18 July, 2024
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«Nelle prossime ore la Conferenza Stato-Regioni ufficializzerà la riorganizzazione del nuovo sistema dei servizi alle imprese. Da notizie ancora ufficiose la Sardegna vedrebbe dimezzato il numero delle Camere di Commercio nell’isola che diventerebbero due. Una ridistribuzione territoriale di questo tipo è evidente che non sia efficiente, né utile.»

Così Silvio Lai, senatore Pd sulle notizie che arrivano sulla proposta di riordino di Unioncamere a livello nazionale che sarà ufficializzata in queste ore. Il parlamentare ha scritto una lettera al Presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, sollecitando una posizione ufficiale dell’esecutivo a sostegno della rete della Sardegna. 

«Le regole poste alla base della riorganizzazione permetterebbero nella nostra regione la possibilità di tre Camere di Commercio, una al nord, una al sud ed una al centro, mantenendo quella di Nuoro, quest’ultima per le peculiarità del territorio montano ed il ben noto isolamento infrastrutturale – aggiunge il senatore del Pd -. Come ben saprai , la normativa riconosce esplicitamente una Camera alla città metropolitana e una per le aree montane isolate mentre la terza resterebbe per il resto del territorio. Per quanto riguarda le aree montane una previsione di questo tipo era stata richiesta proprio da emendamenti della Sardegna e della Lombardia per Sondrio. La terza Camera di Commercio con sede a Sassari garantirebbe la copertura del resto del territorio superando le 75.000 aziende come richiede la legge. Invece mentre per altre regioni si rispettano queste regole per la Sardegna no, danneggiando due tra le Camere di Commercio più efficienti sul piano dei bilanci e dei servizi: Nuoro che è la 5 in graduatoria e Sassari che al 35° posto su 100 province. In gioco c’è la qualità dei servizi, ma ci sono anche le risorse che saranno erogate per mettere in pareggio i nuovi enti, per cui oltre al danno dell’accorpamento anche la beffa di vedersi altri finanziare gli sprechi e le inefficienze precedenti.»

«Se tutte le regioni stessero stringendo la cinghia non avremmo niente da dire ma di fronte alle evidenze in altre regioni, dove si fanno eccezioni alle regole, noi dobbiamo chiedere almeno il rispetto delle regole approvate. Sul piano legislativo noi abbiamo fatto il nostro lavoro, bisogna che ora venga rispettato. Sino a questo momento ha prevalso il fair play inglese ed il rispetto dell’autogoverno di Unioncamere ma altre regioni, con i loro presidenti di Giunta, non stanno utilizzando le stesse regole e sono già intervenute pesantemente per ottenere una diversa riorganizzazione territoriale.

Caro Presidente – si legge in conclusione – diversi esponenti istituzionali nelle scorse settimane hanno chiesto che tu ti occupassi della vicenda. Ora serve che attraverso di te e della tua Giunta la voce della Sardegna si senta sul tavolo Stato-Regioni ponendo l’esigenza di rispettare le regole e di sostenere le economie dal tessuto più fragile come il nostro, prima di altri territori più forti economicamente o semplicemente politicamente più numerosi.»

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In Sardegna è tempo di “Festa del Gusto”: il 2, 3 e 4 giugno, sul Lungomare del Porto di Cagliari; dall’8 all’11 giugno, al Molo Brin di Olbia. Dalla mattina a tarda sera. Un evento ricco di gusti e varietà di espositori. Nell’area internazionale, sono diverse sono le nazioni presenti, tra le quali: Argentina, Grecia, India, Colombia, Cuba, Santo Domingo, Spagna. Presenteranno le loro specialità insieme alle birre artigianali del posto ma anche i cocktail caraibici. Gli espositori durante tutto il giorno porteranno le loro danze tipiche (sirtaky, salsa, tango, etc.); nell’area nazionale, le regioni italiane presenteranno ricette tipiche e prodotti alimentari: i dolci siciliani, i prodotti tipici umbri e calabresi, i butteri laziali, le olive ascolane; cucinata a vista direttamente dai Castelli Romani: la porchetta! Tante altre specialità, tra le quali la liquirizia (ben 9 metri di stand) presentata sotto diverse forme. Nell’area sarda, tra le eccellenze del gusto, i prodotti tipici: arrosti, prodotti alimentari, dolci, pasta, birre artigianali, etc., sia prodotti alimentari sia strettamente food.

