19 November, 2024
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«Ci chiediamo quali provvedimenti abbia messo in capo l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente per monitorare la situazione sulle emissioni atmosferiche e vigilare sull’attività dell’azienda.»

La querelle sulla Fluorsid, con i vertici coinvolti in presunti reati ambientali, irrompe anche nell’aula del Consiglio regionale di via Roma. Non certo per i risvolti penali, quanto per i riflessi politici. Sotto i riflettori dell’interrogazione presentata dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis il ruolo svolto dall’Arpas.

«Pare che le centraline dell’agenzia dislocate nell’area di Macchiareddu, in prossimità dei cantieri della società – si legge nell’interrogazione di Forza Italia – abbiano rilevato da anni il superamento delle soglie di inquinamento consentito. E’ scontato che ci si interroghi sulle azioni messe in campo per mitigare gli effetti delle polveri sottili, con provvedimenti che ponessero in guardia la società da ulteriori sversamenti.»

Il documento, che si rivolge all’assessore dell’Ambiente, è finalizzato a fornire chiarimenti sul funzionamento dell’ente regionale: «Un’agenzia che dovrebbe svolgere delle azioni di monitoraggio dell’ambiente e del territorio – conclude Pietro Pittalis – che invece non sembra aver agito nel migliore dei modi per evitare dei danni sul paesaggio».

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La CGIL del Sulcis Iglesiente ha chiesto la convocazione di un incontro all’assessorato regionale del Lavoro, per l’esame della vertenza dei LSU L.R. n° 1 del 14/10/2009.

«In relazione agli esiti e impegni assunti nell’incontro del 2 gennaio scorso, in merito ai processi di stabilizzazione occupazionale / incentivo all’esodo per i lavoratori di cui all’oggetto, siamo a chiedere la vostra convocazione di uno specifico incontro con tutti i soggetti interessati – ha scritto Antonio Congiu -. Incontro che riteniamo necessario per fare il punto sullo stato di attuazione delle determinazioni assunte il 2 di gennaio, ma anche e, soprattutto, per programmare per tempo le necessarie attività e gli eventuali correttivi per procedere verso il completamento delle stabilizzazioni.»

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La Regione e l’associazione internazionale ‘Città della Terra cruda’ questa mattina, nella Casa Pittau a Samassi, hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa attraverso il quale si impegnano a promuovere forme di collaborazione sui temi dell’architettura sostenibile e a divulgare la conoscenza e l’uso di materiali ecosostenibili e tradizionali. L’Università di Cagliari, attraverso il Dipartimento di Architettura, sarà l’interlocutore privilegiato per la definizione e l’attuazione di un programma che promuova i temi dell’architettura in terra cruda.
«Per la Sardegna – ha sottolineato l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, che ha firmato il protocollo insieme al presidente dell’Associazione Città della Terra cruda e sindaco di Samassi, Enrico Pusceddu – le costruzioni in terra cruda rappresentano una componente del patrimonio identitario, in quanto sono diffuse in vaste aree del territorio regionale, in particolare nel Campidano di Oristano e Cagliari, nel Sarrabus e nel Cixerri. Nel mondo sono un centinaio i Comuni che ancora preservano un riconoscibile centro storico costruito in terra cruda: 35 di essi sono in Sardegna, un’altra decina li troviamo sparsi nella penisola. Una parte di questi centri storici versa in stato di abbandono, pertanto è necessario intervenire al più presto con lavori di manutenzione straordinaria ed interventi di recupero finalizzato al riuso sia residenziale che produttivo, come peraltro è previsto dal Piano Paesaggistico Regionale. L’obiettivo comune– ha concluso Cristiano Erriu – è non soltanto quello della promozione dei materiali tradizionali ma anche la valorizzazione e la riscoperta di saperi e culture connesse all’utilizzo dei prodotti e delle tecniche costruttive locali.»
In Italia, oltre la Sardegna, altre cinque regioni presentano una tradizione costruttiva in terra cruda: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche e Piemonte.

