Abbanoa: «L’ingiunzione fiscale riguarda esclusivamente i clienti plurimorosi che non hanno mai pagato».
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L’allarme che si è generato tra tanti utenti sullo strumento dell’ingiunzione fiscale al quale i Gestori – tra cui Abbanoa – possono ricorrere in caso di clienti plurimorosi con i quali non si è riusciti ad arrivare ad alcuna soluzione di pagamento del debito, ha portato questa sera Abbanoa a chiarire con un comunicato stampa che l’ingiunzione riguarda «esclusivamente i clienti plurimorosi che non hanno mai pagato».
«Nulla hanno da temere i clienti (la stragrande maggioranza) in regola con i pagamenti – si legge nella nota di Abbanoa -. L’ingiunzione fiscale va a colpire chi, in debito da svariati anni, non corrisponde quanto dovuto pur avendo usufruito del servizio idrico (potabilizzazione, distribuzione e depurazione degli scarichi), clienti che Abbanoa non riesce a raggiungere in altro modo.
Quello del pignoramento è l’atto estremo, a cui si arriva solo ed esclusivamente in caso di morosità alte e conclamate contro le quali nessuno strumento ha consentito ad Abbanoa di recuperare quanto dovuto. L’ingiunzione fiscale permette di recuperare il dovuto ed è uno strumento verso il quale è possibile fare opposizione: i clienti hanno, infatti, 30 giorni di tempo per presentare una contestazione.»
Per evitare di arrivare a questo atto estremo, Abbanoa ha messo a disposizione tutti gli strumenti per arrivare a una regolarizzazione:
1. Assistenza telefonica a 360 gradi (Numero verde 800 062 692)
2. Servizi a chilometro zero (direttamente da casa)
3. Nuovi metodi di pagamento (Sportello Online o App per smartphone, per esempio)
4. Servizio di conciliazione
5. Soluzione negoziata per i condomini
6. Rate amiche con sottoscrizione dei piani di rientro allo Sportello
Il ministero dell’Economia, due anni fa, ha autorizzato alcune società del servizio idrico, tra cui Acea e Abbanoa, a riscuotere i crediti con iscrizione a ruolo ma è proprio per non arrivare a questa ultima azione, che comporterebbe il recupero coattivo del credito, che Abbanoa ha messo a disposizione tutti gli strumenti possibili per raggiungere la clientela che non paga. Sul provvedimento del ministero dell’Economia, il 20 aprile del 2016, si è già espresso il Tar confermando la legittimità e bocciando la richiesta di sospensiva.
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