Non mancheranno birre artigianali, vini, street food generico, piccola area artigianali. Durante la giornata, oltre alla musica ed i balli, saranno presenti show cooking, dove gli espositori insegneranno tante ricette inedite e cocktail caraibici.

La tappa di Cagliari si svolgerà in concomitanza con Cagliari, con la prova mondiale di triathlon mondiale; quella di Olbia, in concomitanza con la tappa del Mondiale Rally.

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L’assessorato alla Cultura, Spettacolo e Turismo e l’Assessorato alle Attività Produttive hanno avviato i lavori preparatori per l’organizzazione della manifestazione estiva Nottinsieme.

A tal fine, la Pro Loco, le associazioni culturali, sportive e di volontariato, sono invitate a partecipare alla riunione che si terrà giovedì 25 maggio, alle ore 17.00, nella sala riunioni della Torre Civica.

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E’ in programma venerdì 26 maggio, alle ore 17.30, presso la sala mensa della Carbosulcis, a Nuraxi Figus (Gonnesa), l’incontro tra la comunità LGBTI sarda ed i lavoratori e le lavoratrici della miniera, nell’ambito del quale è prevista la proiezione del film PRIDE! di Matthew Warchus. 

L’ingresso sarà ad offerta libera. Il ricavato servirà per sostenere l’organizzazione del Sardegna Pride 2017 che culminerà nel corteo previsto per sabato 8 luglio a Sassari. 

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Arrivano i fondi per i 25 PLUS della Sardegna. Lo stanziamento 2017 per la gestione associata dei servizi e il funzionamento degli uffici di piano è di 20 milioni di euro. Di questi, l’80%, pari a oltre 15 milioni, è stato assegnato ieri dalla Giunta, con una quota fissa del 40% per ciascuno, mentre il 60% viene ripartito in base alla popolazione.

«Stiamo procedendo con tempestività – ha detto l’assessore della Sanità Luigi Arru – perché i PLUS diventeranno sempre più centrali negli interventi integrati per l’inclusione sociale e lavorativa. Arriveranno altri 19 milioni attraverso i bandi FSE che saranno pubblicati a breve, finalizzati all’inclusione attiva di famiglie ed individui destinatari del REIS e di persone con disabilità, tramite azioni mirate al superamento della condizione di povertà e all’emancipazione.»

Il restante 20% dei 20 milioni stanziati sarà trasferito a seguito delle rendicontazioni degli anni precedenti da parte degli uffici di piano che non hanno ancora provveduto; della verifica positiva delle rendicontazioni e nei casi in cui non siano presenti economie.

Ulteriori eventuali fabbisogni degli ambiti PLUS, per il 2017, potranno essere coperti con risorse nazionali.

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Nuovo appuntamento nell’ambito del ciclo Carbonia Studia 2017, programma di conferenze dedicate all’antropologia, all’archeologia e alla storia, organizzato da diversi anni dal Comune di Carbonia.

Giovedì 25 maggio, alle ore 18.00, presso la Biblioteca Comunale (piano terra), all’interno del Parco Villa Sulcis (ingresso da viale Arsia), Massimo Botto (ISMA – CNR Roma), Emanuele Madrigali (Missione Pani Loriga) e Livia Tirabassi (Università Venezia, Udine e Trieste) presentano “Fenici e punici del Sulcis: le nuove ricerche sulla collina di Pani Loriga (Santadi)”.

Ad oltre un decennio dalla ripresa degli scavi nell’insediamento fenicio e punico di Pani Loriga (Santadi), si presenteranno i risultati che si possono definire fondamentali per la conoscenza del sistema insediativo dei Fenici e della successiva affermazione della civiltà punica nel Sulcis; in particolare si esamineranno in comparazione gli insediamenti di Pani Loriga e di Monte Sirai per la loro comune funzione di centri avanzati di controllo del territorio sulcitano.

