18 July, 2024
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Ancora una sconfitta in trasferta per la Sulcispes Sant’Antioco, che al PalaManchia di Alghero ha incassato il terzo stop nella “Poule A” del campionato di Serie D. Dopo una settimana resa difficile dai tanti problemi fisici, i lagunari hanno provato in tutti i modi di opporsi alla potenza dei catalani, che hanno avuto però la meglio grazie all’ottima serata degli esperti Salvatore, Bonalume, Boni e Brembilla: quattro giocatori di categoria superiore che sono stati capaci di realizzare ben 61 dei 66 punti complessivi mandati a referto dalla Coral.
La Sulcispes, dal canto proprio, è stata tradita dalle percentuali piuttosto deficitarie, sia dal campo che dalla lunetta (14/32 da due punti e appena 11/22 ai liberi). Dopo un inizio equilibrato (15-13 per Alghero al 10’), gli uomini di Granchi hanno guadagnato la doppia cifra di vantaggio a ridosso dell’intervallo lungo, salvo poi subire la rimonta della Sulcispes, che è riuscita a portarsi avanti di un punto nel corso del terzo periodo. Nell’ultimo quarto e mezzo, però, i padroni di casa hanno innestato le marce alte e sono scappati via senza più voltarsi.

«Non cerchiamo assolutamente alibi – commenta coach Paolo Massidda – ma in settimana gli infortuni ci hanno impedito di preparare la gara come avremmo voluto. E’ un peccato, ma ora guardiamo avanti con grande fiducia, consapevoli che il cammino verso i playoff è ancora lungo. Faccio inoltre i complimenti alla Coral, che ha dimostrato di essere una signora squadra. Con giocatori del calibro di Salvatore, Bonalume, Boni e Brembilla, sono destinati a fare strada anche nei playoff.»

Coral Alghero-Sulcispes Sant’Antioco 66-54

Coral: Paddeu, Ponziani, Di Mauro, Bonalume 17, Brembilla 8, Furesi, Boni 15, Franceschini 5, Maltagliati, Pischedda, Baldino, Salvatore 21. Coach: Granchi

Sulcispes: Farci 4, S. Massidda 4, Frau, Peloso 2, Russo 3, Cavassa 9, Fox Layne 11, Righetti 12, Cuccu 6, Markovic 3. Coach: P. Massidda.

Parziali: 15-13; 35-23; 54-40

Arbitri: Spissu di Alghero e Fiorin di Nurachi.

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Con la rielezione del presidente Ruggero Alcanterini, al quarto mandato consecutivo, si sono conclusi i lavori della XXIII Assemblea Nazionale ed il Congresso Elettivo del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, associazione benemerita riconosciuta. Nell’illustrare le attività progettuali realizzate, non ultima l’iniziativa di promuovere “Amatrice Capitale del Fair Play” con una importante manifestazione allo Stadio di Domiziano di Roma, dove è stata anche annunciata l’istituzione del “Domitianus Fair Play International Award”, la cui cerimonia di assegnazione è prevista per lunedì 5 giugno, al Salone d’Onore del CONI, Ruggero Alcanterini ha anche spiegato le motivazioni della scelta della location sarda: «La scelta di Alghero è motivata dal fatto che ha uno straordinario bagaglio di peculiarità storiche e un’offerta culturale, artistica ed etica che ne fa un esempio quasi unico a livello nazionale», motivazione per la quale ha anche ufficialmente proclamato “Alghero Capitale mediterranea del fair play 2018”.a dal Coni, che si sono svolti nell’auditorium del San Michele nel cuore del centro storico di Alghero. Nell’illustrare le attività progettuali realizzate, non ultima l’iniziativa di promuovere “Amatrice Capitale del Fair Play” con una importante manifestazione allo Stadio di Domiziano di Roma, dove è stata anche annunciata l’istituzione del “Domitianus Fair Play International Award”, la cui cerimonia di assegnazione è prevista per lunedì 5 giugno, al Salone d’Onore del CONI, Alcanterini ha anche spiegato le motivazioni della scelta della location sarda: «La scelta di Alghero è motivata dal fatto che ha uno straordinario bagaglio di peculiarità storiche e un’offerta culturale, artistica ed etica che ne fa un esempio quasi unico a livello nazionale», motivazione per la quale ha anche ufficialmente proclamato “Alghero Capitale mediterranea del fair play 2018”.

