24 December, 2024
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Quello della sostenibilità è un tema che negli ultimi anni sta diventando sempre più centrale nella coscienza collettiva. Secondo i recenti dati dell’Osservatorio Nazionale sullo Stile di Vita Sostenibile, ben 30 milioni di italiani (ovvero il 59% della popolazione) sono attenti alla sostenibilità nei loro acquisti e comportamenti quotidiani.

Anche in ambito turistico, aumentano gli italiani (circa 3,5 milioni) che si dicono disposti a spendere di più per delle vacanze sostenibili, all’insegna del rispetto dell’ambiente e del sostegno alle economie locali. Per chi non vuole rinunciare a questo tipo di esperienza, Hundredrooms (http://www.hundredrooms.it) consiglia i migliori esempi di turismo sostenibile in Italia. Parchi, fiere, cammini naturali e treni antichi che attraversano la penisola da Nord a Sud, in cui poter trascorrere le vacanze in famiglia.

Parco Naturale delle Dolomiti Friulane – inserite nella lista dei beni del Patrimonio Unesco, le Dolomiti friulane sono uno degli esempi più virtuosi di turismo sostenibile, in cui le numerose attività sportive ed escursionistiche sono pensate in maniera da non compromettere l’ambiente e la biodiversità. Gli amanti della natura, infatti, possono qui godere di tratti selvaggi e inviolati, dove la mano dell’uomo è assolutamente sconosciuta. L’assenza di insediamenti ha permesso la sopravvivenza di rare specie vegetali e la permanenza di una ricca popolazione faunistica, fatta di camosci, caprioli, marmotte, cervi, stambecchi e aquile reali.

Comano Giudicarie Bike, Trentino – un circuito di 600 chilometri che passa per le bellissime Valli Giudicarie e che è possibile percorrere in bicicletta. Un modo unico di coniugare sport, natura e sostenibilità attraverso il “cicloturismo”. Il Trentino, più in generale, è una delle regioni pioniere di questa tendenza, in cui diverse associazioni organizzano itinerari all’insegna di prodotti biologici e tradizioni locali, come la castagnata di fine ottobre o la fiera “Fà la cosa giusta”, con la quale si promuove il commercio equo e solidale.

La Transiberiana d’Italia, Abruzzo – lungo la storica tratta ferroviaria Sulmona-Carpinone, che collega l’Abruzzo al Molise, si stagliano paesaggi suggestivi dove il fascino dei borghi attraversati si alterna ai bellissimi monti della Majella. La tratta era stata chiusa nel 2011 per mancanza di traffico, ma tre anni dopo un gruppo di volontari isernini l’ha fatta risplendere, prendendo in gestione da Fs un convoglio anni ’30, con interni in legno e lampade déco, trasformandolo in un prezioso treno turistico. Quest’anno la Transiberiana inaugurerà l’evento nazionale Cantine Aperte. Il 14 maggio, il “treno del vino” partirà da Sulmona, dove una ventina di produttori abruzzesi offrirà ai turisti il proprio vino, prima di lasciarli partire alla volta di un piacevole itinerario locale.

Da Piobbico a Bacciardi, Marche – un cammino di circa tre ore, lungo il quale si possono ammirare torrenti e scorci di natura incontaminata. Partendo da Piobbico, piccolo borgo medievale sovrastato dal Monte Nerone e conosciuto soprattutto per il castello degli antichi signori Brancaleoni, ci si può incamminare alla scoperta di corsi d’acqua, eremi antichi, mulini e pareti rocciose. Fino a che non si giunga a Bacciardi, dove è possibile rilassarsi e gustare i prodotti locali.

