18 July, 2024
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L’associazione “Meglio in due” ritorna alla carica sulla doppia preferenza di genere. «Basta con le promesse per le donne della nostra terra, vogliamo la doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale – dicono Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu -. Siamo partite nel mese di agosto 2016 con un’idea, quella di coinvolgere l’intero territorio della Sardegna in una battaglia di democrazia paritaria; il nostro sogno era quello di far entrare con forza nel Consiglio regionale la voce di una terra che chiede la parità di genere, che pretende un meccanismo di riequilibrio che è stato già sperimentato e ha portato ottimi risultati nei comuni sopra i 5.000 abitanti, il nostro obiettivo è quello di portare a casa il risultato».

«Fino a questo momento si tratta di discussioni e di promesse che ancora non hanno portato a fatti concreti. Non ci fermeremo fino ad ottenere il risultato. Abbiamo previsto altre importanti iniziative nei vari territori della Sardegna e siamo pronte a lottare. Vorremmo un 8 marzo diverso, uno nel quale oltre a un simbolo floreale vi fosse anche una doverosa certezza, quella della doppia preferenza di genere nella Legge Elettorale Regionale; lo dobbiamo a noi stesse, a chi ci ha sostenuto in questa battaglia e lo dobbiamo alla nostra Sardegna alla quale non possiamo consegnare ancora una volta una democrazia non paritaria. Questo Consiglio regionale è formato da 56 uomini e 4 donne. Vi sembra che vi sia un problema di equilibrio di genere – concludono Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu -? La risposta è Sì, quindi basta promesse, è tempo di agire.»

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Il deputato del Partito democratico Emanuele Cani interviene nuovamente sull’emergenza che investe i malati di sclerosi multipla nel Sulcis Iglesiente.

«La preoccupazione dei pazienti colpiti da sclerosi multipla, espressa nel corso del convegno promosso dall’associazione Amici della vita a Iglesias, sui tagli che riguardano la riabilitazione e fisioterapia non può in alcun modo essere sottovalutata – scrive in una nota Emanuele Cani -. Taglio del servizio è un doloroso colpo alle persone, ricordiamo che il nostro territorio ha la più alta incidenza di questa malattia, costrette a convivere con tutti i problemi che provoca la sclerosi multipla. In questo contesto emerge una necessità, che è quella di andare oltre il semplice calcolo ragionieristico ma che dia una profonda attenzione ai problemi e alle esigenze dei pazienti.»

«L’incontro di Iglesias è un primo passo di un percorso che ritengo debba essere compiuto in maniera seria. Per questo motivo si rende opportuno che sia convocato un incontro con l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e le persone che devono convivere con la sclerosi multipla. Sarebbe il primo passo – conclude Emanuele Cani – di un percorso finalizzato a trovare una soluzione ai disagi provocati da una eventuale riduzione del servizio.»

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E’ stato avviato l’iter per la gara di affidamento del servizio di progettazione esecutiva, coordinamento della sicurezza, direzione e contabilità dei lavori per la realizzazione del “Sito di raccolta nella valle del Rio San Giorgio in Località Casa Massidda”. L’importo complessivo dell’appalto per i servizi di progettazione è pari a €. 1.487.453,32, al netto degli oneri previdenziali ed iva.

«Con questo atto – spiega il sindaco, Emilio Gariazzo – iniziamo a spendere il finanziamento complessivo di € 43.013.422,76 delegato dalla Regione in favore del comune di Iglesias per la realizzazione del sito di raccolta nella valle del Rio San Giorgio. Dopo tante parole e tanti buoni propositi, arrivano i fatti: inizia il percorso virtuoso per la messa in sicurezza e la bonifica del nostro territorio.»

Il progetto verrà illustrato venerdì 10 marzo, alle ore 10.30, in una conferenza stampa in programma al Centro Direzionale.

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E’ stata firmata stamane la convenzione tra l’assessorato regionale della Sanità e Federfarma Sardegna, per la sperimentazione nelle farmacie della Tessera Sanitaria – Carta Nazionale dei Servizi, partita sei mesi fa nella provincia di Cagliari.

