18 July, 2024
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Slitta al 3 maggio l’entrata in vigore delle nuove regole per le revisioni periodiche dei camion superiori a 3,5 tonnellate e degli autobus.

La proroga, sollecitata da Anara Confartigianato (che raggruppa le imprese di revisioni auto), offre alle imprese più tempo per affrontare le complessità organizzative derivanti dalle nuove procedure per le revisioni di autocarri ed autobus stabilite dalla Direzione generale Motorizzazione. Procedure che dovevano entrare in vigore il 13 marzo 2017 ed erano già state rinviate al 4 aprile 2017.

Tra le novità principali, che si aggiungono a quelle già attualmente in vigore, la dichiarazione del proprietario del mezzo da riportare sul retro del foglio di prenotazione e presentare a revisione, la dichiarazione del titolare dell’officina che effettua la manutenzione del mezzo da riportare sul retro del foglio di prenotazione e presentare a revisione, l’aumento dei tempi minimi per l’effettuazione di una revisione (con conseguenze sul numero di mezzi revisionabili nelle sedute in sede e fuori sede).

L’aspetto meno gradito alle imprese e criticato più volte da Confartigianato Trasporti, riguarda la verifica preliminare da effettuare presso un’officina specializzata, i cui costi vanno sopportati dall’azienda di autotrasporto.

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Il Parlamento europeo ha approvato norme più severe per garantire che i dispositivi medici, come le protesi mammarie o dell’anca, siano rintracciabili e conformi ai requisiti di sicurezza. I deputati hanno approvato una normativa più stringente in termini di sicurezza anche sui dispositivi medico-diagnostici in vitro, utilizzati ad esempio per i test di gravidanza e del DNA.

Entrambi i testi sono già stati informalmente concordati con il Consiglio dei Ministri UE.

Le norme approvate introducono l’obbligo di:

  • ispezioni a campione delle strutture dei produttori dopo l’immissione sul mercato dei dispositivi;
  • controlli più severi sugli organismi notificati, che sono autorizzati a espletare le procedure di certificazione, che dovranno assumere personale medicalmente qualificato;
  • una procedura supplementare di controllo sulla sicurezza dei dispositivi ad alto rischio quali impianti o test HIV. Non solo un organismo notificato, ma anche una commissione di esperti controllerà che tutti i requisiti siano soddisfatti;
  • una “Tessera per il portatore di impianto” che consentirà a pazienti e medici di monitorare il prodotto impiantato;
  • dati clinici sulla sicurezza dei dispositivi medici che devono essere forniti dai produttori (come per i farmaci), in particolare nel caso delle classi di rischio più elevate.

La risoluzione legislativa è stata approvata senza voto, perché in seconda lettura e in assenza di emendamenti.

Una legge separata garantirà inoltre che le nuove norme si applicheranno anche ai dispositivi medico-diagnostici in vitro, vale a dire quelli non a contatto diretto con il paziente, ma che forniscono informazioni sulla salute, come ad esempio i dispositivi HIV, DNA o di analisi del sangue.La risoluzione legislativa è stata approvata senza voto, perché in seconda lettura e in assenza di emendamenti.

Nella legislazione si richiede agli Stati membri, infine, di informare i pazienti circa le conseguenze dei test del DNA.

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I sardi da oggi hanno uno strumento in più per combattere il cancro: con un sistema di web conference i medici sono in grado di chiedere in tempo reale un consulto o discutere e analizzare i casi più dubbi e complessi. Insomma, i pazienti non hanno più un solo specialista che li seguirà ma, di fatto, gli oncologi saranno a loro disposizione. Tutto questo con la rete e un’app che ieri è stata inaugurata al Policlinico Duilio Casula: l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari ha messo insieme tutti i reparti della Sardegna, grazie al grande lavoro del direttore di Oncologia Medica, Mario Scartozzi.

«Con questo sistema – spiega il professor Mario Scartozzi – siamo in grado di mettere in connessione tutti i medici e avere al centro delle nostre analisi ogni singolo paziente». Una vera e propria rivoluzione. Al progetto hanno aderito con entusiasmo Daniele Farci (Oncologia Businco-Brotzu), Sergio Pili (direttore sanitario di Carbonia e tra i promotori dell’iniziativa), Antonio Pazzola (direttore della Clinica Oncologica di Sassari), Salvatore Ortu (Olbia), Giuseppina Sarobba (Nuoro) e anche gli ospedali di Oristano, Alghero e Lanusei. All’incontro inaugurale ha partecipato anche Sara Ruggiu dell’assessorato della Sanità.