Cagliari e dintorni, Sardegna – riconosciuta dalla Commissione Europea come meta sostenibile per eccellenza, l’area compresa tra Chia e Costa Rei è certamente fra le più invidiabili d’Italia. Il prestigioso riconoscimento è arrivato un anno fa in relazione al progetto “Visit South Sardinia, Destination Management Organization”, in cui si propone un modello di turismo sostenibile basato sulla salvaguardia dell’ambiente e delle identità locali. In quest’ottica, ha funzionato l’idea degli alberghi diffusi, antiche case ristrutturate, dove si può vivere un’autentica esperienza locale. Realtà esistenti in diverse parti dell’Isola, come la zona della Barbagia, in cui si possono ammirare cascate e antichi corsi d’acqua, oltre che gustare squisiti prodotti della tradizione gastronomica sarda.

Fiumara Amendolea, Calabria – meraviglioso corso d’acqua della Calabria grecanica che nasce nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Lungo il letto della fiumara si stagliano sentieri naturali incontaminati, in cui sembra che il tempo si sia fermato agli antichi splendori bizantini. Qui sopravvivono, infatti, la cultura e la lingua grecanica, grazie soprattutto all’impegno di associazioni che, oltre a promuovere la rinascita turistica della zona attraverso la gestione di strutture ricettive e la creazione di itinerari e percorsi a piedi, valorizzano le più autentiche tradizioni locali, dalla gastronomia al folklore dei piccoli borghi.

Chia.

Costa Rei.

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Verrà celebrato venerdì pomeriggio, alle 15.30, nella chiesa della Madonna di Valverde, a Iglesias, il funerale di Roberta Porru, la donna morta per un’emorragia cerebrale dopo aver partorito con taglio cesareo due gemelline nell’ospedale CTO di Iglesias ed essere stata trasferita prima all’ospedale Santa Barbara, poi all’ospedale Brotzu di Cagliari, nel disperato tentativo, poi risultato vano, di salvarle la vita.

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intanto, stamane ha disposto l’invio della Task Force per accertare quanto è accaduto.

Due giorni fa la direzione generale dell’Ats (Azienda per la tutela della salute) aveva disposto l’apertura di un’inchiesta interna.

Roberta Porru. Foto dal profilo facebook.

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«La pronuncia del Garante della Concorrenza e del Mercato sulla gestione di Abbanoa potrebbe rivelarsi un pericoloso boomerang, un cavallo di Troia capace di aprire le porte alla privatizzazione della risorsa idrica.»

Lo scrive in una nota Ignazio Locci (Forza Italia), vicepresidente del Consiglio regionale.

«L’Autorità chiede alla Regione di prevedere la cessione agli enti locali (i Comuni della Sardegna, rappresentati in Egas) della totalità delle quote di partecipazione e di dotare fin da subito Egas di strumenti di controllo effettivo, tra cui la possibilità di nominare i vertici direttivi e di controllo – aggiunge Ignazio Locci -. Ma come è noto, Abbanoa è dovuta ricorrere a due ricapitalizzazioni ed è praticamente impensabile che i Comuni, palesemente senza risorse, vengano chiamati a gestire questo colosso. E mi sembra altresì difficile che la Regione possa cedere gratuitamente quote societarie ai Comuni.»

«Ecco perché con la pronuncia del Garante si profila un classico boomerang. In uno scenario di incertezza come questo, il rischio concreto, infatti, è che Regione ed Abbanoa finiscano per mettere quote di Abbanoa sul mercato, aprendo la strada alla privatizzazione. Una soluzione da escludere categoricamente – conclude Ignazio Locci -: l’acqua è un bene pubblico e tale deve rimanere.» 

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Nuovo appuntamento con la Rassegna “Carbonia Scrive”: mercoledì 26 aprile, alle ore 18.30, presso la Biblioteca Comunale di Carbonia, in viale Arsia, con la presentazione del libro “Senza sole né stelle – Storie di minatori e miniere nella città più giovane d’Italia” del giornalista Sandro Mantega.

Alla presentazione, curata da Antonangelo Casula, già sindaco di Carbonia e sottosegretario di Stato delle Finanze, sarà presente l’autore ed i protagonisti del libro, il sindaco Paola Massidda, l’assessore della Cultura Emanuela Rubiu, il Direttore regionale del Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema Paolo Serra e Salvatore Fozzi (Edizioni Della Torre). Letture di Agostina Littarru e Maria Giovanna Musa (Operatrici Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis).

