19 July, 2024
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Durissima presa di posizione del Partito dei Sardi sulla riforma sanitaria regionale e dopo le accuse lanciate dal direttore generale dell’Azienda tutela della salute contro la Regione, sfida il super manager, Fulvio Moirano.

«Il direttore generale smetta di sparare nel mucchio accusando la politica regionale di rallentare la riforma sanitaria. Fulvio Moirano faccia nomi e cognomi, indicando con chiarezza quali forze politiche stiano ostacolando la riorganizzazione della rete ospedaliera, e perché», dichiara Gianfranco Congiu, presidente del Gruppo PdS in Consiglio regionale.

«A meno che Moirano non ritenga che contestare la mancanza di un’appropriata analisi delle esigenze dei vari territori dell’isola, valorizzando le specificità della regione sarda in un’ottica di definizione delle reali necessità sanitarie dei territori e ad assecondarle attuando politiche organizzative adeguate, significhi “ostacolare” – precisa Gianfranco Congiu – allora il Partito dei Sardi non accetta di essere incluso nel calderone di accuse generiche di cui non sente nella più assoluta di far parte.»

Riguardo alla riforma sanitaria il Partito dei Sardi contesta da tempo la mancanza di un’appropriata analisi delle esigenze dei vari territori dell’Isola: «La sanità sta diventando come un gigantesco puzzle in cui emergono caselle nuove senza avere la contezza del disegno complessivo», incalza Augusto Cherchi, componente della VI Commissione consiliare.

«Moirano non può generalizzare. Specifichi senza mezzi termini quali sono le forze politiche responsabili di questo rallentamento, faccia senza esitazione nomi e cognomi, perché sia chiaro a tutti dove risiedano le responsabilità dei ritardi», aggiunge Gianfranco Congiu. «Il PdS, con il consigliere Augusto Cherchi, chiede da oltre un anno che la riorganizzazione della rete ospedaliera sia portata in discussione nella VI commissione consiliare. È evidente che se questo non è ancora successo, è perché la maggioranza della Commissione è contraria affinché questo avvenga, e la riunione di ieri con un solo gruppo e non con tutta la coalizione, certifica dove alberga la frammentarietà delle posizioni», precisa ancora il capogruppo del PdS. «Chiediamo quindi a Moirano di circostanziare le sue dichiarazioni, e di chiarire una volta per tutte al Consiglio e ai sardi se lui ritenga che la delibera con cui la Giunta regionale, nel 2015, ha definito la nuova rete ospedaliera della Sardegna, sia sufficiente per raggiungere gli obiettivi che gli sono stati richiesti; perché il sospetto è che, con questa tipologia di atti aziendali, lo stesso direttore generale stia andando oltre le disposizioni indicate dalla giunta regionale esautorando il Consiglio di una delle sue funzioni.»

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Il sogno della Dinamo di arrivare fino in fondo nei play-off scudetto si è infranto in Gara3 nei quarti di finale con la Dolomiti Energia Trentino, davanti ai 5.000 del PalaSerradimigni. La squadra di Maurizio Buscaglia si è confermata avversario particolarmente ostico, in grado di mettere in difficoltà la Dinamo, limitandone il potenziale offensivo, imponendo sempre punteggi bassi. E’ sufficiente tornare indietro alle due sfide della regular season che, se pure la Dinamo era riuscito a vincere, era rimasta sempre sotto i 70 punti: 69 a 66 al PalaSerradimigni il 10 dicembre 2016; 66 a 57 a Trento l’8 aprile 2017.

Nei play-off le cose sono andate decisamente peggio, anche perché La Dolomiti Energia si è presentata reduce da una straordinaria striscia positiva e in splendide condizioni di forma. Ha vinto le due sfide casalinghe con punteggio bassi, lasciando la Dinamo a 55 nella prima (65 a 55 il punteggio finale) e a 68 nella seconda (74 a 68). Ieri sera le cose non sono andate molto diversamente, nonostante tutti i tentativi messi in atto dalla squadra di Federico Pasquini per allungare la serie, e Trento ha chiuso i conti con un altro punteggio basso: 69 a 75 (primo quarto 21 a 21; secondo quarto 36 a 34; terzo quarto 55 a 56).

