18 August, 2024
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L’archeologa Carla Perra, direttrice del Settore Storico Archeologico del Sistema Museale del Comune di Carbonia, ha presentato il Nuraghe Sirai al Congresso Internazionale “The production of locality and empowerment in the archaic western mediterranean”, organizzato in Austria dall’Università di Innsbruck e dall’Università Brown (USA, Rhode Island).

Il Congresso ha affrontato il tema del rapporto tra le Comunità locali e la globalità portata nel Mediterraneo antico, in particolare nel I millennio a.C., da civiltà espansive come quella Greca e quella Fenicia, e di come tale relazione si manifesti concretamente nella ricerca archeologica. Carla Perra è stata invitata dagli organizzatori per gli straordinari risultati degli scavi del Nuraghe Sirai e per i suoi studi sulla ibridazione della cultura materiale prodotta dalla comunità mista del Sulcis, fra l’ultima parte del VII secolo e i primi decenni del VI secolo a.C.

La grande ricchezza di documentazione offerta dal nostro sito era già stata apprezzata sul campo anche dall’equipe di ricerca della Innsbruck University (guidata dal prof. Erick Kiestler) che, la scorsa estate, è stata nostra ospite presso il Nuraghe.

Il contributo presentato da Carla Perra è stato soprattutto di carattere metodologico: una proposta di metodo, con alcuni casi di studio, per indagare la struttura delle società che hanno interagito e i rapporti di potere, attraverso un’accurata analisi delle catene operative (quindi dei processi di produzione) relative ai manufatti che l’archeologo trova negli scavi, dalla ceramica all’architettura.  

Il Nuraghe Sirai, che ha attirato l’attenzione della Comunità scientifica internazionale, è stato indagato grazie alla collaborazione fra il Comune e l’Ati Ifras, ed ha portato a risultati pubblicati soprattutto su riviste scientifiche, ma ormai apprezzabili anche agli occhi dei visitatori. Dopo circa 15 anni, la fortezza (fondata nel VII secolo a.C.) è in luce per un ampio settore dell’abitato, mentre del nuraghe vero e proprio (XIV-XIII secolo), inglobato al suo interno, si può apprezzare già una parte consistente degli elevati. L’interesse scientifico è eccezionale, in quanto primo insediamento che documenta, come accennato, una concreta integrazione delle popolazioni di origine orientale (i fenici) e delle comunità nuragiche in una comunità mista sardo-fenicia; ed è per questo un sito unico, nel quale si trova una fase culturale originale (VIII-VI sec. a.C), che coincide anche con l’ultima fase della Civiltà Nuragica. La fortezza, di forte vocazione produttiva (vetro, metalli, ceramica, pellami) è cinta da possenti fortificazioni (terrapieni) di tipo orientale e presenta forme inedite della cultura materiale: nuove architetture, nuovo repertorio della ceramica, nuove tecnologie produttive. L’unicità dell’insediamento è stata riconosciuta nel 2012 anche dall’Accademia Nazionale dei Lincei, che gli ha riservato una presentazione a cura del prof. Mario Torelli, all’indomani della scoperta della più antica officina del vetro mai scoperta in Sardegna.

Attualmente il sito è aperto al pubblico durante manifestazioni come Monumenti Aperti o le Giornate Europee del Patrimonio, nelle quali il percorso di visita include il circuito delle fortificazioni, compresa la porta pedonale, l’area sacra con l’adiacente officina del vetro, l’atelier per la concia delle pelli. Il complesso nuragico, per ora visibile dall’esterno, si apprezza con le imponenti torri unite da una cortina muraria che impiega blocchi anche di grandi e grandissime dimensioni.

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Anche per il 2017 il corriere espresso Bartolini prevede assunzioni nelle varie sedi del gruppo. In questo momento le figure professionali ricercate sono soprattutto impiegati e assistenti ma l’azienda aggiorna le pagine lavoro sul web costantemente, come ogni grande azienda. Il gruppo Bartolini, dal 2011 conosciuto come BRT S.p.A., è nato a Bologna nel 1928 ed oggi è presente su tutto il territorio italiano con oltre 180 filiali. Il gruppo ha cominciato ad operare nel settore trasporto merci, ma è diventato famoso come corriere veloce ed affidabile, specializzato nella consegna di diverse tipologie di spedizioni e nella fornitura di servizi logistici di supporto alla distribuzione delle merci. Bartolini è sempre alla ricerca di… 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.diariolavoro.it/lavoro_bartolini2017.html .