Ma, in pratica, cosa succederà da oggi? Tramite un’app i medici si collegheranno in conferenza: ogni giorno discuteranno un tipo di tumore diverso e ciascuno presenterà i propri casi, facendo vedere ai colleghi gli esami e le immagini radiologiche. In questo modo tutti porteranno la loro esperienza e, in tempo reale, si deciderà che tipo di protocollo o terapia seguire. Le diagnosi saranno fatte senza perdere giorni preziosi.

«Con questa piattaforma – dice ancora Mario Scartozzi – noi siamo in grado di discutere, ragionare e decidere il trattamento per tutti i nostri pazienti, utilizzando la vasta esperienza delle oncologie sarde». Il sistema è molto intuitivo e semplice e, aggiunge il primario di Oncologia Medica del Policlinico Duilio Casula, «servirà in particolare a ragionare  e aiutare il paziente, ovunque si trovi, nel percorso di cura e guarigione. Inoltre siamo in grado di discutere i casi con esperti nazionali e internazionali che si collegheranno da qualunque parte del mondo».

Grande soddisfazione del direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino. «In Sardegna – dice Giorgio Sorrentino – c’è ottima sanità e questa iniziativa dimostra che davvero l’unione fa la forza: mettiamo insieme tutti gli oncologi per assicurare il meglio ai pazienti». Per il direttore sanitario, Nazareno Pacifico, si tratta «di una vera e propria rivoluzione: l’Aou di Cagliari crede nell’innovazione e nella tecnologia. Noi ci prendiamo cura dei nostri pazienti».

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Nelle ultime settimane, grazie all’apporto di numerosi amministratori locali, si è costituito il Comitato “OraScelgoIo” per le Elezioni Primarie della Coalizione alternativa all’attuale maggioranza regionale.

In un momento storico in cui i partiti perdono quotidianamente iscritti ed elettori e la politica appare sempre più lontana dai cittadini, è, infatti, indispensabile offrire agli elettori la possibilità di scegliere direttamente il candidato Presidente.

Le elezioni primarie sono la nuova frontiera del principio di legalità, in un settore fondamentale della vita pubblica, che riguarda anche la democrazia interna dei partiti politici e delle coalizioni.

Questa esigenza è ancora più evidente nella coalizione alternativa alla sinistra. Troppe volte la scelta della guida è stata presa fuori dalla Sardegna e senza il necessario coinvolgimento della gente che in essa si riconosce; occorre una svolta decisa, indispensabile per restituire ai sardi la speranza in una politica in grado di fare le scelte che servono per far ripartire l’isola.

Le primarie sono il primo vero passo in questa direzione.

L’attuale maggioranza di governo è stata capace solo di aggravare gli atavici problemi della Sardegna. Essa non merita di essere riconfermata. Ma la nostra responsabilità è quella di proporre ai sardi una alternativa di governo credibile dal punto di vista programmatico e fortemente legittimata da un grande coinvolgimento popolare, in grado di travolgere l’imponente apparato di potere messo in piedi dal Pd e dai suoi alleati.

Il comitato – che può già contare su una sessantina di aderenti, tra sindaci, assessori e consiglieri comunali – si è più volte riunito nell’ultimo mese, per predisporre una bozza di regolamento.

Consapevoli dell’inerzia che contraddistingue la Giunta ed il Consiglio abbiamo ritenuto che la via maestra, rappresentata da una proposta di legge capace di regolamentarle, non avrebbe avuto possibilità di successo. Ed è per questo motivo che gli amministratori locali hanno optato per la redazione di un regolamento, snello, operativo ed efficace, atto ad offrire gli strumenti alla coalizione per convocare le primarie.

Ora non ci sono più pretesti per nessuno.