Nelle cento farmacie coinvolte sono state attivate 7mila tessere, utili per l’accesso ai servizi telematici sanitari e non solo, per il Fascicolo sanitario elettronico, per la scelta e revoca del medico di medicina generale, valide come codice fiscale, per l’assistenza sanitaria nell’Ue e come certificato di firma digitale.
La sottoscrizione della convenzione Regione-Federfarma consentirà di estendere alle farmacie del territorio regionale l’erogazione del servizio al cittadino, grazie al supporto di personale appositamente formato.
Dopo la provincia di Cagliari, il servizio sarà a regime in quella di Oristano, per poi partire nel Sassarese e, via via, coprire l’intero territorio.

Per i servizi telematici ed il Fascicolo Sanitario Elettronico, la Sardegna è tra le Regioni più all’avanguardia, insieme a Lombardia, Emilia Romagna, Puglia e Toscana.

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I consiglieri regionali Alessandra Zedda e Edoardo Tocco (Forza Italia) ieri hanno organizzato un incontro con le società sportive nella sala convegni dell’hotel Sardegna, per presentare i punti salienti della manovra finanziaria per lo sport sardo, richiamando l’attenzione sul momento di difficoltà.

I due consiglieri regionali di Forza Italia hanno sottolineato che lo sport sardo si trovi con l’acqua alla gola, in presenza di ritardi nell’erogazione dei contributi, rialzo dei costi per le trasferte e taglio dei finanziamenti per l’universo delle società.

«Nel prossimo documento contabile avremo una decurtazione consistente di risorse, con stanziamenti già approvati a favore di una platea più larga per le realtà giovanili – dicono gli esponenti degli azzurri – ma che penalizza notevolmente le squadre che partecipano ai campionati nazionali federali. Siamo consapevoli che in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando occorre rivedere, rimodulare e migliorare i costi delle attività ma per fare questo occorre certezza nell’ammontare dei finanziamenti disponibili e nell’erogazione delle risorse.»

Le società hanno auspicato l’accelerazione delle pratiche per l’assegnazione dei contributi: «Non si può continuare con ritardi inconcepibili, con lo stanziamento dei finanziamenti a stagione ormai in corso – concludono Zedda e Tocco -. Chiederemo all’assessore Dessena di impegnare le risorse per le società sportive entro giugno, per consentire alle squadre di programmare i diversi campionati. Un intervento è fondamentale per agevolare le società nelle trasferte. Molte società sono costrette a rinunciare ai viaggi nella Penisola per la mancanza di risorse. E’ una situazione non accettabile per la galassia dello sport sardo, che rischia di scomparire».

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Alle 18.30 la Dinamo Banco di Sardegna scende in campo, alla Antares di Le Mans, contro il Le Mans Sarthe di coach Alexandre Menard nel match di ritorno del Round of 16 della Champions League. La sfida con i francesi vale il biglietto per la qualificazione al prossimo turno dei playoff. I 16 punti di vantaggio conquistati all’andata non sono un alibi per abbassare la guardia, perché non costituiscono una garanzia assoluta, come insegna il turno precedente, contro il Nymburk, quando Savanovic e compagni sono riusciti a centrare la qualificazione solo nei secondi finali, per un solo punto, dopo aver vinto il match d’andata con 22 punti di margine. Questa sera la squadra di Federico Pasquini, per passare il turno, dovrà giocare la partita perfetta.

Le Mans è una squadra camaleontica e ostica, da affrontare con grande attenzione perché ha nel suo roster tanti giocatori pericolosi. Il più rappresentativo è Mickael Gelabale, draftato nel 2005, lungo atletico e versatile dalla grande esperienza. Giordan Watson è un piccolo, di ruolo e di taglia, dalle grandi potenzialità, con mani veloci e punti rapidi. Tra i giocatori da annoverare sotto un buon profilo atletico troviamo Wilfried Yeguete, ottimo saltatore che dà alla squadra energia e verticalità, eccellente rimbalzista, non un lungo tout court ma un undersize che gioca da 5, e Lahaou Konatè. Nel reparto lunghi hanno Petr Cornelie, buon rimbalzista e tiratore da fuori con mano educata che spesso lavora lontano dal canestro, Mouphtaou Yarou, il giocatore più fisico e muscolare. Occhi puntati, infine, su Olivier Hanlan, classe ‘92, seconda scelta al draft del 2015 dagli Utah Jazz: il classico giocatore che può fare la differenza nella gara secca, vera mina vagante. A chiudere il roster Ryan Pearson, giocatore versatile dalla lunga esperienza, e il veterano Pape Philippe Amagou guardia di esperienza pericoloso dall’arco. Il campo di Le Mans è un campo caldo per i parametri francesi, capace di fare la differenza nei match che contano.

