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Il Consiglio regionale ha concluso la discussione generale ed ha approvato il passaggio agli articoli della “Legge di stabilità 2017”.
La seduta pomeridiana è cominciata con l’intervento del capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni che ha detto che tutti ragionano come se fosse un bilancio in continuità. Per Attilio Dedoni non è così: si tratta dell’ultimo bilancio di questa maggioranza e di questo Consiglio regionale. Ci sarebbe, infatti, un accordo per andare al voto a febbraio-marzo. Per Attilio Dedoni, quindi, questi documenti servono per andare in campagna elettorale. «Questa Giunta – ha proseguito – avrebbe dovuto prevedere interventi strutturali, invece questo bilancio non ha anima e non ha programmazione nel territorio. Ci sono risorse libere, per fare programmazione, solo per circa 500 milioni di euro». Attilio Dedoni si è soffermato anche sui problemi dell’agricoltura, del latte, dell’acqua, delle dighe, del commercio, dell’artigianato. «Tutti argomenti solo sfiorati da questa Giunta che pensa ormai solo alle prossime elezioni».
Per Pier Franco Zanchetta (Cristiano popolari socialisti), è necessario avviare un nuovo rapporto-trattativa-confronto anche duro con lo Stato partendo dal settore sanitario che assorbe la metà dell’intero bilancio. Non possiamo più tollerare che la spesa sanitaria sia sulle spalle dei sardi. Per questo deve essere immediata la riapertura di un confronto immediato con il Governo nazionale. Gli interventi di questa mattina da parte dell’opposizione sono stati critici e duri. «Ho colto – ha aggiunto il capogruppo dei Cristiano popolari socialisti – da parte della minoranza un segnale di preoccupazione che condivido: il richiamo alla sofferenza della nostra gente. Maggioranza e opposizione devono procedere insieme per alleviare queste sofferenze del nostro popolo. Nel 2017 si evidenzia un incremento di risorse disponibili per spese di investimento. Non sono poche ma non bastano e anche su questo dobbiamo aprire un confronto con lo Stato. Ma la vera priorità rimane quella della revisione del nostro Statuto che è vecchio, è datato e non adeguato ai nostri tempi».
Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha lamentato il perdurare della politica delle “marchette” («sono riservate solo ai consiglieri della maggioranza») ed ha definito la Giunta Pigliaru come “la Giunta Pam”. «Siete la Giunta dei patti, degli annunci e delle marchette – ha tuonato l’esponente della minoranza – e continuate a restare avulsi dalla realtà». «Abbiamo bisogno di una finanziaria che dia la scossa alla Sardegna – e questa non la dà affatto, anzi i Comuni vi dicono che vi state allontanando dalla nostre comunità e dai loro bisogni». «Avete perso l’occasione per fare una finanziaria coraggiosa – ha concluso Angelo Carta – e offrire così ai sardi un bilancio con le risorse necessarie per il rilancio della nostra Isola».
Il capogruppo di Sinistra per la democrazia e il progresso, Daniele Cocco, ha replicato alle critiche dei consiglieri della minoranza ed ha espresso apprezzamento per l’azione riformatrice condotta dal centrosinistra al governo della Regione. «Il tema centrale – ha spiegato l’ex Sel – resta il rapporto con lo Stato e affermiamo con chiarezza che non possiamo più permetterci di subire il prelievo sugli accantonamenti». Il capogruppo Sdp ha ribadito l’urgenza di un master plan per le zone interne e sul Reis ha invitato alla prudenza evidenziando che serve del tempo perché il meccanismo entri a regime («con il reddito di inclusione sociale daremo continuità ai sussidi e potremo sostenere percorsi per far uscire i beneficiari dalla povertà estrema»).
Daniele Cocco ha proseguito con un invito ai consiglieri della minoranza («denunciate le marchette una per una e consigliere per consigliere, perché sono cose indegne e illegittime») e con un appello all’assessore Raffaele Paci: «Basta ritardi sulla spesa dei fondi destinati ad attenuare autentici drammi personali e sociali».
Il consigliere del centrosinistra ha quindi concluso il suo intervento ricordando l’incontro della conferenza dei capigruppo con i cosiddetti lavoratori in utilizzo: «Abbiamo fatto leggi con poste immediatamente spendibili e i lavoratori ci dicono che un funzionario dell’assessorato ha bloccato l’iter, verificheremo quanto sta accadendo all’assessorato del Lavoro perché tali situazioni non possono più verificarsi».