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Doppio appuntamento con la musica classica domani, venerdì 26 maggio, al Conservatorio di Cagliari.

Alle 18.00, nell’aula magna, proseguono gli incontri dedicati all’esecuzione delle “32 Sonate per pianoforte” di Ludwig Van Beethoven: Federico Manca e Chiara Columbu affronteranno rispettivamente la Sonata op. 27 n. 1 e la Sonata op. 27 n. 2.

Come di consueto, l’esecuzione sarà preceduta da un momento di racconto e analisi, curato dal docente di Fondamenti di composizione Mario Carraro.

Alle 18,30, invece, nell’Auditorium proseguono i Saggi del Conservatorio, l’occasione per i migliori studenti di dare prova delle capacità acquisite durante i loro studi. Si esibiranno gli allievi delle classi di Pianoforte tenute dai maestri Maria Lucia Costa, Francesco Giammarco, Manuela Piras e Anna Sanfilippo. Il programma della serata proporrà musiche da Bach a Chopin, fino a Debussy.

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Il vincolo di parte dello stanziamento alla promozione turistica, l’introduzione di una quota di co-finanziamento il ritorno delle manifestazioni legate alla valorizzazione dell’artigianato artistico e una quota di risorse destinata ai Comuni sotto i 5mila abitanti per l’animazione territoriale: sono le novità introdotte ieri da una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessora del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas, che interviene sui criteri di ripartizione dei contributi per le manifestazioni di grande interesse turistico finanziate dalla legge regionale 7 del 1955.
«Si tratta di una delibera attesa – commenta Barbara Argiolas – visto che finanzia gli eventi più importanti del nostro cartellone regionale. Quest’anno abbiamo lavorato con grande attenzione per dare peso e importanza alle finalità originarie della legge 7: i grandi eventi come occasione di promozione turistica della Sardegna e dei nostri territori. Inoltre, stiamo dando inoltre un segnale di attenzione ai piccoli Comuni, ai quali riserviamo una quota di risorse per iniziative di animazione territoriale finalizzate allo sviluppo turistico dei centri sotto i 5mila abitanti.»
Un altro elemento che l’esponente della Giunta Pigliaru vuole sottolineare è l’impegno, introdotto proprio nella delibera, di verificare la reale efficacia della programmazione pluriennale adottata negli anni scorsi. Per questa ragione, fermi restando i contributi per le manifestazioni già individuate per il 2017, «entro il mese di settembre – dice Barbara Argiolas – verranno portati all’approvazione della Giunta nuovi criteri per gli eventi da finanziare nel 2018. Allo scadere dei due anni della programmazione triennale è necessario verificare la validità dell’investimento e valutare le ricadute positive sul turismo. Inoltre, è fondamentale fare una ricognizione sulla capacità programmatoria sul 2018».
Le ricadute turistiche dei grandi eventi tornano dunque al centro dei contributi regionali assegnati con la legge 7. La delibera, che fissa al 30% la percentuale unica di cofinanziamento obbligatorio per tutte le manifestazioni supportate dal contributo regionale, vincola il 25% dell’importo erogato a investimenti in materia di promozione e comunicazione.
Nei cartelloni tematici all’interno dei quali poi vengono stilate le graduatorie di finanziamento, ci sono due elementi di novità: il ritorno, delle manifestazioni legate all’artigianato artistico e tradizionale e l’introduzione del segmento “MICE” (Meeting Incentive Conference Event), cioè degli eventi congressuali. Si aggiungono ai cartelloni già esistenti: spettacolo e cultura; manifestazioni folkloristiche e tradizionali; turismo enogastronomico; turismo religioso; sport.
«L’arte del saper fare, che tanto interesse continua a riscontrare in campo nazionale e internazionale anche su ribalte importanti come la Design Week di Milano – spiega Barbara Argiolas -, è una parte importante del nostro patrimonio materiale e immateriale che vogliamo continuare valorizzare anche in ambito turistico.»
La delibera, infine, introduce la destinazione di una quota delle risorse stanziabili a eventi che abbiano valenza di animazione territoriale a supporto turistico di Comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti. I requisiti e i criteri di ammissibilità e rendicontazione verranno definiti in una successiva delibera.

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Nuovo appuntamento con la rassegna “Carbonia Scrive”: venerdì 26 aprile, alle ore 18.30, presso la Biblioteca Comunale di Carbonia, in viale Arsia, sarà presentata la trilogia del detective Eric Shaw: “Il mentore”, “Sindrome” ed il recentissimo “Oltre il limite” di Rita Carla Francesca Monticelli.