Arbitreranno l’incontro i signori Srdan Dozai, Apostolos Kalpakas e Boris Krejic.

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E’ stata inaugurata stamane, a Cagliari, la nuova sede operativa della provincia del Sud Sardegna. Erano presenti l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, l’amministratore straordinario Giorgio Sanna e il sindaco della Città metropolitana Massimo Zedda. La sede, definita un presidio, un punto d’appoggio per gli amministratori dei 107 comuni che ne fanno parte, sarà operativa dopo l’assegnazione del personale che sarà costituito, è stato sottolineato, da dipendenti della Provincia, senza esterni.

L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu (ex sindaco di Santadi), ha sottolineato che oggi «prende forma l’assetto organizzativo della sede di una provincia vasta come quella del Sud Sardegna, che comprende punti operativi nel Sulcis, Medio Campidano e Comuni che non sono entrati nella città metropolitana di Cagliari».

«Questa sede è un centro di risposta – ha rimarcato l’amministratore straordinario Giorgio Sanna – un punto di protocollazione e di orientamento per l’utente che chiede anche lo svolgimento di una pratica.»

Le nuove province sono enti di secondo livello e le elezioni si terranno subito dopo le elezioni amministrative. A votare saranno i sindaci che dovranno anche a scegliere quale sarà il capoluogo, in quanto la scelta di Carbonia fatta dall’amministratore straordinario Giorgio Sanna, è temporanea.

Essendo i sindaci chiamati a votare 107, la possibilità concreta è che si venga a determinare una maggioranza per concentrazione geografica ed il capoluogo potrebbe diventare un Comune oggi assolutamente imprevedibile.

La sensazione, inoltre, è che si rischi una situazione di ingovernabilità dell’ente intermedio che si estende dall’estremo sud ovest all’estremo sud est della Sardegna, fino all’Alto Campidano e alla Barbagia più meridionale, un territorio senza alcuna omogeneità e, in molti casi ,con interessi ed esigenze completamente diverse. Probabilmente, quando questa provincia del Sud Sardegna è stata concepita a livello regionale, molti pensavano che avrebbe avuto vita breve, perché il Governo Renzi stava predisponendo la cancellazione di tutte le province italiane, ma l’esito del referendum dello scorso 4 dicembre ha cambiato completamente le carte in tavola ed ora la suddivisione del territorio regionale della Sardegna in una Città metropolitana, Cagliari, e in quattro province, Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna è una scelta definitiva.

Se per Sassari, Nuoro e Oristano poco cambia rispetto al presente ed al passato, il futuro della provincia del Sud Sardegna si prospetta tutto in salita e la stessa esigenza di creare la sede operativa inaugurata oggi, nel capoluogo, come punto d’appoggio per i 107 Comuni, ne è la conferma palese. Senza considerare poi che alcuni Comuni hanno già manifestato la volontà di uscire alla nuova provincia e di ritornare in quella di origine.

Di seguito l’elenco dei 107 comuni della provincia del Sud Sardegna, dal quale emerge chiaramente la vastità del territorio (6.530 kmq, 357.071 abitanti, 54,68 abitanti x kmq) e la sua eterogeneità.

