19 July, 2024
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E’ stato presentato questo pomeriggio, nella sala conferenze della provincia del Sud Sardegna (rappresentata dal dirigente Fulvio Bordignon), in via Mazzini 39, a Carbonia, il progetto della rete di distribuzione del gas nell’isola proposto dalla società Gasdotti Italia, che riguarderà anche il territorio provinciale, giungendo da Sarroch a Portoscuso. La presentazione rientra nella procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che prevede altre due appuntamenti, giovedì 18 maggio ad Assemini e lunedì 22 maggio a Oristano. Con i dirigenti della Gasdotti Italia, secondo trasportatore di gas naturale in Italia per estensione della rete, con 1.500 km di rete e oltre 250 punti di riconsegna a utenze industriali, termoelettriche e reti di distribuzione urbana, società che ha sede a Frosinone, il direttore tecnico Paolo Alessio, l’architetto Marcello Michetti e il dottor Claudio Mordini, erano presenti tre dirigenti del Servizio di Valutazione Ambientale dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, guidati dalla dottoressa Rosanna Carcangiu.

Il cantiere, nella sua totalità, consiste nella realizzazione della rete di trasporto di gas naturale nel territorio regionale, come previsto dalle linee di indirizzo strategico del Piano energetico ambientale regionale (PEARS). Il progetto prevede la costruzione della dorsale del gas naturale in Sardegna; la realizzazione da parte di altri operatori degli impianti per l’immissione del gas naturale in rete (Oristano, Sarroch, Portovesme, Cagliari e Porto Torres); gli impianti di consegna per l’allacciamento alle reti cittadine di distribuzione, molte di queste già realizzate in diverse città. Le fasi di realizzazione saranno tre: Centro-Sud, da Sarroch verso Oristano e verso sud-est, da Cagliari al Sulcis; Centro-Nord, da Oristano a Porto Torres, com deviazione verso Ottana e Nuoro (quest’ultima in regime di rete regionale), Nord-Est, da Codrongianus a Olbia. La dorsale si svilupperà per 598 km, di cui 409 km di rete nazionale, cui si aggiungeranno una serie di allacci minori per 50-100 km ulteriori.

Il progetto prevede l’attraversamento di 29 Comuni, 11 nella prima fase.

Se i tempi autorizzativi verranno rispettati, l’avvio dei lavori della tratta Centro-Sud (Fase 1) dovrebbe avvenire tra il 2018 e il 2019; le prime tratte di rete operative dal 2019 e connesse a reti di distribuzione già in esercizio; tra il 2020 e il 2022 la realizzazione della tratta Centro/Sud (Fase 2); tra il 2022 e il 2025 la realizzazione delle tratte Centro/Nord e Nord/Est (Fase 3).

Il diametro massimo del gasdotto, realizzato in acciaio, sarà di 40 cm per le linee principali; l’opera sarà completamente interrata, a una profondità di 1,5/2 metri; la fascia di servitù prevista è di 12 metri e mezzo per lato del tracciato del gasdotto, limite entro il quale non saranno possibili nuove costruzioni, mentre non è previsto alcun limite alle attività agricole e pastorali; la pressione in esercizio sarà di 50-70 bar.

Sono previsti inoltre 4 terminali di ingresso del gas, per un’estensione massima di circa 4.300 metri quadri (circa 55 metri x 80 metri), a Oristano, Sarroch, Macchiareddu e Portoscuso. 2 stazioni di lancio/ricevimento Pig, per un’estensione massima di circa 3.700 metri quadri (circa 50 metri x 70 metri), a Palmas Arborea e Villaspeciosa; 35 punti di intercettazione di linea, per un’estensione di circa 150 metri quadri (circa 8 metri x 18 metri), ubicati lungo la linea a intervalli regolari per sezionare la condotta e consentire l’allacciamento alle reti di distribuzione cittadine.

