23 December, 2024
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Il Comitato No basi ha organizzato tre iniziative su “repressione e resistenze“, da martedì 28 a giovedì 30 marzo, a Sassari, Nuoro e Cagliari.

Il programma prevede la prima iniziativa a Sassari marted’ 28 marzo, alle ore 18.30, al Culletivu S’idea Libera, in via Casaggia 12; 
la seconda mercoledì 29 marzo, alle ore 18.30, a Nuoro, presso la biblioteca S. Satta, in via Asproni 8; 
la terza, infine, a 
Cagliari, giovedì 30 marzo, alle ore 18.30, nella biblioteca BAZ, in via San Giacomo 117. 
Interverranno
Paola Staccioli (centro documentazione lotta rosso 17 ) e Italo Di Sabato (osservatorio sulla repressione).
A Nuoro e Cagliari prima del dibattito ci sarà un monologo dell’attore Carlo Valle sulla situazione carceraria del 41 bis.

«Negli ultimi anni le manifestazioni di conflittualità sociale e politica sono oggetto di attacchi sempre più duri, in Italia come nel resto d’Europa – si legge in una nota degli organizzatori -. Ogni espressione radicale di conflitto viene colpita in modo sempre più duro. Lottare contro la repressione per noi è un dovere. Come è importante, nello specifico, denunciare le torture, le condizioni di carcere duro, condurre campagne contro l’art. 41 bis, ecc.»
«Negli ultimi anni la devastazione di interi territori in nome del profitto, la mancanza di case e di lavoro, la decadenza della scuola e del sistema sanitario, ovvero un generale peggioramento delle condizioni di vita provocato dall’acuirsi della crisi, ha spinto di nuovo sul terreno della lotta settori popolari più vasti – si legge ancora nella nota del Comitato No basi -. Lavoratori, in particolare della logistica, cittadini che si oppongono a discariche, basi militari, grandi opere, migranti, disoccupati, studenti, occupanti di case… si sono trovati a fare i conti con pestaggi, denunce, fogli di via, schedature di massa e misure restrittive varie, o con nuove forme di repressione subdole quali le multe pecuniarie, volte a indebolire il sostegno popolare ai movimenti. Vari sono, infatti, gli strumenti utilizzati, da quelli più apertamente militari e polizieschi (carcerazioni, arresti, denunce, fogli di via, Daspo, ecc.), a quelli amministrativi (in particolare le sanzioni pecuniarie) fino a forme più soft, mediatiche e culturali. La denuncia e la corretta informazione sull’apparato di prevenzione/repressione statale sono necessarie. Così come le campagne di solidarietà nei confronti dei prigionieri politici, “vecchi” e “nuovi”, e di tutti i compagni e le compagne colpiti dalle differenti forme di repressione (licenziamenti, multe, denunce, carcerazione).
Occupazioni abitative, iniziative antifasciste, blocchi stradali, sabotaggi, scontri di piazza… Mai cadere nella trappola di distinguere “buoni” e “cattivi” di fronte al nemico di classe. Si parte e si torna insieme… ci insegna il movimento No Tav – conclude la nota del Comitato No basi -, quando rivendica collettivamente anche le azioni maggiormente criminalizzate.»

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La Guardia Costiera di Portoscuso è intervenuta questo pomeriggio nel canale di San Pietro per soccorrere un surfista disperso in mare. L’uomo, un 59enne di San Giovanni Suergiu, stava praticando kitesurf nello specchio acqueo antistante la spiaggia di “Punta de S’Aliga” quando una forte raffica di vento lo ha portato al largo, finendo poi per strappargli l’aquilone e la tavola.

I suoi compagni di kite, notata la situazione da lontano e perdendo di vista la posizione dell’uomo, hanno immediatamente attivato i soccorsi, lanciando l’allarme alla Guardia Costiera. Sono quindi intervenuti in mare una motovedetta della vicina Guardia Costiera di Carloforte, due piccole unità da diporto e alcuni uomini da terra.

Nel corso delle ricerche è stata dapprima individuata l’attrezzatura da kite del disperso, che spinta dal forte vento di scirocco era terminata in prossimità della rotta dei traghetti in servizio di linea tra Portovesme e Carloforte.