Rita Carla Francesca Monticelli è nata a Carbonia nel 1974. Vive a Cagliari dal 1993, dove lavora come scrittrice, self-publisher, traduttrice letteraria e scientifica, blogger e web copywriter freelance. Laureata in Scienze Biologiche nel 1998, in passato ha ricoperto il ruolo di ricercatrice, tutor e assistente presso l’Università degli Studi di Cagliari.

Amante del cinema, ha mosso i primi passi nella scrittura cimentandosi nella realizzazione di soggetti cinematografici e sceneggiature originali, oltre che di fan-fiction. Appassionata di fantascienza e soprattutto dell’universo di Star Wars, è conosciuta nel web italiano con il suo nickname Anakina e di tanto di tanto presta la sua voce e la sua penna al podcast e blog FantascientifiCast. È, inoltre, una rappresentante ufficiale italiana dell’associazione internazionale Mars Initiative e un membro dell’International Thriller Writers Organization.

Dal 2009 si occupa di narrativa.

Tra il 2012 e il 2013 ha pubblicato la serie di fantascienza “Deserto rosso”, composta da quattro volumi. Per questa serie è stata indicata da Wired Magazine come una dei dieci migliori autori indipendenti italiani e ciò le è valso la partecipazione come relatrice al XXVII Salone Internazionale del Libro di Torino e alla Frankfurter Buchmesse 2014 (Fiera Internazionale del libro di Francoforte, Germania).

Nel 2014 ha pubblicato il thriller “Il mentore” e il romanzo di fantascienza “L’isola di Gaia”. Nel 2015 ha pubblicato “Affinità d’intenti” (thriller) e “Per caso” (fantascienza), mentre è del maggio 2016 il crime thriller “Sindrome”. È del novembre 2016 “Ophir. Codice vivente” che fa parte di un ciclo fantascientifico denominato “Aurora”, insieme a “Deserto rosso” e “L’isola di Gaia” .

Il suo dodicesimo libro, “Oltre il limite”, romanzo finale della trilogia del detective Eric Shaw è del 21 maggio 2017.

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Venerdì mattina all’Istituto “Galileo Ferraris” di Iglesias, verrà presentato il volume “Un cammino tra natura e cultura. Confronto tra Italia e Uruguay”, scritto e curato dagli studenti della III A di Accoglienza Turistica e dalla III B di Enogastronomia, con la partecipazione del dr. Ricardo Francisco Duarte Vargas, Console Generale dell’Uruguay a Milano.

Il volume è un’antologia di autori uruguaiani, italo-uruguaiani, tra cui alcuni di origine sarda, con una presentazione del Paese Uruguay e uno studio sulla presenza di imprenditori anglo-tedeschi che hanno avviato e sviluppato la fiorente industria della carne esportata in tutto il mondo, oggi divenuta uno dei siti di archeologia industriale più importanti al mondo, riconosciuto dall’UNESCO.

Questa attività, inserita all’interno del progetto “Ambiente, natura e territorio attraverso le lingue e la letteratura” è stata certamente un’occasione per approfondire le competenze linguistiche degli alunni, per apprezzare le opere letterarie di autori uruguaiani e italo-uruguaiani, ma anche per favorire una didattica inclusiva. Inoltre, ha fornito l’opportunità di conoscere una nazione molto distante dall’Italia e dalla Sardegna, ma che – come ha affermato il presidente Sergio Mattarella nel suo recente viaggio a Montevideo – ha molti punti di contatto con la nostra terra e che, in passato, è stata meta di centinaia di migliaia di italiani che lì hanno trovato ospitalità e lavoro.

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Si sono svolte ieri al Lù Hotel di Carbonia, le premiazioni delle società che si sono contraddistinte nella scorsa stagione agonistica, 2015/16 per meriti sportivi. Presenti, oltre al responsabile della delegazione Renato Serra, il presidente del Comitato regionale Sardegna Gianni Cadoni e i consiglieri del direttivo Mauro Barlini e Roberto Desini.

Ecco le squadre premiate:

Campionato Regionale 2ª Categoria – Girone “C” A.S.D. A.C. Cortoghiana
Campionato Provinciale Allievi (Girone unico) A.S.D. Antiochense 2013
Campionato Provinciale Giovanissimi (Girone unico) U.S. Fermassenti

Premi disicplina (*) società
Campionato Regionale 2ª Categoria – Girone “C” A.S.D. Is Urigus
Campionato Provinciale Allievi A.S.D. Gonnesa Calcio
Campionato Provinciale Giovanissimi A.S.D. Antiochense 2013
(*) Tutte le Società 1ª classificate nella Coppa disciplina partecipanti ai campionati regionali e provinciali, hanno ricevuto dal Comitato Regionale Sardegna, oltre all’attestato, almeno 10 palloni da gara.