Il Comitato Italiano Fair play, che vanta un importante protocollo di collaborazione con l’Anci e sinergie internazionali tramite EFPM (European Fair Play Movement), CIFP (International Fair Play Committee), Isca (International Sport and Culture Association) ed ENGSO (European No- Governmental Sports Organisation), oltre che con la UBAE (Unione Barcelonina Agrupaciò Esportiva) in Catalogna, considera Alghero città di riferimento per tutte le iniziative inerenti la responsabilità sociale attraverso l’etica, la cultura e lo sport in chiave nazionale e intercontinentale, con particolare riferimento all’area euro-mediterranea. Che il riconoscimento di “Alghero Capitale del Fair Play nel mediterraneo” per il ruolo morale «possa stimolare ad estendere il messaggio del Comitato Nazionale Italiano Fair Play all’intera nazione quei grandi valori culturali che storicamente le appartengono» è l’auspicio del sindaco Mario Bruno, che ha ricevuto l’importante riconoscimento, accompagnato da una medaglia e dal distintivo CNIFP, dal Presidente Alcanterini, dal vicepresidente Franco Cassano e dal campione Olimpionico Daniele Masala, anche lui insignito per la sua storia sportiva. Significativo il messaggio di saluto del presidente del CONI, Giovanni Malagò, che ha invitato i membri dell’associazione a «rinnovare le sfide che vi caratterizzano per contribuire a radicare una cultura sportiva che sia il punto di riferimento per lo sviluppo del Paese. E’ questo il traguardo da raggiungere insieme, grazie al vostro fondamentale supporto, con coraggio, passione e capacità, facendo dei valori che rappresentano l’architrave del nostro movimento un manifesto da sventolare con orgoglio».

«La città che ospita il consesso – ha aggiunto – è destinata a diventare un punto di riferimento nel Mediterraneo nell’ambito della vostra attività, rispecchia certamente una scelta ponderata e opportuna, corollario di un’azione costellata di iniziative meritorie come quella che vi ha visto recentemente in prima linea nell’attribuzione del premio internazionale di capitale del Fair Play ad Amatrice».

Oltre al presidente, nel consiglio direttivo nazionale, sono stati eletti: Orazio Anania, Roberto Antonangeli, Gavino Carta, Franco Cassano, Giorgio De Tommaso, Federico Locci, Mauro Maresu, Claudio Perazzini, Gesumino Roggio, Giampiero Ventura Mazzuca, Umberto Silvestri, Cesare Chessa. supplente Gianfranco Tartaglia. Cassano e de Tommaso sono stati confermati rispettivamente vice presidente vicario e segretario generale.

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Si è svolta sabato, nel pattinodromo di Via Rockfeller, a Cagliari, una manifestazione organizzata da Raffaele Onnis consigliere comunale, Alberto Del Piano appassionato, Gianluca Lai presidente Wipeout Board Club A.S.D., alla quale hanno partecipato tanti appassionati, tra i quali Francisco Porcella “Big Wave Raider” di fama Mondiale e Alessandro Piu, campione Italiano di surf.

Sono migliaia gli appassionati in città che da più di vent’anni sognano di avere una struttura a norma, fruibile e dignitosa, per praticare la loro disciplina che è stata recentemente inserita alle prossime Olimpiadi di Tokyo nel 2020. Cagliari non ha uno “skate park” a norma, di conseguenza quotidianamente gli appassionati si riversano nelle strade e nelle piazze, comportando un disagio di ordine pubblico già noto a questa amministrazione, o in alternativa, parte di loro migra verso altre strutture al di fuori del territorio comunale, come ad esempio gli skate park di Uta, San Sperate, Sinnai, Dolianova;

In occasione della manifestazione, Raffaele Onnis ha illustrato la mozione, sottoscritta anche dal collega Giorgio Angius, che verrà discussa in Consiglio comunale e con la quale si chiede  di:

 interrompere e  ritirare l’incarico già affidato per la realizzazione di un’opera, appaltata per più di 100.000 euro, definita da tutti gli skaters inutile

 realizzare uno skate park con la stessa spesa:

· avvalendosi di un progettista con conoscenza specialistica nella

progettazione in materia

· tenendo conto del parere dei praticanti in fase progettuale

· affidando i lavori di realizzazione dell’opera ad un’impresa con esperienza nel settore.