Dopo poco più di un’ora dalla segnalazione, l’uomo è stato avvistato dalle unità nella zona di ricerche a circa un chilometro dalla costa e portato in salvo presso il porto turistico di Portoscuso. L’uomo, quasi in stato di ipotermia e in preda ai crampi, è stato soccorso sul posto dal personale medico del 118 e, successivamente, trasportato in codice giallo all’ospedale Sirai di Carbonia, per gli accertamenti del caso.

Il comandante della Guardia Costiera di Portoscuso, il tenente di vascello Rocco Chiuri, esorta tutti di attenersi sempre alle disposizioni che regolano le attività che si svolgono sul mare e che sono contenute nell’Ordinanza di sicurezza balneare, al fine di evitare di imbattersi in situazioni di pericolo. Inoltre, ricorda di allertare immediatamente la Guardia Costiera in caso di emergenza in mare, telefonando al numero blu 1530.

Il tenente di vascello Rocco Chiuri.

Il tenente di vascello Rocco Chiuri.

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Balzo in avanti delle imprese femminili in Sardegna. Nel 2016, dopo la crescita registrata l’anno precedente, le aziende guidate da donne hanno superato le 38mila unità, di cui ben 6mila risultano essere artigiane.

L’anno si è quindi chiuso con un saldo positivo di +370 unità produttive e con un tasso di crescita dell’1% rispetto al 2015, ben superiore alla media nazionale fermatasi al +0,72%.

E’ questo ciò che emerge dall’analisi dell’Osservatorio di Confartigianato Imprese Sardegna, sui dati di Unioncamere del 2016.

Le aziende artigiane guidate da donne nell’isola sono 5.995 e rappresentano il 16,48% di tutte le imprese del settore. La nostra isola, tra i vari comparti regionali artigiani, è la 9ª più “rosa” mentre il primo posto è occupato dall’Abruzzo (20,75%) e l’ultimo dal Trentino (13,32%).

Tra i settori artigiani dove la presenza delle donne è maggiore troviamo “I servizi alla persona”, seguito dal “confezionamento di articoli di abbigliamento”, “servizi di ristorazione”, “attività di servizi per edifici e paesaggio” e “industrie alimentari”“fabbricazione di articoli in pelle”, “imprese tessili”, “servizi di informazione”, “attività ricreative, artistiche e di intrattenimento” e “attività di supporto e servizi agli uffici”.

«La crescita del mondo imprenditoriale femminile – commenta la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – è un segnale molto positivo che potrebbe significare la ripresa del sistema produttivo regionale. Purtroppo, molte di queste realtà sono fragilissime e soggette a ogni tipo di “intemperia”: è fondamentale che vengano tutelate.»

Recenti analisi hanno dimostrato come le imprese femminili crescano più velocemente di quelle maschili, ma hanno un’esistenza più breve: il ciclo di vita medio di un’impresa “rosa” (12,9 anni) è infatti di quasi due anni più corto rispetto alla media delle imprese in generale (14,7 anni). Segnale che, nonostante i progressi fatti fino ad ora, le imprenditrici ancora devono fare i conti con criticità superiori alla media durante l’attività economica.

Confartigianato, inoltre, ha calcolato come il tasso di occupazione delle donne senza figli sia pari al 55,5% ma scenda al 52,8% per le donne con figli. Addirittura il tasso di occupazione scende al 44,7% per le donne con figli tra i 25 e i 34 anni.

«Negli ultimi anni, però – prosegue la presidente di Confartigianato Sardegna – sono stati fatti enormi passi avanti. Un esempio è il voucher baby-sitting, che ha segnato il superamento di un’incomprensibile disparità di trattamento tra dipendenti e titolari d’impresa. Certamente non basta ancora bisogna proseguire su questa strada per offrire alle donne i servizi indispensabili a conciliare il lavoro e la cura della famiglia. Chiediamo che la Politica si impegni, ancora di più rispetto a quanto già sta facendo, su queste imprescindibili necessità.»

Per Confartigianato Sardegna, occorre continuare promuovere lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile e favorire, appunto, la conciliazione tra lavoro e cura della famiglia, compito difficile in un Paese, come l’Italia, che investe poco in servizi sociali. E’ necessario, per questo, costruire un sistema di welfare che permetta alle imprenditrici di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità, realizzando un percorso di crescita personale e offrendo il proprio contributo allo sviluppo economico e sociale.

