18 July, 2024
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Dopo gli appuntamenti del 2015 e 2016 a Nuoro e Carbonia, le celebrazioni del 72° anniversario della festa della Liberazione si sono svolte a Bono, con il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, il sindaco del centro del Goceano, Michela Sau e il presidente dell’Anpi di Treviso, Umberto Lorenzoni, già commissario di battaglione nella divisione partigiana “Nino Nannetti”.

Michela Sau nel portare il saluto dell’amministrazione alle autorità e agli studenti del liceo “Segni”, dell’istituto tecnico “Fermi” e della scuole medie, ha rivolto ringraziamenti non formali al presidente del Consiglio regionale per la scelta di celebrare “fuori dal palazzo” e in un paese delle zone interne dell’Isola la festa della Liberazione («testimonia la volontà di una politica aperta e più vicina a tutti i sardi») ma soprattutto ha salutato con favore il coinvolgimento degli studenti. Ed è a questi ultimi che ha dedicato la parte centrale del suo intervento, dove ha richiamato i valori e il significato del 25 aprile del 1945: «Ricordo il sacrificio degli uomini e delle donne della Resistenza che ci hanno donato la libertà e la democrazia, liberando l’Italia dal nazifascismo».  

Ai più giovani si è rivolto anche il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, in apertura del suo intervento («spetta a loro il fondamentale compito di difendere ed estendere i valori che la Resistenza ci ha consegnato») dove ha riaffermato la centralità della questione delle “zone interne e dello spopolamento” («per combattere questa piaga è necessario attivare interventi in grado di contrastarla, garantendo condizioni che consentano la piena fruizione dei diritti essenziali come l’istruzione, il lavoro e i servizi sanitari»).

Il presidente dell’assemblea sarda è quindi entrato nel vivo del significato della festa della Liberazione ed ha insistito sulla necessità di “alimentare” la democrazia con «le battaglie a difesa della solidarietà, della giustizia sociale, dei diritti e della libertà». «La mia generazione – ha affermato Gianfranco Ganau – ha avuto la fortuna di crescere nella democrazia e compiere gesti di tutti i giorni a cui non diamo peso come acquistare e leggere un giornale o i libri che vogliamo, esprimere opinioni, manifestare dissenso. Ebbene tutto questo che oggi appare scontato è possibile solo grazie alla lotta di resistenza. Questa normalità è possibile grazie a quel 25 aprile del 1945».

 Il presidente ha quindi ricordato il clima di incertezza che caratterizza la vita economica e sociale del Paese ed ha concluso con un richiamo “forte” ai valori fondati l’Unione europea: «Non si deve dimenticare che la lotta per la libertà non ha caratterizzato soltanto il nostro Paese, siamo infatti cittadini europei “uniti nella diversità” e l’Unione europea si fonda su quegli stessi valori di rispetto della dignità umana, di libertà, di democrazia, di uguaglianza e dello Stato di diritto. Senza l’Unione europea non saremo riusciti ad operare insieme a favore della pace e della prosperità». «Un’Europa certo piena di contraddizioni – ha concluso Gianfranco Ganau – che ha davanti a sé sfide importanti ma che oggi francamente mi conforta molto di più di chi sgancia bombe, giocando a prove di forza per riaffermare proprio quei principi terribili contro i quali la Resistenza ha combattuto e vinto».