E’ stata inoltre riassunta la fase di realizzazione della dorsale, che è prevista per l’85%/90% su terreni agricoli, con alcuni attraversamenti di arterie stradali e ferroviarie che avverranno in profondità, senza interruzioni della funzionalità delle stesse. Sono state presentate, infine, le implicazioni ambientali previste nella fase di realizzazione dei lavori.

Al termine della presentazione, come prevede la procedura di VIA, è stata data la parola al pubblico e sono intervenuti tre sindacalisti, Rino Barca (FSM CISL), Roberto Puddu (segretario della Camera del Lavoro CGIL) e Francesco Bardi (FIOM CGIL).

Rino Barca ha chiesto se sono state già avviate le procedure per l’acquisizione dei terreni e, in mancanza di accordi, per gli eventuali espropri; garanzie sull’impiego di manodopera locale nei cantieri e celerità nella realizzazione dei lavori.

Il direttore tecnico Paolo Alessio ha risposto così.

Roberto Puddu ha detto che il progetto è molto atteso dalla Sardegna, in quanto più rispondente a quelle che sono le necessità, rispetto al progetto Galsi, che prevedeva lo sfruttamento dell’Isola per l’attraversamento della condotta, senza concreti vantaggi per i sardi, ed ha invitato tutti a vigilare sugli sviluppi delle procedure e sui tempi.

 

   

 

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La Giunta regionale, riunita a Villa Devoto sotto la presidenza di Francesco Pigliaru, ha approvato l’accordo di programma “Marghine al centro”, sottoscritto dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci lo scorso 6 maggio a Macomer all’interno della programmazione territoriale. Nel progetto, che porta sul territorio 24 milioni di euro e coinvolge 10 Comuni con oltre 22mila abitanti, il Marghine si ripensa e costruisce il suo futuro puntando sul rafforzamento dell’identità locale come attrattore principale: percorsi naturalistici e culturali, più opportunità ai cittadini in accessibilità, istruzione, qualità della vita e del tempo libero anche attraverso un avanguardistico e itinerante Festival della letteratura sportiva e un gemellaggio con il Galles nel nome di Benjamin Piercy.
E’ stata accolta la proposta dell’assessore Luigi Arru per l’istituzione del Comitato di Organizzazione delle Reti Integrate (CORI). Avrà il compito di definire una metodologia per l’accreditamento dei centri specialistici nelle reti di cura, in termini di competenze, di processi (linee guida, PDTA) e di casistica prodotta (volumi e esiti), nonché delle metodologie di governo di queste, per garantire uniformità di gestione indipendentemente dalla patologia di riferimento e il coordinamento, sotto il profilo metodologico, dei comitati tecnici regionali deputati allo sviluppo delle specifiche reti integrate di cura.
Sempre su proposta di Arru, è stato approvato il programma straordinario di ricognizione degli operatori soggetti a registrazione e operanti a livello della produzione primaria di mangimi e operazioni correlate (somministrazione di mangimi ai propri animali, sia che detti operatori li producano o meno; trasporto, stoccaggio e manipolazione di prodotti primari nel luogo di produzione; miscelazione di mangimi per il fabbisogno esclusivo dell’azienda). Nominato, infine, il Commissario straordinario dell’IPAB Asilo Infantile San Vittorio di Tuili: è stato scelto Andrea Locci.
La Giunta, su proposta dell’assesore degli Affari Generali Filippo Spanu, d’intesa con gli assessori dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda e dell’Industria Maria Grazia Piras, ha istituito l’Unità di Progetto denominata “Efficientamento energetico”. L’attività della nuova struttura è legata all’attuazione del programma per il quale sono disponibili 30 milioni di euro e che prevede l’efficientamento energetico negli edifici pubblici e la realizzazione di “smart grid”. L’Unità di progetto opererà quale unico centro di responsabilità amministrativa e dovrà assicurare una efficiente gestione integrata delle risorse in capo agli assessorati dei Lavori pubblici e dell’Industria.
Nulla osta, come richiesto dall’assessore Giuseppe Dessena, ai bilanci di previsione 2017, pluriennale e alle relative integrazioni dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (I.S.R.E.) di Nuoro, come deliberato dal Consiglio di amministrazione.

