per le associazioni no profit come la nostra. Si vota cliccando sul link https://community-fund-italia.aviva.com/voting/progetto/schedaprogetto/16-1081#plus . E’ il sito dell’Organizzazione che ha messo a bando il finanziamento dei migliori progetti italiani di associazioni che senza fini di lucro/ no profit hanno messo in concorso i loro progetti di pubblica utilità. Il finanziamento va solo per i progetti. Solo i primi cinque passano all’ultima selezione.