Dopo l’on. Daniele Cocco ha preso la parola l’on. Gianluigi Rubiu (Udc), che ha detto: «Da questa finanziaria si capisce che la giunta non ha ben compreso la quantità e la qualità dei problemi della Sardegna e noi che abbiamo contatto quotidiano con la Sardegna non possiamo che riscontrare la disperazione e soprattutto dei giovani, afflitti dal problema della disoccupazione». Per l’oratore «i finti accordi con lo Stato italiano e il ritiro della vertenza delle entrate producono il risultato che le entrate sono virtuali. Non ci sono le risorse sufficienti per le politiche che soddisfino i bisogni reali della Sardegna». Rivolto all’assessore Paci, l’on. Gianluigi Rubiu ha detto: «Non ci sono in questa finanziaria interventi seri e lungimiranti sulle attività produttive, il turismo e l’agricoltura, ovvero i settori che possono prendere per mano l’economia dell’Isola. E nulla state facendo per fronteggiare il dramma del non lavoro e per fermare la fuga dei giovani».
Nella discussione generale sulla manovra è intervenuto poi l’on. Pietro Cocco, capogruppo del Pd, che ha detto: «E’ vero come dice l’opposizione che gli indicatori di crescita della Sardegna non sono brillanti. E’ un’ovvietà, lo sappiamo. Ma non è pensabile che i mali della Sardegna possano essere imputati a questa maggioranza o a questo governo. Vediamo qualche dato: la disoccupazione sarda è al 15,9 contro il 18 del Mezzogiorno. Il tasso di occupazione sardo è al 52 contro il 44 del Mezzogiorno. Ancora: rispetto al 2014 c’è stato un timido miglioramento perché la disoccupazione sarda era al 19 per cento quindi è scesa di tre punti. Sono aumentati di 38 mila unità gli occupati, anche grazie ai voucher, certo e possiamo discutere di tutto. Anche di questo strumento. Ma i dati ufficiali sono questi e sono certificati».
L’esponente del Pd ha aggiunto: «Invece di seguire le piccole cose avremmo dovuto in passato occuparci delle grandi questioni della Sardegna. Oggi noi ci stiamo provando su tanti temi, sulla sanità e non solo. E tutto senza aumentare mai Irpef e Irap, con sgravio totale per le nuove imprese».
Ha parlato poi l’on. Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia: «La visione di Sardegna che ha appena presentato l’on. Cocco deve essere il frutto di qualche istituto di ricerca a lui ben noto. Ma i dati dell’Istat parlano di ben altro. Se noi togliamo il lavoro stagionale, quello precario e quello temporaneo il dato dell’occupazione è ben altro, purtroppo. Lasciate a noi il lavoro dell’opposizione: voi non potete essere insieme partiti di lotta e di governo perché non avete sistemato ancora bene i vostri conti dentro la maggioranza. Così è stato per il vostro rimpasto, effettuato al ribasso per vostra stessa ammissione. Non siete credibili: non c’è stata una sola vostra riforma che abbia sortito effetto positivo per la Sardegna. Cosa c’è dietro la vostra proposta di assegnare 200mila euro alla formazione degli architetti di Cagliari o 75mila euro per le biblioteche private, 70mila euro per gli ufficiali di stato civile e dell’anagrafe, 100 mila euro per l’Eurispes? Ma di cosa stiamo parlando».
Per la Giunta l’assessore Paci ha detto: «Questa è la terza finanziaria e sono abituato ai ruoli e al clima. Non mi pare che la giunta o la maggioranza abbiano detto di aver risolto tutti i problemi. A chi serve tutto questo? E’ arrivato il momento di smettere questo atteggiamento. Noi dobbiamo farci carico dei problemi dell’oggi e di quelli ereditati. E il tempo per il consenso non sempre coincide con quello del buon governo, come ha detto l’on. Paolo Zedda questa mattina. I problemi delle persone sono quelli del lavoro e la ripresa è molto più lenta di quello che avremmo auspicato. Sono d’accordo, la macchina amministrativa va riformata fortemente. Ma tante cose sono state fatte. Prima abbiamo messo in sicurezza il bilancio con l’abolizione del patto di stabilità e le norme di attuazione. Ora affrontiamo il tema degli accantonamenti. Il patto con il governo ha valenza nel triennio e dal 2018 chiediamo che gli accantonamenti per la Sardegna siano drasticamente ridotti».
Il vicepresidente della Giunta ha parlato degli «interventi generali sul lavoro e sull’economia del governo Renzi ma gli effetti sono poi diversi in ogni territorio. Noi chiediamo di poter fare le nostre politiche per la Sardegna con le nostre risorse. Non dobbiamo dare discredito alla politica, dobbiamo far sapere che tutti noi abbiamo a cuore il bene comune, come ha detto questa mattina l’on. Stefano Tunis. Il futuro ci comprende tutti: centrodestra, centrosinistra e cittadini. Dobbiamo dare risposte con questa finanziaria».
Chiusa la discussione generale l’on. Pietro Pittalis ha chiesto alla presidenza di indicare le modalità di presentazione degli emendamenti. Il vicepresidente Lai ha confermato che il termine è fissato per mercoledì 22 marzo, alle 14.00.
L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e il vicepresidente Eugenio Lai ha poi dichiarato chiusi i lavori che riprenderanno proprio con l’esame della manovra finanziaria martedì 28 marzo, alle 10.00.