14 November, 2024
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Vito Biolchini.

Due autori sardi nel tempio della comicità italiana. Giovedì 16 marzo debutta alle ore 21.00 allo Zelig Cabaret di Milano lo spettacolo “Io e Boris: storia di un battutista”, scritto da Tiziana Troja (che cura anche la regia) e Vito Biolchini. Entrambi cagliaritani, hanno legato in questi anni il loro nome alle produzioni della compagnia LucidoSottile, ma per questa avventura allo Zelig hanno messo il loro talento autorale al servizio di due comici milanesi, Matteo Iuliani e Giorgio Verduci. Lo spettacolo “Io e Boris”, inserito nel cartellone del celebre teatro di viale Monza, racconta la storia di un comico alla ricerca della “battuta perfetta” e vuole ricordare ad un anno dalla scomparsa il grande Boris Makaresko, uno degli autori di punta della scena cabarettistica milanese degli anni d’oro.

In “Io e Boris”, Matteo Iuliani (in arte Bruce Ketta, di origini pugliesi ma milanese d’adozione), sveste dunque i panni del postino che lo hanno reso noto al grande pubblico della tv e dei teatri di tutta Italia e torna sul palcoscenico di Zelig con un testo di impianto teatrale, ricco di situazioni e di battute, abilmente sostenuto dalla verve di Giorgio Verduci, dagli interventi di Max Angioni e dalla musica dei Los Chitarrones. Il risultato è uno spettacolo pieno di ritmo e che, attraverso la vicenda di due comici in crisi di identità, racconta anche il mondo delle relazioni sentimentali, dello sport e dei social media.

Per i due autori sardi, il debutto di “Io e Boris” arriva al culmine di un periodo di impegno a Milano. Attrice, autrice e regista, Tiziana Troja è stata lo scorso anno semifinalista al Manzoni Derby Cabaret, per poi entrare stabilmente nella factory sui Navigli dello Spazio Temporin, con la quale attualmente collabora a diversi progetti cinematografici e legati all’arte contemporanea.

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Ventidue docenti dell’Università di Cagliari nella classifica del sito http://www.topitalianscientists.org/top_italian_scientists.aspx. E potrebbero essercene anche altri: la classifica è in continuo aggiornamento. Di fatto, un bel colpo per l’ateneo del capoluogo sotto diversi punti di vista. Intanto, un risultato proficuo se si pensa alla visibilità, alla credibilità e alle ricadute nella comunità accademica internazionale. Ma anche un bel biglietto da visita in tema di qualità della didattica e della ricerca, utile anche per una promozione puntuale dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione.

Per le Scienze biomediche attualmente sono in graduatoria Amedeo Columbano, Irene Messana, Sebastiano Banni, Stefano Mariotti, Giovanni Mantovani, Micaela Morelli e Maria Antonietta Melis. Per la Chimica compare Vito Lippolis mentre per Scienze cliniche i rappresentanti sono Alessandro Zuddas, Gian Benedetto Melis e Mauro Giovanni Carta. Fabio Roli e Giacomo Cao sono in classifica per Scienze del computer e Ingegneria. Per Astrofisica in lista compaiono Giulia Manca e Nicolò D’Amico. Per la Fisica Vincenzo Fiorentini e Sandro Massidda. Infine, per Neuroscienze e psicologia i big sono Antonio Argiolas, Fabio Fadda, Antonio Preti, Marco Pistis e Maria Rosaria Melis. Inoltre, per l’area di Scienze biomediche, compaiono i docenti in quiescenza Gian Luigi Gessa, Gaetano Di Chiara e Giovanni Biggio e i deceduti Antonio Cao e Renzo Galanello.

Il sito mostra la classifica dei Top italian scientists (Tis) della Via-Academy. In sostanza, si tratta di un censimento degli scienziati e scholars di maggior impatto, misurato con il valore di H-index, che rappresenta un numero che racchiude la produttività e l’impatto della produzione culturale o scientifica di un docente basato sulle citazioni ricevute.

«Ma – spiega una nota pubblicata sul sito – ha dei limiti poiché, in particolare, la frequenza di citazioni varia nei diversi campi del sapere, e risulta massima nella fisica delle particelle e certe aree biomediche come l’immunologia. La lista non va quindi interpretata come comparazione assoluta del valore dei vari scienziati e studiosi, soprattutto fra le materie diverse riportate come ‘area’ nella tabella.»

Al 28 febbraio scorso la classifica del sito specializzato – che come da indicazioni, ospita i ricercatori che hanno inoltrato e caricato i propri lavori su Google scholarcomprendeva oltre 4.110 scienziati italiani.