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Il Comitato regionale di coordinamento, nato con la legge istitutiva dell’Arpas (n.6/2006) – di cui oggi fanno parte il sindaco di Modolo, Omar Hassan, il sindaco di Tergu, Gianfranco Satta, e il sindaco di Baradili, Lino Zedda e, di diritto gli assessori della Difesa dell’Ambiente e della Sanità – ha dato via libera al “Programma di attività 2017-2019” e al Bilancio di previsione 2017-2019, proposti e illustrati dal direttore generale dell’Agenzia, Alessandro Sanna.
Aprendo i lavori del Comitato, l’assessore Donatella Spano ha sottolineato il ruolo di terzietà che l’Arpas ha sempre avuto, insieme all’indipendenza del ruolo nella tutela ambientale. «L’agenzia è cresciuta molto in questi tre anni – ha aggiunto Donatella Spano – e ha rafforzato la propria presenza sul territorio e nell’ambito nazionale». Il direttore generale, Alessandro Sanna, ha riassunto il lavoro fatto «con fatica, per le criticità legate alla carenza di personale, ma riuscendo ad ottenere risultati importanti. Stiamo lavorando per l’implementazione della rete, per la formazione nell’ambito della Protezione civile e previsione meteo, con il supporto nel 2016 per l’emissione di 38 avvisi di criticità. Abbiamo garantito la funzionalità della rete di monitoraggio della qualità dell’aria, attuato il programma di controlli sugli impianti soggetti ad autorizzazione integrata ambientale (AIA). Abbiamo raggiunto – ha concluso – uno degli obiettivi assegnatici dall’assessore, quello di essere presenti a livello nazionale: ripeteremo a Cagliari la Summer School con le agenzie di tutta Italia, a settembre, e ci è stato chiesto di organizzare la Water Conference».
Tra le attività svolte dall’Arpas nel corso del 2016 c’è stato il controllo degli impianti di depurazione, il presidio sui procedimenti riguardanti siti contaminati, il supporto alle ex Asl nella campagna di monitoraggio delle acque di balneazione, mentre i laboratori specialistici hanno lavorato a pieno regime per il controllo e la prevenzione della legionella e per quelli sull’amianto.
«Ora – ha detto l’assessora Spano – è importante recepire la legge 132 del 2016 che prevede l’istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente, strumento che consente di prevedere aggiustamenti dell’organizzazione interna dell’Arpas e delle sue attività. Anche con il contributo del Comitato, procederemo con l’aggiornamento della legge regionale che ha istituito l’agenzia.»

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La promozione sul territorio dei bandi del progetto Impresa verde 3.0 ha fatto tappa oggi a Milis, con l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, che ha accompagnato il team di relatori dell’Assessorato e dell’Agenzia Laore Sardegna.
Gli interventi previsti nel Programma di sviluppo rurale, con le Misure 6.2 e 6.4, sono destinati all’avvio di nuove imprese e di attività extra-agricole che puntino alla valorizzazione di innovazione e multifunzionalità nelle aree rurali.
La dotazione finanziaria complessiva è di 28milioni di euro: 10 milioni sulla sottomisura 6.2 per l’avvio di start-up verdi; 8milioni sulla sottomisura 6.4.1 per l’agricoltura multifunzionale; 10 milioni sulla 6.4.2 per il sostegno alle imprese extra-agricole già operative.
Dopo gli appuntamenti già organizzati a Nuraminis e Loculi, l’ultimo incontro è previsto il prossimo 23 maggio a Monti.

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«Una situazione a rischio per la qualità dell’ambiente marino e per la salute di residenti e turisti. Carloforte non può continuare ad essere priva di un depuratore delle acque reflue fognarie. Circostanza di per sé grave a cui si aggiunge la beffa di dover pagare un servizio che non c’è.»

È quanto segnala il deputato del Movimento 5 Stelle, Andrea Vallascas, in un’interrogazione al ministro dell’Ambiente, della Salute del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, a cui chiede di intervenire in merito all’assenza di un depuratore nell’isola di San Pietro, mancanza che mette a rischio la qualità dell’ambiente e che impone ai residenti oneri in bolletta per servizi non erogati.

«L’isola di San Pietro – spiega Vallascas – è servita attualmente da un impianto di pretrattamento delle acque reflue del centro abitato, “collettate” attraverso una rete fognaria di tipo separato. Mentre lo scarico è effettuato mediante una condotta sottomarina, interrata per i primi 50 metri, della lunghezza complessiva di 1.700 metri. In pratica, i reflui fognari pretrattati vengono versati in mare in mezzo a prateria di posidonia e negli habitat marini battuti dagli operatori della piccola pesca.»

«La realizzazione di un impianto di depurazione – aggiunge il deputato del Movimento 5 Stelle – venne pianificata oltre dieci anni fa, con uno stanziamento di 5 milioni di euro, ma l’intervento è tuttora bloccato anche a causa di un contenzioso tra Comune ed Abbanoa.»

