14 November, 2024
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La Cgil si è aggiudicata con il 51% dei consensi le elezioni dei rappresentanti Rsu/Rls dei lavoratori Ceramiche Mediterranee. Alla consultazione elettorale ha partecipato il 90 per cento della forza lavoro. Le consultazioni hanno eletto Antonio Serci e Cesare Arena.

«E’ un risultato importante e significativo per una realtà in crescita – commenta Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem del Medio Campidano -. L’alta affluenza alle urne non può che essere considerata un fatto positivo e deve essere visto come un passaggio fondamentale per le sfide future che riguardano i lavoratori e l’organizzazione sindacale.»

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Il consigliere regionale del Partito dei Sardi Piermario Manca ha presentato un’interrogazione sulla mancata riduzione dell’accisa sui carburanti per le aziende silvicole sarde.

«La situazione è emblematica dei paradossi creati dall’immobilismo burocratico del sistema regionale sardo – spiega Piermario Manca -. Da un lato piangiamo per la perdita di posti di lavoro e per la mancanza di risorse per salvaguardare i nostri boschi, dall’altra non riusciamo neanche a dare alle aziende le agevolazioni previste e applicate nel resto d’Italia.»

Le imprese sarde che operano nel settore forestale sono discriminate rispetto alle altre ditte italiane. Lo svantaggio riguarda le riduzioni e le esenzioni dell’accisa sui carburanti, agevolazioni previste da un decreto ministeriale del 2015, ma da cui le aziende dell’Isola sono escluse. A privare le imprese silvicole sarde di questa agevolazione riconosciuta dallo Stato italiano, è un autentico labirinto burocratico. L’Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura si giustifica sostenendo di essere impossibilitata a determinare gli importi per mancanza d’implementazione informatica delle aziende silvocolturali; il risultato è che in Sardegna, a differenza del resto d’Italia, non viene applicata alcuna tabella per determinare i consumi medi dei prodotti petroliferi impiegati per i lavori nella silvicoltura (come invece stabilito dal decreto ministeriale del 30 dicembre 2015), e allo stesso tempo non ci si è attivati per applicare soluzioni alternative, tra l’altro previste dall’art. 1 comma 3 del D.M. Del 30 dicembre 2015. Una paralisi amministrativa che mette a rischio il lavoro della aziende silvicole sarde e dei loro dipendenti, e di riflesso espone ancor più la Sardegna al pericolo incendi.

Le imprese e le cooperative del settore forestale in Sardegna sono circa una quindicina, e operano in terreni sia pubblici sia privati su una superficie che interessa circa 7mila ettari, dando occupazione a circa 350 lavoratori. Numeri messi a rischio dalla mancata applicazione nell’Isola del decreto ministeriale del 30 gennaio 2015, che determina un aggravio dei costi di gestione delle aziende.

Per queste ragioni, il consigliere del PdS, Piermario Manca, con l’interrogazione presentata in Consiglio regionale, si rivolge al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dell’Agricoltura e riforma agropastorale, Pierluigi Caria, con quattro richieste:

1) sapere se sono a conoscenza della discriminazione subita dalle aziende silvicole isolane che a tutt’oggi non godono della riduzione delle accise sui prodotti petroliferi per le lavorazioni previste dall’art.1 comma 3 del D.M. del 30 dicembre 2015;

2) valutare la possibilità di rivisitare, così come previsto dall’art. 1 comma 3 del D.M. del 30 dicembre 2015, la tabella 31 dell’allegato 1 prevedendo anche lavori non previsti nell’allegato;

3) verificare così come previsto all’art. 1 comma 6 la possibilità, per esigenze legate all’implementazione e alla gestione dei propri sistemi informatici di modificare lo schema delle tabelle di cui all’allegato 1;

4) verificare l’eventuale negligenza degli uffici preposti alla determinazione della riduzione delle accise sui prodotti petroliferi per le lavorazioni previste nel settore silvicolo.

