Italia e Sicilia mostrano ai deputati europei la via per una risposta collettiva dell’Unione europea su migrazione e asilo.
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A conclusione della visita della commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni del Parlamento europeo in Italia fra il 18 e il 21 aprile 2017, i presidenti della delegazione Juan Fernando Lopez Aguilar (S&D) e Barbara Cudricka (PPE) hanno dichiarato:
«La delegazione ha visitato l’Italia per fare il punto della situazione su come il paese gestisce l’alto numero di arrivi via mare di migranti e rifugiati. Siamo rimasti colpiti e impressionati dagli enormi sforzi che le autorità italiane e, in particolar modo siciliane, la popolazione e tutti gli attori coinvolti nel circuito del soccorso e dell’accoglienza stanno mettendo in atto perché i diritti fondamentali dei migranti e di coloro che richiedono protezione internazionale siano rispettati.
Allo stesso tempo, l’identificazione di chi arriva via mare ha raggiunto tassi vicino al 100%, con enormi miglioramento rispetto al passato.
L’ottima cooperazione fra autorità italiane, agenzie (Frontex, Easo ed Europol) e Ong e l’abnegazone e la disponibilità della popolazione siciliana, però, non sono solo un merito che dobbiamo ascrivere all’Italia: questi aspetti rappresentano un beneficio per l’Unione europea nel suo complesso.
Da apprezzare l’impegno che l’Italia sta profondendo per salvare vite umane e allo stesso tempo per rendere la lotta ai trafficanti di uomini sempre più efficace, anche in una situazione di estrema instabilità di alcuni paesi di origine e di transito (la Libia in particolare).
Inoltre, la nuova legislazione approvata dal Governo italiano riguardante i minori non accompagnati è, secondo noi, un passo importante nella giusta direzione e siamo ansiosi di vederla all’opera e di valutarne i risultati concreti, soprattutto in un contesto in cui il numero di minori non accompagnati, spesso vittime di tratta, è in costante aumento mentre è in diminuzione l’età media dei minori stessi.
Abbiamo però constatato quanto, visto il carico di responsabilità a cui è sottoposta l’Italia, molte autorità locali siano a corto di risorse sia umane che finanziarie per affrontare la grande sfida posta dall’accoglienza di numeri così alti di arrivi di migranti e rifugiati, e la stessa carenza di risorse affetta anche l’autorità giudiziaria.
Infine, ancora una volta, la nostra visita in Italia ci ha confermato l’idea che l’attuale regolamento di Dublino non funziona e deve essere urgentemente emendato, insieme al pacchetto riguardante l’asilo, ed è quanto il Parlamento europeo sta facendo..
Il bisogno di operazioni di search and rescue su larga scala ci dimostrano l’esigenza di istituire canali legali per i migranti che arrivano in Europa. In questo senso lo schema di resettlement dei migranti direttamente dai paesi di origine deve essere attuato appieno, così come i ricollocamenti concordati fra i ventisette Stati membri.
Per concludere, vogliamo sottolineare come tutto quello che l’Italia sta facendo dovrebbe servire a Richiamare gli altri paesi dell’Unione europea a una più forte risposta collettiva e a una migliore e più giusta ripartizione delle responsabilità in materia di immigrazione.»
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