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Piero Comandini, esponente del gruppo Pd in Consiglio regionale, è il promotore di un’interrogazione urgente sulla politica di esternalizzazione dei servizi di contact center della ex H3g che riguarda, oltre le sedi di Palermo, Roma e Genova, la sede di Cagliari dove sono impegnati circa 400 lavoratori e dove già un centinaio hanno ceduto, spaventati da un futuro incerto, ad una allettante buona uscita.

H3g ha creato, in Sardegna, uno dei suoi migliori call center dove i 400 i dipendenti, impegnati tutti in un’attività di customer care, hanno sempre dimostrato grande professionalità nel fornire un supporto qualificato ai clienti, dando voce all’azienda e contribuendo alla crescita del gruppo. Ma la volontà di traferire l’attività dei call center sotto la gestione di fornitori terzi sta generando il panico tra i lavoratori, non si possono sacrificate la vita di intere famiglie solo per aumentare sinergia di costi e investimenti che poi si traducono in tagli del personale.

«E’ assolutamente necessario – afferma Piero Comandini con fermezza e decisione -, che l’azienda mantenga gli impegni assunti nei confronti dei lavoratori con responsabilità sociale e d’impresa, la conclusione è una sola: i dipendenti e i sindacati auspicano un serio e tempestivo impegno da parte dell’azienda affinché si eviti la perdita anche di un solo posto di lavoro.»

«Al Presidente dell’esecutivo si chiede – conclude Piero Comandini -, di valutare la possibilità di istituire un apposito tavolo interlocutorio con l’azienda, le organizzazioni sindacali e i lavoratori, affinché si valutino tutte le strategie possibili a tutela dei lavoratori.»

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I capigruppo del Consiglio regionale hanno incontrato i rappresentanti sindacali della Portovesme Srl.

«La politica sta seguendo con attenzione ed impegno le vicende della Portovesme Srl anche per quanto riguarda la tempistica delle autorizzazioni per la nuova discarica che, in un clima di collaborazione istituzionale, si cercherà di restringere al massimo» ha assicurato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau concludendo l’incontro fra i capigruppo ed una delegazione dei lavoratori della Portovesme srl guidata dai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil Francesco Garau, Antonino d’Orso e Antonio Melis.

I sindacalisti hanno manifestato delusione e preoccupazione per l’esito della recente conferenza di servizi che sembrava potesse portare alla conclusione dell’iter autorizzativo del nuovo stabilimento mentre, a loro giudizio, ha fatto registrare una battuta d’arresto. A completare il verbale della conferenza, infatti, mancano i pareri del Genio civile che si è riservato di formalizzarlo, e del Ministro dei Beni culturali, che non ha partecipato all’incontro.

«Chiediamo che le istituzioni siano al nostro fianco – ha sottolineato Francesco Garau della Cgil – perché il rispetto dei tempi è fondamentale per la continuità produttiva e, soprattutto, occorre evitare che l’azienda programmi una fermata progressiva degli impianti che aprirebbe una fase di gravissima incertezza.»

«Siamo in una fase critica – ha affermato Antonino d’Orso della Cisl – e riteniamo, pur senza fare sconti a nessuno, che una azienda che sta investendo 30 milioni di euro per la realizzazione di progetto industriale sia messa nelle condizioni di operare in un quadro di certezze e in tempi compatibili con quelli del mercato.»

«La nostra è una partita in cui si gioca il futuro di 1.200 lavoratori – ha osservato Antonio Melis della Uil – per questo chiediamo che il confronto fra tutti i soggetti interessati vada avanti in un clima costruttivo in modo da creare le migliori condizioni per un risultato finale positivo.»

Il presidente della commissione Attività produttive, Luigi Lotto, che proprio ieri ha tenuto una audizione con l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano sui problemi della Portovesme Srl, ha garantito che la commissione seguirà la vicenda con l’urgenza che il caso richiede, adoperandosi in particolare per abbreviare i tempi burocratici ed amministrativi.

Preoccupazione per i tempi lunghi che sembrano profilarsi è stata invece espressa dal capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, secondo il quale è mancata quella “concertazione istituzionale” che avrebbe permesso di arrivare prima ad un esito migliore. Il confronto, ha detto, deve proseguire in modo serrato “anche fuori dagli schemi burocratici”.