«E’ il caso di rilevare – sottolinea ancora Andrea Vallascas – che l’isola di San Pietro, con oltre 6mila residenti, a cui si aggiungono nel periodo estivo decine di migliaia di turisti, è una comunità popolosa, circostanza che rende irrimandabile la realizzazione di un vero e proprio depuratore, visto il sottodimensionamento e l’inadeguatezza dell’attuale impianto di pretrattamento.»

«La situazione, non più sostenibile, ricade sugli abitanti anche sotto il profilo economico, visto che sono costretti a pagare in bolletta un servizio che non viene erogato perché non c’è l’impianto. Proprio per questo, e per ottenere la cancellazione della voce depurazione dalla bolletta, la comunità dell’isola ha avviato una sottoscrizione pubblica in vista di un’azione legale collettiva nei confronti di Abbanoa. La mancanza di un impianto di depurazione rappresenta una componente di forte rischio per la qualità dell’ambiente marino, con ripercussioni per la salute di residenti e turisti. Oltre a questo, però, si potrebbe anche configurare una pratica commerciale non corretta da parte di Abbanoa – conclude Andrea Vallascas -, perché inserisce in bolletta la voce riferita alla depurazione, peraltro particolarmente onerosa, nonostante il servizio non venga erogato.»  

  

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La Sulcispes Sant’Antioco è ancora viva! Dopo la pesante sconfitta interna subita sabato sera, per scongiurare l’uscita di scena già al primo turno dei playoff le serviva un’impresa a Nuoro e l’ha puntualmente compiuta, espugnando il caldissimo PalaConi in gara 2 dei quarti di finale con il punteggio di 46 a 50. Un successo che consente ai sulcitani di tornare tra le mura amiche del PalaGiacomoCabras per disputare la “bella” che stabilirà quale delle due formazioni potrà staccare il pass per la semifinale.

La Sulcispes ha reagito alla grande al momento decisivo, soprattutto dal punto di vista difensivo. I lagunari, infatti, hanno concesso appena 6 punti ai padroni di casa nel corso del primo quarto, mettendo in campo una difesa a uomo particolarmente aggressiva, riuscendo a limitare la prestazione di Sitzia. Guadagnato il +9 al 10’ (6 a 15), Cavassa e compagni hanno poi tenuto a freno la preventivabile reazione dei barbaricini, privi dell’americano Nitz ma guidati in attacco da Atzei e Carboni.
Al rientro dopo l’intervallo lungo, la Sulcispes ha allungato leggermente il proprio margine di vantaggio (34a 41), approfittando dell’ottima serata di Luka Markovic: il lungo montenegrino si è infatti dimostrato fondamentale sia in zona offensiva (top scorer con 18 punti) sia nella metà campo difensiva, con un importantissimo lavoro di sacrificio su Cossu.

Nel finale i Sirbones, per nulla rassegnati alla sconfitta, sono stati capaci di rientrare fino al -1, ma la Sulcispes ha mantenuto i nervi saldi ed ha condotto in porto il successo per 46-50.
«Abbiamo compiuto un’impresa – ha commentato coach Paolo Massidda – sono molto contento per la prestazione del collettivo, che si è rivelato unito nel momento più delicato della stagione. I ragazzi sono stati bravi a non lasciare mai la testa dell’incontro, anche quando Nuoro si è portata sul -1. L’ambiente era caldissimo, ma abbiamo comunque avuto un approccio più che positivo. Questo ci ha fatto capire che l’impresa era possibile. Speriamo che questo successo ci dia la consapevolezza necessaria per affrontare nel migliore dei modi la “bella” di sabato (ore 19.00, PalaGiacomoCabras, ndr). Nitz? E’ evidente che la sua eventuale presenza in gara 3 modificherebbe gli equilibri offensivi di Nuoro, e di conseguenza anche il nostro piano partita in difesa – ha concluso Paolo Massidda – ma dobbiamo pensare a noi stessi, evitando gli errori commessi sabato scorso.»

Pallacanestro Nuoro-Sulcispes Sant’Antioco 46 a 50.

Nuoro: Murgia, Fruttero, Cossu 5, Puddu 2, Atzei 10, Carboni 11, Soru, Pinna, Sitzia 9, Delogu, Zidda 5, Mereu 4. Coach: Marco Moledda.

Sulcispes: Cavassa 6, S. Massidda 7, Piras, Fox Layne 5, Righetti 13, Peloso, Cuccu, Russo 1, Markovic 18. Coach: Paolo Massidda.

Parziali: 6-15; 19-13; 9-13; 12-9.

Arbitri: Mele e Toraldo.