La prima drammatica marcia per il lavoro nella storia del movimento operaio sardo è lo sfondo nel quale si muovono i protagonisti di “Senza sole né stelle”. Le loro vicende offrono uno spaccato di vita della Carbonia degli anni ‘60, la città più giovane d’Italia, fondata nel 1938 per sfruttare i giacimenti di carbone. La costruzione della città, il duro lavoro nelle gallerie, le proteste, la paura, l’angoscia, il lutto, la precarietà, le speranze e le disillusioni, affiorano dai racconti di minatori, sindacalisti, amministratori, mogli e figli. Sono loro gli interpreti di un’epopea destinata a lasciare una traccia indelebile nella storia della Sardegna.

Sandro Mantega, giornalista professionista, è nato a Villamassargia nel 1947, ma ha sempre vissuto a Carbonia. Nel 1968, dopo il diploma di scuola media superiore e alcuni anni di studio nella facoltà di Fisica nell’Università di Cagliari, ha intrapreso l’attività giornalistica come corrispondente de L’Unione Sarda da Carbonia e dal Sulcis. Il suo ultimo incarico è stato quello di Caposervizio delle redazioni di Carbonia e Iglesias del quotidiano con cui continua a collaborare.

E’ stato anche corrispondente dell’ANSA e di Rai 3. Ha fondato e diretto le testate giornalistiche di diverse emittenti radiofoniche e televisive private.

Al suo attivo numerose collaborazioni con le reti nazionali della Rai, con settimanali e periodici nazionali e regionali.

Con “Senza sole né stelle” è alla sua prima esperienza da scrittore. Dal libro ha tratto il documentario “Carbonia 10 aprile 1965, una marcia per la vita”.

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L’assessorato alle Politiche giovanili del comune di Carbonia ha convocato la prima riunione della Consulta Comunale Giovanile per il 2 maggio, alle ore 17.oo, presso i locali comunali di via XVIII Dicembre.

La Consulta Giovanile è un organo consultivo del Consiglio comunale, che favorisce il rapporto e l’interazione tra i giovani e le istituzioni locali, ne possono far parte tutti i giovani (aventi un’età compresa tra i 15 e i 29 anni), residenti nel comune di Carbonia, o ivi domiciliati per motivi di studio o di lavoro.

La Consulta è apartitica, laica, ed è contraria a ogni forma di discriminazione e violenza. Tutti i membri della Consulta operano al suo interno ispirandosi ai principi del bene collettivo e non seguendo finalità specifiche personali o di gruppi di appartenenza.

Nasce come un luogo privilegiato di confronto e dibattito democratico per tutti i giovani che desiderano partecipare in modo propositivo all’ideazione, realizzazione e promozione di iniziative volte al benessere e al progresso sociale dei giovani e quindi di tutta la comunità.

In particolare la Consulta persegue numerose finalità tra cui:

· promuovere ed attivare incontri, dibattiti e ricerche nei settori di interesse giovanile

· promuovere ed attivare progetti e iniziative culturali, sportive e del tempo libero per i giovani;

· proporre agli enti competenti progetti e iniziative per prevenire e contrastare fenomeni di emarginazione e disagio;

· promuovere ed attuare attività volte alla valorizzazione relative allo sviluppo del territorio…

I giovani (aventi un’età compresa tra i 15 e i 29 anni e residenti nel comune di Carbonia, o ivi domiciliati per motivi di studio o di lavoro) che intendono fare parte della Consulta, devono presentare la domanda di iscrizione entro il 2 maggio 2017, utilizzando il modulo predisposto e allegato in formato pdf o disponibile presso:

· l‘Ufficio delle Politiche Giovanili

· sul sito Istituzionale del Comune: www.carbonia.ci.it

Il modulo va consegnato insieme ad una copia del documento d’identità (per i minorenni il documento del genitore o del tutore) presso:

· l’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia

· via mail al seguente indirizzo:czurru@comune.carbonia.ca.it

· a mezzo raccomandata A/R e in tale caso farà fede la data del timbro postale.