Alla Dinamo non sono bastati i 15 punti di un ritrovato Trevor Lacey, gli 11 a testa di Rok Stipcevic e Gani Lawal: negli ultimi minuti, dopo un match molto equilibrato, gli ospiti hanno trovato la carica per mettere a segno un break che è valso loro il vantaggio e la vittoria.

Si è conclusa comunque tra gli applausi dei 5.000 del PalaSerradimigni la stagione della Dinamo Banco di Sardegna, il popolo biancoblu ha reso omaggio ai suoi campioni, protagonisti di un’altra stagione straordinaria (con le perle della finale di Coppa Italia e dei risultati ottenuti in Champions League, manifestazione che li ha visti fermarsi ad un passo dalle Final Four).

«Credo che la partita di stasera sia facilmente spiegabile dal punto di vista difensivo, su quello che è stato il lavoro extra che abbiamo fatto su alcuni giocatori, come ad esempio Craft e Sutton, che abbiamo limitato molto bene mentre abbiamo pagato su altri giocatori, in primis Gomes e Forray – ha commentato a fine match Federico Pasquini -. A livello offensivo ci siamo intestarditi un po’ troppo nel cercare di far fallo a Gomes, questa cosa ci ha tolto il ritmo e da lì è iniziato  quell’avvio di quarto quarto dove abbiamo fatto 2 punti in 5 minuti perché abbiamo perso fluidità e perché abbiamo cercato di andare ad affrontarli in uno contro uno in situazioni in cui loro sono stati molto bravi a nascondere il loro ruolo difensivo che è quello che avevano fatto due giorni fa. C’è grande rammarico, eravamo convinti di potercela fare, ma non è stato così. Complimenti a loro che hanno fatto una grande partita. La squadra ha sempre dato il cento per cento, sono molto orgoglioso di questo gruppo, che era totalmente nuovo e che credo che ci permetterà di ripartire non da una situazione non di totale rivoluzione ma di mantenere uno zoccolo duro che permetta di lavorare in continuità con questa qualità nel lavoro e nella voglia di lavorare. Abbiamo trovato dei giocatori legati alla maglia, a Sassari e dei lavoratori veri. Questa è una squadra che nei momenti di difficoltà non ha mai mollato, ha fatto due grandi rimonte clamorose in Champions League e in campionato, una Final Eight bellissima di coppa Italia,  una squadra che ogni giorno ha avuto il gusto di rappresentare al meglio Sassari. Secondo me questo – ha concluso Federico Pasquini -, in un’annata di ripartenza ci può permettere di creare quello zoccolo duro che fa la differenza.»

«Complimenti a Trento per il passaggio del turno – ha detto il capitano Jack Devecchi -. E’ stata una serie strana, di certo è difficile metabolizzare la sconfitta. Trento ha sfruttato bene la propria inerzia, la fiducia per la grande seconda parte di campionato che ha fatto. Noi non siamo riusciti. Ringrazio comunque il club e lo staff per questa bella cavalcata che abbiamo fatto in questa stagione fino ai playoff – ha concluso Jack Devecchi -, peccato per questa uscita di scena così anticipata.»

Dinamo Sassari 69 – Dolomiti Energia 75

Parziali: 21-21; 15-13; 19-22; 14-19.

Progressivi: 21-21; 36-34; 55-56; 69-75.

Dinamo Sassari: Bell 5, Lacey 15, Devecchi 1, D’Ercole, Sacchetti 5, Lydeka 5, Savanovic 8, Carter 8, Stipcevic 11, Lawal 11, Ebeling, Monaldi. Coach. Federico Pasquini.

Dolomiti Energia: Sutton 7, Craft 12, Forray 13, Conti, Flaccadori 11, Lovisotto, Gomes 16, Hogue 9, Lechtaler 1, Shields 6. Coach: Maurizio Buscaglia.

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«E’ inaccettabile che il direttore generale dell’azienda tutela della salute Fulvio Moirano si sottragga ad un confronto con la commissione sanità del Consiglio regionale. Nel frattempo, si apprende di un summit con il Partito democratico che esautora di fatto il ruolo del parlamentino.»