SOCIETA’ DISTINTESI NELL’ATTIVITA’ DI BASE 2015-2016
Torneo Esodienti “Fair Play” 9 contro 9 Gruppo 1
A.S.D. Marco Cullurgioni

Torneo Esordienti “Fair Play” 9 contro 9
Gruppo 2
A.S.D. Antas Calcio
Torneo Esordienti 7 contro 7 Gruppo 3
A.S.D. Don Vito Sguotti

MENZIONE SPECIALE
La Società ASD A.S.D. Marco Cullurgioni, meglio distintasi tra le squadre partecipanti alla festa provinciale “Fair play” organizzata da questa Delegazione, ha preso parte alla festa regionale Fair play 2017 organizzata dal Comitato Regionale Sardegna presso il Centro federale “Sa Rodia” di Oristano il 5 giugno 2016.

Torneo Pulcini “Sei Bravo a…” 7 contro 7 Gruppo 1 A.P.D. Carloforte (*)

Torneo Pulcini 6 contro 6
Gruppo 2 U.S. Calasetta Calcio
Torneo Pulcini 5 contro 5
Gruppo 3 A.P.D. Carloforte

MENZIONE SPECIALE (*)
La Società A.P.D. Carloforte, meglio distintasi tra le squadre partecipanti alla festa provinciale organizzata dalla delegazione del Sulcis Iglesiente, ha preso parte alla festa regionale “Sei Bravo a…  Scuola di Calcio 2016” organizzata dal Comitato Regionale Sardegna presso il Centro Federale “Sa Rodia” di Oristano il 22 maggio 2016.

CATEGORIA PICCOLI AMICI
Anche per questa categoria, al termine di ogni stagione sportiva, viene organizzata una festa finale provinciale con la partecipazione di tutte le squadre partecipanti (circa 500 piccoli calciatori) .
Nella scorsa stagione la coloratissima festa, patrocinata dal comune di Santadi, si è svolta presso lo Stadio Comunale con la fattiva collaborazione della società Asd Santadi Calcio.

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Il 2016 è stato un anno record per il turismo sardo: 2,9 milioni di arrivi, con una permanenza media di 4,6 giorni, una crescita del 10,5 per cento negli arrivi e del 9 per cento nelle presenze. Un altro elemento importante: rispetto al 2015, la crescita a doppia cifra anche dei mesi di spalla alla stagione balneare, cioè marzo, aprile, maggio, settembre e ottobre e con arrivi soprattutto di stranieri. «Sono numeri positivi – è il commento dell’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas – ma non possiamo considerarli un punto di arrivo, semmai un punto di partenza: cresciamo anche perché stiamo sfruttando la congiuntura internazionale favorevole. È pertanto prioritario lavorare sin da oggi sul 2018, nello specifico sulla governance, il sistema turismo e sul consolidamento di prodotti e offerta da affiancare al balneare».

Secondo i dati estratti dal Sired, il sistema informativo di raccolta ed elaborazione dati fornito dalla Regione Sardegna alle Province ed alle strutture ricettive, gli arrivi toccano dunque una quota record nel 2016. La permanenza media di 4,6 giorni ha generato 13 milioni e mezzo di presenze nelle strutture ricettive isolane. La crescita è del 10,5 per cento negli arrivi e del 9 per cento nelle presenze. Sommando l’andamento degli ultimi tre anni il mercato turistico isolano ha recuperato esattamente il 30 per cento di flussi rispetto al 2013: la media è esattamente del dieci per cento in più all’anno (+9% del 2014 su 2013, +11% del 2015 su 2014 e +10% nel 2016 sul 2015).

Se i flussi 2016 sono stati superiori a quelli del 2015 in tutti i mesi, ciò che risalta è che, a parte i mesi più caldi, dove il riempimento delle strutture è quasi al limite della loro capacità (e gli aumenti seppure sensibili non sono a due cifre), a crescere sono soprattutto marzo (+23% di arrivi e +20% di presenze rispetto al 2015), ottobre (+21% e +22,7%), settembre (+16% e +10,4%), novembre (+13% e +14,6%) e anche maggio e giugno (rispettivamente +10% e +12% di presenze). E i mesi primaverili e autunnali sembrano essere quelli preferiti dagli stranieri, che a maggio, ottobre e settembre sorpassano gli italiani.