Da anni la Confartigianato combatte la battaglia per ottenere i voucher per l’assistenza di familiari anziani e disabili, o di quelli per formare i collaboratori chiamati a sostituire temporaneamente la titolare nell’attività d’impresa, o del credito d’imposta per incentivare la creazione di attività d’impresa nei servizi di welfare la famiglia e per l’infanzia e degli sgravi fiscali e contributivi per assunzioni a tempo determinato di coadiuvanti nei periodi di maternità.

«E’ fondamentale continuare a fare delle politiche non finalizzate solo alle start up innovative – riprende Maria Carmela Folchetti – ma bisogna fare in modo che l’imprenditoria femminile possa nascere e continuare anche a crescere, anche dal punto di vista “mentale” e non solo numerico. Ciò che manca, sempre di più è la storica legge 215 per l’imprenditoria femminile, quella che in Italia permise la nascita di 70.000 aziende guidate da donne e permise un incremento occupazionale di oltre 90.000 unità in tutta Italia.»

«In ogni caso – conclude la presidente Folchetti – con o senza incentivi o voucher, per fare l’imprenditrice e la mamma, in Sardegna bisogna essere sempre più brave. Molto più brave.»

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La Pet Therapy diventa una cura ufficiale anche in Sardegna. Riconosciuta dall’Italia nel 2003, a un anno dalla firma dell’accordo fra Governo, Regioni e Province autonome che ha stabilito le linee guida, una delibera approvata dalla Giunta Pigliaru ne sancisce l’attuazione.
Gli assessori della Sanità Luigi Arru e del Lavoro Virginia Mura hanno presentato questa mattina alla stampa le modalità con cui la Regione regolerà lo svolgimento degli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), garantendo la formazione degli operatori e la conformità delle strutture pubbliche e private con tutte le norme amministrative, edilizie e sanitarie vigenti.
«È una delibera importante perché offre ai cittadini sardi una nuova opportunità – ha detto l’assessore Luigi Arru – siamo partiti dalla richiesta di una mamma e dalla lettera di Elena, sua figlia, che durante un lungo ricovero aveva espresso il desiderio che gli animali domestici potessero fare compagnia ai bambini in ospedale. Essere riusciti a realizzare il suo sogno è una piccola, grande soddisfazione. Partendo dalla valorizzazione di esperienze già esistenti in Sardegna, come quella sperimentale del Microcitemico o quella dell’ippoterapia di Olbia, abbiamo costruito linee guida immediatamente applicabili. Grazie a questi interventi – ha concluso Luigi Arru – abbiamo oggi uno strumento in più per il recupero del contatto sociale e delle relazioni dei pazienti, con significativi benefici che ricadono anche sulle famiglie.»
L’assessorato del Lavoro avvierà corsi specifici per formare gli operatori professionali, divisi per tipologia in corsi propedeutici, base e avanzati.
«Oltre all’importanza della pet therapy dal punto di vista medico, c’è un ulteriore valore che questo provvedimento attiva: la possibilità di creare occasioni di lavoro – ha detto l’assessore Mura -. Nell’atto approvato in Giunta, infatti, abbiamo previsto le linee guida a cui le agenzie formative attive in Sardegna dovranno attenersi per l’accreditamento e per definire i corsi per gli operatori. I percorsi formativi riconosciuti – ha specificato la titolare del Lavoro – saranno differenziati a seconda dell’animale che viene utilizzato per l’intervento di co-terapia, e permetteranno a chi li frequenta di ottenere una qualifica avente valore legale da spendere sul mercato del lavoro. Il discorso riguarda tanto i professionisti che già lavorano con gli animali in ambiente sanitario, e che magari vogliono allargare il proprio campo di attività, sia coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta a questo settore.» 
Gli Interventi assistiti con gli animali genericamente indicati con il termine di Pet Therapy, comprendono diversi tipi di prestazioni a valenza terapeutica, riabilitativa, educativa, didattica e ricreativa con il coinvolgimento di animali domestici. Si basano su evidenze scientifiche che ne dimostrano l’efficacia e sono rivolti prevalentemente a persone affette da disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica, ma anche a individui sani, per i benefici che ne derivano.
La corretta applicazione degli IAA richiederà il coinvolgimento di una équipe multidisciplinare composta da medico di famiglia, medico veterinario, psicologo, educatore professionale, coadiutore dell’animale, animale e educatore dell’animale, che ha il compito di programmare, mettere in atto e monitorare gli interventi.
Gli animali impiegati sono il cane, il cavallo, l’asino, il gatto e il coniglio. Devono essere rispettati i requisiti sanitari, comportamentali e di tutela del benessere animale.