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«Ieri ebbimo qua il Provveditore dei lavori per la Sardegna con riunione di Podestà Sulcitani, ingegneri delle miniere, direttore Ferrovie Sulcitane, ecc., per stabilire i lavori che si devono eseguire nel nostro porto al Ponte.»

Comincia così la lettera che Carmelo Cherchi scrisse a sua figlia Tullia il 17 maggio 1934, esattamente 83 anni a ieri.

Raccontava dei lavori al porto che fu poi inaugurato nel mese di giugno dell’anno 1937, dopo circa 3 anni di lavori.

Uno stralcio di una delle lettere che verranno esposte alla “Mostra Fotografica” presso la sala dell’archivio comunale di Sant’Antioco, dal 27 maggio al 16 settembre 2017.

Tante fotografie della collezione privata del figlio di Carmelo Cherchi, Giuseppe, elegantemente incorniciate tracciano linee di storie vissute in quel di Sant’Antioco.

L’inaugurazione è in programma il 27 maggio, alle ore 16.00, in concomitanza con la prima giornata di Monumenti Aperti.

La mostra, curata da Giuseppe Cherchi, in collaborazione con la cooperatica Archeotour Studio ’87 e con il patrocinio del comune di Sant’Antioco, sarà un’occasione, per tutti ma soprattutto per i giovani, per vedere come erano le cose un tempo e come il territorio è cambiato, fornendo uno spaccato completamente diverso di come si viveva ieri e di come si vive oggi.

Nadia Pische

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Sconto del 30% sulla tariffa dei passeggeri e delle autovetture (al netto di tasse e diritti). È la super promozione proposta da Moby, grazie alla quale viaggiare non è mai stato così conveniente.

Lo sconto, disponibile per tutti coloro che acquisteranno un biglietto per passeggeri e auto dal 18 al 21 maggio, sul 50% delle partenze Moby per Sardegna e Corsica (esclusa la linea Bonifacio-Santa Teresa di Gallura), è valido fino ad esaurimento della disponibilità dei posti destinati all’iniziativa, sulle date in cui essa è prevista ed è riservato a coloro che viaggiano senza sistemazione.

Una promozione con la quale la Compagnia del Gruppo Onorato Armatori intende venire incontro ai tantissimi viaggiatori che sognano una vacanza da sogno in Sardegna e Corsica, e che grazie a questa iniziativa potranno coronare il loro desiderio di visitare le meravigliose coste ed i caratteristici entroterra delle due Isole.

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La figura e l’opera di Giuseppe Dessì, a quarant’anni dalla scomparsa, sono al centro di una tavola rotonda in programma sabato pomeriggio (20 maggio) alle 17.00 nello stand della Regione Sardegna al Salone internazionale del libro di Torino. Promosso dalla Fondazione Dessì, l’ente con base a Villacidro che custodisce e valorizza il lascito culturale dello scrittore sardo (1909-1977), l’incontro toccherà i diversi lati della produzione artistica dell’autore di “Paese d’ombre”. A quello letterario è dedicato l’intervento di Anna Dolfi, professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze e tra i massimi studiosi dell’opera dessiana. Il critico cinematografico Gianni Olla analizzerà invece l’attività per il piccolo e il grande schermo di Dessì, autore di soggetti e sceneggiature per il cinema e per la televisione oltre che di progetti e testi per documentari, a volte realizzati, altre no, ma quasi sempre capaci di raccordarsi con il suo mondo letterario.

C’è poi il Giuseppe Dessì pittore – di cui parlerà la storica dell’arte Federica Usai -, scoperto quasi per caso con il materiale donato dalla famiglia dello scrittore alla Fondazione nel 2009: scatoloni contenenti oggetti vari, libri, documenti personali e tanti piccoli album, fogli sparsi e dipinti; un patrimonio iconografico e di testimonianze oggi conservato a Villacidro tra il Mulino Cadoni e la Casa appartenuta alla famiglia dello scrittore e oggi sede della Fondazione a lui intitolata, entrambe rappresentate alla tavola rotonda di sabato a Torino: vi partecipano, infatti, il figlio di Giuseppe Dessì, Francesco, e il presidente della Fondazione, Paolo Lusci.

Accompagna e compendia l’appuntamento al Salone del Libro una brochure di trentasei pagine appositamente realizzata per l’occasione: raccoglie immagini, notizie e informazioni sulla vita e l’opera di Giuseppe Dessì e sui vari ambiti di attività della Fondazione che porta il suo nome, con particolare rilievo per il Premio letterario da questa organizzato, che dal 18 al 24 del prossimo settembre vivrà a Villacidro la sua trentaduesima edizione.