E’ stato avviato il cantiere di realizzazione della pista ciclo-pedonale da San Giovanni Suergiu a Sant’Antioco.
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E’ stato avviato il cantiere di realizzazione della pista ciclo-pedonale da San Giovanni Suergiu a Sant’Antioco, relativamente al primo lotto del progetto il cui tracciato, circa 4 km, va dal porto del paese lagunare fino alla centrale di Santa Caterina.
Il progetto complessivo, diviso in due lotti, è stato voluto e finanziato dalla Provincia del Sud Sardegna con un finanziamento del Piano Sulcis pari a 2 milioni di euro, al fine di valorizzare un’area caratterizzata da una forte valenza ambientale, ma che attualmente si presenta in stato di forte degrado e abbandono.
Infatti, attraverso il recupero della vecchia linea ferroviaria, oltre mantenerne viva la memoria, si garantisce la riqualificazione dell’area, ricadente per gran parte nella zona umida dell’istmo di Sant’Antioco, attraverso interventi mirati a favorire lo sviluppo sostenibile della stessa e con l’obiettivo di realizzare una rete di mobilità alternativa e sostenibile, in tema con le note “Greenways”, ossia letteralmente “percorsi nel verde” di stampo nord europeo.
L’intervento riguarda proprio gli storici percorsi dismessi delle ex Ferrovie Meridionali Sarde, che risultano essere oggi aree di proprietà del Demanio regionale, gestite attualmente in comodato d’uso dall’ARST.
La linea ferroviaria chiuse definitivamente nel 1974; a partire da allora, il percorso venne smantellato ed abbandonato.
Con il recupero di questa infrastruttura di valenza territoriale, è auspicabile anche il recupero dei caselli ferroviarie e delle case cantoniere ubicate lungo il tracciato, insieme alla valorizzazione del fortino militare in località Corrulongu, nell’istmo, testimonianza storica della seconda guerra mondiale.
Lo sviluppo totale del percorso in corso di realizzazione è poco meno di dieci chilometri, su sede propria e, per tutto il tracciato, risulta pianeggiante e in leggero rilevato.
Rispetto alla pista recentemente realizzata, sempre dalla Provincia, nel tratto Carbonia-San Giovanni Suergiu, si è preferito allargare la sezione, portandola dai 2,5 metri (il minimo previsto dalla normativa in materia per le piste a due corsie a doppio senso di circolazione) fino ad almeno metri 3,70, scelta che consentirà di affiancare la pista ciclabile con un sentiero pedonale, opportunamente separata per evitare conflitti, affinché l’utenza non sia solo quella munita di bicicletta.
Il lavori del cantiere relativo al primo lotto si concluderanno il primo settembre.
Nei prossimi mesi partiranno anche i lavori del secondo lotto, il cui progetto esecutivo è attualmente in fase di approvazione, relativamente alla parte restante del tracciato, ovvero dalla centrale di Santa Caterina fino al paese San Giovanni Suergiu, in modo da ricongiungersi alla pista ciclabile realizzata sempre dalla provincia di Carbonia Iglesias tre anni orsono.
Una volta realizzata, la pista consentirà di collegare Carbonia a San Giovanni Suergiu e Sant’Antioco, lungo un percorso di oltre 15 km.
Il progetto complessivo, diviso in due lotti, è stato voluto e finanziato dalla Provincia del Sud Sardegna con un finanziamento del Piano Sulcis pari a 2 milioni di euro, al fine di valorizzare un’area caratterizzata da una forte valenza ambientale, ma che attualmente si presenta in stato di forte degrado e abbandono.
Infatti, attraverso il recupero della vecchia linea ferroviaria, oltre mantenerne viva la memoria, si garantisce la riqualificazione dell’area, ricadente per gran parte nella zona umida dell’istmo di Sant’Antioco, attraverso interventi mirati a favorire lo sviluppo sostenibile della stessa e con l’obiettivo di realizzare una rete di mobilità alternativa e sostenibile, in tema con le note “Greenways”, ossia letteralmente “percorsi nel verde” di stampo nord europeo.
L’intervento riguarda proprio gli storici percorsi dismessi delle ex Ferrovie Meridionali Sarde, che risultano essere oggi aree di proprietà del Demanio regionale, gestite attualmente in comodato d’uso dall’ARST.
La linea ferroviaria chiuse definitivamente nel 1974; a partire da allora, il percorso venne smantellato ed abbandonato.
Con il recupero di questa infrastruttura di valenza territoriale, è auspicabile anche il recupero dei caselli ferroviarie e delle case cantoniere ubicate lungo il tracciato, insieme alla valorizzazione del fortino militare in località Corrulongu, nell’istmo, testimonianza storica della seconda guerra mondiale.
Lo sviluppo totale del percorso in corso di realizzazione è poco meno di dieci chilometri, su sede propria e, per tutto il tracciato, risulta pianeggiante e in leggero rilevato.
Rispetto alla pista recentemente realizzata, sempre dalla Provincia, nel tratto Carbonia-San Giovanni Suergiu, si è preferito allargare la sezione, portandola dai 2,5 metri (il minimo previsto dalla normativa in materia per le piste a due corsie a doppio senso di circolazione) fino ad almeno metri 3,70, scelta che consentirà di affiancare la pista ciclabile con un sentiero pedonale, opportunamente separata per evitare conflitti, affinché l’utenza non sia solo quella munita di bicicletta.
Il lavori del cantiere relativo al primo lotto si concluderanno il primo settembre.
Nei prossimi mesi partiranno anche i lavori del secondo lotto, il cui progetto esecutivo è attualmente in fase di approvazione, relativamente alla parte restante del tracciato, ovvero dalla centrale di Santa Caterina fino al paese San Giovanni Suergiu, in modo da ricongiungersi alla pista ciclabile realizzata sempre dalla provincia di Carbonia Iglesias tre anni orsono.
Una volta realizzata, la pista consentirà di collegare Carbonia a San Giovanni Suergiu e Sant’Antioco, lungo un percorso di oltre 15 km.
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