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«In tutta Italia i territori devono essere ascoltati sul problema dell’amianto nelle aree cosiddette extra SIN, cioè quelle degli ex poli industriali contaminati che si trovano fuori dai Siti d’interesse nazionale. In Sardegna abbiamo problematiche importanti a Oristano e a Ottana, per esempio. Ma in generale a oggi manca ancora una mappatura completa contenente sia il dato sanitario che quello ambientale per la successiva bonifica e, a nome di tutte le Regioni, ne ho sollecitato il rapido completamento.»

Lo ha detto, ieri a Roma, l’assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna Donatella Spano, intervenuta in qualità di coordinatrice della Commissione ambiente in Conferenza delle Regioni alla seduta congiunta del ‘Tavolo di coordinamento inter-istituzionale amianto’.

«La richiesta è stata ampiamente condivisa dal Tavolo e il suo Nucleo tecnico operativo ha presentato uno specifico piano biennale di attività – ha proseguito Donatella Spano -. Dobbiamo avere una fotografia che includa anche i territori extra SIN, necessaria a dare finalmente risposte sia in termini di salute delle popolazioni che di sviluppo economico delle aree attualmente contaminate dall’amianto.»

Il tavolo istituzionale, coordinato dal ministero della Sanità, è composto dai ministeri dell’Ambiente, dell’Economia e Finanza, del Lavoro e della Giustizia, dall’Anci, dall’Upi e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome con le sue commissioni.

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, ha partecipato oggi al 21esimo Meeting di primavera che si è tenuto ad Arborea per raccontare il mondo delle campagne, incontrando amministratori, imprenditori, studenti e cittadini. L’impegno di tornare in città era stato preso lo scorso 10 marzo quando Pierluigi Caria, con il vice presidente Raffaele Paci, aveva incontrato i vertici di Bonifiche Ferraresi Spa e gli amministratori locali, a poche settimane dalla chiusura della vendita di SBS al colosso nazionale dell’agroalimentare. Il titolare dell’Agricoltura, accompagnato dal sindaco Manuela Pintus e dai consiglieri regionali del territorio, ha visitato le eccellenze produttive del lattiero caseario, delle carni bovine, dell’ortofrutta.
«Andare sul campo, uscire dagli uffici per incontrare gli amministratori, gli imprenditori e gli studenti è il modo di migliore per raccogliere idee e suggerimenti su come intervenire per valorizzare e supportare i progetti produttivi più promettenti – ha detto Pierluigi Caria -. Il distretto di Arborea è un modello delle buone pratiche sull’agroalimentare non solo per la Sardegna, ma per l’Italia intera. Ed è da questi tanti modelli che abbiamo sparsi su tutta l’Isola che dobbiamo ripartire, condividendo con chi è rimasto indietro le esperienze imprenditoriali di successo.»
Particolare soddisfazione per la visita, tanto attesa, è stata espressa dal sindaco Manuela Pintus che oggi ha avuto modo di illustrare a Pierluigi Caria anche le difficoltà che devono affrontare ogni giorno le imprese del territorio.
Questa mattina c’è inoltre stata la firma del protocollo d’intesa tra Regione e Banca di credito cooperativo di Arborea sul prestito agrario di conduzione. Il provvedimento, studiato dall’assessorato dell’Agricoltura e già sottoscritto dal Banco di Sardegna, prevede una dotazione finanziaria di 2,5 milioni di euro per favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Si tratta di aiuti in conto interessi per operazioni di credito a breve termine, della durata massima di 12 mesi.
«Voi siete il futuro dell’agricoltura sarda. Un’agricoltura che stiamo sostenendo con i progetti Terra ai giovani e con le diverse Misure del Programma di sviluppo rurale: prima fra tutte la 6.1 sul Primo insediamento dei giovani in agricoltura – ha detto Pierluigi Caria rivolgendosi alle centinaia di studenti degli istituti superiori di agraria della Sardegna e agli universitari delle Facoltà di Agraria e Veterinaria di Sassari intervenuti al 21esimo Meeting agricolo -. Come Regione puntiamo a sviluppare un’agricoltura produttiva, istruita, moderna e di precisione che si costruisca da un lato fra i banchi di scuola e dall’altro attraverso le esperienze pratiche dei nostri genitori.»