La quota dei turisti provenienti dall’estero si avvicina al pareggio con quella dei viaggiatori in arrivo dalla Penisola: sei milioni e mezzo di presenze straniere (derivanti da oltre un milione e 300mila arrivi) in Sardegna nel 2016 (+8), contro sette milioni di presenze italiane (derivanti da oltre un milione e mezzo di arrivi), che proseguono nel trend di crescita avviato l’anno passato, dopo che i primi anni del decennio avevano registrato un calo in calo: l’aumento rispetto al 2015 è di oltre il dieci per cento. «I dati – osserva l’assessora Argiolas – ci dicono che i mesi di spalla sono di maggior interesse per il mercato estero: i prodotti di riferimento su cui è necessario continuare a lavorare sono quelli incentrati sul turismo attivo, l’outdoor, il turismo religioso, quello enogastronomico, il congressuale, i borghi in modo che questi segmenti che ora sono ancillari rispetto al balneare possano diventare effettivi attrattori di vacanza».

Il comparto alberghiero ha registrato due milioni e 100 mila arrivi per un totale di presenze che ha sfiorato quota dieci milioni: la crescita è del 9 per cento negli arrivi e 8 per cento nelle presenze rispetto al 2015. Ancora più eclatante la crescita del comparto extra-alberghiero, dove sono state registrati 680mila arrivi, che con una permanenza media di cinque giorni, hanno generato quasi tre milioni e mezzo di presenze. L’aumento è del 14 per cento negli arrivi e 11,5 per cento nelle presenze. A questi numeri vanno aggiunti i quasi duecentomila pernottamenti nelle strutture complementari.

Da sempre, di gran lunga, la Lombardia è il primo mercato italiano (e assoluto) per la Sardegna: ha fatto registrare 280mila arrivi che hanno generato un milione e 800 mila presenze (+9,7% e +6,7%). Seguono i sardi stessi con quasi un milione e 100mila presenze. Terzo e quarto mercato nazionale sono Lazio e Piemonte, rispettivamente con quasi 800mila presenze e con 613mila presenze. In proporzione al 2015, le regioni che hanno aumentato maggiormente i flussi verso l’Isola sono Veneto, passato da 431mila a 483mila presenze (+12%), e la Sicilia, passata da 79mila a 93mila (+18%).

La Germania si conferma, come ogni anno, il principale bacino di flussi europei per la Sardegna: quasi 290 mila arrivi tedeschi che hanno generato 1 milione e 740mila presenze, nuovo record di presenze per il quinto anno di fila. L’aumento è del 14,5 per cento negli arrivi e 11,5 per cento nelle presenze. Da anni anche la Francia è in continua crescita, ma mai come nel 2016: gli arrivi d’Oltralpe sono stati quasi 250mila e hanno generato 1 milione e 200mila presenze, cifra mai raggiunta (+24%). Allo stesso modo anche la Svizzera è in continuo aumento di arrivi (150mila) e presenze (760mila) da anni con una tipologia di turista che lascia tanto sul territorio. In proporzione agli abitanti la Svizzera è di gran lunga il primo Paese per flussi per l’Isola. Tra gli stranieri seguono i britannici con oltre 500 mila presenze (+9% dopo una flessione l’anno scorso) e un altro paese di lingua tedesca, l’Austria con 255mila presenze. Poi la Spagna. Il dato più eclatante di crescita, tra i Paesi europei, è quello della Polonia, oggi nono mercato per la Sardegna con 170 mila presenze e cresciuto addirittura del 55 per cento. Nell’est europeo bene anche Russia con 125 mila presenze e la Repubblica ceca con 123 mila. Tra i mercati extraeuropei si segnalano gli Stati Uniti, 15esimo mercato, con 65 mila presenze, poi Australia con 26mila, Brasile con 22mila e Cina con ventimila.

Le “vecchie” province crescono tutte, tranne quella di Sassari, che comunque rimane stabile sui livelli del 2015 (per le vicende legate all’aeroporto di Alghero). La più visitata è la Gallura con 5 milioni e 300mila presenze (+14% rispetto al 2015), segue quella di Cagliari con oltre 3 milioni di visitatori (+6%), Sassari con 2 milioni, Nuoro con 1 milione e 310mila che, insieme al Medio Campidano (+16%, grazie a 110 mila presenze), fa registrare l’aumento più sensibile (+15%), Ogliastra con 900mila (+3%), Oristano con 600mila (+10%), Sulcis Iglesiente con 275mila (+14%).