Per ulteriori informazioni, gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio Politiche Giovanili situato presso l’Ex Tribunale, tel. 0781 694461, mail: czurru@comune.carbonia.ca.it .

modulo di iscrizione consulta

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Quali effetti avranno, nel breve e medio termine, gli impegni assunti ieri sera dal Consiglio regionale, al termine di un lungo dibattito, con l’approvazione dell’ordine del giorno proposto dal capogruppo del Partito democratico Pietro Cocco (presenti 46, sì 26, no 17), sulla vertenza dei lavoratori Aias? E’ la domanda che si pongono i lavoratori e le famiglie dei pazienti assistiti nelle decine di centri operanti in Sardegna.

L’ordine del giorno impegna il presidente della Regione Francesco Pigliaru, la Giunta e l’assessore regionale della Sanità e dell’Assistenza sociale Luigi Arru:

  1. a sollecitare l’Aias ad effettuare una certificazione dei propri bilanci, allo scopo di accertare l’effettiva consistenza dei crediti vantati nei confronto delle Uussll, delle Asl e ora dell’Ats;
  2. a prevedere che nei contratti stipulati dall’Ats con gli erogatori privati vi siano esplicite clausole di salvaguardia delle retribuzioni dei lavoratori, che – se disattese – potranno essere sanzionate anche con la revoca dell’accreditamento;
  3. ad adottare un atto di indirizzo in base al quale: a) il pagamento delle retribuzioni pregresse avvenga tramite il ricorso alla procedura di cui all’articolo 1676 del codice civile; b) il contenzioso in essere, laddove possibile, venga risolto in via transattiva;
  4. ad avviare una ricognizione degli operatori privati potenzialmente interessati a svolgere questi servizi sanitari e socio sanitari, in grado di superare il monopolio in atto.

Il Consiglio regionale ha bocciato l’ordine del giorno presentato dai consiglieri di minoranza (18 voti a favore, 25 contrari), primo firmatario Pietro Pittalis, che prevedeva l’impegno per l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, «ad attivare entro una settimana un Tavolo tecnico presso l’Assessorato stesso, tra i rispettivi Uffici legali dell’Aias e Fondazione Stefania Randazzo e dell’Ats e Regione Sardegna, affinché in una prima fase si prendano congiuntamente in esame i contenziosi in essere di più immediata soluzione, con l’obiettivo di giungere ad una transazione in tempi rapidi (entro il mese corrente), al fine di utilizzare le risorse derivanti da tali crediti vantati da Aias e Fondazione per il pagamento degli stipendi arretrati. In una seconda fase, il Tavolo prosegua il lavoro per azzerare i contenziosi di maggiore complessità, n modo da non lasciare crediti pregressi in piedi che rappresentano una realtà ingiustificabile per la Regione e per la stessa Ats, questo entro 60 giorni dall’inizio dei lavori; di provvedere ad anticipare le somme necessarie per il pagamento degli stipendi arretrati».

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Si è tenuto ieri a Villa Devoto un primo incontro tra il presidente Francesco Pigliaru e i rappresentanti del Gruppo di Intervento Giuridico sulla questione degli usi civici. Nello specifico è stata chiarita la portata della recente legge N. 26 del 2016, con la quale la Regione Sardegna, unica in tutto il panorama nazionale, ha regolamentato gli effetti sul paesaggio degli interventi di sclassificazione, riconoscendo la necessità di intervento di Regione e Mibact. Oltre a svolgere un’importante funzione economico-sociale garantendo le risorse alle collettività che ne sono proprietarie, gli usi civici costituiscono, infatti, beni paesaggistici e sono, pertanto, salvaguardati da precise disposizioni. È stato inoltre sottolineato che la legge non ha introdotto nuove ipotesi di sclassificazione, ed è quindi da escludersi il paventato rischio di ampliamento delle ipotesi di sottrazione dei terreni all’uso collettivo.