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Sono stati presentati giovedì pomeriggio, presso l’Auditorium della Città Studi di Biella, i Giochi Nazionali Estivi Special Olympics Italia che si disputeranno a Biella dal 3 al 9 luglio 2017. Saranno il più importante evento del 2017 per atleti con disabilità intellettiva. Si svolgeranno gare di nuoto, bocce, volley, flag rugby, bowling, equitazione, nuoto acque aperte, vela sperimentale nei principali impianti sportivi della città. Saranno presenti i giudici, gli arbitri ed i cronometristi delle Federazioni e degli Enti di Promozione per le diverse discipline sportive interessate.

I numeri: 1.500 atleti, 250 dirigenti, 1.000 volontari, 1.200 familiari, 7 stati stranieri (Germania, Austria, Finlandia, Cipro, Canada, Portogallo e Repubblica di San Marino), 4.500 persone coinvolte.

Al lancio evento ha partecipato un pubblico numeroso che ha accolto con un caloroso applauso la sfilata degli atleti dell’Asad Biella e i due testimonial Rubina Morovich e Andrea Ferraro. Seduti in sala amministratori, rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose.

Ad aprire i saluti il prefetto Annunziata Gallo: «A Biella è già iniziata la festa».

Il vescovo di Biella, S.E. Mons. Gabriele Mana ha sottolineato il valore dell’inclusione: «Abbiamo bisogno di una comunità che ci guarisca da tutto. Camminiamo come individui e non come persone. Vedo questi giochi come un invito a tutti ad andare a scuola per salvarci dal cinismo e per coltivare reciprocità e fratellanza. Ho già vissuto a Biella nel 2012 giornate indimenticabili».

L’assessore allo Sport del comune di Biella Sergio Leone: «Siamo onorati di avere di nuovo ospiti più di 3mila persone che cambieranno il volto della nostra città. Abbiamo un’impiantistica sportiva di prim’ordine che farà svolgere al meglio tutte le disciplina. In fondo una città a misura di atleti special è una città migliore».

L’assessore regionale allo Sport Giovanni Maria Ferraris: «I Giochi nazionali estivi di Biella sono la conferma di quanto ampio sia il panorama dell’offerta sportiva nel nostro Piemonte, permettendoci di vivere con piena consapevolezza e grande passione queste competizioni tra giovani davvero speciali. È bello vivere con voi la grandezza della vita attraverso lo sport. Grazie a chi si è prodigato in modo volontaristico».

Molto toccante la testimonianza di Nadia Giordano, mamma dell’atleta Rubina Morivich: «Grazie a Special Olympics abbiamo scoperto un nuovo mondo. Rubina ha imparato a farsi la valigia da sola e ad essere autonoma».

Charlie Cremonte, direttore regionale Special Olympics Team Piemonte: «I nostri giochi non sono solo il frutto del comitato organizzatore. Chi ce lo ha fatto fare? 1.500 atleti. In quanti siamo? Tantissime realtà ci affiancano, il territorio c’è. Con Special Olympics vogliamo attivare un cambiamento culturale concreto».

Susanna Rovere, direttore provinciale e vice presidente Col Biella ha evidenziato il valore e il numero dei volontari: «Numeri impressionanti, parliamo di 1.000 volontari per 1.500 atleti. E poi ci sono le scuole. Abbiamo incontrato 4.500 atleti sul territorio e circa 500 studenti della scuola materna primo ciclo e delle superiori saranno protagonisti delle dimostrazioni dei progetti YAP e MATP».

I Giochi Nazionali Estivi Special Olympics Italia hanno ottenuto il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del ministero della Salute, del ministero degli Affari Esteri, del ministero della Difesa e delle Federazioni FIBA, FGI, FIN, FIDAL, FISB, FIG, FIPAV, FITET, FIC.

L’evento apripista dei Giochi sarà il “Torch Run”: nei 15 giorni precedenti l’evento, un gruppo di tedofori porterà la torcia olimpica in 80 comuni grandi e piccoli del Piemonte in modo particolare nei comuni del Biellese e del Vercellese. Paolo Vialardi, responsabile del Torch Run: «Ogni sera arriveremo dove c’è una corsa podistica, chiunque potrà fare un pezzettino di corsa con la torcia verso Biella».