Valentina Pistis

Matteo Taccori

Marcella Marini

Fausto Piga

Marco Pinna

Clausio Fenu

Gianluigi Era

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«Lo sciopero di Alitalia sta creando in Sardegna una situazione insostenibile. A questo punto è indispensabile rivedere gli orari delle fasce protette e garantire così il numero massimo possibile di voli in continuità territoriale.» Lo scrivono, in una lettera, i senatori sardi Silvio Lai, Ignazio Angioni e Giuseppe Luigi Cucca che si rivolgono direttamente al ministro Graziano Delrio.

«In occasione dello sciopero dello scorso 20 marzo i disagi per i sardi che dovevano raggiungere la penisola, o far ritorno in Sardegna, sono stati decisamente pesanti e oggi la situazione è praticamente la stessa – aggiungono Silvio Lai, Ignazio Angioni e Giuseppe Luigi Cucca -. Capiamo ovviamente le esigenze di chi si trova costretto a mettere in atto azioni di protesta e non vogliamo in alcun modo mettere in discussione i diritti sindacali. Ma quella che si sta venendo a creare in occasione degli scioperi è una vera e propria situazione di emergenza. Chi vive in Sardegna paga già tutti i problemi legati alla condizione di insularità, è un prezzo già alto e a questo non si possono aggiungere ulteriori difficoltà.»

«È necessario, dunque, che si intervenga nei confronti di Alitalia perché non bastano più le iniziative decise per cercare di limitare i disagi. Vanno bene i numeri verde e il rafforzamento del personale per dare assistenza agli utenti ma serve anche uno sforzo in più perché non è accettabile che gli attuali orari delle fasce protette consentano in caso di sciopero di garantire solo un numero limitato di voli da e per la Sardegna. Facciamo appello alla sensibilità del ministro perché si possano individuare da subito soluzioni che garantiscano il diritto dei sardi di poter usufruire di un numero sufficiente di collegamenti anche in caso di sciopero. La modifica delle fasce protette – concludono i tre sentori – può essere un modo per alleviare quanto meno i disagi dei cittadini sardi.»

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Il Centro Regionale di Formazione CRI della Sardegna con sede in Bosa, ha ospitato per tre fine settimana del mese di marzo, il Corso di Formazione d’Istruttori di Protezione Civile. La struttura del corso si è articolata sull’approfondimento teorico della materia ed esercitazioni pratiche. Hanno partecipato alla formazione le istituzioni del territorio, tra cui i Nas, i VVF, la dottoressa Quaquero, che ha curato l’aspetto relativo al supporto psicologico.

Il Dipartimento di Protezione civile della Sardegna, rappresentato nella persona del dottor Usai, insieme al Delegato Nazionale CRI delle Attività d’Emergenza Roberto Antonini, il Responsabile Nazionale per la Formazione di Attività d’Emergenza Fabio Carturan e il Funzionario della Ras, presenti in Commissione d’Esame unitamente alla Presidente Regionale CRI della Sardegna Giovanna Sanna, il giorno 1 aprile, hanno nominato Istruttori di Protezione Civile CRI 8 a titolo pieno e 3 rivedibili dei 12  partecipanti al corso.

Gli Istruttori di protezione Civile CRI saranno delle preziosissime risorse da spendere nella divulgazione della cultura di Protezione Civile, nella formazione di personale interno ed esterno all’associazione nell’obiettivo di sviluppare nella popolazione una cultura della resilienza. 

Il Corso Istruttori IPC è stato occasione di proficuo dialogo tra le istituzioni regionali e la Croce Rossa della Sardegna, nell’ottica di una futura utile collaborazione, volta al rafforzamento delle potenzialità di Protezione Civile, a supporto dell’ausilio dei soggetti colpiti da condizioni di vulnerabilità. 

La presidente regionale Giovanna Sanna, nell’esprimere soddisfazione per il traguardo raggiunto, ringrazia tutti i partecipanti e coloro che hanno prestato le loro altissime competenze per rendere sempre più forte il ruolo della Croce Rossa nel soccorrere chiunque si trovi in condizioni di sofferenza.

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Domenica 9 aprile il Teatro Electra di Iglesias ospiterà la presentazione del libro di Magdi Cristiano Allam “Io e Oriana”, dedicato al particolare rapporto tra Allam e la compianta giornalista e scrittrice Oriana Fallaci. Al termine della presentazione, Magdi Cristiano Allam risponderà alle domande del pubblico e dei giornalisti presenti.