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Il grosso del commercio nazionale e internazionale ormai passa per le mani (e le strutture) della grande distribuzione. Molti marchi si sono specializzati nel settore alimentare, in quello della tecnologia o dell’abbigliamento. Il marchio Pittarosso è invece specializzato nella vendita al dettaglio di calzature e pelletteria. Un mestiere che PittaRosso fa molto bene con i suoi oltre 200 punti vendita aperti in Italia e all’estero. Tutti i negozi PittaRosso hanno un vastissimo assortimento di calzature per la donna, l’uomo e il bambino, senza dimenticare i più famosi marchi di calzature per lo sport.

Con metrature medie di circa 1.500 mq, i negozi PittaRosso offrono anche una serie di categorie merceologiche affini e complementari alle calzature, come borse, valigeria e articoli di piccola pelletteria. «L’espansione PittaRosso non si ferma mai” come affermano con orgoglio sul proprio sito web. Anche nel 2017 difatti si aggiungeranno 30 nuove aperture di punti vendita in…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.diariolavoro.it/lavoro_pittarosso.html .

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In occasione della Giornata Europea della Logopedia 2017, che quest’anno ha come tema la Disfagia, la logopedista Francesca Formiga dell’Ospedale Sirai di Carbonia sarà a disposizione di pazienti, familiari, operatori sanitari, personale d’assistenza, associazioni di volontariato per informazioni e approfondimenti riguardanti le problematiche della deglutizione al numero telefonico 0781 6683355 dal 14 al 16 marzo 2017, dalle ore 9.00 alle ore 13.00.

Un tema ancora poco conosciuto e sottostimato, quello dei disturbi della deglutizione, che colpiscono in realtà circa il 20% della popolazione, percentuale destinata a salire nella popolazione anziana, fra le persone reduci da traumi cranici, affette da Parkinson, Alzheimer, nei pazienti con patologie vascolari o tumori cervico-facciali, e che causano circa il 40 per cento delle morti dei pazienti con ictus. Peraltro i costi della riabilitazione, degli interventi di gastrostomia e delle alimentazioni enterali o parenterali sono elevati, così come quelli di cure ortodontiche o logopediche connesse a questo problema.

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L’Olimpia Milano ha espugnato il PalaSerradimigni di Sassari con il punteggio di 82 a 75 (primo tempo 44 a 35) e si conferma capolista con 10 punti di vantaggio sulle più immediate inseguitrici, Venezia e Avellino. La Dinamo ha perso una posizione, scavalcata da Capo d’Orlando ed ora con 24 punti è quinta, a pari punti con Trento che oggi potrebbe scavalcarla, dovendo giocare il posticipo sul campo della Fiat Torino.

L’Olimpia ha condotto la partita fin dall’inizio, chiudendo il primo quarto avanti di 6 punti e andando all’intervallo lungo con 9 punti di vantaggio: 44 a 35.

L’avvio del terzo quarto è stato ancora favorevole a Milano, salita fino al +14, trascinata dall’ex Rakim Sanders, ma con orgoglio la Dinamo s’è rifatta sotto e chiudendo il parziale 20 a 18 a suo favore, ha iniziato l’ultimo quarto con un ritardo di soli 7 punti.

La Dinamo a quel punto aveva David Bell (un po’ in ombra) e Rok Stipcevic con 4 falli a carico a testa ma con una grande difesa, 5 punti consecutivi e una stoppata di Brian Sacchetti, ha avuto la forza di ritornare fino al -1, sul 64 a 65, e David Bell ha avuto nelle mani la tripla del sorpasso, sbagliandola. Milano ha allungato nuovamente a +7 e la Dinamo non è più riuscita a rimettere in discussione il risultato, cedendo a testa alta con il punteggio di 82 a 75. Ha avuto un peso rilevante la diversa percentuale nei tiri dai 6,75, con l’Olimpia Milano oltre il 40% (9 su 22) e la Dinamo al 25% (6 su 24).

Nell’Olimpia Milano il miglior realizzatore è stato Rakim Sanders, con 19 punti. In doppia cifra anche Jamel McLean e Richard Hickman, entrambi con 17 punti.

Nella Dinamo tre gli uomini in doppia cifra, Rok Stipcevic con 16 punti, Gani Lawal 13 e David Bell 10. In ombra Dusko Savanovic.

Domani la Dinamo tornerà al lavoro per preparare le prossime trasferte, sabato sera sul campo della Sidigas Avellino (battuta nei quarti di finale della Coppa Italia), vittoriosa ieri a Reggio Emilia di un punto dopo un supplementare, con 16 punti dell’ex Dinamo David Logan, e a metà della prossima settimana sul campo del Monaco, nell’andata dei quarti di finale della Champions League.