Arbus, Armungia, Ballao, Barrali, Barumini, Buggerru, Burcei, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Castiadas, Collinas, Decimoputzu, Dolianova, Domus De Maria, Domusnovas, Donori, Escalaplano, Escolca, Esterzili, Fluminimaggiore, Furtei, Genoni, Genuri, Gergei, Gesico, Gesturi, Giba, Goni, Gonnesa, Gonnosfanadiga, Guamaggiore, Guasila, Guspini, Iglesias, Isili, Las Plassas, Lunamatrona, Mandas, Masainas, Monastir, Muravera, Musei, Narcao, Nuragus, Nurallao, Nuraminis, Nurri, Nuxis, Orroli, Ortacesus, Pabillonis, Pauli Arbarei, Perdaxius, Pimentel, Piscinas, Portoscuso, Sadali, Samassi, Samatzai, San Basilio, San Gavino Monreale, San Giovanni Suergiu, San Nicolò Gerrei, San Sperate, San Vito, Sanluri, Santadi, Sant’Andrea Frius, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Sardara, Segariu, Selegas, Senorbì, Serdiana, Serramanna, Serrenti, Serri, Setzu, Seui, Seulo, Siddi, Siliqua, Silius, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Tratalias, Tuili, Turri, Ussana, Ussaramanna, Vallermosa, Villacidro, Villamar, Villamassargia, Villanova Tulo, Villanovaforru, Villanovafranca, Villaperuccio, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor, Villaspeciosa.

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I dati di produzione totale e pro capite dei rifiuti urbani e di quelli sui rifiuti speciali, verranno pubblicati online nel sito della Regione. Lo ha deciso oggi, con apposita delibera, la Giunta Pigliaru, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, nel rispetto della normativa nazionale.

La legge n. 221/2015 sulla green economy, infatti, ha posto questo compito in capo all’amministrazione regionale, in modo da consentire all’organo di governo di esercitare un’azione di vigilanza sulla gestione dei rifiuti sul territorio regionale.

«La Sardegna si distingue dalla regioni centro meridionali collocandosi al 7° posto al livello nazionale, affianco alle regioni più virtuose. Cresciamo di anno in anno nella raccolta differenziata, nel riciclo e nella diminuzione complessiva dei rifiuti prodotti. Non solo siamo coerenti alle direttive europee, ma speriamo di anticipare i risultati che l’UE prevede per il 2020» ha spiegato l’assessora Spano, che oggi ha presentato in Giunta anche il 17° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna relativo al 2015. Nel documento viene confermato quanto già previsto nella redazione dell’ultimo aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti.

I dati evidenziano, in sintesi, la tendenza di un andamento decrescente della produzione dei rifiuti urbani già osservato negli anni precedenti, con un calo significativo dei rifiuti a smaltimento grazie, soprattutto, all’adozione di sistemi di gestione più efficienti anche in alcuni centri interessati da fenomeni turistici importanti.

I sardi hanno conseguito il 56% di raccolta differenziata, a livello regionale. 206 Comuni su 377 hanno superato il 65 per cento e addirittura 47, tra questi ultimi, hanno superato il 75 per cento. Alcuni centri di media dimensione interessati da notevoli flussi turistici, come Orosei e Siniscola, oltrepassano la soglia del’80 per cento. «Segnali positivi e incoraggianti – ha concluso l’assessore Spano – che ci devono ispirare per il miglioramento di altre performance, come quella del tasso di riciclaggio, oggi al 45 per cento, e che la normativa europea fissa al 50 per cento entro il 2020».

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La Giunta regionale ha stanziato due milioni di euro per realizzare una pista ciclabile che collegherà Teulada al porto. La proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, consente di rimodulare un vecchio Pia (Programma Integrato d’Area) risalente al 1996 e mai portato a compimento. Una decisione che, all’interno del sistema turistico culturale della Sardegna, si integra con la pista ciclabile regionale di duemila chilometri che sta prendendo forma con i primi 15 milioni di euro stanziati dalla Giunta e che rientrerà nel circuito ciclabile europeo.
«Il comune di Teulada – ha detto l’assessore Raffaele Paci – ci ha chiesto questa rimodulazione e noi abbiamo molto volentieri deciso di destinare il finanziamento alla pista ciclabile, all’interno di una visione ambientale e turistica fortemente sostenibile e compatibile con lo splendido ambiente in cui viviamo.»
«Con le piste ciclabili – spiega l’assessore della Programmazione – possiamo costruire e valorizzare un prodotto Sardegna legato a sostenibilità, crescita economica delle zone interne e destagionalizzazione, complementare all’offerta che arriva dalle coste e dal mare. C’è una importante domanda in questa direzione, noi stiamo provando a dare risposte adeguate alle esigenze di un mercato sempre più competitivo.»