«L’urgenza – conclude Barbara Argiolas – ora è quella di creare un sistema Sardegna vero, strutturato, con risorse, che possa contare su un modello di governance e su una strategia definita anche con l’apporto degli aeroporti e dei porti e col confronto con le associazioni di categoria. Per ora la Sardegna è posizionata grazie al balneare e i segnali incoraggianti che arrivano da questi dati ci indicano che dobbiamo continuare a lavorare in stretto raccordo con gli enti locali e gli imprenditori per anticipare l’inizio della stagione, definire prodotti di qualità ed esperienze di viaggio che siano vendibili fuori dall’isola e rafforzino quel turismo sostenibile che per la Regione è uno snodo strategico dello sviluppo. Possiamo consolidare e rafforzare la crescita del comparto solo lavorando in un’ottica di rete, programmando e diversificando la nostra offerta nei vari periodi dell’anno.»

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«Si è chiusa positivamente la trentesima edizione del Salone del libro di Torino, con una crescita del 38% delle vendite allo stand Sardegna, ed è stata una vera soddisfazione poter registrare personalmente il grande interesse di pubblico verso i prodotti dell’editoria isolana, che ci qualificano a livello internazionale». Lo ha detto l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, commentando i dati rilevati alla chiusura della manifestazione al Lingotto Fiere.

«La Regione – ha aggiunto l’assessore – è stata ancora una volta attenta e presente, con un importante investimento, anche in termini economici, alla manifestazione del Salone che ha l’obiettivo di promuovere un tessuto produttivo culturale di notevole importanza. Alla soddisfazione per il lavoro svolto da tutti gli attori coinvolti, si unisce però l’opportuna esigenza di mantenere la lucidità e la capacità di promuovere cambiamenti capaci di produrre un valore aggiunto anno dopo anno. La Regione – ha concluso Giuseppe Dessena – ha come obiettivo quello di rinnovarsi e crescere all’interno di kermesse di questo livello, cercando di mirare sempre più a una promozione del libro sardo, e dell’intero territorio, che sia di reale qualità e al passo con i tempi. Intanto è giusto festeggiare il buon risultato.»

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Un approccio ancora più sistemico fondato sulla prevenzione caratterizza il Piano Regionale Antincendio 2017-2019, approvato ieri dalla giunta su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano. La macchina regionale è pronta per la stagione 2017 e per il periodo di elevato rischio di incendio boschivo, dal 1° giugno al 31 ottobre. A causa delle condizioni metereologiche di siccità e il conseguente maggiore rischio, il Sistema regionale antincendi boschivi è stato già attivato dai primi di maggio con uno schieramento di squadre in tenuta AIB (antincendi boschivi) e con i primi cinque elicotteri.