L’Olimpia Milano ha espugnato il PalaSerradimigni di Sassari con il punteggio di 82 a 75 (primo tempo 44 a 35) e si conferma capolista con 10 punti di vantaggio sulle più immediate inseguitrici, Venezia e Avellino. La Dinamo ha perso una posizione, scavalcata da Capo d’Orlando ed ora con 24 punti è quinta, a pari punti con Trento.

L’Olimpia ha condotto la partita fin dall’inizio, chiudendo il primo quarto avanti di 6 punti e andando all’intervallo lungo con 9 punti di vantaggio: 44 a 35.

L’avvio del terzo quarto è stato ancora favorevole a Milano, salita fino al +14, trascinata dall’ex Rakim Sanders, ma con orgoglio la Dinamo s’è rifatta sotto e chiudendo il parziale 20 a 18 a suo favore, ha iniziato l’ultimo quarto con un ritardo di soli 7 punti.

La Dinamo a quel punto aveva David Bell (un po’ in ombra) e Rok Stipcevic con 4 falli a carico a testa ma con una grande difesa, 5 punti consecutivi e una stoppata di Brian Sacchetti, ha avuto la forza di ritornare a -1, sul 64 a 65, e David Bell ha avuto nelle mani la tripla del sorpasso, sbagliandola. Milano ha allungato nuovamente a +7 e la Dinamo non è più riuscita a rimettere in discussione il risultato, cedendo a testa alta con il punteggio di 82 a 75. Ha avuto un peso rilevante la diversa percentuale nei tiri dai 6,75, con l’Olimpia Milano oltre il 40% (9 su 22) e la Dinamo al 25% (6 su 24).

Nell’Olimpia Milano il miglior realizzatore è stato Rakim Sanders, con 19 punti. In doppia cifra anche Jamel McLean e Richard Hickman, entrambi con 17 punti.

Nella Dinamo tre gli uomini in doppia cifra, Rok Stipcevic con 16 punti, Gani Lawal 13 e David Bell 10. In ombra Dusko Savanovic.

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Si è incagliato il 6 novembre scorso sugli scogli della spiaggia delle Saline, a Calasetta e, a distanza di oltre quattro mesi, il veliero tedesco “Carolin”, di 20 metri, non è stato ancora demolito. Le operazioni di demolizione e recupero saranno a carico del proprietario.

Il comandante e gli altri tre passeggeri si misero in salvo tuffandosi in mare, raggiungendo la costa a nuoto. A dare l’allarme furono alcuni pescatori che videro la barca a vela avvicinarsi pericolosamente alla costa, spinta dal forte vento e dalla furia del mare. Il veliero si incagliò a causa del basso fondale.

Sul posto intervennero gli uomini della Guardia costiera di Sant’Antioco.

La fotografia allegata è stata scattata oggi da Mauro Pistis.

 

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Continua il testa a testa tra Samassi e Carbonia nel girone A del campionato di Promozione regionale. Dopo l’immeritata sconfitta subita sette giorni fa dal Carbonia a Terralba che ha permesso al Samassi di isolarsi nuovamente in vetta alla classifica con tre punti di vantaggio, oggi le due grandi rivali hanno vinto con lo stesso punteggio, 1 a 0: il Carbonia di Andrea Marongiu in casa con il Siliqua di Vittorio Corsini, con goal di Stefano Demontis sugli sviluppi di una punizione calciata da Giuseppe Corona, il Samassi di Paolo Busanca a Villacidro, con un goal del bombe Cacciuto, capocannoniere del campionato, a sette minuti dal fischio finale. Alle loro spalle il vuoto si è ulteriormente ampliato, perché hanno perso sia il Guspini Terralba di Sebastiano Pinna, scivolato a 9 punti dal Carbonia, in virtù della sconfitta per 1 a 0 subita da un ritrovato Quartu 2000, al secondo risultato utile consecutivo, sia il Seulo 2010 di Giampaolo Grudina, travolto a Carloforte, dalla squadra di Tony Poma che ha rimontato un goal subito a metà del primo tempo, realizzandone tre nel secondo tempo e, con i tre punti odierni, ha raggiunto quota 31, al settimo posto, ed ha virtualmente raggiunto la salvezza, in largo anticipo sulla conclusione del campionato. Il Seulo 2010 è ora a 13 punti dal Carbonia.

Il Carbonia ha battuto il Siliqua con una formazione zeppa di giovani, con ben un ’96, tre ’97, un ’98 e addirittura un 2000, Federico Zucca (in campo dall’inizio per 70 minuti), tra i 14 calciatori schierati in campo.

