La Commissione europea ha dato finalmente il via libera allo schema proposto dall’Italia per sostenere finanziariamente le industrie “energivore”.
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La Commissione europea ha dato finalmente il via libera, oggi, allo schema proposto dall’Italia per sostenere finanziariamente le industrie “energivore”. Secondo l’antitrust europeo, le misure promuovono gli obiettivi dell’Unione europea in materia di energia e clima e garantiscono la competitività delle industrie ad alta intensità energetica sul mercato internazionale, preservando nel contempo la concorrenza nel mercato unico.
Nello specifico, l’Italia fornisce sostegno all’energia elettrica da fonti rinnovabili ed alla cogenerazione di energia elettrica e calore: l’aiuto è finanziato mediante maggiorazioni su consumi e connessioni di energia elettrica riscosse dai fornitori e dai distributori. In base ai piani presentati dall’Italia, le riduzioni delle maggiorazioni destinate a finanziare il sostegno all’energia elettrica da fonti rinnovabili e alla cogenerazione, saranno limitate alle imprese ad alta intensità energetica che operano nei settori esposti agli scambi internazionali e ad un massimo dell’85% delle maggiorazioni. L’Italia ha anche presentato un piano di adeguamento per sopprimere gradualmente le riduzioni destinate alle imprese non ammissibili.
«Questo è il più grande intervento di politica industriale degli ultimi 20 anni. Cambia un paradigma sulle produzioni energivore e mette in condizioni di competere e, dunque, di mantenere e creare lavoro con grandi numeri – dichiara Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente -. Proprio per questo è un ulteriore merito aver contribuito, con le nostre lotte e buone ragioni, alla sua definizione. Per il territorio e per lo stabilimento è poi fondamentale per andare verso risultato pieno, che non è raggiunto ma che ora è meno lontano.»
«Un altro tassello del programma per le produzioni energivore e per noi per la ripresa produttiva per l’ex Alcoa, della salvaguardia della Portovesme srl e di tutto il Polo Industriale! – aggiunge Roberto Puddu –. Ora al Governo il compito di completare l’iter emanando il provvedimento ed al ministro Calenda un buon valido motivo per rispondere alle Parti sociali ed alla Regione, convocando l’incontro per fare il punto sulla Vertenza per il riavvio della produzione di alluminio.»
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