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Romantici accenti e affascinanti poesie in musica con “Dal Manzanarre al Reno… un viaggio dal Lied tedesco alla Chanson Française” – il recital del contraltista Gianluca Belfiori Doro e del pianista Maurizio Moretti in programma mercoledì 15 marzo, alle 21.00, al Teatro Comunale di San Gavino Monreale e giovedì 16 marzo, sempre alle 21.00, alle ex Caserme Mura di Macomer, poi venerdì 17 marzo, alle 21.00, al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e sabato 18 marzo, alle 19.00, al Palazzo EXPO’ di Olbia per sotto le insegne di “Classica con Brio” – la stagione concertistica del CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

Una preziosa antologia di brani celeberrimi e pagine rare o meno frequentate del repertorio cameristico, dal celeberrimo e struggente “Der Tod und das Mädchen” (La morte e la fanciulla) di Franz Schubert su versi di Matthias Claudius a uno dei capolavori di Hugo Wolf, “Verborgenheit”, su testo di Eduard Mörike, poi due gioielli canori di Francis Poulenc con parole di Guillaume Apollinaire – quali il malinconico “Hôtel” da “Banalités” No. 2, e “Le Bestiaire” – suggestiva “suite zoologique”.

Spazio a “L’énigme éternelle” e “Kaddish” di Maurice Ravel – scritti entrambi nel 1914 a Saint-Jean de Luz, su testi rispettivamente in Yiddish e in aramaico, con il curioso accostamento tra una riflessione sul mistero del cosmo e un inno religioso, poi un intermezzo virtuosistico sulla tastiera con le Trois Mazurkas op. 67 e i Deux Nocturne op. Postuma di Fryderyk Chopin e l’intrigante Arabesque op. 18 di Robert Schumann.

Gianluca Belfiori Doro canta l’amor perduto nella squisita “Elégie” di Jules Massenet, poi Aus dem hebräischen Gesängen di Robert Schumann e la deliziosa “Ständchen” (Serenate) di Franz Schubert  e per finire “… dalla Nonna” sulle note di Antonín Dvořák.

Sotto i riflettori il contraltista cagliaritano Gianluca Belfiori Doro – perfezionatosi sotto la guida di Renata Scotto, Raina Kabaivanska, Giusy Devinu e Bernadette Manca di Nissa, con all’attivo una brillante e intensa carriera con ruoli da solista, diretto tra gli altri da Sir Charles Mackerras, William Christie, Arnold Bosman, Jean-Claude Malgoire, Enrique Mazzola, Ottavio Dantone, Karl Martin e Estevan Velardi e un eccellente interprete dello strumento a tastiera come il pianista Maurizio Moretti, allievo di Aldo Ciccolini a Parigi, già ospite di prestigiose rassegne e festivals in tutto il mondo.

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Claudio Sanna non è più l’allenatore della Monteponi, s’è dimesso ieri sera dopo la sconfitta di Selargius. L’esperienza del 47enne tecnico di Portoscuso è durata poco più di tre settimane, quattro partite, nelle quali la squadra rossoblu, pur dando qualche segnale di reazione, ha raccolto un solo punto, precipitando all’ultimo posto in classifica, ora a ben sei punti dalla terz’ultima posizione che vale una chance di salvezza attraverso il play out con la quart’ultima. Dopo il pari casalingo con la Villacidrese (19 febbraio), la Monteponi ha perso 3 a 2 a Carloforte (26 febbraio), 1 a 0 in casa con la Frassinetti Elmas con un goal all’ultimo minuto dopo tante occasioni sprecate (5 marzo) e ieri pomeriggio 1 a 0 a Selargius con un goal a metà ripresa. Claudio Sanna ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per andare avanti e ieri sera ha rassegnato le dimissioni.

Claudio Sanna era arrivato sulla panchina rossoblu conscio della criticità della situazione che in precedenza era costata la panchina prima a Titti Podda, poi a Franco Fiori, ma aveva iniziato a lavorare con fiducia, convinto di poter salvare la squadra dalla retrocessione.

«C’è tanto da lavorare e molti ragazzi, soprattutto i più giovani, non sono abituati a gestire situazioni simili – aveva detto Claudio Sanna al suo arrivo a Iglesias – ma ci sono spazi di miglioramento e io sono molto fiducioso, assolutamente convinto che riusciremo a venirne fuori e a chiudere bene la stagione.»

La società ora dovrà decidere cosa fare, se affidare la squadra ad un quarto allenatore o arrivare a fine stagione in autogestione. La squadra, cambiata profondamente nel mercato invernale, è in grande difficoltà, sia tecnica sia psicologica e, a otto giornate dalla conclusione del campionato, la salvezza appare molto difficile da raggiungere. Per centrarla occorrerebbe un’inversione di rotta radicale, con una media di almeno due punti a partita, ovvero un bottino di 16 punti, tanti quanti la squadra non è stata capace di metterne insieme nelle prime 22 giornate, considerato che oggi è ultima con 15 punti (3 vittorie, 6 pareggi e ben 13 sconfitte).