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Cagliari si prepara ad ospitare la Settimana sociale dei cattolici italiani. In autunno, dal 26 al 29 ottobre, la Fiera di viale Diaz diventerà il quartiere generale di oltre 1200 delegati provenienti da ogni regione per fare il focus sul tema.

«La Settimana sociale è un’opportunità importante di critica, di analisi, di comprensione e proposte per affrontare le problematiche legate al lavoro – ha detto il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda -. Ma sarà anche un’occasione per mettere in risalto la parte più pulita del Paese, capace, com’è, di esprimere, sebbene in maniera carsica, solidarietà, generosità, serietà ed onestà.»

«Ma la grande sfida di oggi – ha sottolineato il primo cittadino stamattina in Municipio durante l’incontro con il comitato organizzatore per la presentazione ufficiale dell’evento – è quella di permettere ai comuni virtuosi, che non hanno dilapidato risorse e che hanno i bilanci in ordine, di essere messi nelle condizioni di poter spendere i propri fondi per intaccare il disagio delle famiglie e dei giovani in particolare.»

«Il comune di Cagliari – ha concluso Massimo Zedda – ha il più basso tasso d’indebitamento in Italia, come istituzione locale. Il totale d’indebitamento di tutti gli enti locali del Paese è pari al 2,5% dell’indebitamento dello Stato. Di questo, il 2% è attribuibile al Comune di Roma, mentre lo 0,5% è ripartito tra tutto il sistema provincie e comuni, a fronte di una spesa del 6% sul totale nazionale. Il Comune di Cagliari ha in cassa 280milioni di euro, 192 come Città Metropolitana. Se fossimo messi nelle condizioni di spendere riusciremo ad alleviare le difficoltà che oggi vivono le famiglie.»

«La Settimana sociale di Cagliari, la numero 48, coinciderà con il 60° anniversario della precedente in Sardegna quando, dal 22 al 29 settembre 1957, furono affrontati gli aspetti umani delle trasformazioni agrarie», ha ricordato l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio. Allora, alla guida della diocesi cittadina c’era il vescovo Paolo Botto, sindaco Mario Palomba, mentre alla presidenza della Regione era Giuseppe Brotzu.

«La scelta di affrontare la tematica del lavoro è nata dal fatto che oggi più che mai, il lavoro è un punto fragile e nevralgico della società italiana», ha detto monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore della Settimana sociale del prossimo ottobre. «Quest’anno si è decisa come sede Cagliari perché è uno dei territori più significativi dove il tema del lavoro, della difesa dell’ambiente, dell’accoglienza, sono importanti. L’obiettivo è di offrire qualcosa che sia utile a tutto il Paese, alle istituzioni e alla società civile. Indicare un percorso positivo e propositivo anche a livello normativo».

All’incontro di oggi a Palazzo Baccaredda, c’era anche il vicesindaco e assessore Luisa Anna Marras. Hanno invece accompagnato l’arcivescovo, Mauro Magatti, segretario del Comitato organizzatore, e lo staff dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della Cei.

Il presidente Francesco Pigliaru, con gli assessori Caria, Erriu, Mura e Spanu, ha ricevuto oggi a Villa Devoto l’arcivescovo Arrigo Miglio e mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, assieme al Comitato organizzatore della 48° Settimana Sociale dei Cattolici.
«Questa iniziativa arriva in un momento di straordinaria difficoltà e ci fa piacere poterne ragionare assieme – ha commentato il presidente Pigliaru -. Due sono i problemi cruciali che creano ancora molta ansia e difficoltà di gestione, nelle società occidentali: la globalizzazione e l’evoluzione tecnologica. In tutta Europa si sta riflettendo molto su come affrontare la sfida. Da parte nostra abbiamo fatto investimenti importanti come le politiche di Flexicurity, con sperimentazioni tra le migliori d’Italia». Menzionando una ripresa economica che tarda ad arrivare, Francesco Pigliaru ha poi detto che «dobbiamo essere creativi per individuare interventi di breve periodo e non rinunciare all’idea delle politiche attive».