La Sider Alloys non incontrerà la Cisl, perché gli accordi sottoscritti con Invitalia prevedono clausole che vietano la divulgazione di informazioni a terze parti.
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Il 24 maggio il segretario generale Cisl del Sulcis Iglesiente Fabio Enne ed il responsabile del dipartimento Industria Massimo Cara, hanno chiesto un incontro urgente alla Sider Alloys, la società che sta trattando l’acquisizione dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, «per avere informazioni circa il Piano Industriale Sider Alloys, che risulta essere ufficialmente presentato presso il Mise, ma del quale non si conosce nessun elemento, e i vostri intenti di carattere industriale per la ripartenza degli Impianti».
Il 29 maggio, la Sider Alloys ha risposto ai rappresentanti della Cisl, sottolineando che «negli accordi da noi sottoscritti con Invitalia sono previste delle clausole espresse che vietano la divulgazione di informazioni a terze parti. Non siamo pertanto autorizzati a fornire ulteriori dettagli rispetto a quanto già pubblicamente diffuso. RingraziandoVi per l’interesse dimostrato da una importante compagine sociale quale la Vostra, vi confermiamo la nostra volontà di organizzare un incontro non appena le condizioni lo consentiranno».
Ieri Fabio Enne e Massimo Cara hanno scritto nuovamente al dottor Giuseppe Mannina, rappresentante della Sider Alloys a Lugano.
«Ringraziando per la vostra risposta alla nostra richiesta d’incontro – hanno scritto Enne e Cara – non possiamo esimerci dal manifestare stupore circa la motivazione di impossibilità da voi comunicata. Chiarendo che il nostro intento era quello di contribuire all’accelerazione per la definizione della vertenza che da anni costringe tutte le maestranze ex Alcoa e delle ditte d’appalto, in uno stato di precarietà assoluta e con indecifrabili prospettive sulla ripresa produttiva – hanno aggiunto i due rappresentanti sindacali – crediamo giusto dare priorità a questo aspetto sociale causato da una pessima gestione politica caratterizzata dalle incertezze e dai rinvii, piuttosto che giustificare le clausole di riservatezza esistenti negli accordi da voi sottoscritti con Invitalia, dove peraltro si registrano costantemente divulgazione ed informazioni, anche dettagliate, sinceramente molto preoccupanti.»
«Riteniamo inevitabile e scontato un incontro non appena le condizioni lo consentiranno – hanno concluso Fabio Enne e Massimo Cara – come d’altronde saranno inevitabili le eventuali azioni di contrarietà, qualora insista questo lento processo di “segretezza” alquanto singolare.»
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