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Nel corso dell’assemblea regionale dell’AIEA – Associazione Esposti Amianto – che si è tenuta a Bono sabato scorso, il consigliere regionale del Partito Democratico Daniela Forma ha comunicato la prima apertura politica dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano, rispetto alla richiesta di attivarsi per richiedere formalmente al ministro dell’Ambiente il riconoscimento dello status di Sito di Interesse Nazionale ai fini delle bonifiche per l’area industriale di Ottana.

«Tale apertura – spiega Daniela Forma – è stata data in risposta ad una interpellanza che unitamente al consigliere regionale Daniele Cocco, abbiamo depositato lo scorso mese di Dicembre. Infatti,avevamo appena ottenuto l’istituzione e la convocazione del Tavolo Tecnico dell’Amianto da parte dell’assessorato regionale della Sanità che sta lavorando per aggiornare il protocollo di sorveglianza sanitaria degli ex esposti, al fine di garantire una diagnosi certa e precoce delle patologie asbesto correlate, e rendere uniforme la sua applicazione da parte degli SpreSAL su tutto il territorio regionale. A quel punto – aggiunge Daniela Forma – abbiamo concentrato la nostra azione politica rispetto alla Vertenza Amianto-Ottana sul filone ambientale, ossia quello delle bonifiche e del risanamento ambientale di un’area che, a nostro avviso, non ha ancora avuto un riconoscimento adeguato e proporzionato ai danni subiti dalla decennale presenza dell’industria chimica di Stato.»

Il decreto legislativo n. 152/2006 “Norme in materia ambientale” stabilisce all’articolo 252 i criteri di individuazione dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) che vengono riconosciuti mediante Decreto del ministro dell’Ambiente d’intesa con le regioni interessate.

«A nostro avviso – sottolinea Daniela Forma – alcuni criteri previsti dal suddetto decreto legislativo dovevano essere necessariamente presi in considerazione e approfonditi dall’Assessorato Regionale dell’Ambiente per avvallare la richiesta a beneficio del sito di Ottana. In particolare si sarebbe dovuto tenere conto del rischio sanitario ed ambientale derivante dal superamento delle concentrazioni soglia di rischio, dell’impatto socio economico causato dall’inquinamento dell’area e dell’insistenza in passato di impianti chimici integrati.»

«L’assessorato regionale dell’Ambiente si è quindi attivato per istruire la pratica SIN Ottana, la quale risulta ancora parziale perché l’assessorato è in attesa degli esiti dei piani di caratterizzazione di un’area specifica e quindi della relativa analisi del rischio sanitario-ambientale ed inoltre necessita delle valutazioni di carattere sanitario da parte dell’assessorato competente. Ciononostante, poiché viene soddisfatta la previsione dell’art. 252 comma 2 lett. f) bis (presenza attuale o in passato di impianti chimici integrati), poiché emerge una contaminazione limitata all’acqua di falda e in attesa dell’acquisizione di ulteriori elementi che possano avvalorare tecnicamente l’avvio dell’istanza al ministero dell’Ambiente, l’assessore regionale dell’Ambiente è stata comunque in grado di dare una prima risposta politica alla nostra richiesta. Pertanto, nella risposta all’interpellanza presentata insieme al consigliere regionale Daniele Cocco, l’Assessore Regionale dell’Ambiente si rende disponibile a proseguire il confronto e ad acquisire ulteriori elementi per avvalorare l’avvio dell’istanza e per portare all’attenzione del Ministro dell’Ambiente la situazione ambientale dell’area industriale di Ottana. Si tratta di un’apertura politica importante – conclude Daniela Forma – che ora sono certa verrà riempita di contenuti tecnici e dovrà essere portata al più presto sul tavolo del confronto non solo con il ministero dell’Ambiente ma anche con il Governo e con l’ENI.»