«Abbiamo mezzi e personale impegnato sia sul contrasto che sulla sorveglianza ma la prevenzione è il vero punto di partenza della lotta degli incendi boschivi – afferma l’assessore Spano -. Abbiamo, infatti, messo al centro del nuovo piano triennale le azioni di prevenzione e mitigazione e puntiamo al cambiamento della cultura di cittadini e turisti, perché non mettano a rischio se stessi, le forze che lavorano nello spegnimento del fuoco e naturalmente lo stesso ambiente.»
Infine un appello: «A tutti chiedo comportamenti responsabili a tutela dell’incolumità propria e degli altri nonché del patrimonio ambientale, evitando ogni azione rischiosa. L’esperienza degli anni scorsi, specie per gli incendi di grandi dimensioni, insegna che è fondamentale adottare scrupolosamente le norme di sicurezza».
L’azione di prevenzione punta a coinvolgere direttamente nuovi attori valorizzando soprattutto coloro che possono contribuire al controllo del territorio e favorire la prevenzione degli incendi. Il Piano è stato, infatti, discusso con i rappresentanti di varie associazioni (agricoltori e allevatori, associazioni venatorie, albergatori e gestori di campeggi) per favorire la sensibilizzazione alla cultura della sicurezza e la costruzione di un percorso di integrazione del loro prezioso contributo.
«Le varie associazioni – aggiunge l’assessora Spano – distribuiranno le norme di comportamento e autoprotezione tra i loro iscritti e i turisti riceveranno un’informativa in diverse lingue fornita dalla Protezione civile. Guardiamo inoltre con attenzione il mondo rurale per progettare il trasferimento di conoscenze in materia di sicurezza.» 
Realizzato da una task force coordinata dalla Protezione civile, il documento di 142 pagine – a cui si aggiungono sette allegati – ha lo scopo di definire le procedure di emergenza, le attività di monitoraggio del territorio e di assistenza alla popolazione. Inoltre ha lo scopo fondamentale di disporre, secondo uno schema coordinato, il complesso delle attività operative. Il Piano mira a rendere il sistema antincendio sempre più moderno, efficiente, tecnologicamente avanzato e scientificamente evoluto.
Il Cfd, il Centro funzionale decentrato, emette bollettini quotidiani di previsione di pericolo sulle 26 zone di allerta della Sardegna. A seguito delle più recenti indicazioni operative della Protezione Civile nazionale, nel nuovo Piano triennale al codice colore del livello di pericolosità (verde, giallo, arancione e rosso) è associata una fase operativa da attivare. Sono quattro le fasi operative: fase di Preallerta, fase di Attenzione, fase di Attenzione Rinforzata e fase di Preallarme. Il direttore generale della Protezione civile definisce la fase operativa da attivare sulla base delle criticità di particolare rilevanza presenti sul territorio, raccolte e trasmesse da tutte le componenti presenti nella Sala operativa unificata permanente (la Soup, di cui fanno parte Corpo forestale, agenzia Forestas, Protezione civile e Vigili del fuoco). Se ritenuto necessario, il direttore della Protezione civile, con gli altri direttori, valuta tutte le informazioni per l’individuazione della fase operativa. Le fasi operative di Attenzione rinforzata e di Preallarme comportano, per le componenti regionali e per i diversi soggetti statali del Sistema, l’attivazione di specifiche procedure operative secondo quanto stabilito nel Piano.
Altra novità, sempre sotto il profilo tecnico, è la zonizzazione cioè una suddivisione in aree omogenee di pericolosità. Questa base conoscitiva consentirà di definire azioni di prevenzione e previsione del rischio mirate per ciascun territorio.
Ingente il dispiegamento di forze e mezzi nel sistema composto da Protezione civile, Corpo forestale regionale, agenzia Forestas, Vigili del fuoco, volontari delle associazioni iscritte nell’Elenco del volontariato di Protezione civile e compagnie barracellari.
La lotta attiva agli incendi boschivi e rurali si basa su un sistema integrato. La funzione operativa di spegnimento è in capo al Corpo forestale e di vigilanza ambientale il quale svolge le attività di Direzione delle operazioni di spegnimento (DOS) nelle seguenti articolazioni: una Sala Operativa Unica Permanente (Soup); sette Centri Operativi Provinciali (Cop), situati nei corrispondenti Ispettorati del Corpo forestale e di vigilanza ambientale; ottantadue Unità operative di comparto (Uoc), corrispondenti alle Stazioni del Corpo forestale; undici Basi Operative (Bo) elicotteristiche dipendenti dai rispettivi Cop (Anela, Alà dei Sardi, Bosa, Farcana, Fenosu, Limbara, Marganai, Pula, San Cosimo, Sorgono e Villasalto); 194 postazioni di avvistamento gestite dall’Agenzia Forestas e in contatto permanente con i Cop e le Uoc. Le squadre di Forestas, le organizzazioni di volontariato e le compagnie barracellari sono coordinate dalle Uoc e rimangono in contatto con i Cop. Il coordinamento delle forze in campo sugli incendi di interfaccia (a ridosso del centro urbano e delle strutture produttive) è di competenza dei Vigili del fuoco.