La presentazione è organizzata dal Circolo Bene Comune Acliglesias, con il patrocinio gratuito dell’assessorato della Cultura del comune di Iglesias.

Il patrocinio gratuito all’iniziativa concesso dall’Amministrazione comunale di Iglesias ha scatenato la reazione del Partito della Rifondazione Comunista che ha diffuso un duro comunicato del segretario cittadino Enrico Lai e del consigliere comunale de “Il Tuo segno per Gariazzo” Pietrina Chessa, presidente della 2ª commissione consiliare della Cultura, Spettacolo, Turismo, Sport, Grandi eventi, Pubblica istruzione, Comunicazione istituzionale e Informatizzazione.

«Apprendiamo dalla stampa con grande sconcerto e rammarico che l’amministrazione comunale di Iglesias ha concesso il patrocinio gratuito per la presentazione del libro “Io e Oriana” il giorno 9 c.m. presso il Teatro Electra di Iglesias dove sarà presente l’autore Magdi Cristiano Allam – si legge nel comunicato dei due rappresentanti del Partito della Rifondazione Comunista -. Riteniamo che la cittadinanza iglesiente, da sempre nella storia, si sia contraddistinta per il suo spirito progressista e di solidarietà politica e sociale verso gli ultimi e i subalterni. Spirito che affonda le sue radici nel movimento operaio, avanguardia tutt’oggi di recriminazione sociale nel Paese.

Riteniamo che Iglesias e gli iglesienti non meritino uno spettacolo di un sionista fomentatore di odio razziale che ha fatto della menzogna e della manipolazione giornalistica la sua ragion d’essere, tant’è che gli valse l’appellativo di: “il pinocchio d’Egitto” affibiatogli da Valerio Evangelisti, nonché diversi procedimenti giudiziari che lo hanno visto condannato per l’infondatezza delle sue affermazioni.

La sua distanza culturale e la sua avversione rispetto al papato è imbarazzante proprio quando la chiesa tramite le parole di Papa Francesco apre all’integrazione dei popoli, all’accoglienza, al rispetto delle culture diverse, ponendo inoltre l’accento come monito ai governanti di adottare strumenti giuridici per punire la tratta di carne umana, e, ripristinare uno stato di diritto sul principio di: “accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.

Siamo consapevoli che la libertà d’espressione sia un diritto da garantire, ma altresì non riteniamo possibile e accettabile che Iglesias sia concussa nella fiera della falsità e della macchinazione storica.

Di conseguenza – conclude il comunicato di Enrico Lai e Pietrina Chessa – chiediamo che venga celermente rimosso il patrocinio gratuito da parte dell’amministrazione comunale, in particolar modo per il rispetto della nostra storia che verrebbe in caso contrario totalmente mortificata.»

L’assessore della Cultura Simone Franceschi non ha risposto all’invito arrivatogli dai due rappresentanti del Partito della Rifondazione Comunista a rimuovere il patrocinio gratuito dell’Amministrazione comunale. Il patrocinio all’iniziativa è stato concesso nel rispetto del diritto alla libertà d’espressione e, di conseguenza, pur nel rispetto di tutte le opinioni, resta confermato.

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«E’ l’ennesima sconfitta per i sardi, costretti a rinunciare ai viaggi verso la Penisola per lo sciopero della compagnia di bandiera. Un segnale chiaro del fallimento della continuità territoriale da e per la Sardegna.»

La denuncia arriva dal consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco.

«Si dimostra ancora una volta l’incapacità a tutelare i diritti dei passeggeri isolani – aggiunge Edoardo Tocco -. Il vero problema è che la Sardegna è isolata dall’esecutivo, non certo dagli scioperi. La Giunta avrebbe dovuto garantire la protezione dei collegamenti. Ci ritroviamo invece con migliaia di studenti e lavoratori costretti a rinunciare ai voli da o verso il Continente. E’ un colpo durissimo per l’immagine della Sardegna, visto che la continuità territoriale sta sempre più deragliando.»