La denuncia arriva dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis e dal consigliere regionale dello stesso gruppo Edoardo Tocco, vice presidente della commissione che si occupa delle problematiche della sanità isolana.

«Nessun processo – sottolineano Pietro Pittalis ed Edoardo Tocco -. Ci sembra doveroso analizzare il nuovo modello della sanità isolana e i criteri della riorganizzazione ospedaliera, con diverse criticità da portare all’attenzione dei vertici dell’Ats. Ci sono regole che pensiamo vadano rispettate con una collaborazione della commissione nelle scelte per trovare una soluzione positiva alle emergenze della sanità isolana. Il Partito democratico – concludono Pietro Pittalis ed Edoardo Tocco – non rappresenta l’unica forza politica presente in Consiglio regionale e chiediamo un confronto con il direttore generale all’insegna delle scelte condivise.»

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«Le segnalazioni giunte alla commissione antimafia attraverso le audizioni richiedono la massima attenzione e la Giunta regionale deve farle proprie anche attraverso la definizione di un preciso dossier nei confronti del Governo. Dai temi della sicurezza degli amministratori a quello della gestione delle carceri, del sistema 41bis e delle difficoltà del personale penitenziario, sino alle azioni di prevenzione nei confronti delle infiltrazioni per traffico di droga e riciclaggio.»

Così il senatore Silvio Lai (Pd) commenta le notizie riguardanti la missione della commissione antimafia guidata dalla presidente on. Rosi Bindi, nell’isola.

«Sono rassicuranti le dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Cagliari sulla sicurezza del 41bis anche se occorre mantenere alta l’attenzione e valutare nel tempo il possibile rafforzamento della DDA in Sardegna, in ragione della popolazione carceraria – aggiunge il senatore del Partito democratico -. Va invece data risposta alle richieste segnalate dal personale della polizia penitenziaria, sottodimensionato per organico e impegnato in continue traduzioni per motivi sanitari che possono essere evitate non appena applicati i nuovi indirizzi di medicina penitenziaria ora in capo alla Regione, ma che richiedono il supporto attivo e le risorse del dipartimento carceri. Così come va tenuta alta l’attenzione sulle dichiarazioni che riguardano l’utilizzo dell’isola come base per il traffico di stupefacenti e come sede di riciclaggio di denaro grazie alle proprietà immobiliari di territori pregiati sul piano turistico residenziale.»

«Per ultimo sono davvero importanti le dichiarazioni del senatore Stefano Vaccari che ha ricordato come la Sardegna sia tra le prime nella triste graduatoria degli attentati agli amministratori. Le nuove tecnologie per la sicurezza che si vanno diffondendo nelle comunità locali sono importanti ma l’appello va al ministro Marco Minniti perché sia istitutiva in Sardegna una unità dedicata alle investigazioni contro gli attentati ai rappresentanti istituzionali. Si tratta, infatti, di un fenomeno negativo che mina profondamente le basi democratiche della convivenza – conclude Silvio Lai – e rende sempre più difficile trovare cittadini disposti a fare gli amministratori pubblici in moltissimi territori.»

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Da diverso tempo il quartiere Marina e le zone limitrofe di Cagliari sono diventate meta di balordi che, con il loro atteggiamento spesso aggressivo e sempre indecoroso, rendono difficile la normale convivenza civile, il transito pedonale e lo svolgimento delle attività lavorative della zona. Del resto, sono già diversi gli episodi, segnalati nei mesi precedenti, di aggressioni, rapine, furti e minacce agli operatori che spesso si trovano indifesi e spaventati di fronte a questi personaggi: è di ieri il racconto di un operatore commerciale della zona che è stato minacciato gravemente.

