Il lavoro al centro dei lavori dell’assemblea regionale Generazioni Legacoop Sardegna.
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A Santa Caterina di Pittinuri e davanti al ministro del Lavoro Poletti, al vice presidente della Regione Paci, ai rappresentanti dei giovani imprenditori, sindacati e organizzazioni cooperative, nell’assemblea regionale Generazioni Legacoop Sardegna è stato affrontato il tema principale che riguarda il futuro. Quello del lavoro che, come è stato ribadito ‘non viene dato dalle istituzioni ma dalle imprese’. Nel corso dell’iniziativa, ad aprire i lavori la relazione di Carla della Volpe, coordinatrice di Generazioni Legacoop Sardegna, discussione sulla questione voucher, e sulla necessità di fare rete. Ma anche l’esigenza, in un mondo sempre più digitalizzato, di dare un’accelerazione al sistema cooperativo. E poi la questione dei giovani. «Abbiamo svolto un’analisi della presenza di giovani soci e amministratori nelle Cooperative aderenti a Legacoop Sardegna – ha spiegato Carla della Volpe -. Dal campione che abbiamo preso in analisi si evince che la percentuale di Cooperative con componenti under 40 nel CdA è pari a circa il 20%. Passando ad un’analisi territoriale, nell’area vasta di Cagliari, la percentuale sale al 32%. Nella provincia di Oristano la percentuale è di circa l’11%. A Nuoro abbiamo una percentuale del 10,8% . A Sassari, il 24%. Tra i settori, quelli che registrano percentuali più elevate sono la PL, un 25% nei CdA, e il settore sociale, con un 21%. L’agroalimentare e la pesca, registrano rispettivamente 13% e 8% nei CdA. Le culturali il 14% , l’abitazione, 13% e il turismo, il 10% circa di presenza di giovani nei CdA».
Obiettivo di Generazioni, come ha ribadito la coordinatrice è quello di «incrementare il nostro gruppo coinvolgendo in questo progetto il maggior numero possibile di giovani cooperatori». «Nelle settimane che hanno preceduto questa Assemblea, abbiamo incontrato i giovani Cooperatori nei diversi territori, al fine di condividere con loro questo percorso. Sono stati incontri ricchi di spunti, nei quali sono iniziate ad emergere idee ed esigenze. Il nostro scopo è quello di allargare questo gruppo e di creare un network che sia un luogo di discussione e di confronto, che porti nuove idee e nuove energie. E che contribuisca a rafforzare la rete e le connessioni all’interno del mondo cooperativo». Non è tutto, perché l’attenzione del mondo della cooperazione va anche al sistema delle startup. «In questi anni Legacoop Sardegna ha sostenuto la nascita e la crescita di nuove startup innovative, sono nate tante Cooperative, molte costituite da giovani, che guardano ai nuovi settori dell’ICT, del digitale, della progettazione, Cooperative tra professionisti, di ingegneri, di medici – ha proseguito -. La Cooperazione sta dimostrando una forte di capacità di innovare, guardare al futuro e individuare nuove traiettorie di sviluppo. I Cooperatori più giovani stanno portando il loro patrimonio di competenze ed esperienze, ed investendo risorse su idee e progetti di impresa innovativi, stanno rispondendo ai cambiamenti del mercato mettendo in campo energie, voglia di fare, creatività».
«Le imprese sono al centro del programma di governo della Giunta Pigliaru sin dal primo momento perché siamo assolutamente consapevoli del fatto che sono le imprese a creare lavoro e dunque sviluppo – ha detto il vicepresidente della Regione Raffaele Paci -. Sappiamo anche che le imprese, soprattutto in Sardegna, sono troppo piccole e non riescono a competere nei mercati globali, dunque devono fare rete. Imprese e rete: sto parlando proprio delle cooperative, che sono un esempio di come, alleandosi verso obiettivi comuni, si diventa più forti e competitivi.»
«Network, relazioni sociali, capacità di stare insieme. Queste sono le chiavi, perché le imprese per crescere non possono pensare di avere come mercato di riferimento quello locale, bisogna invece guardare fuori mettendosi insieme e usando l’innovazione – ha aggiunto l’assessore Paci -. E l’innovazione è un nostro grande punto di forza: siamo la prima regione per numero di startup e la seconda per venture capital, ovvero gli investimenti dei privati che rischiano propri capitali perché evidentemente credono nelle potenzialità dell’Isola. Allora dobbiamo creare nuove imprese usando le tecnologie che riescono ad annullare gli spazi e dunque i limiti dell’insularità. Nuove tecnologie e digitale vanno applicate prima di tutto ai settori tradizionali, perché solo così possiamo rilanciarli e farli diventare volano di crescita: usiamo il digitale per i musei, per l’agricoltura, per l’artigianato come già stiamo facendo con la vetrina su Amazon che sta avendo enorme successo. Da parte nostra c’è l’impegno costante a mettere in campo ogni strumento utile a favorire, accompagnare, rafforzare, migliorare ogni singola impresa della Sardegna: apriamoci, alleiamoci, stiamo insieme.»
Il vicepresidente ha poi ricordato che, all’interno della politica regionale per le imprese, la valorizzazione della cooperazione ha un ruolo strategico in coerenza con la riforma nazionale del Terzo settore che si sta delineando in questi mesi. Le leggi a sostegno del settore sono però decisamente datate e ormai superate: la 5 del 1957, che finanzia gran parte dei contributi ordinari alle cooperative e alle associazioni cooperativistiche, e la 16 del 1997 che si rivolge alle cooperative sociali. I due strumenti normativi vanno rinnovati, sia alla luce del nuovo quadro legislativo nazionale, sia tenuto conto dell’evoluzione che ha riguardato il mondo della cooperazione anche in rapporto ai cambiamenti intervenuti nell’economia e nello scenario globale.
Il progetto di riforma della Giunta regionale parte proprio dall’analisi del contesto normativo ed economico e dall’ascolto degli operatori del settore per raccogliere spunti, osservazioni e suggerimenti migliorativi. «Non ci sono ricette facili, purtroppo, per uscire dalla crisi. Viviamo in un Paese fermo da decenni per colpa di tanti, o di tutti forse, tranne che dei giovani di cui e con cui oggi parliamo. Sono proprio i giovani che in questo contesto non facile possono e devono unire le forze nelle diversità esistenti e lavorare insieme per far ripartire questo Paese. La politica da parte sua deve assicurare riforme profonde. Servono cambiamento, formazione e innovazione tecnologica – ha concluso Raffaele Paci -. In questa sfida la Regione garantisce la presenza, il sostegno e gli interventi necessari».
I delegati Sardegna Generazioni sono: Carla Della Volpe, Letizia Cordella, Fabio Fresi, Manuela Sciola, Mauro Steri. Sostituto: Claudio Vizilio.
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