Il capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco, ha dichiarato che «siamo tutti d’accordo nel sostenere le richieste dei lavoratori e faremo fino in fondo la nostra parte, sollecitando le altre istituzioni interessate a formalizzare gli atti di loro competenza in anticipo rispetto alle scadenze programmate; è un obiettivo possibile che contiamo di raggiungere».

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Stamane si è svolto un incontro delle segreterie Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil con la direzione aziendale sulle problematiche della Portovesme srl, legate ai tempi autorizzativi per la realizzazione della nuova discarica di Genna Luas.

«Nella riunione – si legge in una nota delle segreterie territoriali e dei rappresentanti della RSU Garau, D’Orso e Sini – sono emerse le preoccupazioni riguardo l’esito della Conferenza dei Servizi dello scorso 18 maggio in cui si avviava l’iter autorizzativo per la costruzione della nuova discarica di Gennaluas. Tali preoccupazioni emergono in quanto non sono ancora chiare le motivazioni che hanno portato ad una chiusura della Conferenza dei Servizi con un nulla di fatto, per cui a tutt’oggi, e chissà per quanto tempo ancora, non si conosce il contenuto del verbale finale. Preso atto che le tempistiche si stanno dilatando nonostante gli impegni assunti dalla Giunta regionale riguardo la certezza temporale dell’iter autorizzativo, la società Portovesme srl in una lettera indirizzata al presidente Pigliaru dichiara che è imminente la procedura di fermata degli impianti di produzione.»

«La nostra preoccupazione è rivolta verso le lavoratrici e i lavoratori che potrebbero perdere il posto di lavoro – aggiungono le segreterie territoriali e la RSU – e ci stupisce l’atteggiamento di alcuni enti coinvolti nell’iter autorizzativo che con poca cura dei danni sociali che potrebbero arrecare non prendono nella dovuta considerazione questo elemento. Riteniamo che il fattore tempo non sia una variabile indipendente, chiediamo alla Giunta regionale e alla Politica sarda di farsi garanti affinché i tempi di conclusione dell’iter autorizzativo siano conformi alle esigente produttive, rispettoso delle leggi e delle norme in materia.»
«In mancanza di risposte adeguate – concludono le segreterie territoriali e la RSU – si attiveranno tutte le forme di mobilitazione sino al raggiungimento del risultato auspicato.»

«Alle parole devono seguire i fatti – ha detto questa sera Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente -. Cioè gli Enti devono svolgere i procedimenti nel pieno rispetto delle normative ma nei tempi necessari per garantire certezza del diritto delle aziende e dei lavoratori! E, in questo caso – conclude Roberto Puddu -, di quasi tremila buste paga tra diretti, appalti e indotto territoriale.»

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Un’intera condotta da sostituire a dieci metri d’altezza, sotto il ponte che collega l’Isola di Sant’Antioco. Questa mattina è entrata in azione una squadra speciale di tecnici professionisti negli interventi in quota con tecniche speleo alpinistiche. Muniti di particolari attrezzature e corde di ancoraggio, hanno affiancato le squadre di Abbanoa per completare un importante intervento.

Si trattava di sostituire quindici metri di tubature del diametro di 63 millimetri che alimentava l’area portuale. La vecchia rete era continuamente soggetta a perdite tanto da richiedere numerosi interventi di riparazione. Per questo motivo Abbanoa ha deciso di intervenire in maniera radicale con la sostituzione integrale. L’intervento non era dei più semplici da realizzare e ha richiesto non pochi accorgimenti. I tecnici sono entrati in azione poco prima della nove. Ancorati sotto il ponte di Sant’Antioco, hanno prima rimosso le vecchie tubature e successivamente posizionato le nuove. Le manovre in rete realizzate dalle squadre di Abbanoa hanno evitato di interrompere l’erogazione in tutto il centro abitato: l’unica sospensione è durata due ore ed ha riguardato soltanto la zona portuale alimentata unicamente dalla condotta da sostituire.

Nella tarda mattinata l’intervento è stato completato e il servizio è stato ripristinato con l’attivazione della nuova condotta che garantirà un migliore servizio alle utenze alimentate.