La giornata è stata ancora una volta sfortunata per la Monteponi, piegata di misura a Selargius, 1 a 0 (sono ben cinque le partite terminate 1 a 0, la quinta è quella che ha visto l’Arbus espugnare il campo del Bari Sardo), con goal di Atzori al 19′ della ripresa. Il ko odierno della squadra di Claudio Sanna è particolarmente pesante, perché con la vittoria del Quartu 2000 il ritardo dalla quota play out è salito a ben 6 punti, a otto giornate dalla conclusione del campionato. Per evitare la retrocessione, a questo punto, servirebbe veramente un’impresa, con un filotto di vittorie, perché i pareggi potrebbero non bastare più.

Sugli altri campi sono maturati due pareggi: 3 a 3 tra Tharros e Sant’Elena Quartu e 0 a 0 tra Frassinetti Elmas e San Marco.

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Graziano Lebiu, presidente IPASVI di Carbonia Iglesias, prende posizione sulla vertenza AIAS, con una nota inviata al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru; all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru; alla presidente AIAS Sardegna, Paola Randazzo; ai sindaci di Carbonia Paola Massidda e Iglesias Emilio Gariazzo; all’Unione dei Comuni del Sulcis Iglesiente; e, infine, all’ammistratore straordinaria della provincia del Sud Sardegna, Giorgio Sanna.

«E’ di ieri la pubblicazione di una nota e di una tabella riepilogativa dei crediti che l’AIAS vanterebbe nei confronti degli EE.LL. ivi ricompresi – scrive Graziano Lebiu -. Non è nel merito della consistenza o sussistenza di quanto dichiarato che possiamo o vogliamo entrare. Intendiamo, piuttosto, riaffermare il principio da noi espresso nell’audizione del 9 marzo scorso in IV commissione consiliare del comune di Carbonia:La dignità ed il decoro dei professionisti della salute si misura anche con il pieno riconoscimento economico del servizio reso, diritto del tutto indipendente dalle paventate difficoltà economiche se ASL, Regione ed assessorati ed istituzioni, non corrispondessero quanto all’AIAS eventualmente ancora dovuto, o se i finanziamenti comunque ricevuti fossero stati diversamente amministrati”.

Il buon padre di famiglia, se ha difficoltà economiche:

non acquista, aliena

non si amplia, accorpa

non si avventa, pianifica

non divide, unisce

non contrae nuove obbligazioni, onora le precedenti

condivide quali spese tagliare e cosa mantenere, non impone.

E questo varrebbe anche per il buon imprenditore e il suo piano “industriale”, perché gli impegni nei confronti di molti, quando questi molti rincorrono le determinazioni del management e diventano narrazione, rischiano di essere chiamati affermazioni insincere.

L’eccesso mediatico di questi giorni insegna, scolpisce, chiarisce: siamo tutti al punto di non ritorno, chiamati a discernere le parole dai fatti, e i fatti dalle responsabilità diffuse.»

«Non possiamo più sostenere e permettere che qualcuno lanci la pietra e nasconda la mano, che si possa paventare di fare cassa evitando le retribuzioni e tagliando sul personale, che un bilancio comunale regga alla prova dei revisori dei conti eludendo i pagamenti, che gli effetti annuncio rimangano nella fase embrionale – aggiunge Graziano Lebiu -. Perché di questo trattasi: effetti annuncio, senza distinzione della fonte che li ipotizza. Ma non si sono fatti i conti con la tenacia dei protagonisti e con le loro suggestioni, paradossalmente più tangibili di qualunque altra “verità” sulla vicenda: i professionisti della salute sono costretti a fare i conti con la realtà che non è la “verità” proposta da una tabella o dalla sua confutazione: sono allo stremo non tanto delle forze, ma della fiducia in chi legge.»

«Nell’emergenza AIAS tutti o, comunque, molti continuano a separare sorprendentemente i fatti (comprese derive manageriali ed esiti di recenti sentenze) dalle frasi scritte e parlate, che ipotizzando soluzioni virtuali per il breve e medio periodo, consegnano alla comunità sociale economica politica del Sulcis Iglesiente una sola sintesi: inaffidabilità nella gestione della vicenda – sottolinea ancora il presidente di IPASVI Carbonia Iglesias -. Le istituzioni avrebbero dovuto ingaggiare da tempo un diverso confronto anche aspro con l’AIAS per ottenere l’assunzione della loro piena responsabilità nella programmazione e della gestione dei fini statutari dell’associazione, chiederne conto, documentarne le criticità, verificare il mantenimento del possesso dei requisiti per convenzioni ed accreditamenti. Per tutta risposta rispetto a tale sorvolante trattamento istituzionale, con impietosa ma studiata veemenza si è giunti persino a sottoporre a procedimento disciplinare decine di operatori, fino ad accusarli di aver potuto pesare sulle economie dell’azienda per aver ricorso all’art. 1676 del Codice Civile. Additati come il vulnus, il capro espiatorio, la madre dell’impasse. Professionisti della salute che invece di rappresentare una soluzione per il superamento del contesto se ancora ed in prospettiva messi nella condizione di rendere un servizio socio sanitario difficile, importante, sostitutivo, necessario, utile, invidiabile ed invidiato, sono visti come un impedimento ed il problema nelle falle di bilancio. Così facendo, si è messa nella parte del torto, alitando sulla fiamma della pubblica indignazione, pur provando a difendere se stessa con la divulgazione della tabella dei crediti, dopo anni di stasi rispetto a quanto solo oggi reso di pubblico dominio.»

«Chi segue i pagamenti e la contabilità? Chi nomina i responsabili dei procedimenti? Chi assume chi? Chi assume dove e quando? Chi gestisce le strutture, i servizi e l’assistenza? Siamo al conflitto istituzionale, e a farne le spese, come al solito, saranno i cittadini stretti nella morsa dell’inefficienza a guardare oltre e del rischio di restare privi di punti di riferimento. Le espressioni di sdegno, gli scongiuranti appelli verbali e ad orologeria per salvare l’eccellenza nel campo dell’assistenza ai disabili presenti nella nostra provincia e nel territorio, non bastano più. E’ complicato recuperare la profonda sfiducia che si è ormai impossessata della comunità civica e professionale, soprattutto di coloro che sono costretti a recarsi al lavoro senza prospettiva ma volendo essere comunque presenti in turno, e non di meno di quanti subiranno le misure della disorganizzazione, della penuria di personale, dei livelli di assistenza e delle conseguenze di eventuali illeciti. L’onere e l’onore di recuperare le piene agibilità per gestire la vertenza AIAS – conclude Graziano Lebiu – non passa per un parziale tavolo sindacale, pur  conclamato il diritto di invocarlo.»

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Un goal realizzato di testa da Nikola Kalinic al 92′ ha negato al Cagliari un meritato pareggio nel match di questo pomeriggio con la Fiorentina. I rossoblu, archiviata la pesante sconfitta interna con l’Inter, ha dimostrato di aver ritrovato una buona affidabilità difensiva, in linea con le precedenti trasferte di Genova e Crotone che gli avevano fruttato ben quattro punti, e contro la squadra viola ha riscattato il 5 a 3 del girone d’andata, andando anche vicino al vantaggio al 36′ della ripresa con Marco Sau che, subentrato pochi minuti prima a Joao Pedro, ha colto il palo alla destra di Ciprian Tatarusanu, con un preciso colpo di testa.

Massimo Rastelli ha schierato la squadra con il modulo 4-3-1-2, con Joao Pedro al fianco di Marco Borriello; Paulo Sousa ha risposto con un 3-4-2-1, con unica punta Nikola Kalinic.

E’ stato il Cagliari a rendersi per primo pericoloso al 10′ con Marco Borriello, con un tiro che ha impegnato Ciprian Tatarasanu. La Fiorentina ha replicato al 24′ con Riccardo Saponara, sulla cui conclusione rasoterra s’è disimpegnato alla grande Rafael. Nella seconda metà del primo tempo la Fiorentina è andata alla conclusione pericolosamente altre due volte, con Rafael sempre attento.

In avvio di ripresa, al 7′, è stato ancora Riccardo Saponara a impegnare Rafael, il migliore in campo nel Cagliari. La Fiorentina ha tenuto a lungo il controllo del gioco con un insistito possesso palla (65% a 35%) ma senza riuscire a creare grossi pericoli alla difesa rossoblu. Al 28′ Massimo Rastelli ha tentato la carta Marco Sau che – come già rimarcato – per pochi centimetri non lo ha premiato.

La partita si è decisa nei minuti di recupero. Prima Nicola Barella ha sfiorato il palo alla sinistra di Cirpian Tatarasanu con un bel tiro dal limite dell’area, poi è arrivato il goal partita di Nikola Kalinic. La Fiorentina fa festa e sale a quota 45 punti, all’ottavo posto; il Cagliari recrimina per la grande occasione mancata e resta fermo a quota 31, al 13° posto, sulla stessa linea di Sassuolo e Bologna (i felsinei oggi hanno espugnato il Mapei Stadium).