«Da tempo siamo impegnati in una campagna di sensibilizzazione con le attività di impresa e con interlocuzioni con le forze dell’ordine – afferma il vice presidente della Confesercenti Emanuele Frongia, rappresentante Fiepet (Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici) – ma la situazione è difficile. D’altronde, laddove vi è una alta concentrazione di persone è anche facile che ci possano essere episodi di questo tipo che, a lungo andare, possono rischiare di minare l’ordine pubblico. Il nostro obiettivo è quello di proporre delle soluzioni condivise anche dagli operatori, come la predisposizione di un contratto con una agenzia di sicurezza per avere la presenza di steward che facciano attività di monitoraggio del territorio e siano un deterrente a eventuali episodi che possano mettere a rischio l’ordine pubblico. Ovviamente non è sufficiente – conclude Emanuele Frongia -, abbiamo bisogno di una stretta collaborazione con le forse dell’Ordine, con le quali stiamo avviando una serie di incontri.»

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I soggetti interessati, in possesso dei requisiti previsti dall’avviso, avranno tempo fino alle ore 12.00 del prossimo 15 giugno 2017, per presentare la domanda di partecipazione al bando per la concessione demaniale marittima di uno spazio per servizi di spiaggia ed assistenza ai portatori di handicap nella spiaggia del Poetto, fronte Ospedale Marino.

Il plico contenente l’offerta e la documentazione richiesta dovrà essere presentato all’Ufficio Protocollo del Comune di Cagliari, Via Crispi n. 2 – 09124 Cagliari. Le modalità di consegna previste sono: a mano, con raccomandata A/R, a mezzo di agenzia di recapito autorizzata con ricevuta di ritorno.

All’esterno della busta andrà indicata la dicitura: “Concessione demaniale marittima dell’area n. 25 nella spiaggia del Poetto”.

La seduta pubblica di apertura è stata fissata per il 20 giugno 2017, alle 9,30, negli uffici del Servizio Tributi e Patrimonio in Via Nazario Sauro n. 17.

Tutti i dettagli relativi alla concessione e alla presentazione delle istanze sono riportati nel bando integrale consultabile nella sezione “Comune / Bandi di Gara e Avvisi / Altri Bandi e Avvisi” del portale istituzionale www.comune.cagliari.it .

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La mattina di venerdì 26 maggio sarà presentato il volume Un cammino tra natura e cultura. Confronto tra Italia e Uruguay, scritto e curato dagli studenti della III A di Accoglienza Turistica e dalla III B di enogastronomia, con la partecipazione del dr. Ricardo Francisco Duarte Vargas, console generale dell’Uruguay a Milano.

Il volume è un’antologia di autori uruguaiani, italo-uruguaiani, tra cui alcuni di origine sarda, con una presentazione del paese Uruguay e uno studio sulla presenza di imprenditori anglo-tedeschi che hanno avviato  e sviluppato la fiorente industria della carne esportata in tutto il mondo, oggi divenuta uno dei siti di archeologia industriale più importanti al mondo, riconosciuto dall’Unesco.

Questa attività, inserita all’interno del progetto “Ambiente, natura e territorio attraverso le lingue e la letteratura” è stata certamente un’occasione per approfondire le competenze linguistiche degli alunni, per apprezzare le opere letterarie di autori uruguaiani e italo-uruguaiani, ma anche per favorire una didattica inclusiva. Inoltre, è stata una grande occasione per conoscere un paese molto distante dall’Italia e dalla Sardegna, ma che – come ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo recente viaggio a Montevideo – ha molti punti di contatto con la nostra terra e che, in passato, è stata meta di centinaia di migliaia di italiani che lì hanno trovato ospitalità e lavoro.

Il programma della giornata.

Ore 9,45 – Arrivo del Console Generale a Iglesias, presso l’IPIA “G. Ferraris”

Ore 10,00

Saluti

Massimo Mocci, dirigente scolastico

Emilio Agostino Gariazzo, sindaco di Iglesias

Mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo della diocesi di Iglesias

Francesco Feliziani, direttore generale dell’Ufficio Scolastico della Regione Sardegna

Ore 10,20

Visione di un breve filmato di presentazione dell’Uruguay

Ore 10,30 – Presentazione del libro Un cammino tra natura e cultura. Confronto tra Italia e Uruguay, a cura degli studenti e dei docenti

Coordina: Martino Contu, Console dell’Uruguay a Cagliari

Interventi:

Dr. Ricardo Francisco Duarte Vargas, Console Generale dell’Uruguay in Italia

Gli alunni e i docenti della III A AT e della III B ENO

Ore 11,20 – scambio di doni

Ore 11,30 – Buffet offerto dagli studenti e dai docenti dell’Istituto “G. Ferraris”, con specialità sarde ed uruguaiane.