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Il consigliere regionale Luca Pizzuto, esponente del nuovo gruppo Sinistra per la Democrazia e il Progresso”, ha scritto una lettera appello al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e al presidente della VI commissione Raimondo Perra, per accelerare l’esame della proposta di legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario e il confronto politico sul tema del “fine vita”.

«Alla fine di ottobre del 2015 ho presentato, con altri 11 consiglieri regionali, una proposta di legge per regolamentare le “Dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario” (Dat) e per istituire il registro regionale delle volontà dichiarate – scrive Luca Pizzuto -. Fu, oggi come allora, il tentativo di iniziare a rispondere alle istanze dei tanti che attendono da anni un riscontro al soddisfacimento dei loro diritti di libera scelta, posto che la tematica generale del fine vita è di competenza esclusiva dello Stato.»

«Era stato l’appello del caro compagno Walter Piludu, ora scomparso dopo una lunga e dolorosa malattia, a farci sentire l’urgenza di accendere i riflettori sull’argomento anche su base regionale – aggiunge Luca Pizzuto -. Oggi, dopo l’altro triste fatto di cronaca del giovane dj milanese Fabiano Antoniani e senza che nulla dal punto di vista legislativo sia cambiato, sento il bisogno di riproporre con urgenza questo tema.»

«Per questo, lo scorso 9 marzo ho scritto una lettera appello al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e al presidente della VI commissione Raimondo Perra. Non è più il tempo di rimandare: la scelta sulla sofferenza è un argomento intimamente personale e di questo occorre prendere atto. Mi aspetto, confidando nella grande sensibilità dei presidenti e dei miei colleghi consiglieri, che la proposta di legge venga presto calendarizzata e che sia uno stimolo anche per il Parlamento nazionale – conclude Luca Pizzuto – per riprendere l’esame delle tante proposte di legge depositate da anni sul tema del “fine vita”.»

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Sabato 18 marzo, alle ore 17.00, presso il Centro Culturale di Via Asquer, a Fluminimaggiore, verrà presentato il libro “L’Emissario”, di Paolo Oggianu.

“L’Emissario” è la storia del sequestro dei fratellini Casana avvenuto nella marina di Arbus nel 1979, visto attraverso gli occhi del mediatore Padre Cosimo Onni, celebre gesuita lussurgese. Un romanzo che ricostruisce in maniera minuziosa e fedele fatti realmente accaduti in un crescendo di suspence pathos che ci accompagnano fino all’epilogo conosciuto. Un romanzo che racconta la verità nuda e cruda su uno dei sequestri che, alla fine degli anni ’70, ha fatto clamore per come è stato orchestrato, condotto e risolto.

L’evento, patrocinato dal comune di Fluminimaggiore, vedrà la partecipazione di due giornalisti che, all’epoca dei fatti narrati nel libro, seguirono la vicenda anche nel loro sviluppo giudiziario: si tratta di Marco Corrias, già inviato di “Terra!” per Mediaset, e Franco Carta, corrispondente de La Nuova Sardegna.

Sarà una serata all’insegna del confronto e della memoria rievocando il periodo più nero dei sequestri in Sardegna.

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, sollecita la Giunta Pigliaru a trovare soluzioni per i dipendenti AIAS.

«La Giunta regionale sta dimostrando il suo totale disinteresse sulla vertenza AIAS e sul futuro, più che mai incerto, dei lavoratori che in essa operano, lasciando nel dimenticatoio la soluzione definitiva per i professionisti dislocati nelle diverse strutture – denuncia Gianluigi Rubiu in un’interpellanza -. Sollecitiamo il presidente del consiglio regionale Ganau e il presidente della commissione sanità perché convochino immediatamente il parlamentino in seduta congiunta, con un faccia a faccia tra i vertici dell’azienda, la giunta e i responsabili dell’Ats, per sviscerare i nodi che impediscono di riconoscere ai dipendenti la dignità professionale e dare la giusta assistenza ai pazienti. L’assessore Arru ha sottoscritto impegni precisi ai quali sinora non ha dato risposta. Ai ritardi (ormai cronici) nel pagamento degli stipendi, si aggiungono ritorsioni verso i dipendenti, licenziamenti e punizioni verso i rappresentanti sindacali e ancora le lungaggini per gli emolumenti della Regione per le prestazioni sanitarie e i tempi lunghissimi per il rinnovo delle convenzioni.»

