Silvio Lai (Pd): «Dal sottosegretario Bressa conferme positive per la finanza locale, è un’opportunità da cogliere».
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«Il sottosegretario degli Affari regionali e delle Autonomie ha confermato in commissione Bicamerale, per il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna, l’apertura di un tavolo di confronto sulla finanza locale per il periodo 2018-2020.»
Lo scrive, in una nota, Silvio Lai, senatore del Partito democratico.
«Nel Governo stiamo discutendo di come aumentare le risorse per le province per garantire i servizi fondamentali, anche individuando diverse entrate fiscali, ma siamo certi di dover riprendere, dopo tre anni di bilanci annuali, una programmazione triennale dei bilanci degli enti locali intermedi» così ha affermato in sintesi il sottosegretario degli Affari regionali e delle Autonomie Gianclaudio Bressa in audizione nella bicamerale per il federalismo, «e la sede può essere il decreto enti locali che la prossima settimana il Governo dovrebbe varare o anche il DEF di aprile.»
«Considero la scelta del Governo annunciata in commissione – ha detto Silvio Lai, componente della Bicamerale e della commissione Bilancio al Senato – una coerente correzione di rotta che tiene conto del risultato del 4 dicembre che ha confermato la costituzione vigente e il mantenimento delle province, che consente alle province di uscire dalla condizione emergenziale di questi anni di attesa per la riforma costituzionale e di avviare una programmazione pluriennale sui 130.000 km di strade e sui 6.000 istituti scolastici superiori. Alla mia domanda sulle ricadute per le Speciali delle norme annunciate, il sottosegretario ha detto che per Sardegna e Friuli sono stati avviati i tavoli per il 2018-2020 per discutere del contributo alla finanza pubblica delle due speciali. In quella sede, ha confermato, si potrà affrontare anche il tema delle competenze residue in capo allo Stato sulla finanza locale delle due regioni.»
«Per la Sardegna si tratta di una opportunità da cogliere – ha concluso Silvio Lai – non solo per ottenere una revisione dell’entità degli accantonamenti destinati al risanamento della finanza pubblica ma soprattutto, seguendo la strada del Trentino, per proporre minori accantonamenti in cambio di competenze, a partire dalla finanza locale, dai finanziamenti dei comuni e delle province, che ormai portano minimi vantaggi, con residui finanziari, ma comportano vincoli ormai superati. Se si raccogliesse questa sfida bisogna fare un confronto aperto, condividendo idee e responsabilità, in misura maggiore rispetto al recente passato. Occorre un serio lavoro congiunto tra il Consiglio regionale, la Giunta, bilancio ed enti locali, e le rappresentanze istituzionali di comuni e province per scrivere una nuova norma di attuazione che ampli le attuali competenze primarie con altre che possono essere acquisiste. Si tratterebbe di un modo serio e avanzato di interpretare questa fase di ristrettezze economiche facendo riforme più avanzate ed efficienti.»
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