«Una situazione ingiustificabile senza che la Giunta si sia adoperata per informare i cittadini. Una beffa che si materializza sulle spalle dei passeggeri. Un nuovo flop di una Giunta che allontana investimenti e crescita. Un duro colpo per il mercato del turismo in Sardegna. E’ giunta l’ora – conclude Edoardo Tocco – di rivedere anche gli accordi sulla continuità territoriale, che si è palesata come una presa in giro per i sardi.»

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Un nuovo atto intimidatorio contro un amministratore pubblico è stato compiuto oggi in Sardegna. Questa volta nel mirino degli attentatori è finita l’auto di Giovanni Canu, carabiniere in pensione e vicesindaco di Esporlatu, data alle fiamme nel corso della notte. L’auto si trovava parcheggiata nel centro del piccolo paese del Goceano, al confine fra le province di Sassari e Nuoro.

I vigili del fuoco di Nuoro sono prontamente intervenuti, hanno domato le fiamme ed avviato gli accertamenti con i carabinieri di Benetutti.

Sull’origine dolosa dell’attentato non ci sarebbero dubbi.

«Piena e totale solidarietà al vicesindaco di Esporlatu Giovanni Canu che nella notte ha subito un attentato incendiario. È un fatto grave sul quale mi auguro gli inquirenti possano fare piena luce per restituire serenità al vice sindaco, alla Giunta guidata da Franco Furriolu e a tutta la comunità di Esporlatu – scrive in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai -. Il numero di attentati a danno di amministratori locali in Sardegna, purtroppo, riprende a crescere e questo non può che creare preoccupazione. È necessario innalzare i livelli di attenzione per prevenire e contrastare efficacemente un fenomeno negativo che ha colpito rappresentanti istituzionali di diversi centri della nostra isola. Voglio ribadire ancora la massima vicinanza a Giovanni Canu – conclude Silvio Lai – ed il totale sostegno all’azione amministrativa dell’amministrazione comunale e del sindaco Furriolu.»

«Esprimo la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio contro il vice sindaco di Esporlatu – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau -. A Giovanni Canu va la mia personale solidarietà e quella di tutti i componenti l’Assemblea sarda, insieme col rinnovato impegno affinché  gli amministratori locali della Sardegna non restino soli nella trincea della legalità, a difesa della democrazia e della civile convivenza nelle nostre comunità.

Confermo, dunque, il pieno sostegno del Consiglio regionale ai sindaci, agli assessori e ai consiglieri di tutti gli schieramenti politici, ovunque impegnati per il bene dei nostri paesi e delle nostre città in un momento tanto difficile quanto complicato per l’economia e il lavoro – ha concluso Gianfranco Ganau -, certo che insieme sarà possibile sconfiggere i criminali e la loro distruttiva cultura che ne alimenta le azioni.» 

«L’atto intimidatorio subito dal vice sindaco di Esporlatu è l’ennesima gravissima offesa ai principi di civiltà e di pacifica convivenza. Voglio esprimere a Giovanni Canu la mia solidarietà e quella di tutta la Giunta per un gesto che ripropone drammaticamente la necessità di fare fronte comune contro chi mette in pericolo i valori fondanti di una comunità – ha dichiarato il presidente della Giunta Francesco Pigliaru dopo l’attentato della scorsa notte -. Ho proposto una seduta speciale della Conferenza permanente Regione-Enti locali estesa a prefetti e forze dell’ordine, che si terrà a breve, per ribadire in modo netto che la Sardegna rifiuta le logiche della violenza e per individuare soluzioni efficaci. La Giunta è al fianco di tutti gli amministratori che con tenacia e dedizione perseguono il pubblico interesse e cercano di costruire un futuro migliore per i loro comuni.»
«L’esecutivo – ha concluso Francesco Pigliaru – ha messo in campo interventi, ormai in fase avanzata, come il progetto per realizzare sofisticati impianti di videosorveglianza, per arginare gravi fenomeni di illegalità che condizionano pesantemente lo sviluppo e la crescita economica e sociale.»