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Sulla Statale 554bis, interrotta da due anni per una frana, la Regione e i sindaci dei Comuni interessati chiederanno al prefetto la convocazione d’urgenza del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Allo stesso tempo saranno immediatamente coinvolti i parlamentari sardi perché portino la vicenda all’attenzione del Governo e del Parlamento. È l’esito della nuova riunione del tavolo di monitoraggio sui lavori che interessano la strada, alla quale oggi hanno partecipato gli amministratori dei comuni di Maracalagonis, Sinnai, Quartu Sant’Elena, Villasimius e Quartucciu e il consigliere regionale Cesare Moriconi. L’Anas è stata invitata a lasciare immediatamente la riunione dall’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, poiché era assente il capo compartimento per la Sardegna Bortolan.

Lo scorso 20 aprile l’Anas aveva comunicato che non sarebbe riuscita a concludere i lavori entro il 30 giugno come era invece previsto, ma Paolo Maninchedda con i sindaci aveva insistito sulla necessità di rispettare assolutamente quella scadenza per scongiurare una nuova stagione di disagi e rischi per automobilisti sardi e turisti.

«L’Anas ci aveva comunicato che, non riuscendo a concludere i lavori, avrebbe assicurato l’apertura di una carreggiata con doppio senso di marcia, cosa che consideriamo vergognosa e inaccettabile, infatti già due settimane fa avevamo ribadito la assoluta necessità di rispettare la data prevista. Nel frattempo – spiega Paolo Maninchedda -, il consigliere Moriconi ha depositato un’interrogazione urgente e i Comuni interessati stanno presentando l’elenco di tutti i disagi economici e le compromissioni dei livelli di sicurezza e di incolumità dei cittadini che stanno registrando nei loro territori a causa del protrarsi dei lavori. Oggi da parte dell’Anas abbiamo subìto l’ennesimo sgarbo, e visto che hanno ritenuto – peraltro senza preavviso – di non dover partecipare con il capo compartimento della Sardegna, l’unico titolato a essere presente, ho invitato i due funzionari ad allontanarsi dalla stanza prima che iniziasse la riunione. È una situazione inaccettabile ed insostenibile, in cui l’Anas ha gravi responsabilità che si traducono in danni economici e di sicurezza per la Sardegna e i sardi, ancora una volta fortemente penalizzati dall’arroganza di un’azienda di Stato colpevolmente assente. Un’altra stagione estiva con la strada in quelle condizioni è inaccettabile per i sardi, per i turisti, per gli amministratori e per gli operatori economici, con danni enormi che ho chiesto di continuare a documentare e quantificare. Non ci fermeremo – conclude Paolo Maninchedda – e con il sostegno dei sindaci ci batteremo finché le nostre ragioni saranno riconosciute.»

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La Conferenza permanente Regione-Enti locali questa mattina si è riunita a Cagliari per discutere della proposta tecnica pervenuta dal ministero dell’Interno di ospitare un Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) nell’ex Casa mandamentale di Iglesias. Gli assessori regionali degli Affari generali e degli Enti locali, Filippo Spanu e Cristiano Erriu, hanno illustrato la posizione della Giunta espressa dal presidente Francesco Pigliaru nella lettera inviata nei giorni scorsi al ministro dell’Interno Marco Minniti. Francesco Pigliaru ha chiesto all’esponente del Governo un incontro urgente sulla possibile individuazione di un CPR in Sardegna ed ha ribadito le problematiche legate ai flussi migratori non programmati.
I presidenti dell’Anci Sardegna e del CAL, Emiliano Deiana e Andrea Soddu, e il sindaco metropolitano di Cagliari Massimo Zedda hanno condiviso la necessità di un urgente confronto politico con i rappresentanti del Governo e nell’ambito della Conferenza delle Regioni.
Regione e Autonomie locali chiedono immediati interventi in materia di sicurezza; compensazioni per i Comuni maggiormente impegnati sul fronte dell’accoglienza; azioni dissuasive finalizzate al blocco dei flussi migratori dall’Algeria; garanzia di condivisione delle scelte da parte degli amministratori locali. Su quest’ultimo punto è stata rimarcata l’esigenza di un pieno coinvolgimento dei Comuni nelle decisioni che riguardino l’eventuale apertura di un CPR nell’Isola.
In merito all’individuazione dell’ex carcere di Iglesias, la Conferenza permanente ha evidenziato che – pur non essendo stata compiuta alcuna scelta – la comunità iglesiente e quella di Fluminimaggiore compiono già un notevole sforzo per l’integrazione dei migranti ospitati in diverse strutture del territorio. Inoltre, è stato rimarcato da tutti i componenti la Conferenza che molte aree della Sardegna sopportano in misura rilevante vincoli e limitazioni imposti dallo Stato.