Il presidente dell’Anpi di Trento, Umberto Lorenzoni, (nome di battaglia “Eros”) nel suo appassionato ed articolato intervento ha testimoniato il significato profondo della Resistenza e non ha mancato di attualizzare i valori fondanti la lotta partigiana ed in seguito, la costituzione repubblicana. «Ma il mio primo pensiero – ha esordito l’ex commissario di battaglione della divisione “Nino Nannetti” – va a Giovanni Maria Angioy ed al suo spirito rivoluzionario». Lorenzoni ha quindi ricordato i principali passaggi storici degli anni che vanno dal 1943 al 1945 ed ha definito «il fascismo come l’ultimo tentativo del blocco conservatore monarchico per fermare l’avanzata delle forze popolari in Italia». «Il fascismo – ha insistito il presidente dell’Anpi Treviso – arrivò al potere con la violenza e l’assenso della monarchia, in vent’anni di dittatura è riuscito a regalare autarchia, guerre coloniali, leggi razziali ed alla fine l’alleanza con il nazismo che ha trascinato l’Italia nella seconda guerra mondiale». Ma la parte principale dell’intervento del partigiano “Eros” ha riguardato i “combattenti per la libertà” e la volontà crescente degli italiani di battersi, dopo l’8 settembre, contro il fascismo e l’invasione tedesca. «In prima linea nella guerra di liberazione – ha detto Umberto Lorenzoni – c’erano le classi popolari, gli operai, gli  studenti e i contadini, tutte quelle forze cioè che avevano capito che la resistenza non solo era la strada per conquistare la libertà ma soprattutto portava alla realizzazione di un’idea di patria nella quale ci si riconosce non tanto per confini fisici ma quanto per un tipo di società fondata sui valori della giustizia sociale, l’uguaglianza e la democrazia».

«Rappresaglie e massacri, torture e impiccagioni – ha aggiunto Umberto Lorenzoni – è il prezzo pagato dai partigiani per costruire uno stato nuovo con una piattaforma costituzionale antifascista». L’importanza del voto polare per la “rottura col passato” e la cacciata dei Savoia è stato, a giudizio di Lorenzoni, il passaggio cruciale per arrivare ad una costituzione repubblicana che raccogliesse i principi di uguaglianza, giustizia sociale e pace, «nonché quelli del liberalismo democratico e del movimento operario e contadino».

«I costituenti – ha proseguito il presidente Anpi – hanno indicato anche il sistema economico, quello misto pubblico e privato, per garantire la completa realizzazione dell’impegno costituente di tutti gli italiani e fino alla fine degli anni ’70 le forze popolari sono riuscite a rispettare quel patto sociale e si era riusciti a modificare la condizione socio economica del paese ed  avere un welfare efficace». «Poi – ha proseguito il partigiano tra gli applausi – ai primi anni ’80 si è incominciato a parlare di modernizzazione e, scaduta la moralità dei partiti, con tangentopoli è arrivata la seconda repubblica della svolta liberista con la privatizzazione del patrimonio e delle attività pubbliche».

«A forza di gridare basta con le ideologie e basta con il pubblico – ha aggiunto Umberto Lorenzoni – ci siamo ritrovati con la più vecchia ideologia del mondo: lo sfruttamento dei lavoratori». Umberto Lorenzoni ha quindi auspicato un ritorno ai dettami della costituzione repubblicana e all’etica della buona politica («solo così si può uscire dalla crisi») ed ha definito l’attuale momento politico istituzionale “come un momento di democrazia sospesa” («solo un parlamento eletto dal popolo può rappresentare il pilastro del sistema democratico»).

Il partigiano trevigiano, prima di ricevere la medaglia ricordo del Consiglio regionale, si è quindi rivolto direttamente ai giovani con le parole di Antonio Gramsci («istruitevi, agitatevi e organizzatevi per cambiare questo paese e riprendere la battaglia per un avvenire migliore») ed ha concluso citando Pierpaolo Pasolini per riaffermare la necessità di non abbassare la guardia davanti  a quello che ha definito il revisionismo anti resistenza: «Noi siamo un paese senza memoria e l’Italia ripudia il suo passato recente, perché se l’Italia avesse cura della sua storia si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla ma sono il portato di veleni antichi».

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Domenica 23 aprile, nuovo appuntamento di Musei in Musica alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari: un breve intervento della storica dell’arte Tiziana Ciocca dedicato agli artisti Piero Dorazio e Jean-Michel Basquiat introdurrà il Basquiat Quartet.

La rassegna, organizzata in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G.P. da Palestrina”, si presenta con una veste rinnovata che esalta il rapporto tra i grandi maestri dell’arte e la musica cui erano soliti ispirarsi.