La Regione ha dato notizia, infine, che dal 3 aprile le competenze in materia di accertamenti degli usi civici è passata all’Agenzia Laore e che in breve tempo sarà concluso l’iter di ufficializzazione degli accertamenti di sussistenza dell’uso civici nei comuni in cui tale attività era rimasta incompiuta. Il dialogo con il GRIG proseguirà nelle prossime settimane.

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In Sardegna sono 270 le imprese della pastificazione alimentare che danno lavoro a più di 1.300 persone: un’azienda ogni 6.141 abitanti. Nell’isola si concentra il 6,5% di tutte le imprese italiane del settore.

Di queste realtà, ben 222 (l’82%) sono attività artigiane che producono culurgionis, panadas, malloreddus, frégula, semola per cuscus, ravioli, coccoi prena, lorighittas, filindeu ma anche numerosi altri tipi di pasta fresca e secca, tutte eccellenze del food made in Sardegna inserite nell’“Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali del Ministero delle Politiche agricole e alimentari” oppure tutelate da marchi europei, come accaduto da poco per i culurgionis con l’IGP.

Produzioni sempre più apprezzate dai consumatori, non solo nella nostra regione, ma in tutta Italia e nel mondo, che premiano il “Made in Sardegna” alimentare, forte dei suoi prodotti annoverati all’interno del patrimonio culturale nazionale.

A livello territoriale 88 operano nella vecchia provincia di Cagliari, 86 nell’ex provincia di Sassari, 65 a Nuoro e 31 a Oristano.

Tra i comuni con più pastifici Cagliari e Nuoro con 13, Oristano con 12, Quartu con 9, Sassari 8, Olbia 6, Carloforte, Oschiri e Terralba con 5.

Il paese con il più alto indice popolazione/imprese è invece Morgongiori (OR) con 1 azienda ogni 243 abitanti. Segue Oschiri 1 attività ogni 664, Tertenia 1 ogni 972, Jerzu 1 ogni 1.053 e Carloforte 1 ogni 1.238. Questi indici dimostrano come le produzioni tipiche locali si siano polarizzate in alcuni comuni come, per esempio Morgongiori per le lorighittas, Oschiri per la panada, Tertenia e Jerzu per i culurgionis o Carloforte per la semola per il cuscus.

Aziende che, sempre più frequentemente, utilizzano prodotti a chilometro zero o certificati bio e che guardano con sempre maggiore attenzione alle esigenze dei consumatori italiani e, soprattutto, di quelli internazionali, notoriamente molto esigenti in fatto di ecosostenibilità delle produzioni.

«La produzione pastaia nell’isola è una piccola gemma incastonata in un comparto, quello dell’agroalimentare, che ha potenzialità enormi – afferma Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – questi dati da una parte confermano la vivacità di un settore in grado di resistere alla prolungata crisi economica, alla concorrenza sleale e a mercati di prossimità sempre più asfittici a causa della stagnazione dei consumi interni, dall’altra denunciano carenti visioni di strategia imprenditoriale, per numerose imprese, o non adeguate competenze degli addetti ma anche azioni di marketing insufficienti, packaging inadatti o sistemi di logistica antieconomiciIn ogni caso – conclude Stefano Mameli – se il settore regge, è soprattutto merito di tanti piccoli imprenditori che, nonostante le difficoltà, sono riusciti a coniugare tradizione ed innovazione, legame con le produzioni del territorio e apertura verso nuovi mercati.»

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Ieri sera, alle 18.00, in un servizio effettuato congiuntamente dai carabinieri di Carbonia e Iglesias, i militari della stazione di Iglesias, nel corso di un servizio finalizzato alla prevenzione dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato per detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti Cristian Zucca, 30 anni, residente a Iglesias, impiegato, con precedenti, già sottoposto alla misura dell’affidamento in prova per precedenti specifici.