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L’assessorato regionale della Pubblica istruzione ha pubblicato le nuove modalità operative per la trasmissione dei rendiconti da parte delle scuole beneficiarie dei contributi per l’anno scolastico 2015/2016.
I rendiconti dovranno essere compilati entro le ore 12.00 del 4 aprile 2017 esclusivamente on line tramite la procedura informatica.
Terminata la compilazione online, il rendiconto in formato pdf, firmato digitalmente dal rappresentante legale della scuola dovrà essere trasmesso, entro il 7 aprile 2017, alla Direzione Generale della Pubblica Istruzione tramite pec all’indirizzo pi.dgistruzione@pec.regione.sardegna.it .

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L’Agenzia regionale per la ricerca in agricoltura, Agris, ha indetto una selezione per il conferimento di una borsa di studio per laureati, nell’ambito del progetto “Ottimizzazione delle tecniche agronomiche e studio delle possibilità di meccanizzazione nella coltivazione dello Zafferano di Sardegna Dop” dal titolo “Ottimizzazione e innovazione delle tecniche di moltiplicazione e coltivazione dello zafferano”, della durata di dodici mesi.

Le domande dovranno pervenire entro le ore 13.00 del 23 marzo 2017.

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Si è risolta stamane, con le firme dell’Accordo tra la Regione e le organizzazioni sindacali e il collegato accordo procedimentale tra l’Aspal e i comuni di Bosa, Birori, Borore, Flussio, Macomer, Ottana, Silanus, Sindia, Siniscola, Suni e Tinnura, la vertenza riguardante i lavoratori tessili ex Legler. Il progetto speciale firmato nell’aula consiliare del comune di Macomer, che ha richiesto un lungo lavoro preparatorio, mette in sicurezza i 22 lavoratori rimasti parte del bacino, dando loro la possibilità di essere impiegati in iniziative attivate dai comuni firmatari per un periodo di due anni più un eventuale terzo, in modo da permettere il raggiungimento dei requisiti pensionistici. Per la Regione l’accordo è stato firmato da Filippo Spanu, in rappresentanza del presidente Pigliaru, dall’assessora del Lavoro Virginia Mura e da Massimo Temussi, direttore generale dell’Aspal, soggetto attuatore del Piano.
«Grazie all’impegno di tutti abbiamo chiuso una vicenda molto delicata», ha commentato Filippo Spanu, attuale assessore al Personale che ha seguito tutta la vertenza quando era Capo di Gabinetto della presidenza della Regione. «L’accordo di oggi mette insieme Regione, Comuni e organizzazioni sindacali – ha aggiunto Spanu -, grazie all’intesa diamo sicurezze ai 22 lavoratori ex Legler per accompagnarli nell’ultimo tratto della loro vita lavorativa. È stato un lavoro corale che considero una buona pratica da prendere ad esempio in altri casi complicati».
«Ci sono stati momenti difficili, soprattutto all’inizio – ha detto l’assessore del Lavoro Mura – perché l’accordo che era stato stipulato dalla precedente Giunta regionale non era più applicabile in seguito al cambio del quadro normativo nazionale. Siamo riusciti a onorare l’impegno politico, trovando una soluzione efficace e duratura, che permette di mettere in sicurezza i lavoratori. Ai sindaci del territorio voglio anche anticipare che stiamo rivedendo le nostre politiche, cercando di ragionare per nuove misure in grado di dare risposte più immediate a territori in sofferenza.»
Con l’intesa raggiunta stamane, le amministrazioni comunali promuoveranno progetti di valenza sociale a favore dei lavoratori espulsi dal settore tessile ex Legler. Questi progetti potranno riguardare numerosi ambiti (Educazione e istruzione, con particolare riguardo al contrasto alla dispersione scolastica; Accoglienza e inserimento sociale di soggetti svantaggiati e vulnerabili; Assistenza sanitaria e socio sanitaria; Accompagnamento e assistenza sociale; Cultura, turismo e ricreazione; Inclusione sociale e pari opportunità; Promozione della cittadinanza attiva e partecipata; Protezione civile; Protezione dell’ambiente; Tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale) e – come detto – avranno la durata di due anni con la possibilità di proroga per un terzo, per favorire il raggiungimento del trattamento pensionistico dei lavoratori oggetto dell’accordo.
La Regione, attraverso l’Aspal, interviene finanziariamente con una quota di 27mila euro annui per lavoratore, sufficiente a garantire una retribuzione minima per lavoratore di 700 euro netti per 20 ore di lavoro settimanali. I Comuni potranno integrare l’orario di impiego dei lavoratori, e la conseguente retribuzione, con risorse proprie. L’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro avrà il compito di soggetto attuatore: oltre a erogare i finanziamenti, riceverà e valuterà le proposte progettuali dei comuni, e acquisirà dalle amministrazioni tanto le relazioni intermedie relative allo stato di attuazione del Piano, che la relazione finale.