La cerimonia di apertura si terrà martedì 4 luglio 2017 alle ore 20,30, presso lo Stadio “La Marmora-Pozzo” in viale Macallè a Biella. Tutte le sere saranno organizzati eventi ma l’invito rivolto a tutti è quello di partecipare e andare a vedere le gare e sostenere l’evento acquistando le magliette e i braccialetti ufficiali.

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Nuovo prestigioso riconoscimento per la ditta “Sa Craberia – latte di Capra fresco” una piccola azienda artigiana agro-pastorale situata a Carbonia in località Medau Brau che alleva capre murciane. Dopo aver ricevuto il 1° posto con il “Miglior Yogurt Naturale di Capra d’Italia” il 29 ottobre 2016, il titolare Antonangelo Brau con il suo staff “a livello familiare”, ha continuato a perseguire il  progetto di far conoscere “un prodotto caprino Sardo di qualità” e con tenacia e tanta voglia di far assaporare i sapori e tradizioni della Sardegna, si è iscritto alla manifestazione ITALIAN CHEESE AWARDS 2017.  Giovedì 16 marzo è entrato in Nomination con lo “Stracchino di capra” traprimi 10 formaggi d’Italia “Categoria Formaggio Freschissimo”

«E’ un risultato per noi importantissimo e di speranza per tutte le piccole realtà Sarde agro-pastorali che quotidianamente affrontano tanti sacrifici e difficoltà, soprattutto chi come noi opera nel Territorio del Sulcis Iglesiente – dice con evidente emozione Antonangelo Brau -. Aspettiamo fiduciosi e con molta umiltà il verdetto del 24 aprile, data in cui saranno selezionati i 3 formaggi per categoria che accederanno alla finale in programma il 21 ottobre a Bergamo.»

La manifestazione è inserita all’interno della settima edizione di “Formaggio In Villa ’17 – Rassegna nazionale dei migliori formaggi”, in programma dal 22 al 25 aprile a Villa Farsetti, Via Roma 1, Santa Maria di Sala, a Venezia.

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Sono stati numerosi i partecipanti al primo appuntamento del ciclo di racconti “Esperienze di viaggio”, organizzato dall’Associazione Culturale Events Planning, svoltosi ieri a Cagliari, presso l’auditorium di via Principe Amedeo. La presidente dell’associazione, Antonella Fiori, dopo i dovuti saluti e i ringraziamenti ai partecipanti ha raccontato, con l’ausilio di slide e fotografie, la sua esperienza di viaggio a Fukuoka, prefettura di Kyushu sita a sud del Giappone. Tramite le fotografie ha reso vivo l’interesse dei partecipanti verso le abitudini, i luoghi di preghiera e i loro significati, le tradizioni, gli abiti e le abitazioni tipiche giapponesi.

Per quale motivo è partita a Fukuoka?

«Sono appassionata del Giappone e della loro lingua. Il mio viaggio, durato due mesi, è stato a scopo lavorativo ma soprattutto di arricchimento culturale – racconta Antonella – ho conosciuto personalmente la gentilezza e la disponibilità del popolo giapponese.»

Quali altri progetti ha l’Associazione Culturale Events Planning?

«Nel corso dell’anno si attiveranno corsi di lingua e lettura giapponese, corsi di informatica per adulti, laboratori di kamishibai, un ciclo di storie d’oriente e corsi di lingua inglese per i bambini.»

Il prossimo appuntamento?

«Continuando con i racconti di viaggio, il prossimo l’appuntamento sarà giovedì 4 maggio nel quale il fotografo freelance Lorenzo Uccheddu racconterà la sua esperienza attraverso le slide ma soprattutto allestiremo una sua mostra fotografica. La sede della conferenza sarà presto nota attraverso il nostro blog (eventsplanningblog.wordpress.com) e la pagina Facebook (Associazione Events Planning di Cagliari).»

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In occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma una delegazione del Parlamento europeo guidata dal Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, e composta dai Vice Presidenti e dai Presidenti dei gruppi politici è stata ricevuta oggi al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questo il discorso pronunciato dall’on. Tajani in presenza del Capo dello Stato. 

