Quest’anno la CGIL del Sulcis Iglesiente, per festeggiare il 1° Maggio, ha organizzato una Giornata di Solidarietà.
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Il 1° Maggio, anche nella più lunga crisi economica e sociale del Sulcis Iglesiente, rappresenta il segno delle trasformazioni che hanno caratterizzato il movimento operaio dalla fine del 19° secolo, in una storia contraddistinta da lotte che in tante occasioni hanno visto, purtroppo, scorrere il sangue dei lavoratori.
Così fu nei giorni seguenti il 1° maggio del 1886 nel quale 400mila lavoratori, in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti, scioperavano per rivendicare le 8 ore lavorative.
Lo sciopero continuò e nei giorni seguenti la Polizia fece fuoco contro i manifestanti in varie città: caddero in 21.
Fu poi messa in atto una paurosa repressione contro le organizzazioni dei lavoratori ma il ricordo dei “martiri di Chicago” diventa simbolo di lotta per le 8 ore e rivive nella giornata ad essa dedicata: il 1° Maggio.
Da quel momento il 1° Maggio è la “festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà“.
«E’ proprio con una Giornata di Solidarietà che abbiamo deciso di svolgere il Primo Maggio 2017 – spiega Elisabetta Fois, della CGIL Sulcis Iglesiente -. La effettueremo, in accordo con il parroco don Amilcare Gambella nello spazio dell’Oratorio Don Bosco della Parrocchia San Ponziano a Carbonia nel quale, dalle 10.30, ci saranno intrattenimenti musicali, giochi gonfiabili per i più piccoli, e dove, a cura di tutte le categorie della CGIL, verrà offerto un pasto alle persone in difficoltà e a chiunque decida di partecipare a questa ricorrenza.
Una giornata che sarà però principalmente dedicata alla raccolta, appunto solidaristica, di PRODOTTI PER LA CURA DELLA PERSONA E DELLA CASA necessari alle famiglie in difficoltà. Prodotti indispensabili ma che dalle informazioni avute dalle Associazioni risultano molto meno disponibili di quelli alimentari di cui la città e il territorio sono prodighi nelle loro offerte.
Con questo auspicio – conclude Elisabetta Fois – invitiamo le lavoratrici, i lavoratori, pensionate, pensionati e tutta la collettività del territorio ad onorare per quanto loro possibile e/o con la loro vicinanza, il principale significato di questa ricorrenza.»
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