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«La Protezione civile è impegnata in una grande campagna di cultura della sicurezza e questo vale anche per i luoghi di balneazione. L’anno scorso abbiamo raddoppiato le risorse. Stiamo intanto lavorando sulla stagione 2017, puntando a riconfermare le cifre del 2016, e subito dopo la prossima manovra finanziaria incontreremo i Comuni per confrontarci sui criteri di erogazione e garantire un sistema efficiente». Lo ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano.
Anche per il 2017 verranno quindi definiti i criteri di assegnazione ed erogazione dei contributi ai Comuni per gli interventi di salvamento a mare. I fondi saranno finalizzati alla predisposizione dei programmi di previsione e prevenzione del rischio balneare a beneficio dei comuni costieri sardi. «L’incontro con i Comuni – ha concluso l’assessore Spano – ci permetterà di essere ancora più precisi ed efficaci».

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Sulla vertenza AIAS e sull’inizio dello sciopero della fame di un dipendente, interviene il sindaco di Carbonia, Paola Massidda.

«La notizia apparsa nei giorni scorsi sul sito dell’AIAS e relativa al mancati pagamenti da parte dell’Amministrazione comunale di Carbonia, nel periodo 2014/2016 per euro 367.699,62 (quota sociale) dal 1990/2016 euro 25.581,68 (Assistenza) e dal 1985/2016 euro 23.322,01 (trasporti) E’ DESTITUITA DI OGNI FONDAMENTO – scrive in una nota Paola Massidda -. Non solo. Esistono crediti che questa Amministrazione vanta nei confronti della Società sui quali mi riserverò di essere più esaustiva nelle prossime ore. Ancora una volta l’AIAS, distintasi in questi anni per l’incapacità di far fronte agli impegni contrattuali e al pagamento del giusto salario ai lavoratori, tenta di mistificare la realtà inserendo in queste ore, in cui lo scontro con le organizzazioni sindacali si fa più caldo, elementi fuorvianti tesi a distrarre l’opinione pubblica e ad addossare ad altri le proprie responsabilità. La notizia è dunque falsa – aggiunge il sindaco di Carbonia – e nelle prossime valuterò con i legali del Comune se denunciare l’AIAS per diffamazione e calunnia. È mio dovere difendere l’onorabilità di questa Amministrazione in tutte le sedi opportune ma è mio dovere stare al fianco dei malati e delle loro famiglie e dei lavoratori, ai quali va tutta la mia solidarietà. Questa Amministrazione – conclude Paola Massidda – è al fianco dei lavoratori che nella giornata odierna hanno iniziato lo sciopero della fame di fronte alla sede AIAS di Cagliari e più in generale di tutti i lavoratori ai quali non viene riconosciuto il giusto salario alla base della della piena dignità di ogni persona.»

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La vertenza AIAS non si sblocca e uno dei dipendenti, Antonello Repetto, rappresentante sindacale della Cisal, oggi ha iniziato lo sciopero della fame, in viale Poetto, a Cagliari, davanti alla sede centrale AIAS, in segno di nuova clamorosa protesta per rivendicare il pagamento degli stipendi arretrati.

«Sono 8 mesi che non pagano! Ogni tanto ci danno acconti da fame! Come se non bastasse, a 27 colleghi, fra i quali ci sono anch’io, hanno comminato una sanzione disciplinare di 10 giorni di sospensione dal lavoro e dalle retribuzione. Tutto questo, per aver richiesto alla ASL di Carbonia alcuni diritti tramite l’articolo 1676 del codice civile. Talvolta richiedere i propri diritti di questi tempi peggiora la situazione», ha detto Antonello Repetto, che è seguito dal suo medico di famiglia.