Signor Presidente,

La ringrazio per aver accettato di incontrare i rappresentati dei popoli europei alla vigilia delle celebrazioni per i sessant’anni della firma dei Trattati di Roma. 

I cittadini sono i veri protagonisti della grande avventura della democrazia europea. La forza e la legittimazione delle nostre azioni derivano dalla loro partecipazione.

Per questo mi preoccupa molto il senso di disaffezione che cresce in una parte rilevante dell’opinione pubblica. Se vogliamo rilanciare la nostra Unione è necessario, prima di tutto, riavvicinare le istituzioni ai nostri cittadini. 

E’ il principale impegno del mio mandato. Il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali devono essere in prima linea su questo fronte.

Con questo spirito, con i Presidenti dei gruppi politici del Parlamento europeo e i suoi Vice Presidenti, abbiamo voluto celebrare questo anniversario a Norcia. E’ un modo per testimoniare che l’Europa non dimentica, che è capace di essere vicina, di dare solidarietà concreta.

Tre giorni fa ognuno dei 751 parlamentari europei ha ceduto simbolicamente, per un giorno, il suo posto a un cittadino. Studenti, lavoratori, artigiani, ricercatori, liberi professionisti, imprenditori, artisti, hanno discusso insieme sul futuro della nostra unione.

Le istituzioni europee non possono restare rinchiuse in castelli col ponte levatoio alzato. Noi parlamentari, per primi, insieme a chiunque altro eserciti un ruolo di responsabilità, abbiamo l’obbligo di aprire le porte, uscire, ascoltare, discutere. Capire. Mettere i problemi, la dignità delle persone al centro.

Signor Presidente, ho molto apprezzato la lungimiranza dei suoi richiami alla necessità di un vero rilancio del progetto europeo. Lei ha ragione quando afferma che, fatti gli europei, bisogna fare l’Europa.

E’ vero, i nostri cittadini si sentono europei, ma vogliono un’Europa diversa, meno distante e autoreferenziale. Capace di rispondere alle loro preoccupazioni: la disoccupazione dei giovani, il terrorismo, l’immigrazione, la difesa dei diritti e della pace nel mondo.

Se non sapremo colmare il vuoto lasciato da questa Europa incompiuta, ancora a metà del guado, saranno altri a occuparlo.

Magari propendo soluzioni di ripiegamento nazionale, meno solidali, tornando all’orgoglio dell’ognuno per sé.

Sarebbe un grave errore, come ci insegna il nostro passato non così remoto. Queste false risposte politiche – isolazionismo e protezionismo – sono simili a quelle già sperimentate sia sul finire della prima globalizzazione, all’inizio del XX secolo, che nel periodo tra le due guerre.

Rinacquero i dazi, gli ostacoli alla libertà di movimento. Fu, anche allora, la risposta alla paura, all’angoscia di chi temeva di perdere il posto di lavoro a causa dei nuovi arrivati.

Purtroppo, sappiamo tutti come andò a finire.

Ma sarebbe un errore altrettanto grave non capire queste paure, il disorientamento provocato da una globalizzazione che ha lasciato indietro troppe persone.

In un mondo che cambia rapidamente, con le tecnologie, il commercio che fanno cadere confini e barriere, è semplicemente illusorio pensare di potersi rinchiudere in se stessi. Lasciare il resto del mondo fuori dalla porta.

Solo uniti possiamo davvero affrontare le sfide globali, rassicurare chi ha paura, dissolvere le angosce di chi non riesce a immaginare un futuro migliore per se e per i propri figli. 

A febbraio, il Parlamento europeo ha aperto questo grande dibattito sul nostro futuro. I tre Rapporti che abbiamo approvato indicano l’esigenza di mutamenti profondi, non di facciata.

Domani, 27 capi di Stato e di Governo, con i vertici delle istituzioni europei, firmeranno una Dichiarazione solenne che riflette la necessità di questi mutamenti.

Non è un’occasione retorica, ma un vero impegno politico davanti ai nostri cittadini per costruire un’Unione più forte, efficace, giusta e solidale.

L’Europa è una storia di successo quando sa incarnare un sogno di progresso, prosperità, libertà e pace.

Signor presidente, come Lei, sono convinto che gli europei non abbiano perso la voglia di sognare. Sta a noi, oggi, cambiare questa Europa, dandole gli strumenti per garantire un futuro migliore ai nostri giovani.