«La nostra più accorata solidarietà e la più sincera vicinanza al vice sindaco di Esporlatu Giovanni Canu e alla sua famiglia per il vile atto intimidatorio di cui è stato vittima stanotte – ha detto il capogruppo regionale di Forza Italia Pietro Pittalis -. Auspichiamo che il vice sindaco non si lasci intimorire e continui senza tentennamenti la sua azione amministrativa nell’interesse della sua comunità. Un gesto che si pone contro la democrazia e al di fuori del confronto politico. Forza Italia è impegnata su tutti i fronti per la tutela degli amministratori locali. Lo sdegno per quanto accaduto ci deve portare ad aumentare le risorse e l’impegno finanziario per la sicurezza degli amministratori, in prima linea per affrontare i problemi dei cittadini e diventati il primo bersaglio del malcontento generale in Sardegna. L’auspicio – conclude Pietro Pittalis – è che le forze dell’ordine riescano al più presto a fare chiarezza su questa vicenda.»

 

 

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Tempi più rapidi per appaltare le opere e maggiori garanzie sulla professionalità delle imprese all’insegna della trasparenza e del principio di rotazione: Abbanoa vara il nuovo sistema di qualificazione degli operatori economici interessati all’esecuzione di lavori nel settore del Servizio idrico integrato, con una piattaforma dedicata già disponibile sul sito istituzionale (abbanoa.it/sezione “Bandi e gare” – Sistema di qualifica). Con un pacchetto di investimenti per cinquecento milioni di euro, il Gestore unico ha negli ultimi anni conquistato un ruolo tra i maggiori investitori nella nostra Isola con notevoli ricadute sia sul fronte del servizio e dell’ammodernamento delle infrastrutture, ma anche sul fronte delle ricadute sull’economia e sull’occupazione.

Il nuovo sistema di qualificazione, previsto nel Codice degli Appalti (art. 36 del D. Lgs. 50/2016), ha lo scopo di istituire e aggiornare un elenco di operatori economici qualificati: da questo albo Abbanoa selezionerà i partecipanti alle procedure di aggiudicazione degli appalti per realizzare le opere. E’ un’iniziativa che interessa un nutrito numero di aziende operanti nel settore. Basti pensare che nelle ultime 16 gare d’appalto per opere strategiche nel settore idrico e potabile (75 milioni di fondi Cipe 27 tutti impegnati) hanno partecipato in media un centinaio di imprese o associazioni temporanee d’imprese.

«Vogliamo chiamare a raccolta il mondo delle imprese e delle professioni – spiega l’amministratore unico Alessandro Ramazzotti – promuovendo le migliori capacità e mettendo a disposizione importanti risorse che hanno l’obiettivo non solo di aggredire il deficit infrastrutturale del Servizio idrico integrato nella nostra Isola, ma anche generare un’importante occasione di sviluppo e nuove opportunità occupazionali. Questo processo di qualificazione – conclude l’amministratore di Abbanoa – serve anche per stimolare le aziende ad acquisire le certificazioni necessarie per specializzarsi e reggere la competizione con imprese non solo nazionali ma anche, in diversi casi, internazionali.»

L’elenco sarà diviso per categorie e sottocategorie di lavori (edifici civili e industriali, costruzione e manutenzione dighe, acquedotti, reti idriche, reti fognarie, impianti di potabilizzazione, impianti di potabilizzazione e scavi archeologici) e per classifiche d’importo (da 150 mila euro a 5 milioni e 225mila euro). Le imprese dovranno avere determinati requisiti che ne qualifichino le competenze e la professionalità nelle categorie di lavoro alle quali vorranno candidarsi.

Al momento di indire delle gare che rientrano nel sistema di qualificazione, saranno individuati i soggetti idonei da invitare alle procedure ristrette o negoziate, nel rispetto dei principi di non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza. Tutti gli operatori economici saranno invitati alle gare secondo un principio di rotazione applicato alle singole categorie. Abbanoa avrà la facoltà di sottoporre i soggetti iscritti nel sistema di qualificazione alla valutazione e al monitoraggio delle performances relative alle prestazioni effettuate, oltre che dei requisiti tecnico-organizzativi posseduti, nonché dell’affidabilità.

Per iscriversi al sistema di qualificazione devono presentare la domanda e sottoscrivere la documentazione disponibile nella sezione nel sito internet aziendale www.abbanoa.it/sistemadiqualifica e inviarla all’indirizzo mail di posta certificata sistemaqualifica@pec.abbanoa.it . Eventuali chiarimenti potranno essere richiesti scrivendo all’indirizzo mail sistemadiqualificazione@abbanoa.it .