La vertenza AIAS riguarda 52 complessi dislocati in tutta la Sardegna, una grande fetta nel Sulcis Iglesiente, con circa 1.300 operatori, un esercito di 3mila persone assistite e finanziamenti regionali che ogni anno si aggirano sui 37 milioni di euro.

«Si comprende quindi che non possono essere mortificati i diritti dei lavoratori, in grossa difficoltà per la mancata regolarità degli stipendi – conclude Gianluigi Rubiu -. La Giunta regionale si impegni a dichiarare il vero progetto sul servizio reso dall’Aias, per agevolare il rilancio della società e scongiurare lo smantellamento delle strutture socio sanitarie.»

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Claudio Nuscis, dipendente della ASSL di Carbonia, è il nuovo segretario della Cisl Funzione pubblica del Sulcis Iglesiente. E’ stato eletto a conclusione del quinto congresso della categoria che si è svolto venerdi 10 marzo nei locali del ristorante “Argentaria”, a Iglesias. I delegati dei lavoratori di Comuni, Azienda Sanitaria, Aias e uffici periferici ministeriali, uniti nello slogan «lo sviluppo del territorio attraverso la qualità dei servizi», hanno focalizzato il drammatico susseguirsi del venir meno dei servizi nel territorio puntando l’indice accusatore verso la politica regionale incapace di dare risposte all’annosa crisi occupazionale che mai prima d’ora aveva segnato dati così allarmanti.

Fabio Enne che in qualità di segretario confederale territoriale ha presieduto i lavori, e Davide Paderi, segretario generale regionale Funzione pubblica, hanno messo l’accento sui numeri della provincia più povera d’Italia, nella quale i dipendenti pubblici segnano il termometro, essendo essi stessi non solo erogatori ma fruitori di un servizio pubblico sempre più in fase di smantellamento. L’indice accusatore è stato puntato principalmente verso la dirigenza dell’Aias, per la quale, l’assise congressuale ha approvato un documento che impegna tutti i livelli dell’organizzazione sindacale ad adoperarsi verso lo smantellamento del sistema monopolistico dell’Azienda rea in questi ultimi anni di atteggiamenti verso i lavoratori di prevaricazione e persecuzione.

«E’ stato focalizzato il tema del mancato pagamento degli stipendi con arretrati che sono arrivati ormai a nove mensilità e il licenziamento del segretario uscente Roberto Fallo – si legge in una nota della segreteria sindacale -, con accuse ignobili che l’Assemblea ha ritenuto il vergognoso pretesto per tentare di liberarsi di chi si è impegnato in tutti questi anni per la tutela dei lavoratori. La principale richiesta del congresso è quella che la Cisl a tutti i livelli si impegni per chiedere alla Regione Sardegna di voler ricercare una alternativa valida e seria all’azienda gestita oggi dalla famiglia Randazzo.»

E’ stato confermato all’unanimità Roberto Fallo che affiancherà Claudio Nuscis con il ruolo di segretario generale aggiunto e di Gloria Dessì, dipendente della provincia del Sud Sardegna. Completa la squadra Stefano Garau, dipendente del comune di Sant’Antioco, come capo dipartimento delle Autonomie locali.

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«Con il disegno di legge di riforma della giustizia, all’ordine del giorno della Commissione Giustizia in Senato, che prevede l’abolizione dei Tribunali per i Minorenni e l’istituzione delle Sezioni specializzate per la famiglia presso i Tribunali ordinari, si rischia di perdere di vista quelli che sono i diritti per i minori e la famiglia, così come previsto anche dalla Convenzione ONU sui diritti dei minori.»

A sostenerlo è Piero Comandini, consigliere regionale del Partito democratico.

Nei mesi scorsi si è creato un movimento, sia a livello nazionale che regionale, contro la riforma per l’abolizione dei tribunali per i minorenni ma, nonostante tutti gli addetti ai lavori, dai magistrati alle associazioni di educatori operanti nel settore socio – educativo si siano espressi contrari, la commissione Giustizia al Senato sta continuando senza prendere in considerazione l’opportunità di creare un momento di confronto aperto a tutte le parti interessate.