In linea con questo nuovo indirizzo, il quartetto composto da Achille Succi, Massimo Ferra, Massimo Tore e Roberto Migoni si esibirà in brani della tradizione jazzistica contestualizzati nel periodo storico delle opere visive presentate: classici del bebop come “Donna Lee” di Charlie Parker, “Night in Tunisia” di Dizzy Gillespie, ricerche cool e modali con “Flamenco sketches” e il free Jazz incentrato sulla melodia di Ornette Coleman. Oltre a brani storicizzati, i musicisti eseguiranno composizioni proprie, scritte espressamente per questo evento, e ampio spazio verrà dato all’improvvisazione estemporanea.

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Sarà una settimana bollente quella del “The Teachers” evento che, dopo il successo dello scorso anno, si disputerà ancora una volta sui fairway del Pevero. Il circolo smeraldino ospiterà infatti  una serie di gare con un format unico in Europa.  

Si comincerà nei giorni 25 e 26 aprile con il Campionato Nazionale Maestri Pgai intitolato a Marinanow, giovane ma già importante portale web della nautica nazionale.

Al via 40 giocatori professionisti accoppiati con altrettanti dilettanti per un montepremi di 30.000 euro. Sul tee di partenza ci saranno giocatori che hanno lasciato un segno nella storia del golf nazionale: tra questi Emanuele Canonica, uno dei giocatori più lunghi del mondo con il drive e vincitore in carriera del Johnnie Walker Championship a Gleaneagles, una prova del Tour Europeo.

La formula prevista è una 4 palle medal che coinvolgerà, oltre alla classifica individuale professionisti per il titolo, anche i dilettanti con una classifica finale di coppia.

Giovedì 27 aprile, nel giorno di riposo, è previsto un Clinic Day dove i maestri della Pgai, l’associazione dei professionisti di golf nazionale, impartiranno  gratuitamente, con l’ausilio delle più moderne tecnologie, lezioni in campo pratica. Il Pevero, con inizio alle 15,30, dedicherà il pomeriggio a tutti coloro che vorranno avvicinarsi al mondo del golf. Gli interessati potranno cimentarsi subito con una gara sul putting green e magari brindare ad una nuova vita nello sport più praticato nel mondo.

Venerdì 28 e sabato 29 aprile saranno invece 32 le squadre al via: saranno composte da un pro e da tre dilettanti e si daranno battaglia per aggiudicarsi, sulla distanza delle 36 buche, la classica Pro-Am Costa Smeralda anche quest’anno supportata da TCI, azienda italiana leader nel settore dell’illuminotecnica con 25.000 euro di montepremi.

Complessivamente parteciperanno al “The Teachers” oltre 200 giocatori, presenze che rendono evidente l’importanza di questo sport nella proposta del golf sardo e turistica in generale.

Da poco tutti i circoli storici della Sardegna, Pevero, Puntaldia, Is Arenas, Is Molas e Tanka, si sono consorziati con il nome di Sardinia Around Golf. Sono stati creati pacchetti ad hoc ed una fidelity card che consentirà ai turisti italiani e stranieri, a prezzi agevolati, di giocare su tutti i campi e scoprire lo straordinario territorio sardo: sarà un campo lungo quanto un’isola.

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Sulcispes, a Selargius non puoi fallire


Penultimo impegno nella “Poule A” del campionato di Serie D per la Sulcispes Sant’Antioco, che domenica sarà in campo al PalaVienna di Selargius contro il San Salvatore ultimo in classifica.

La sosta per le festività pasquali ha permesso agli uomini di Massidda di smaltire la delusione per la sconfitta all’overtime contro Uri. Il ko rimediato contro Rolando e compagni ha fatto scivolare i sulcitani al quarto posto in classifica, posizione che dovrà ora essere difesa dagli assalti delle dirette concorrenti, con Nuoro e Astro in testa. Terminare tra le prime quattro significherebbe, poter usufruire del fattore campo favorevole nel primo turno dei playoff: un vantaggio significativo a cui la Sulcispes non vuole assolutamente rinunciare.

«Andremo a Selargius per ottenere il massimo – dice coach Paolo Massidda – anche perché nell’ultimo turno saremo costretti ad affrontare una partita difficile come quella contro la capolista Coral Alghero. Siamo reduci da una buona settimana di allenamenti, nei quali la squadra mi è parsa unita e determinata a riscattare la sconfitta subita a Uri. Siamo arrivati alla fase clou del campionato e non c’è più tempo per fare calcoli: è il momento di dare il tutto per tutto.»

Ancora privi dell’infortunato Fox Layne (il suo rientro in gruppo è previsto per i primi dieci giorni di maggio), i sulcitani dovranno stare ben attenti a non sottovalutare il San Salvatore di Roberto Frau, ultimo con due soli punti, ma capace fino a ora di mettere in difficoltà buona parte degli avversari incontrati: «A dispetto della posizione in classifica – aggiunge il coach sulcitano – sono una squadra temibile, specie tra le mura amiche. Giocheranno con la serenità di chi non ha nulla da perdere, mentre noi dovremo essere bravi a gestire anche la tensione. Cercheremo di sfruttare il gap fisico a nostro vantaggio, mentre in difesa sarà fondamentale mantenere alto il livello di pressione ed evitare che i loro tiratori dall’arco entrino in ritmo».

Palla a due domenica 23 aprile, alle 18.30, al Palasport di viale Vienna, a Selargius. Gli arbitri designati sono Marco Laconi di Siamanna e Marco Di Fortunato di Cagliari. La gara verrà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook ufficiale della Sulcispes Basket.

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Con un incontro dal titolo “Carta bianca a… Luciano Contini” proseguono domani, sabato 22 aprile, gli appuntamenti con la XXIII edizione del Festival Echi lontani.

Alle 21.00, nel Palazzo Siotto di Cagliari, in via Dei Genovesi 114, il direttore artistico della manifestazione, Dario Luisi, interloquirà con il liutista sassarese e docente di prassi esecutiva e liuto a Vienna, Luciano Contini. Durante la chiacchierata, il musicista sarà stimolato a raccontarsi, ripercorrendo il suoi 30 anni di carriera, ma sarà anche invitato a esprimere il suo punto di vista sull’arte e la funzione dell’artista.

Faranno da inframezzo esempi musicali e video di esecuzioni di Luciano Contini, da solista o in ensemble, con musiche di Galilei, Kapsberger, Zamboni e Händel.

Echi lontani, il festival ideato per riscoprire il prezioso patrimonio della musica antica in alcuni luoghi storici della città, è tra i partner del network Rema, l’unico rappresentante per la musica antica in Europa nato con lo scopo di favorire lo scambio di conoscenze, informazioni e collaborazioni nel campo della musica antica.

Echi lontani è realizzato in collaborazione con “Fondazione Siotto”, associazione cutlurale “Le Officine” e conservatorio “Giovanni Pierlugi da Palestrina”, con il contributo di: Regione Sardegna, Comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

 

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E’ in programma domani mattina, alle 10.00, presso la Biblioteca comunale “N. Canelles”, a Iglesias, il nuovo appuntamento di “Letture d’archivio… Terra nostra tra carte e volumi”, inserito nell’ampissimo programma della 2ª Fiera del Libro di Iglesias, che vedrà tre piazze della città, e tutto il territorio intorno, animarsi nel segno della “cultura a km 0”, ossia in una quattro-giorni dedicata alla lettura ed alla promozione della cultura del libro, con tantissimi editori e autori impegnati a promuovere le proprie opere mediante un complesso di stand che andrà ad impreziosire il nostro già ricco centro storico cittadino.

In questo nuovo appuntamento di “Letture d’archivio” l’Archivio Storico Comunale di Iglesias rinsalda, ancora una volta, il dialogo con la Biblioteca Comunale accogliendo anche racconti orali, con l’intento di proporre visioni di una realtà storica come tessere di un puzzle a tinte vivaci.

Questa volta, all’interno del tema della Fiera del Libro: “La Padrona della festa”, saranno proposti documenti d’archivio, brani letterari e testimonianze orali relative al rapporto tra la Terra e l’uomo nel corso del tempo, con specifico riguardo alla nostra realtà locale.

La formula resta invariata rispetto al primo appuntamento, in cui “letture d’archivio” si è presentato come lettura ad alta voce di alcune lettere dell’archivio Storico (per sorridere e per riflettere) relative ad un tema specifico, intervallate dalla lettura di brani scelti da libri conservati in biblioteca e attinenti il tema prescelto.

In mezzo, il racconto di un “testimone” che, per il suo mestiere o la sua esperienza di vita, possa raccontare qualche aneddoto.

La testimonianza sarà portata da Mario Aru della Cantina Aru che fra l’altro, di recente, ha conquistato la medaglia d’argento alla 5ª edizione del Concorso Enologico Internazionale Grenaches du Monde, con il suo Cannonau Rosé 2016.

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L’associazione sportiva dilettantistica “Mi fido di te”, Centro educativo cinofilo e Scuola di formazione cinofila, e “Progetto per Iglesias”, organizzano l’incontro , che si terrà domenica 23 aprile, a partire dalle 15.30, presso la sede dell’associazione culturale “Progetto per Iglesias”, in via Carrara 22, a Iglesias. L’ingresso sarà gratuito. Non sarà consentito l’ingresso ai cani.

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Il 25 aprile l’Italia ricorda la Liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione dall’esercito tedesco. Mentre il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) aveva proclamato l’insurrezione generale, alcune grandi città venivano liberate: il 25 aprile è stata scelta come giornata simbolica per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani e antifascisti, uomini e donne, che hanno dato la vita per la nostra libertà.

In un momento in cui vediamo nascere, in tutta Europa, posizioni razziste e xenofobe, portate avanti dai nuovi fascismi, il comune di Carbonia, nel rifiutare questi sentimenti d’odio, intende ricordare i valori della Resistenza, base della nostra Democrazia e della nostra Costituzione, con diverse iniziative programmate per le giornate del 24 e 25 aprile.

Il programma delle iniziative:

lunedì 24 aprile 2017, ore 17.30 – Teatro Centrale, piazza Roma – Carbonia

Primavera Resistente: Debrà Libanòs, una strage oscurata.

Organizza A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) provinciale, Società Umanitaria Csc Carbonia Iglesias, ARCI Sardegna e comune di Carbonia.

Proiezione del docu-film di Antonello Carvigiani e presentazione del romanzo “Debrà Libanòs”, alla presenza dell’autore Luciano Marrocu, per ricordare il più grande massacro di una comunità religiosa in Africa, perpetrato dall’esercito fascista, agli ordini del viceré italiano d’Etiopia Rodolfo Graziani, che, per rappresaglia, uccise e gettò in un precipizio circa 2.000 cristiani tra monaci, preti e pellegrini.

martedì 25 aprile

Ore 10.00 – piazza Roma, lato ingresso palazzo comunale

L’Amministrazione comunale deporrà una corona d’alloro presso la targa recante le parole dell’antifascista Piero Calamadrei e dedicate ai caduti per la Liberazione dell’Italia.

Intervengono il sindaco Paola Massidda e il presidente ANPI provinciale Ennio Meloni.

– ore 11.00 – Sala polifunzionale, piazza Roma – Carbonia

Spettacolo teatrale “La cura” di e con Monica Porcedda, voce e percussioni di Gerardo Ferrara.

Organizza La Cernita Teatro, A.N.P.I. provinciale e comune di Carbonia.

«La Romania, dopo il crollo del regime di Ceausescu, si apre all’economia di mercato, il costo della vita aumenta, mentre gli stipendi rimangono fermi. Così, per molte donne è inevitabile partire e accettare pesanti condizioni di lavoro per mantenere la famiglia in Romania. Ancora oggi, anche se la Romania dal 2007 è entrata nell’Unione Europea, dopo quasi 30 anni dalla caduta del regime, le donne continuano ad essere costrette a partire.»

L’Amministrazione comunale invita tutti i cittadini, le associazioni, le organizzazioni sindacali, sociali, politiche e culturali e le scuole a partecipare alle celebrazioni per ricordare una delle pagine più importanti della nostra Storia, perché l’Italia non debba mai più conoscere l’orrore di una dittatura.

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Si terrà sabato pomeriggio, alle 15.30, nella chiesa della parrocchia della Beata Vergine Addolorata, a Carbonia, la cerimonia funebre di Mauro Frongia, il giovane motociclista morto tragicamente nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 18.30, in un incidente stradale verificatosi sulla strada provinciale n° 83 che collega Iglesias a Buggerru, nei pressi della miniera di Acquaresi. Mauro Frongia, 35 anni, chef del ristorante Tanit di Carbonia, era alla guida della sua BMW S 1000 RR quando, nell’affrontare una curva, ne avrebbe perso il controllo, andando a sbattere violentemente contro una parete rocciosa.

Mauro Frongia è stato sbalzato dalla potente moto ed è morto praticamente sul colpo. A dare l’allarme sono stati alcuni automobilisti sopraggiunti sul luogo dell’incidente, dove è giunta anche un’ambulanza del 118 ma i soccorsi, purtroppo, sono risultati vani. I rilievi sono sono stati effettuati dai carabinieri della Compagnia di Iglesias che hanno avviato le indagini per la ricostruzione della dinamica dell’incidente.

Mauro Frongia era molto noto a Carbonia e in tutto il Sulcis Iglesiente e la notizia della sua tragica scomparsa si è diffusa rapidamente, soprattutto attraverso i social network, destando grande commozione tra quanti lo conoscevano e ne apprezzavano le qualità professionali e umane. Figlio di Pietro, fondatore del Museo Ristorante Tanit di Carbonia, Mauro Frongia era uno degli chef emergenti, spesso presente negli eventi organizzati sia nel territorio sia nel resto dell’Isola.

Mauro Frongia lascia la moglie Luana e due figli, Viola di 8 anni e Pietro Mauro di 7 anni.

Mauro Frongia in una pausa di lavoro al Ristorante Tanit.

 

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Maria Antonietta Mongiu, Presidente Regionale FAI Sardegna, ex assessore regionale della Pubblica Istruzione e dei Beni culturali della Giunta Soru.

I massimi responsabili regionali del FAI (Fondo Ambiente Italiano) prendono posizione con un documento assai critico sul progetto di rilancio produttivo dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. Maria Antonietta Mongiu Presidente Regionale FAI Sardegna, Fausto Pani Referente Regionale Ambiente FAI Sardegna, Franco Masala Referente Regionale Paesaggio FAI Sardegna e Sergio Vacca Referente Regionale Politiche del suolo e dell’energia FAI Sardegna, ricostruiscono la situazione del polo industriale di Portovesme, nel quale si inserisce il progetto Eurallumina.

«La Sardegna, percepita diffusamente come luogo di eccellenze ambientali e culturali, prima meta turistica nelle intenzioni degli italiani, nella realtà ha un territorio, per inquinamento e densità edilizia sulle coste, a “macchia di leopardo” – scrivono i quattro responsabili regionali del FAI -. Ospita aree di assoluta criticità per gli intensivi processi di inquinamento e per il vorticoso consumo di territorio, spesso coincidenti o prossimi ad aree di rara bellezza paesaggistica e di alto valore naturale. Uno degli esempi più significativi di questa attività industriale è quello dei “depositi di fanghi rossi” a Portoscuso e Portovesme, definiti un “disastro ambientale” nelle carte del processo in corso a Cagliari agli ex dirigenti di Eurallumina. Malgrado ciò, piuttosto che creare alternativi percorsi di lavoro per migliaia di disoccupati e cassintegrati della petrolchimica, della Carbosulcis, dell’Eurallumina, dell’Alcoa e di tutte le industrie nate già obsolete e poco remunerative, ancor più oggi nell’era dei mercati globalizzati, si ripropone con la proposta “Eurallumina” lo stesso vecchio e superato modello di sviluppo industriale. Un modello che non ha risolto il fenomeno della disoccupazione in Sardegna. Anzi lo ha accentuato, generando quel sottosviluppo così nocivo a uomini e paesaggi, che non ha creato duraturi posti di lavoro ma in più si è rivelato un autentico scempio culturale e ambientale.»

Dopo aver sintetizzato il progetto di riqualificazione produttiva proposto da Eurallumina, il Fondo Ambiente Italiano si sofferma sugli impatti ambientali e paesaggistici, facendo riferimento ad alcune ragioni tratte dalla relazione del soprintendente ai Beni paesaggistici architetto Fausto Martino, che ha espresso parere negativo alla riattivazione dell’impianto Eurallumina.

«Contrasto con il PPR (Piano Paesaggistico Regionale) vigente: nel PPR l’area viene definita “di recupero ambientale” e prescrive il divieto di interventi rivolti ad aggravare le condizioni di degrado ovvero che possano pregiudicarne il recupero. Inoltre la Scheda d’Ambito di paesaggio contenuta nel PPR (scheda n. 6 Carbonia e Isole Sulcitane – lo strumento di indirizzo delle “azioni di conservazione, ricostruzione o trasformazione del territorio”) orienta univocamente verso la riqualificazione dell’area industriale:

– Punto 10. Riequilibrare progressivamente il rapporto tra la presenza industriale del polo di Portovesme, l’insediamento urbano, la fruizione turistica, le attività agricole e la pesca marina e lagunare dell’Ambito, riducendo i problemi di interferenza delle attività industriali con il sistema ambientale.

– Punto 11. Riqualificare le aree del degrado industriale, selezionando ambiti prioritari di intervento, su cui attivare un progressivo processo di disinquinamento e di rigenerazione ambientale, che necessita di un coordinamento unitario per i comuni interessati in relazione ai problemi di alto rischio ambientale, per i programmi di disinquinamento e di monitoraggio ambientale.

Quanto qui richiamato fa scrivere al soprintendente che l’intervento in esame non sia conforme alla disciplina paesaggistica dettata dal PPR per l’area.»

«La non conformità – si legge ancora nel documento del Fondo Ambiente Italiano – è sottolineata dal fatto che nell’area, anziché iniziare quanto prescritto dallo strumento regionale, si progettano interventi di segno completamente opposto:

1. il bacino dei fanghi rossi verrebbe ampliato orizzontalmente e verticalmente: orizzontalmente con l’individuazione di un nuovo settore (“Settore D”) di circa 20 ettari di superficie. Si passerebbe da una superficie di 159 ettari a una di 178. Verticalmente, il progetto prevede l’incremento dell’altezza di circa il 74%, della quota attuale fino a raggiungere la quota finale di 46 m. Vi è oltretutto il problema che eventuali interventi di “mitigazione vegetazionale” (ossia, di utilizzo di piante e arbusti per ridurre l’impatto dell’opera) sarebbero attuabili solo una volta pieno il deposito, e che non sono quindi previste soluzioni a breve e medio termine per ridurre l’impatto di tale ampliamento;

2. per alimentare lo stabilimento si vorrebbe costruire una nuova centrale a carbone, cioè un impianto che utilizza un combustibile fossile tra i più inquinanti al mondo, oltre che un nastro trasportatore. Il carbone inoltre verrebbe importato dall’estero;

3. l’ampliamento della vasca per i fanghi rossi viene progettato a ridosso di un sito di importanza comunitaria esplicitamente tutelato dal PPR. La creazione quindi di un’enorme collina artificiale di rifiuti tossici a ridosso della linea di costa, affiancata da una nuova centrale a carbone e dalle infrastrutture atte a trattamento, trasporto, trasbordo, delle materie prime (ivi compreso il carbone) andrebbe così ad annullare il valore paesaggistico dell’area e, di conseguenza, quello delle vocazioni economiche e culturali locali, le quali traggono la loro legittimazione proprio dalle emergenze ambientali e culturali di cui si è diffusamente trattato.»

«Il MIBACT – concludono i responsabili regionali del Fondo Ambiente Italiano – ribadisce quanto il Consiglio di Stato, a partire dagli anni Novanta, ha sancito: non è lecito aggravare le compromissioni ambientali in aree ad alto valore paesaggistico e culturale in virtù del fatto che, precedentemente a vincoli e riconoscimento del loro valore, altri lo hanno fatto. In parole povere, non vale il principio per cui si può compromettere ad libitum un luogo perché già prima qualcun altro aveva iniziato a farlo.»