Il sistema impegna oltre 10mila persone tra operatori di lotta e addetti alle attività di supporto. Sono 11 gli elicotteri della flotta regionale, con una capacità di carico di 900 litri d’acqua, più un altro mezzo con una capacità di carico di 4000 litri d’acqua, di base a Fenosu. Tre canadair della flotta statale saranno di stanza a Olbia e altri potranno essere messi a disposizione dal Dipartimento nazionale di Protezione civile in caso di necessità. Sono circa 1.200 mezzi a terra. Le persone mobilitate per la campagna antincendi provengono dalla direzione generale della Protezione civile, Corpo forestale e di vigilanza ambientale, agenzia Forestas, compagnie barracellari e i volontari provenienti dalle 171 organizzazioni del registro regionale.
Il documento è un lavoro complesso articolato in otto parti specifiche, costituite dalla relazione generale e da sette allegati, cartografici e tabellari.
La prima parte, descrittiva, riguarda la pianificazione regionale e delinea il modello organizzativo generale, costituito dalla pluralità di soggetti del sistema di protezione regionale: direzione generale della Protezione civile, Corpo forestale, Forestas, Vigili del fuoco, organizzazioni di volontariato, compagnie barracellari, gruppi comunali e gli altri attori che concorrono, in forme e ambiti diversi, al perseguimento degli obiettivi. La seconda parte riguarda il report dell’analisi sugli incendi del triennio 2014-2015-2016, che descrive, per ogni anno, le condizioni meteorologiche, lo stato della vegetazione, l’andamento dei livelli di pericolosità potenziale di incendio, l’andamento degli incendi relativamente al numero, superfici e soprassuolo interessati, analizzando le cause degli incendi e il consuntivo dell’attività investigativa compiuta dal Corpo forestale. Incentrata sui presidi territoriale la terza parte, cioè sui presidi dell’intero apparato di lotta regionale e i dati tabellari delle strutture operative del Corpo forestale, dell’agenzia Forestas, delle organizzazioni di volontariato, delle compagnie barracellari e dei Vigili del fuoco. La quarta parte, contiene gli elenchi aggiornati relativi alla rete regionale dei punti di avvistamento e dei punti di attingimento idrico. La quinta parte è inerente la pianificazione dei parchi nazionali, e contiene le procedure da attuare nei parchi dell’Asinara e dell’Arcipelago di La Maddalena approvate dal ministero dell’Ambiente sulla base dell’intesa regionale, ai sensi dell’articolo 8 della legge 353/2000.
Nella sesta parte sono inserite la cartografia allegata alla pianificazione regionale e l’elaborazione cartografica di base e di sintesi dell’attività di pianificazione sia in termini di previsione del rischio di incendio boschivo che in termini di ottimizzazione delle risorse disponibili per le attività di lotta attiva. La settima parte contiene i dati cartografici inerenti ai rilievi effettuati dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale di tutte le aree percorse dal fuoco e delle insorgenze negli ultimi cinque anni. Il lavoro costituisce una banca dati di riferimento a servizio dei Comuni al fine di istituire e aggiornare il Catasto delle aree percorse da incendio (di cui all’articolo 10 della legge 353/2000). L’ottava parte contiene i dati tabellari dell’indice di pericolosità e di rischio di incendio di tutti i comuni della Sardegna e i dati relativi allo stato di fatto della pianificazione comunale di protezione civile per il rischio incendi di interfaccia.
L’apparato antincendi funziona sul Piano generale e sui piani operativi ripartimentali vigenti. Anche questi hanno validità triennale e restano vigenti sino all’aggiornamento dei successivi. Sono redatti dal Corpo forestale, adottati dal comandante con propria determinazione e contengono (ai sensi della legge regionale 27 aprile 2016, n. 8, articolo 23, comma 4) il dettaglio e l’organizzazione delle risorse presenti nei singoli territori di competenza degli Ispettorati ripartimentali del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, di intesa con l’agenzia Forestas.
Per rendere più efficaci le misure per la prevenzione in concomitanza con le esercitazioni nelle aree militari, i poligoni di Perdasdefogu, Capo Frasca e Capo Teulada hanno predisposto un apposito piano pluriennale antincendi che prevede l’utilizzo di mezzi attrezzati, condotti da personale adeguatamente equipaggiato e, quindi, in grado di effettuare gli eventuali interventi di spegnimento. Tali piani prevedono l’adozione di tutte le azioni necessarie a evitare l’insorgenza e la propagazione di incendi nelle e dalle aree amministrate, secondo quanto previsto nelle prescrizioni regionali antincendi approvate dalla Giunta regionale il 9 maggio 2017 con Deliberazione n. 23/11.
Importantissima l’attività investigativa svolta dal Corpo forestale. Per il conseguimento dei risultati, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale realizza un programma coordinato di organizzazione operativa, addestramento e applicazione di protocolli investigativi, nel quale riveste un ruolo primario l’impiego in crescendo di tecniche avanzate.
Il consuntivo dell’attività di polizia compiuta nel 2016 sugli illeciti in materia di incendi registra 258 comunicazioni di notizia di reato inviate alla Magistratura, 129 verbali per violazioni amministrative alle prescrizioni regionali antincendi. I fatti-reato denunciati hanno riguardato 172 incendi dolosi, 59 colposi e 27 di origine indefinita. Le persone denunciate per incendio sono state 71, di cui 13 per ipotesi dolose e le restanti 58 per eventi di natura colposa. Dei 13 indagati per incendio doloso, 8 sono stati fermati e/o tratti in arresto in flagranza di reato.