I militari che da qualche tempo stanno controllando piazza Sella, a seguito della segnalazione di un piccolo giro di piccolo spaccio di stupefacenti, sono riusciti a vedere una cessione di 5 grammi di hashish ed hanno fermato in via Crocifisso l’acquirente, un minorenne di Iglesias che stava allontanando velocemente dopo aver preso lo stupefacente.

Cristian Zucca è stato fermato poco dopo e, all’interno della sua auto, sottoposta a perquisizione, sono stati rinvenuti 14 grammi di cocaina, di cui una parte già suddivisa in 17 dosi e 12 grammi di hashish, oltre alla somma in contanti di 520 euro in banconote di piccolo taglio, verosimilmente provento di spaccio.

I militari hanno eseguito una perquisizione domiciliare anche a carico del minore trovato in possesso di un bilancio di precisione, due coltelli recanti rimasugli di sostanza stupefacente tipo hashish e materiale vario per il confezionamento della droga. Pertanto, è stato deferito in stato di libertà per l’attività di spaccio.

Al termine delle operazioni, Cristian Zucca è stato dichiarato in stato di arresto e trattenuto nella camera di sicurezza della compagnia dei carabinieri di Carbonia, in attesa del processo con rito direttissimo. Lo stupefacente, il materiale di confezionamento e il danaro sono stati posti sotto sequestro.

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La Giunta regionale ha stabilito i criteri per l’erogazione del Fondo Unico 2017, dando seguito alla proposta dell’assessore degli enti locali Cristiano Erriu. Secondo quanto concordato nell’ultima seduta della Conferenza permanente Regione-Enti locali, la Regione dovrà provvedere al pagamento di una prima tranche sino all’80% del totale entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge finanziaria; la restante quota dovrà essere saldata entro il 30 ottobre dello stesso anno. Sempre in materia di Enti locali è stato approvato, inoltre, l’aggiornamento del Repertorio del Mosaico con i risultati delle copianificazioni tra Regione, Comuni e MIBACT (Soprintendenze di Cagliari e Sassari) completate nel periodo dal 1° ottobre 2016 al 31 marzo 2017. Il Mosaico, istituito dopo l’approvazione del PPR 2006, comprende migliaia di beni paesaggistici e identitari presenti in Sardegna, individuati e tipizzati nel PPR 2006, i beni culturali vincolati dal Codice del Paesaggio e gli elementi con valenza storico-culturale. Il precedente aggiornamento risaliva al 2016. Per garantire una più facile consultazione dei contenuti, il Repertorio sarà consultabile sul sito della Regione tramite un navigatore cartografico.
La Giunta ha prorogato l’esercizio provvisorio 2017 dell’Ersu di Sassari fino alla data del 30 aprile, come proposto dall’assessore Giuseppe Dessena, e dato il via libera al regolamento che disciplina la gestione dei
Su proposta dell’assessore Raffaele Paci, è stato approvato il disegno di legge di riallineamento delle leggi 32 (Variazioni di Bilancio) e 36 (Assestamento di Bilancio) alla sentenza della Corte Costituzionale, in base alla quale è già stata modificata dal Consiglio la legge 6, la manovra finanziaria per il 2017. All’interno del Piano di Azione e Coesione sono stati poi assegnati all’assessorato dell’Industria gli interventi Pac relativi al Centro multifunzionale piattaforma tecnologica europea PTE innovazione-internazionalizzazione (Consorzio Cipnes Olbia) e alla realizzazione della rete di distribuzione del gas nelle aree dell’agglomerato industriale di Oristano. Via libera infine alla rimodulazione delle risorse del Fesr che vengono strategicamente orientate verso le procedure più efficaci e di interesse per le imprese: procedura unitaria, bando per l’innovazione, internazionalizzazione.
La Giunta, infine, ha approvato definitivamente, su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda, l’adeguamento dello Statuto di Area alla legge 22 (“Norme generali in materia di edilizia sociale e riforma dell’azienda regionale per l’edilizia abitativa”). Via libera anche al Bilancio consuntivo 2015 di Area ed alla ripresa della operatività del Fondo per l’edilizia abitativa all’interno del mutuo infrastrutture.