Stamattina anche Cagliari ha deciso di far sentire la propria voce e, presso il Seminario Arcivescovile, il momento di confronto è stato forte e deciso, all’unisono, magistrati, educatori, famiglie, assistenti sociali, il Presidente del Tribunale per i Minori di Cagliari Marina Polo e il Procuratore della Repubblica dello stesso tribunale Anna Cau, nonché altre autorevoli presenze, hanno detto NO all’annullamento dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Piero Comandini è il primo firmatario di un’interpellanza che verrà discussa in Consiglio regionale in tempi brevissimi, presentata insieme agli esponenti del gruppo del Partito democratico della maggioranza in Consiglio regionale.

«Nonostante la riforma della giustizia sia necessaria – si legge nell’interpellanza – non si può prevedere, per la specificità e autonomia che i Tribunali per i Minorenni hanno, l’accorpamento presso i Tribunali Ordinari, che dovrebbero occuparsi di tutte le controversie in materia civile, perché, così facendo, il minore perderebbe quella posizione centrale che oggi gli viene riconosciuta perdendo la titolarità dei diritti prioritari.»

«Inoltre – prosegue Piero Comandini – si perderebbe la figura del Giudice Onorario, una perdita importante in quanto, per la sua specifica professionalità nel campo minorile, è in grado di garantire un giudizio multidisciplinare, si perderebbe anche il ruolo importantissimo dei servizi sociali, che appare chiara l’intenzione di volergli attribuire un ruolo di mero controllo. Le situazioni, molteplici e varie, vanno valutate per la loro specificità, e il contributo dei servizi sociali è spesso basilare per aiutare il Giudice a coniugare l’esigenza di aiuto e sostegno alla crescita del minore con quella di giustizia e sicurezza sociale. I rischi dell’applicazione di tale riforma sarebbero devastanti per il settore minorile, perciò chiediamo al presidente Pigliaru e, ai parlamentari che rappresentano la Sardegna nelle istituzioni capitoline – conclude Piero Comandini -, di intervenire in Commissione Giustizia, non solo per evitare l’abolizione dei Tribunali per i Minorenni ma anzi rafforzare il loro ruolo e autonomia, in parallelo si auspica la costituzione di un gruppo di lavoro per studiare e superare le criticità ed eventualmente elaborare un disegno di legge di riforma della Giustizia Minorile che tenga conto delle specificità del settore.»

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A conclusione di 3 anni di preparazione, dedicati alla preghiera e segnati da importanti eventi culturali, i Frati Minori francescani annunciano i solenni festeggiamenti per il 450° anniversario della nascita al cielo di San Salvatore Grionesos da Horta. Alle 15.00 del 18 marzo 1567, infatti, egli moriva a Cagliari, nel convento di Gesù e Maria, situato dove è oggi l’ex manifattura tabacchi. Il suo corpo è conservato nella chiesa di Santa Rosalia – Santuario San Salvatore da Horta, in via Torino a Cagliari. I Frati Minori della Sardegna ne sono custodi e animatori.
La festa del 18 marzo sarà preceduta da un triduo di preparazione, che inizierà il 15. E’ stato organizzato il triduo facendo presiedere la celebrazione eucaristica, prevista ogni giorno, alle ore 18.00, ai tre più giovani vescovi della nostra Sardegna:
– mercoledì, 15 marzo: mons. Corrado Melis, vescovo di Ozieri
– giovedì 16 marzo: mons. Roberto Carboni, vescovo di Ales-Terralba
– venerdì 17 marzo: mons. Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa
Alle ore 21.00 di venerdì 17 marzo una veglia di preghiera sarà animata dai giovani di San Mauro.
Questo, invece, il programma della giornata del 18 marzo.
Mattina: Pellegrinaggio dei frati e devoti di san Salvatore provenienti da diverse parti della Sardegna
Ore 11.30: Concelebrazione Eucaristia presieduta da Padre Salvatore Morittu, Custode dei Frati Minori
Sera: La città di Cagliari onora San Salvatore
Ore 18.00: Concelebrazione eucaristica presieduta da monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari.