14 November, 2024
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Gaia Garau, 29 anni, è il nuovo segretario regionale della UILA (Unione Italiana Lavoratori Agroalimentari). Garau è stata eletta dal Consiglio regionale della UILA Sardegna riunitosi stamane a Cagliari presso la sede della UIL, a seguito delle dimissioni dell’uscente segretario regionale Pasquale Deiana. La riunione si è tenuta alla presenza della Segretaria Generale della UIL Sardegna Maria Francesca Ticca e del Segretario Nazionale delle UILA Pietro Pellegrini. «Oggi è stata eletta una segretaria giovane e capace in un contesto difficile come quello di un mondo del lavoro in sofferenza, in Sardegna più che in altre parti di Italia. Sono sicuro che nonostante il contesto difficile la UILA Sardegna continuerà a svolgere il suo ruolo al meglio» ha dichiarato Pietro Pellegrini.

Insieme alla segretaria regionale è stata riconfermata la segreteria, composta da Riccardo Costaggiu, Paolo Camoglio, Saverio Cancedda e come tesoriere è stato scelto Franco Pani.

La UILA Sardegna è impegnata nella tutela di lavoratori di diversi settori dell’agroindustria, ma la vertenza che più sta impegnando la categoria in questo momento è quella dei lavoratori dell’Agenzia Forestas.

Nel suo discorso di insediamento Gaia Garau è intervenuta sull’argomento: «Non possiamo più permettere che i lavoratori forestali vengano utilizzati come strumento della campagna elettorale regionale, per poi vedersi voltate le spalle ad elezioni concluse. Devono essere garantite le risorse per procedere all’aumento dei salari, alla qualificazione del personale e alle stabilizzazioni degli operai a tempo determinato. Da troppo tempo – conclude Gaia Garau – la politica stenta a darci le risposte che i lavoratori attendono, per questo porteremo avanti azioni di lotta nel breve periodo.»

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Domenica 12 marzo, alle 11.00, nella Galleria comunale d’arte di Cagliari torna l’appuntamento con “Musei in Musica”, la rassegna dei Musei Civici organizzata in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G.P. da Palestrina. L’edizione 2017, pur restando fedele alla formula vincente delle passate stagioni, si presenta con una veste rinnovata. Quest’anno, infatti, affida ai grandi maestri dell’arte internazionale del XX secolo il compito di “illustrare” le emozioni suscitate dall’ascolto dei capolavori della storia della musica.

Questa settimana una breve presentazione sull’artista Joan Mirò introdurrà il trio Bizzarria Ensemble, formato da Attilio Motzo, Fabrizio Meloni e Fabrizio Marchionni, che proporrà una selezione di capolavori di Mozart e Bach, rendendo così omaggio all’innato senso del colore del maestro catalano.

I Musei Civici di Cagliari, da anni, promuovono la ricerca di continue contaminazioni tra le diverse arti, con la letteratura, prosa e poesia, con il teatro, con la danza e, soprattutto, con la musica per individuare possibili e inattese sinestesie. Difficile non pensare alla musica di fronte ad un dipinto che colpisce per il “timbro” o la “vibrazione” del colore… naturale appare perdersi nell’astrazione della sua forma capace, proprio come una melodia musicale, di sintetizzare l’essenza di un’emozione.

Musei in Musica procederà fino all’inizio dell’estate con i seguenti appuntamenti:

26 marzo 2017, Duo Clarinetto e Fisarmonica, dedicato a Jackson Pollock

2 aprile 2017, Trio Costa Mura Fabi dedicato a William Turner

23 aprile 2017,  Basquiat Quartet dedicato a P. Dorazio e J.M. Basquiat

21 maggio 2017, Francesco Giammarco dedicato a Mark Rothko                   

28 maggio 2017,  Duo Tramma-Facchini dedicato a Marc Chagall

11 giugno 2017, Duo Luciani-Amat di San Filippo dedicato a Paul Klee

21 giugno 2017, Festa della musica dedicato a Festa della musica

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Sabato 18 marzo, per la rassegna di prosa e danza del CEDAC 2017, al Teatro Centrale di Carbonia L’Astra Roma Ballet ARB di Diana Ferrara metterà in scena “George Sand – uomo e libertà” con Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta, musiche di Fryderyk Chopin, Ottorino Respighi, Mstislav Rostropovič, coreografie di Sabrina Massignani.

George Sand, ovvero Amantine Aurore Lucille Dupin (Parigi, 1 luglio 1804 – Nohant 8 giugno 1876), spregiudicata e anticonformista scelse un nome maschile e divenne tra le autrici più prolifiche della storia della letteratura. Fumava il sigaro, beveva caffè, vestiva da uomo e si opponeva alla società quando questa tentava di minare qualsiasi forma di libertà. George Sand è autrice di romanzi, novelle, drammi teatrali, con circa un centinaio di opere all’attivo. Il suo attivismo politico e la sua opposizione al papato, nel 1863, le costò la messa all’Indice di tutti i suoi romanzi. La vediamo in Gerge Sand, “uomo” e libertà, con coreografia di Sabrina Massignani, nella sua trasformazione interiore, nella sua forza letteraria, attraverso le sue opere, le sue emozioni, la sua determinazione e attraverso due tra i suoi più importanti e significativi amori: l’appassionata e tempestosa relazione con Alfred De Musset (Parigi 1810-1857) e la scandalosa e tormentata storia con Fryderyk Chopin (Zelazowa Wola 1810 – Parigi 1849).

Una donna determinata, consapevole della sua capacità letteraria, contraria ad ogni forma di limitazione alla libertà, inizia il suo percorso contrapponendosi a quelle unioni di comodo in cui la donna era costretta in vincoli rigidi e spesso violenti. Lasciando il marito e trasferendosi a Parigi sceglie la libertà e la scrittura ricreandosi una nuova e a lei più “calzante” identità, affrontando costantemente e con grande determinazione il costante confronto con la società e le sue regole. Salotti, cenacoli letterari, opere e forme di scrittura ci accompagneranno alla scoperta di un personaggio talmente moderno da renderlo attuale al punto tale da farci dimenticare dell’Ottocento e proiettandoci ai giorni nostri. Sarà proprio la sua prima opera letteraria Indiana (1832) a farci entrare pienamente e consapevolmente nella sua volontà artistica e sociale dove la libertà è un diritto di ciascuno di noi che va perseguito a qualsiasi costo e dove i rapporti di coppia non devono essere delle catene, ma importanti eventi di forti emozioni. Anticipatore dell’incontro con il poeta Alfred De Musset, intenso, drammatico, passionale e talvolta violento. A cui seguirà una lunga, tormentata, intensa e travagliata relazione con il musicista Frydryck Chopin che li vedrà uniti per nove anni e i cui più intimi segreti rimarranno tali, custoditi nelle lettere che la stessa Sand distrusse.

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Si è svolta ieri pomeriggio, nell’Auditorium della Caserma Allievi Carabinieri Trieste, di Iglesias, la presentazione del libro “Una giornata dall’aria antica”, di Antonella Serrenti, Graphe.it edizioni, organizzata dall’associazione ArgoNautilus.

Nassiriya. Un nome che nella memoria collettiva italiana è immediatamente associato ai termini “strage, missione di pace e guerra”. Sotto il nome di “attentati di Nassiriya”, infatti, si collocano alcuni attentati avvenuti dal 2003 al 2006 contro le forze armate italiane che, nel corso della guerra in Iraq, partecipavano alla missione “Operazione Antica Babilonia”. Ma cosa affiora nel cuore di coloro che, in maniera più o meno diretta, con quegli attentati hanno avuto a che fare? Antonella Serrenti, originaria di Sant’Antioco, lo stesso paese del maresciallo Silvio Olla, una delle vittime della strage, amico d’infanzia del figlio, prova ad andare oltre il velo dei propri ricordi. Quel 12 novembre 2003 – giorno del primo grave attentato – suo figlio era lì, di stanza a Nassiriya. Nel racconto autobiografico che dà il titolo al libro, l’autrice definisce quella dell’attentato, “una giornata dall’aria antica”.

«Ho preso una penna in mano, ho provato a trasferire incubi e pensieri su un foglio di carta bianco, l’ho sporcato con essi, e mentre scrivevo e vedevo le parole separarsi da me ed eruttare dalla penna, mi sono accorta che le notti quasi insonni e i giorni, annientati dal terrore di una possibile telefonata intercontinentale, sono diventati storie.»

«Devo uscire, devo andar via, mi manca l’aria. Arrivo volutamente davanti alla caserma dei carabinieri: i gradini sono pieni di fiori e la bandiera è a mezz’asta. Adesso le campane della chiesa suonano come fosse Venerdì Santo, quando la Madonna esce disperata in cerca di Gesù: rintocchi lenti e tristi, come quelli del mio cuore. A casa accendo la tv, è un bollettino di guerra, immagini terrificanti. Mi sembra di vedere mio figlio! No! Lui è più alto. O è lui? Le lacrime non finiscono più. Squilla il telefono». Lo sguardo si allarga, poi, ad altre situazioni simili a quelle che l’autrice ha vissuto: negli altri racconti, che sono frutto della sua fantasia.

Antonella Serrenti prova a immaginare le sensazioni e le emozioni di madri, padri, figli e figlie, ma anche di politici e, con coraggio, di chi quegli attentati li ha compiuti.

L’autrice è stata intervistata dalla scrittrice Eleonora Carta, rappresentante dell’associazione ArgoNautilus che ha proposto la presentazione al comandante della Scuola Allievi Carabinieri Trieste di Iglesias che l’ha accolta con entusiasmo. Alla presentazione hanno partecipato un centinaio di allievi carabinieri. Sono stati diversi i momenti del racconto di Antonella Serrenti che hanno suscitato grande commozione tra i presenti, in particolare quando l’autrice ha letto i nomi di tutte le vittime del 12 novembre 2003.

Al termine, si è svolta un’esibizione del coro di Iglesias, diretto dal maestro Paolo Autelitano.

L’evento rientrava nella #FieraOFF della Fiera del Libro di Iglesias, quest’anno in programma dal 22 al 25 aprile.

Alleghiamo un album di fotografie della presentazione di ieri, con il primo intervento di Antonella Serrenti e due filmati contenenti che racchiudono l’intera esibizione del coro di Iglesias.

            

      

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Ad inizio di questa stagione il Cagliari rappresentava una vera e propria incognita in Serie A. Promosso dopo un anno di purgatorio, era necessario essere subito competitivi per regalare ai tifosi un campionato tranquillo ed evitare di ritrovarsi imbrigliati nella zona retrocessione. La dirigenza rossoblu ha fatto tanti sacrifici per rinforzare tutta la rosa ed in attacco a comandare il reparto il nome che è stato scelto è quello di Marco Borriello, attaccante navigato nel massimo campionato che però negli ultimi anni non è riuscito ad avere una continuità come si immaginava ad inizio della sua carriera.

Una carriera in giro per l’Italia

Borriello, napoletano classe 1982, nasce calcisticamente nelle giovanili del Milan prima di passare al Treviso dove inizia a giocare le prime gare ufficiali con la squadra primavera. L’attaccante campano è un mancino naturale che sin dal primo minuto si distingue per il dinamismo e la potenza fisica, che si uniscono ad una tecnica ed a diverse qualità come il saper fare reparto da solo, il giocare di sponda, il far salire la squadra tenendo palla al piede ed un senso del gol innato.

Nel 2001 passa in prestito dal Treviso alla Triestina in Serie C2 dove realizza la sua prima rete giocando tutta la stagione a grande livello segnando anche un gol nella gara di finale dei playoff contro il Mestre e vincendo di fatto il suo primo campionato da professionista. Nella stagione successiva in C1 torna al Treviso dove disputa 27 partite segnano 10 reti. Nella stagione 2002-2003 lo acquista il Milan ma nonostante una presenza anche in Champions League nella gara contro il Lens, non conquista la fiducia dell’allenatore ed a gennaio passa in prestito all’Empoli dove realizza soltanto una rete.

L’anno successivo torna al Milan ma non riesce nuovamente a farsi apprezzare per il suo gioco tanto da non essere quasi mai chiamato in causa. L’anno successivo, la stagione 2004-2005, viene ceduto in prestito alla Reggina ma anche qui le cose non vanno come dovrebbero, così come l’anno successivo alla Sampdoria. Dopo un problema di doping che gli fa scontare una pena di squalifica, nel 2007 viene ceduto al Genoa dove trova finalmente una stagione importante segnando 19 reti. Tornato al Milan l’anno successivo riesce a trovare spazio e nelle due stagioni successive segna 15 reti, prima di passare alla Roma dove gioca poco ma riesce a segnare 11 gol. Poi solo apparizioni sporadiche, alla Juventus nel 2012 gioca 13 partite con 2 reti, poi il Genoa, Il West Ham, ancora la Roma, il Carpi ed infine l’Atalanta. In molti lo considerano un calciatore finito ma qualcuno crede ancora in lui, il Cagliari che appunto nei primi giorni di agosto riesce a convincerlo per il suo trasferimento in Sardegna.

La nuova vita cagliaritana

Borriello scende in campo nella prima gara ufficiale dei rossoblu il 15 agosto in Coppa Italia e realizza 4 reti: è l’inizio di una stagione che può essere considerata quella del rilancio. In 26 gare ufficiali realizza 15 reti ed è decisivo in diverse partite. L’obbiettivo stagionale del Cagliari è quasi matematicamente raggiunto, ora non resta che migliorare nel gioco e magari riuscire a far segnare più goal possibili al suo bomber a cominciare dalla sfida del prossimo weekend in trasferta contro la Fiorentina. Non è forse il miglior avversario considerate anche le quote che vengono riservate da Sky Bet Italia scommesse sportive per questa partita, ma è anche vero che quando si gioca con grandi squadre le motivazioni aumentano a dismisura e compiere l’impresa è possibile. La sfida è in programma domenica 12 marzo alle 15.

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I Riformatori sardi sollecitano un’indagine epidemiologica sulle morti causate da inquinamento industriale.

«La riapertura dello stabilimento dell’Eurallumina a Portovesme – scrivono i Riformatori sardi in una nota – ha riaperto l’antica querelle: l’inquinamento causato dalla ripresa dell’attività produce o no pesanti risultati in termini di salute?

L’unico studio veramente attendibile, il rapporto SENTIERI (Studio epidemiologico nazionale dei territori e insediamenti esposti a rischio di inquinamento), dimostra che nel SIN Sulcis-Iglesiente-Guspinese la mortalità per tutte le cause è sostanzialmente in linea con le aspettative. Purtroppo però l’unico studio SENTIERI che interessa la zona è del 2011 ed è basato solo sui dati di mortalità, non esistendo registri tumori o un esame accurato delle schede ospedaliere. Il successivo rapporto, del 2014, è senz’altro il più completo in quanto affianca allo studio della mortalità anche quello dei ricoveri ospedalieri e, dove disponibili, dei registri tumori ma purtroppo è limitato ai soli SIN dove i registri sono effettivamente disponibili (per la Sardegna, il solo SIN di Porto Torres).»

«È di primaria importanza – sostengono i Riformatori sardi – determinare una volta per tutti se e come l’inquinamento industriale abbia avuto effetti sulla salute dei cittadini che ne sono stati interessati e anche quale sia il corretto bilanciamento tra vantaggi derivanti dal lavoro e più in generale dalla produzione di ricchezza in quelle zone e in tutta l’isola e svantaggi legati alle tipologie di attività con ripercussioni sull’ambiente e sulla sua salubrità. Non è più possibile né accettabile che nel 2017 si proceda  a prendere decisioni che hanno pesanti conseguenze sulla vita dei sardi senza avere effettivamente tutti gli elementi per decidere. Se le fabbriche fanno male va valutato quanto fanno male e a chi: se il bilancio è sfavorevole si deve dire di no alle industrie inquinanti, se è favorevole si deve andare avanti senza perdere tempo.»

Per questa ragione il Centro studi e il gruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale hanno elaborato un emendamento alla legge finanziaria regionale (un milione di euro l’anno per tre anni), con l’intento di ottenere dall’Istituto Superiore di Sanità una ripresa del Rapporto SENTIERI destinato a tutta la Sardegna, cominciando eventualmente dalle zone più coinvolte – adesso e nel passato – dalle produzioni industriali.

«Noi confidiamo che questo emendamento venga accolto, e dopo che lo studio sarà completato ci ripromettiamo, se del caso, di proporre una commissione d’inchiesta del Consiglio regionale che valuti, dati alla mano, come stanno davvero le cose e se il prezzo da pagare in termini di inquinamento valga la candela o meno. In poche parole – concludono i Riformatori sardi – vogliamo sapere se effettivamente l’inquinamento industriale impatta sulla salute o meno, quanto pesante è questo impatto e, soprattutto, qual è il bilancio tra ricchezza prodotta e conseguenze sanitarie pagate dalla popolazioni, perché si tratta di informazioni fondamentali per programmare il futuro dell’isola.»

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In occasione delle manifestazioni per la Giornata internazionale della donna, sabato 11 marzo, a partire dalle ore 19.00, il Teatro Centrale di Carbonia ospiterà la seconda edizione dello spettacolo “Non solo 8 marzo”.

Parteciperanno le studentesse e gli studenti dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia e diverse donne rappresentative del mondo della cultura, dell’arte e dello sport del territorio.

Lo spettacolo è organizzato da Nadia Pische, con il patrocinio del comune di Carbonia e dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia. Nadia Pische lo presenterà insieme a Luca Gentile, Alice Fiori e Aurora Musu. Le musiche saranno curate da Antonello Siddi. L’ingresso sarà gratuito.

La prima edizione dello spettacolo “Non solo 8 marzo” si svolse due anni fa, al Teatro Electra di Iglesias.

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Trasferta di fuoco per la Sulcispes Sant’Antioco, che nella settima giornata della “Poule A” del campionato di Serie D andrà a far visita alla corazzata Coral Alghero, formazione che divide la vetta assieme a Uri e Scuola Basket Cagliari.

Tornata alla vittoria casalinga contro il San Salvatore Selargius, dopo due sconfitte consecutive, i lagunari affronteranno l’impegno con rinnovata serenità: «Andiamo ad Alghero con buona tranquillità – spiega coach Paolo Massidda – siamo consapevoli della forza dei nostri avversari, a mio avviso i più attrezzati di tutta la Serie D, ma non per questo partiremo battuti. Ci vorranno concentrazione e determinazione fin dalla palla a due. Inoltre, non potremo concederci delle pause, perché una squadra forte ed esperta come la Coral, scapperebbe via senza darci la possibilità di tornare in partita».

Alghero, seconda nella prima fase alle spalle di Uri con un bilancio di 10 vittorie e 4 sconfitte, può disporre di un roster molto competitivo, che si è recentemente rinforzato con due giocatori di grande spessore: il primo è il “totem” Alberto Brembilla, pivot 43enne con un passato alla JuveCaserta in Serie A, e il secondo è il playmaker classe ‘88 Emiliano Salvatore: un autentico lusso per la categoria, nonostante le due stagioni di inattività (la sua carriera si era interrotta nel 2014 dopo un’annata più che positiva ad Alessandria, in Serie B, dove realizzava oltre 11 punti di media. In precedenza aveva indossato anche le canotte di Castelfiorentino, Robur Sassari e Russo Cagliari).

«Non sono gli unici giocatori da temere – rimarca Paolo Massidda – dovremo guardarci anche dall’esperienza di Bonalume e dell’argentino Boni, due elementi di sicuro valore. Le difficoltà ci sono, ma faremo comunque di tutto per imporre il nostro gioco e portare a casa la vittoria. L’aspetto che farà la differenza? La selezione dei tiri la partita contro Selargius l’ha dimostrato una volta di più: quando riusciamo a ragionare in attacco e a distribuire i tiri, i risultati arrivano.»

Palla a due domenica 12 marzo, alle 18.00, al PalaManchia di Alghero. Arbitrerann  Alessandro Spissu di Alghero e Gianmarco Fiorin di Nurachi.

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Venerdì 17 marzo, dalle 9.00 alle 13.00, l’aula magna “Alberto Boscolo” – Cittadella universitaria, Monserrato – ospiterà la nona edizione della Giornata europea Unistem Day 2017. Curata dalle professoresse Micaela Morelli e Iole Tomassini Barbarossa, e dallo staff della Direzione ricerca, la manifestazione si svolge in simultanea nazionale ed europea.

La Giornata si aprirà con i saluti del rettore, Maria Del Zompo, proseguirà con il collegamento audio con le altre Università coinvolte nell’evento. A seguire, interventi degli specialisti dell’ateneo di Cagliari, Valeria Sogos, Carlo Carcassi, Roberta Vanni, Silvano Tagliagambe, Roberto Crnjar, Alessandra Pani e Maria Elena Marongiu. Tra gli argomenti trattati, Cellule staminali (dalla ricerca alle terapie), Manipolazioni genetiche, Scienza e innovazione, Realtà della ricerca e bugie della comunicazione. Prevista la presenza di testimonial di spicco. In aula magna le delegazioni dei licei “Alberti”, “Euclide”, “Convitto” e “Michelangelo” (Cagliari), “Amaldi” e “Gramsci” (Carbonia), “Brotzu” (Quartu), “Pitagora” (Selargius), “Piga” (Villacidro), gli istituti “Buccari-Marconi” e “De Sanctis-Deledda” (Cagliari), “Levi” (Quartu), “Giua” (Assemini), “Loi” (Carbonia).

Le ultime scoperte nel campo delle cellule staminali, come riconoscere una bufala scientifica, libertà di ricerca: questi alcuni dei temi di UniStem Day 2017, il più grande appuntamento europeo rivolto agli studenti delle scuole superiori. Coordinano l’evento, che si svolge in ben sette Paesi europei e 75 atenei, la professoressa della Statale e senatrice a vita, Elena Cattaneo, con il team di UniStem, il Centro di ricerca sulle Cellule staminali dell’Università di Milano. Il comitato organizzatore segnala la vicenda del ricercatore iraniano Ahmadreza Djalali, ingiustamente detenuto da quasi un anno in Iran, come richiamo alla libertà di studio e ricerca per il progresso della società. La libera scienza è, storicamente , necessaria al continuo miglioramento della condizione umana.

UniStem Day 2017 coinvolge settantacinque atenei e istituti di ricerca in sette paesi europei. Seminari, discussioni, tavole rotonde e attività in laboratorio dedicate a ventisettemila studenti: protagonisti di una giornata dedicata alla scienza. Danimarca, Germania, Italia, Spagna, Serbia e Svezia proseguono il loro impegno nella divulgazione scientifica per i ragazzi con UniStem Day. L’Ungheria prende parte per il primo anno all’iniziativa. «Il diritto alla libertà di ricerca, le ultime scoperte nel campo delle cellule staminali e come imparare a riconoscere una bufala scientifica: questi saranno alcuni dei temi che verranno affrontati durante la Giornata. Sin dalla sua nascita nel 2009, l’evento vuole essere motivo di coinvolgimento, ispirazione e, perché no, divertimento» spiega il pro rettore, Micaela Morelli.