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Gli eurodeputati chiedono una risposta più forte dell’UE per proteggere i cittadini dagli effetti negativi della globalizzazione. 

Durante il dibattito di martedì con il vicepresidente della Commissione Jyrki Katainen, i deputati hanno evidenziato che la globalizzazione rappresenta la sfida più grande per i cittadini dell’UE, accogliendo con favore la recente valutazione degli effetti della globalizzazione presentata dalla Commissione.

Per molti deputati la globalizzazione crea un’enorme pressione sui posti di lavoro, sui salari e sugli standard, alimentando al contempo il populismo. Hanno quindi richiesto una migliore protezione per l’industria e per i lavoratori dell’UE e di avere un ruolo di guida nel dibattito globale per la promozione di un equo commercio globale. «Dobbiamo essere registi, non governatori», hanno detto.

Altri deputati hanno chiesto un piano d’azione per evitare che il sistema di protezione sociale sia nel tempo ridotto e chiesto una migliore redistribuzione verso i cittadini, da parte degli Stati membri, dei benefici della globalizzazione.

Alcuni deputati hanno ritenuto che la forma attuale della globalizzazione sia un vicolo cieco e che il libero scambio abbia gravemente compromesso la democrazia, i diritti sociali e l’ambiente. “Il solo commercio” non aiuterà gli europei, hanno detto. Altri deputati hanno infine chiesto un sistema fiscale equo che non permetta alle grandi compagnie di poter evitare il pagamento delle tasse dovute.

Il vicepresidente della Commissione Jyrki Katainen ha dichiarato che il commercio mondiale ha rafforzato la crescita economica dell’UE, ma che i benefici non sono né automatici né distribuiti in modo uniforme. L’UE deve spingere per nuove regole per creare condizioni eque e affrontare l’evasione fiscale, le sovvenzioni statali o il dumping sociale. Gli strumenti efficaci di difesa commerciale e un tribunale multilaterale d’investimento potrebbero anche contribuire a questo processo. Sul fronte interno, Katainen ha suggerito che robuste politiche sociali, d’istruzione e di formazione potrebbero aiutare a proteggere i cittadini e dargli maggiori poteri.

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“La cultura della differenza di genere. Declinazione femminile e narrazione delle violenze”. Su questo tema si svilupperà il seminario formativo per i giornalisti in programma venerdì 19 maggio prossimo a Cagliari presso la sala conferenze della Fondazione di Sardegna, via San Salvatore da Horta, 2. L’iniziativa è delle Commissioni pari opportunità della FNSI (Federazione italiana della stampa italiana) e dell’Usigrai (Unione sindacale dei giornalisti RAI).
Interverranno Daniela Scano (vice segretaria FNSI), Celestino Tabasso (presidente dell’Associazione della stampa Sarda), Cristina Cabras (sociologa dell’Università di Cagliari), Luisanna Porcu (Rete Dire), e Carla Monaco (Cpo Usigrai). Introdurrà Francesco Birocchi (presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna). I lavori si apriranno alle 14.00 e si concluderanno alle 17.00. La partecipazione darà diritto a cinque crediti formativi per i giornalisti.

Si parlerà del lavoro dei centri antiviolenza, con particolare riferimento alle donne (quante sono e chi sono) che si rivolgono ai centri della rete Dire, dell’assistenza che viene loro offerta, e delle campagne di opinione portate avanti, Saranno approfonditi inoltre i temi legati alla narrazione della violenza di genere. Etica e deontologia per raccontare abusi e femminicidi nel modo corretto, senza luoghi comuni e stereotipi, partendo dal riconoscimento degli errori più frequenti nell’uso delle parole e delle immagini e nei concetti della narrazione, con riferimenti anche alla stampa locale.