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I caseifici della Sardegna si aprono ai visitatori e agli studenti delle scuole in una due giorni ricchissima di iniziative che si terranno nei 13 punti di trasformazione, sparsi per tutta l’Isola, che aderiscono alla seconda rassegna “Caseifici aperti”, organizzata dal 20 al 21 maggio dal Consorzio di tutela del Pecorino romano Dop.
L’appuntamento è stato presentato oggi nella sala biblioteca dell’assessorato dell’Agricoltura a Cagliari dall’assessore Pierluigi Caria, dal presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino romano, Salvatore Palitta, dal presidente dell’Organizzazione interprofessionale latte ovino sardo e della Coop. di Nurri, Salvatore Pala, e dai presidenti della Coop. Sa Costera di Anela, Leonardo Tilocca, e Antonello Argiolas dell’azienda lattiero casearia di Dolianova.
«Partiamo dai giovani, che andranno a visitare e a conoscere i luoghi dove si produce una delle migliori eccellenze dell’agroalimentare sardo. Apriamo una finestra sui diversi passaggi della lavorazione del latte con un percorso in cui viene garantita soprattutto la qualità dei formaggi». Lo ha detto l’assessore Pierluigi Caria che ha poi aggiunto: «In questo momento abbiamo consapevolezza della situazione che sta affrontando il comparto e come Regione stiamo facendo la nostra parte coinvolgendo il Ministero, le associazioni di categoria agricole e l’Oilos nel trovare le giuste soluzioni per evitare le crisi cicliche che investono l’ovicaprino sardo e soprattutto i produttori primari: i pastori». L’assessore ha poi ricordato il ruolo da leader che gioca la Sardegna con il 65% delle produzioni ovicaprine nazionali e il valore che hanno questo genere di iniziative per “educare i ragazzi a gusti e sapori nuovi”.
«Faremo conoscere i processi di produzione e il nostro livello di crescita tecnologica e di qualità dei prodotti, salvaguardando la tipicità dei formaggi». Così Salvatore Palitta che ha poi spiegato: «Abbiamo l’obiettivo di valorizzare il gusto di questa Dop, proponendola a nuovi consumatori: ecco perché a Caseifici aperti si terranno momenti di cucina e degustazione in cui i piatti della tradizione saranno presentati con i nostri pecorini. Fra i progetti più importanti per la promozione nei mercati Nord americani e dell’UE – ha osservato Palitta – abbiamo quello costruito insieme alle altre due Dop (Pecorino sardo e Fiore sardo) con 3 milioni stanziati dalla Regione e 1 milione cofinanziato dai Consorzi di tutela».
I 13 stabilimenti che si potranno visitare sabato e domenica prossimi sono: Lait latteria Ittiri; La Concordia di Pattada; Unione Pastori di Nurri; Armentizia Moderna di Guspini; Sa Costera di Anela; San Pasquale di Nulvi; Op Agriexport di Chilivani-Ozieri; Foi di Macomer; SardaFormaggi di Buddusò; Argiolas Formaggi di Dolianova; Formaggi Aresu di Donori; Lacesa di Birori; Allevatori di Mores.

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La commissione regionale per le Pari opportunità mette a segno una delle prime proposizioni avanzate fin dal giorno dell’insediamento a febbraio: un giro di consultazioni nei territori per incontrare tutte le protagoniste che a vario titolo lavorano per l’affermazione dei diritti delle donne.

Prima tappa ieri a Sassari, nella sala Angioy della Provincia, con una grande partecipazione da parte delle autorità e istituzioni pubbliche, tra cui il prefetto Giuseppe Marani, le assessore ai servizi sociali dei comuni di Sassari ed Alghero Monica Spanedda e Marisa Castellini, le commissioni Pari opportunità del territorio ed il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana, insieme ai rappresentanti di centri antiviolenza, associazioni culturali, associazioni per il diritto alla salute, centri di ascolto per uomini maltrattanti.
La Commissione ha ascoltato i vari rappresentanti e guidato il dibattito che ne è scaturito, fornendo al tempo stesso informazioni sul proprio lavoro e sugli interventi già messi in campo dalla Giunta e dal Consiglio. Fra i temi in cima all’agenda della commissione regionale per le Pari opportunità, quello della variazione della legge statutaria con l’introduzione della doppia preferenza di genere.
Al tavolo, oltre la presidente Gabriella Murgia, erano presenti Rosalba Crillissi che insieme a Silvia Acunzo e Chiara Furlanetto ha organizzato l’incontro sassarese, Rina Pileri, Loredana Sanna, Elena Secci, Irene Casalloni, Rosa Maria Millelire, Lidia Fancello, Annalisa Lai.

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E’ stato avviato il cantiere di realizzazione della pista ciclo-pedonale da San Giovanni Suergiu a Sant’Antioco, relativamente al primo lotto del progetto il cui tracciato, circa 4 km, va dal porto del paese lagunare fino alla centrale di Santa Caterina.
Il progetto complessivo, diviso in due lotti, è stato voluto e finanziato dalla Provincia del Sud Sardegna con un finanziamento del Piano Sulcis pari a 2 milioni di euro, al fine di valorizzare un’area caratterizzata da una forte valenza ambientale, ma che attualmente si presenta in stato di forte degrado e abbandono.
Infatti, attraverso il recupero della vecchia linea ferroviaria, oltre mantenerne viva la memoria, si garantisce la riqualificazione dell’area, ricadente per gran parte nella zona umida dell’istmo di Sant’Antioco, attraverso interventi mirati a favorire lo sviluppo sostenibile della stessa e con l’obiettivo di realizzare una rete di mobilità alternativa e sostenibile, in tema con le note “Greenways”, ossia letteralmente “percorsi nel verde” di stampo nord europeo.
L’intervento riguarda proprio gli storici percorsi dismessi delle ex Ferrovie Meridionali Sarde, che risultano essere oggi aree di proprietà del Demanio regionale, gestite attualmente in comodato d’uso dall’ARST.
La linea ferroviaria chiuse definitivamente nel 1974; a partire da allora, il percorso venne smantellato ed abbandonato.
Con il recupero di questa infrastruttura di valenza territoriale, è auspicabile anche il recupero dei caselli ferroviarie e delle case cantoniere ubicate lungo il tracciato, insieme alla valorizzazione del fortino militare in località Corrulongu, nell’istmo, testimonianza storica della seconda guerra mondiale.
Lo sviluppo totale del percorso in corso di realizzazione è poco meno di dieci chilometri, su sede propria e, per tutto il tracciato, risulta pianeggiante e in leggero rilevato.
Rispetto alla pista recentemente realizzata, sempre dalla Provincia, nel tratto Carbonia-San Giovanni Suergiu, si è preferito allargare la sezione, portandola dai 2,5 metri (il minimo previsto dalla normativa in materia per le piste a due corsie a doppio senso di circolazione) fino ad almeno metri 3,70, scelta che consentirà di affiancare la pista ciclabile con un sentiero pedonale, opportunamente separata per evitare conflitti, affinché l’utenza non sia solo quella munita di bicicletta.
Il lavori del cantiere relativo al primo lotto si concluderanno il primo settembre.
Nei prossimi mesi partiranno anche i lavori del secondo lotto, il cui progetto esecutivo è attualmente in fase di approvazione, relativamente alla parte restante del tracciato, ovvero dalla centrale di Santa Caterina fino al paese San Giovanni Suergiu, in modo da ricongiungersi alla pista ciclabile realizzata sempre dalla provincia di Carbonia Iglesias tre anni orsono.
Una volta realizzata, la pista consentirà di collegare Carbonia a San Giovanni Suergiu e Sant’Antioco, lungo un percorso di oltre 15 km.

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Il pacifista Antonello Repetto, aderente di Pax Christi, già protagonista di alcune manifestazioni di protesta nell’ambito della vertenza Aias (di cui è dipendente), ha inviato una nota al Prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, con la quale comunica che il 25 maggio prossimo farà un sit-in nei pressi della fabbrica della RWM di Domusnovas, per protestare – scrive – «contro la produzione di morte di questa fabbrica». «Civili inermi, soprattutto bambini, continuano a morire nello Yemen a causa delle bombe fabbricate a Domusnovas – aggiunge Antonello Repetto -. Esporrò dei cartelli, reciterò il rosario e, nell’eventualità, nel caso transitasse un convoglio con le bombe, mi sdraierò per terra bloccando la strada. Osserverò un giorno di digiuno. La informò, altresì, che, tutti i mesi, almeno un giorno al mese, metterò in atto questa protesta. La mia coscienza di cristiano – conclude Antonello Repetto – mi impone di farlo!»

Antonello Repetto durante una delle manifestazioni davanti alla fabbrica della RWM a Domusnovas.

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato una mozione contro la soppressione estiva della corsa del treno diretto Iglesias-Cagliari delle 7.54.

«L’atto unilaterale dell’azienda coincide con la chiusura degli istituti scolastici, quasi fosse un treno a servizio dei soli studenti – sottolinea Gianluigi Rubiu -. La decisione che mira alla soppressione della tratta è inspiegabile, in quanto numerosi lavoratori usufruiscono quotidianamente del servizio ferroviario.»

I lavoratori pendolari sin dall’anno scorso hanno rappresentato a Trenitalia le difficoltà quotidiane cui sono andati incontro, con partenze anticipate di ore in conseguenza della rigidità dei turni di lavoro (visto che non tutti beneficiano dell’orario flessibile), con lunghi viaggi estenuanti in piedi, essendo i convogli in circolazione sovraffollati e mancanza di servizi adeguati.

«Centinaia di viaggiatori del treno hanno già provveduto a presentare una petizione, con la richiesta volta ad un immediato ripristino della tratta e all’annullamento della sospensione del convoglio – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Si auspica altresì che la sospensione possa avvenire limitatamente per il mese di agosto, mentre per i mesi di giugno, luglio e settembre possa restare attivo il servizio. Il Sulcis Iglesiente si trova ancora una volta a tollerare e subire decisioni calate dall’alto, senza la concertazione e il coinvolgimento con gli enti locali interessati o le istituzioni interessate dalla sforbiciata operata dalle Ferrovie dello Stato. Sollecitiamo l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana – conclude Gianluigi Rubiu – ad attivarsi per la revoca del provvedimento e per attuare un piano dei trasporti sui binari adeguato alle esigenze di mobilità dei passeggeri sul territorio.»

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Il comune di Carbonia comunica ai cittadini interessati, che presso l’Ufficio Tributi, al primo piano del palazzo comunale, in Piazza Roma 1, sono in distribuzione i modelli 730/2017 per la dichiarazione dei redditi relativi all’anno 2016.

L’Ufficio è a disposizione nei seguenti giorni e orari:

martedì e giovedì: dalle ore 10.00 alle ore 13.00;

martedì pomeriggio: dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

I modelli sono in distribuzione anche presso la portineria del Comune (dal lunedì al venerdì).

Ciascun interessato potrà ritirare un massimo di tre modelli.